MIBAC: comunicato su esito incontro DG Musei

17 Maggio 2019

IL CONFRONTO CON LA DG MUSEI

La nostra mancata adesione all’accordo sul Piano di Valorizzazione 2019 ha, se non altro, per il momento, consentito ieri un approfondito confronto sulla DG Musei, confronto che poi si è esteso anche ad una valutazione delle criticità presenti all’interno del sistema dei Poli Museali. Una utile occasione per fare il punto della situazione ed anche per confrontarsi su visioni diverse rispetto alle scelte generali sul piano della macro organizzazione.
Ma chiaramente a noi premeva capire meglio cosa era successo rispetto all’andamento del Piano 2018 e i motivi della mancata spesa di circa 1 milione di euro sui 5 impegnati avvenuta sempre nello scorso anno. E ci interessava approfondire gli effetti che poteva produrre un accordo apparentemente vantaggioso per i lavoratori, poiché ha incrementato le tariffe, rispetto alle modalità concrete con cui si svolgerà il Piano, quanti lavoratori saranno effettivamente coinvolti, quali garanzie di spesa totale abbiamo rispetto ai 5 milioni impegnati. Tutte cose sulle quali, a nostro modesto avviso, sarebbe stato molto più opportuno riflettere prima di rendere l’accordo efficace. Perché le criticità che noi abbiamo rilevato riguardano essenzialmente la riduzione della potenziale platea di lavoratori partecipanti laddove nel 2018 il Piano era stato realizzato nella sua interezza e questo riguarda principalmente i siti dove le occasioni di maggiori guadagni per i lavoratori sono più scarse rispetto a quelli a maggiore attrattività. E riguarda la possibilità di coinvolgere l’insieme delle professionalità e non solo determinate categorie se partiamo dall’assunto che tutti concorrono al processo di valorizzazione del patrimonio culturale. Quindi noi chiedevamo di capire dove si era verificata una minore spesa e perché. Richiesta destinata a restare senza risposta poiché il dr. Lampis ci ha spiegato che la Direzione Generale per via delle sue note carenze non era in grado di fornire i dati richiesti. Quindi da questo punto di vista l’Accordo raggiunto rimane al buio e a nostro avviso a poco potranno servire i monitoraggi previsti nelle fasi intermedie in quanto la programmazione si dipana per tutto l’anno. Quello che invece a noi pare assai probabile è che le risorse, contrariamente a quanto avvenuto negli anni scorsi, non saranno sufficienti a coprire l’intera programmazione annuale.
Per un semplice motivo: poiché il budget assegnato per singola sede è identico allo scorso anno è del tutto conseguente che, in sede di contrattazione locale, ci si troverà di fronte all’opzione di diminuire la platea dei potenziali partecipanti oppure di mantenere il medesimo numero dello scorso anno e diminuire gli eventi. Sia chiaro: per quanto ci riguarda è solo la seconda opzione che noi percorreremo, perché ci pare del tutto evidente che i numeri dello scorso anno non sono stati definiti a caso, ma corrispondono a minimi criteri di tutela, sicurezza e qualità delle iniziative previste.
Accanto a questo ci preme rilevare che noi non abbiamo avuto la possibilità di avanzare proposte che secondo noi migliorassero l’offerta culturale e la qualificassero: ci interessava riproporre la giornata del Restauro, quella del Patrimonio nascosto, una giornata dedicata alle scuole, una dedicata agli anziani indigenti che adesso devono pagare il biglietto, le proiezioni che fa la DG Cinema nelle serate estive con il personale a recupero orario, se è vero che le Direzioni Cinema e Spettacolo dal Vivo appartengono al MIBAC e fanno promozione culturale.
Nulla di tutto questo.
Ciò malgrado noi abbiamo ritenuto ugualmente di avanzare una proposta che quanto meno tentasse di risolvere l’intoppo economico nel quale l’Accordo poteva restare impigliato, molto semplice: aumentiamo il budget dedicato sul capitolo di spesa dell’Amministrazione al fine di compensare l’aumento delle tariffe consentendo una programmazione piena degli eventi. Un aumento proporzionale, che poi è venuto fuori essere di 1,4 milioni di euro.
Abbiamo semplicemente proposto una dichiarazione congiunta che impegnasse le parti a chiedere un intervento politico sul tema, l’abbiamo inviata in visione ai nostri interlocutori, considerato che la parte sindacale si è dichiarata unanimemente concorde, e restiamo in attesa di cortese riscontro.
Nelle more della (non) risposta, che naturalmente orienterà definitivamente la nostra decisione in merito all’accordo, vogliamo precisare che la decisione assunta sul tavolo nazionale non comporta obblighi di analogo comportamento in sede decentrata locale. Questo perché certo non saremo noi a boicottare iniziative di promozione del patrimonio culturale e perché il dissenso riguarda esclusivamente una questione generale relativa alle prerogative del tavolo nazionale sulla materia.
Pertanto noi invitiamo i delegati e le strutture territoriali a partecipare attivamente alle contrattazioni locali e a sottoscrivere gli accordi qualora ritengono che le condizioni siano sufficienti a garantire il corretto svolgimento degli eventi con particolare riferimento al mantenimento dei necessari standard di sicurezza per i lavoratori e per i cittadini.
In tale contesto suggeriamo di avviare una programmazione per tutti gli eventi previsti dal Piano, avendo cura di mantenere i numeri dello scorso anno e di garantire la partecipazione anche delle medesime professionalità che sono state coinvolte gli scorsi anni..
Qualora il budget assegnato non sia sufficiente alla copertura di tutto il Piano previsto, la programmazione può essere avviata sino alla copertura finanziaria e allo stesso tempo richiedere, già nelle clausole dell’accordo locale, il finanziamento aggiuntivo utile allo scopo. Qualora l’Amministrazione proponga una diminuzione dei numeri va in ogni caso prioritariamente verificato se questo consenta il rispetto dei protocolli di sicurezza contenuti nei DVR.
Sugli sviluppi del confronto nazionale vi aggiorneremo a breve, intanto vogliamo ricordarvi che:

FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno indetto per l’otto giugno prossimo una grande manifestazione
nazionale a Roma per chiedere con forza investimenti per garantire il rinnovo del CCNL, un piano straordinario di occupazione, riqualificazione dei servizi pubblici per ridare dignità al lavoro al servizio dei cittadini. I Beni Culturali sono al centro di questa vertenza e noi saremo in piazza per rivendicare il diritto dei cittadini di questo Paese ad avere la più alta qualità possibile nei servizi pubblici di tutela e promozione del patrimonio e delle attività culturali.

Attendiamo tutti voi.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

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