Agenzia delle Entrate: Documento su sciopero DP Verona

20 Maggio 2019

SCIOPERO DELLA DP DI VERONA – 23 MAGGIO 2019

Ancora una volta i lavoratori sono costretti allo sciopero.
È un momento difficile per l’agenzia delle Entrate: c’è una situazione complicata che riguarda
la nomine delle figure di alta responsabilità che dovrebbero costituire i quadri intermedi
dell’organizzazione (previste addirittura con una legge), non sono stati ancora fissati gli
obiettivi per l’anno in corso per i ritardi del Ministero nel predisporre la Convenzione da
sottoscrivere con l’Agenzia, è evidente la volontà di una riforma del Fisco con provvedimenti
che avvantaggino le classi agiate a svantaggio di quelle più deboli, quotidianamente esponenti
del Governo attaccano per fini propagandistici i lavoratori.
Quegli stessi lavoratori a cui viene chiesto un impegno sempre maggiore per essere vicini ai
cittadini onesti e per reperire risorse per uno Stato che spesso dimostra di utilizzarle in
maniera quanto meno opinabile.
Con tali premesse ci si aspetterebbe, se non altro, che i dirigenti locali fossero capaci di
motivare le persone, di creare spirito di corpo, di fare fronte comune contro i continui attacchi
all’Agenzia delle Entrate.
O che almeno ci provassero…
Invece, pare che l’unico scopo di alcuni direttori sia quello di esasperare gli animi con
provvedimenti che rasentano l’assurdo e che non trovano giustificazione alcuna con la storia
degli Uffici, dove il modo di agire delle persone è sempre stato ligio al codice di
comportamento dei dipendenti pubblici e dove tutti gli obiettivi assegnati all’Ufficio sono stati
raggiunti nonostante tutte le difficoltà organizzative e la carenza di personale.
A Verona la CGIL ha indetto un sciopero giovedì 23 maggio
nella Direzione Provinciale, insieme a UIL USB e FLP.
Il motivo è presto detto: iniziative unilaterali da parte del Direttore Provinciale
riguardanti il personale.
Perché obbligare il personale a programmare le ferie a febbraio per tutto l’anno,
quando (da sempre) il calendario redatto nei periodi caldi è stato sufficiente a garantire
necessità personali ed esigenze di servizio?
Perché opporre uno sprezzante silenzio alla proposta di mediazione fatta dalle RSU ed
adottata anche dalle OO.SS?
Una vera e propria mancanza di rispetto e di lungimiranza, culminata poi nell’atteggiamento di
totale chiusura anche di fronte al Prefetto quando si è tentata l’ennesima conciliazione per
evitare lo sciopero.
In questa circostanza spiace anche l’evidente latitanza della Direzione Regionale.
Il direttore regionale, infatti, si era impegnato ad evitare l’emanazione unilaterale di Ordini di
Servizio ingiustificati che avessero generato inutilmente malcontento tra i lavoratori.
E invece, dopo Vicenza, la storia si è ripetuta: perché, se davvero vi fossero sporadici
comportamenti scorretti, l’autorevolezza del direttore sarebbe dimostrata nell’isolarli e nel
perseguirli applicando il Contratto di lavoro, non certo emanando provvedimenti
incredibilmente restrittivi che sembrano solo nascondere malamente la volontà di punizioni
esemplari generalizzate.
La CGIL e le altre sigle che hanno indetto lo sciopero, sono confortate dalla
partecipazione alle assemblee, in cui tutti i lavoratori hanno manifestato il proprio sconcerto
di fronte al comportamento di un direttore, nominato da soli pochi mesi, che pare voglia
ignorare la dignità delle persone e la loro storia.
È davvero triste, per chi tiene al proprio lavoro e lo svolge da anni difendendo la propria
organizzazione dalle offese gratuite cui è sottoposta, che i propri dirigenti non siano i primi a
sentire l’esigenza di creare, con i propri collaboratori, uno spirito di appartenenza che darebbe
forza all’Agenzia delle Entrate in questa fase delicatissima.
Ma la CGIL, i propri iscritti, i lavoratori del fisco, non si rassegneranno mai a qualsiasi tentativo
di svilirne il lavoro.
Da qualsiasi parte arrivi. Anche se dal suo interno.
“Abbiamo bisogno di partecipazione, reazione e indignazione.
Confido molto anche nelle forme spontanee, ma spero sempre che tanti, che oggi tacciono, quasi rassegnati, escano dal silenzio e si adoperino per il riscatto in tutte le forme che la democrazia prevede e tutela. Non arrendersi mai: questo dovrebbe essere il senso della partecipazione e della volontà di realizzare un futuro migliore“.
Carlo Smuraglia
Presidente emerito ANPI Nazionale. Intervista su Altreconomia 214\2019

Venezia, 20 maggio 2019

Per la CGIL-FP Veneto
Coordinamento delle Agenzie Fiscali
Carmine RUOCCO

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