INPS : Il teatro dell’assurdo

16 Marzo 2020

IL TEATRO DELL’ASSURDO

In queste settimane stiamo vivendo una difficile fase di emergenza per il Paese. Una situazione che in diversi settori ci ha trovati impreparati, perché una tale repentina diffusione delle criticità e delle misure restrittive non era certo prevedibile. La buona volontà di tutti non è certo mancata e, ognuno nel proprio posto di lavoro, sta cercando di dare il proprio contributo, sebbene con compiti diversi, per superare al più presto questi momenti.
Dispiace quindi dover constatare come, in questo momento dove l’attenzione dovrebbe essere massima, ci sono alcuni direttori e dirigenti che, invece, hanno deciso di fare scelte in controtendenza rispetto alle indicazioni del Governo e della stessa Amministrazione: hanno pensato di obbligare il personale a mettersi in ferie, anche a coloro interessati dalla sanificazione della propria sede, anche se lo smart-working va inteso nella sua accezione più ampia (ad es. la formazione a distanza lo è, come anche rispondere a chiamate telefoniche ).
La FP CGIL si oppone fermamente a questo comportamento a dir poco sconcertante, che dimostra da parte di certa dirigenza, davvero scarsa sensibilità. Nel momento della fragilità di ognuno, agire d’imperio, anche andando contro Messaggi della propria Amministrazione (ci riferiamo al Messaggio Hermes 1142) è davvero fuori luogo. In questa fase, quel che conta è la tutela della salute
personale e pubblica; chi non considera questo aspetto, rischia di assumersi serie responsabilità.
Chiediamo pertanto a Presidente, Direttore Generale e Direttore Risorse Umane, di pretendere comportamenti uniformi dalla propria dirigenza – centrale e territoriale –, in rispetto di norme e disposizioni, affinché anche in questa fase così critica, il personale non si debba sentire ulteriormente messo in difficoltà da simili discutibili decisioni.
Infine, com’era prevedibile, la contemporanea connessione di più lavoratori sta fortemente rallentando le attività da remoto. Potrebbe essere utile, quindi, individuare un’organizzazione degli accessi al fine di consentire al personale l’attività lavorativa, per garantire la continuità dei servizi alla cittadinanza ed evitare un effetto “imbuto” che blocchi, poi, tutti e tutto.

FP CGIL

Antonella Trevisani     Matteo Ariano

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