Mibact: Comunicato su posizioni organizzative 2019 e 2020

09 Ottobre 2019

Posizioni organizzative: la posizione della CGIL

Oggi abbiamo avuto un primo incontro sulla definizione dell’accordo per le posizioni organizzative
2019 e per porre le basi del possibile accordo che dovrà definire a regime i criteri di attribuzione di
questo istituto. Una materia complessa che in questi giorni sta animando il dibattito interno ai
luoghi di lavoro in conseguenza dell’applicazione dell’accordo 2018, a seguito dell’ampliamento del
numero dei possibili destinatari e dell’interessamento, ai fini applicativi, di strutture fino al 2017
escluse da questo processo.
In premessa è del tutto opportuno sottolineare che gli accordi sinora sottoscritti, compreso quello
prossimo del 2019, hanno avuto carattere prevalente di sanatoria, e ancora risentono di una
carenza nella puntuale definizione dei criteri di attribuzione che possano limitare prassi
discrezionali come quelle che stiamo spesso e purtroppo verificando in questi giorni, con decisioni
di dirigenti a dir poco fantasiose e con continue richieste di incremento del numero di posizioni
assegnate come se il fondo stanziato che, ricordiamolo, è passato in tre anni dai 700mila euro ai 3
milioni di euro attuali, fosse il pozzo di San Patrizio.
L’Amministrazione ha inoltrato da tempo, per il 2020, una proposta di articolazione delle P.O. che
si basa essenzialmente su criteri specifici di individuazione della caratteristiche organizzative che
presuppongono il riconoscimento dell’indennità, su una differenziazione delle tariffe applicate e
sulla individuazione di un meccanismo di assegnazione di budget e non di posizioni organizzative
agli Uffici, lasciando agli stessi la decisione di applicare le tariffe differenziate.
Una proposta certamente seria ed in parte condivisibile nella costruzione dei criteri, ma che
impatta a nostro avviso su una questione che non è superabile dalla contrattazione integrativa,
ovvero il limite dei 2500 euro massimi annui previsti dall’attuale CCNL. Più volte ci è stata
segnalata, da ultimo con un articolato documento che ci hanno inviato i Direttori degli Archivi di
Stato non dirigenziali, la necessità, del tutto giustificata, di differenziare, tramite una elevazione
dell’importo, , l’indennità per particolari posizioni lavorativi che comportano, tra l’altro, assunzioni di
responsabilità come datori di lavoro. Necessità che però si scontrano con una norma.
Proprio per superare l’impasse dettato da questa situazione abbiamo avanzato al tavolo la
proposta di prevedere, a partire dal 2020, una specifica indennità di direzione che integri le
posizioni organizzative, in particolare riferite alla effettiva sostituzione del dirigente nelle sue
prerogative gestionali, la cui quantificazione deve avere parametri economici più congrui ed
adeguati. In tal modo si supererebbe la previsione normativa definendo una indennità specifica
ampiamente motivata dalle funzioni esercitate e contrastando in modo concreto una tendenza
all’appiattimento retributivo che trova poche giustificazioni nell’esercizio concreto dell’attività
lavorativa. Questo naturalmente comporterà l’accantonamento di una ulteriore somma nell’accordo
di ripartizione delle quote ex FUA per il 2020.
Per quanto riguarda invece la distribuzione delle posizioni organizzative noi non siamo
pregiudizialmente contrari alla proposta dell’amministrazione, che va certamente semplificata e
ridotta alla differenziazione in massimo due fasce. In particolare ci convince la definizione di un
processo che determini, a livello nazionale, la necessità di un accordo che individui in maniera
circostanziata i criteri ed il budget assegnabile agli Uffici, partendo naturalmente dal budget
assegnato negli accordi precedenti, lasciando poi agli Uffici stessi l’applicazione dei criteri
predeterminati e la relativa assegnazione del quantum economico a ciascuna posizione
organizzativa individuata.
Non abbiamo registrato, se non nella parte relativa alla proposta dell’indennità di direzione, una
posizione comune delle sigle sindacali, lavoreremo nei prossimi giorni alla composizione di una
proposta unitaria al fine di addivenire ad un accordo trasparente nei criteri e migliorativo in alcuni
aspetti economici. Proprio per tale motivo ci è parso utile rendere pubblica la nostra proposta.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

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