Giustizia: Comunicato unitario

16 Settembre 2019

L’amore per la verità e le polemiche strumentali

Ormai da molti mesi siamo impegnati in una vertenza dura e complessa, che ha comportato fasi diverse di mobilitazione fino allo sciopero del 28 giugno scorso ed al prosieguo con la predisposizione delle lettera di diffida di fine luglio, avendo al centro della nostra azione l’obiettivo della realizzazione di tutto quello che l’accordo del 26 aprile 2017 ha previsto rispetto alla riqualificazione giuridica dei lavoratori, oltre al completamento per tutti i lavoratori dei processi di progressione economica, la possibilità di mobilità volontaria per tutti i profili, l’incremento del salario accessorio, l’assorbimento della sacca di precariato strutturale ormai presente da molti anni nei nostri cicli lavorativi.
Obiettivi ambiziosi certamente, ed il cui raggiungimento totale necessità di una fase prolungata di mobilitazione ed uno spirito sicuramente scevro da tentennamenti.
Ma i risultati della mobilitazione si iniziano ad intravvedere: il 24 settembre avremo il confronto sulla mobilità volontaria dei lavoratori, in quella sede abbiamo chiesto di avviare il confronto sul FUA 2019 finalizzato ad incrementare, alla luce delle risorse aggiuntive derivanti dall’assestamento al bilancio di competenza del 2019, i 5 milioni di euro che sono stati individuati in sede di sigla dell’accordo FUA 2018 e consentire l’avvio di una nuova fase di progressioni economiche, abbiamo registrato positivamente la nota inviateci il 7 agosto scorso dal DG del Personale che ci ha comunicato che avevamo ragione noi quando affermavamo che gli scorrimenti 21 quater possono avvenire anticipatamente rispetto alle fasi di assunzione dall’esterno.
Sono risultati certamente parziali e che noi non consideriamo ancora in maniera soddisfacente rispetto agli obiettivi generali della vertenza nazionale. Ma sono risultati in tutto e per tutto conseguenti alla mobilitazione unitaria messa in atto che ha visto il Sindacato Confederale unito e compatto perseguire gli obiettivi e scontrarsi con una controparte dura e sorda, abituata a gestire unilateralmente e a non considerare utile il confronto con le parti sociali.
Solo per fare un esempio già da tempo avevamo posto all’Amministrazione il tema delle anticipazioni degli scorrimenti ex 21 quater, e se oggi finalmente l’Amministrazione, dopo aver fatto orecchie da mercante per tanto tempo, si è decisa a chiedere un parere all’Ufficio Legislativo che ha confermato la nostra interpretazione, questo è solo grazie all’inasprimento della vertenza ed al fermo atteggiamento tenuto nelle riunioni del tavolo nazionale alla presenza della Direzione politica. Ottenendo in tal modo una interpretazione preziosa e fondamentale, che determina effetti su tutti i processi di riqualificazione giuridica, compresi quelli che riguardano i passaggi dalla prima area alla seconda e quelli previsti dalla norma e mai avviati, anche se finanziati.
E naturalmente grazie alle lavoratrici ed ai lavoratori che hanno sostenuto le ragioni della vertenza nazionale, apprezzando il ritrovato spirito unitario e partecipando alla sciopero.
In questo contesto, malgrado i nostri sforzi continui di ampliare il fronte sindacale, abbiamo purtroppo dovuto registrare un atteggiamento dei colleghi di altre sigle, a partire da quelli che, in nome di una maggioranza relativa dei consensi, pensano di essere l’ombelico del mondo, che si è improntato alla feroce critica ed al boicottaggio vero e proprio delle nostre iniziative di mobilitazione.
Comportamento reiterato che adesso sta assumendo in alcune comunicazioni pudicamente tenute come interne una forma di vera e propria denigrazione nei confronti del Sindacato Confederale.
Queste modalità nulla hanno a che fare con la normale dialettica sindacale, ma assumono un carattere meramente strumentale anche nella rivendicazione di meriti inesistenti, soprattutto da parte di chi si è affrettato a comunicare trionfalisticamente ai lavoratori l’inesistente raggiungimento di obiettivi e ad assumere nei confronti dell’amministrazione un atteggiamento supino e compiacente.
La vicenda del FUA 2018 è, da questo punto di vista, emblematica. Se non fosse stato per la nostra ferma opposizione ad una ipotesi di accordo che penalizzava le prospettive di nuove progressioni economiche non avremmo avuto l’incremento a 5 milioni dei fondi destinati a tale istituto e soprattutto non avremmo avuto la prospettiva di incrementare quelle risorse nel FUA 2019, oltre alla prospettiva, su cui si è direttamente impegnata la Direzione politica, di procedere tramite una norma ad hoc all’incremento delle risorse da allocare sul salario accessorio dei lavoratori, ridotto attualmente, per effetto delle politiche di tagli e per il disinteresse dell’Amministrazione, ai minimi termini. Questo a fronte della firma preventiva e al buio all’accordo di altre Organizzazioni Sindacali.
Quindi, cari colleghi, fatti e non chiacchiere propagandistiche fondate sulla denigrazione.
Noi siamo decisi a continuare la nostra battaglia e non ci fermeremo sino a quando tutti gli obiettivi della vertenza non verranno raggiunti: ci auguriamo, per il bene dei lavoratori della Giustizia, che la dialettica sindacale torni ad essere modalità di confronto e non solo modalità di affermazione di posizioni strumentali di rendita dove la controparte diventa la sigla sindacale che la pensa diversamente e non l’Amministrazione.

 

FP CGIL                               CISL FP                        UIL PA
Russo                                    Marra                          Amoroso

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