INPS Unitario: Incontro… Interotto

07 Aprile 2020

INCONTRO … INTERROTTO

Diversi gli argomenti sul tappeto. Spiace non essere arrivati a conclusione sulle questioni pendenti, nonostante la ferma volontà delle scriventi.
Andiamo con ordine: al fine di gestire l’emergenza in corso e di garantire che i lavoratori dell’Istituto siano messi in condizione di erogare tutti i servizi richiesti, l’Amministrazione ha ipotizzato diverse fasce orarie di accesso per il personale, così da superare l’attuale decongestionamento delle linee. Nel dare la disponibilità ad arrivare a un accordo complessivo sul tema in tempi rapidi – vista la necessità dettata dalla contingenza – abbiamo altresì chiesto che esso preveda l’erogazione del buono pasto e la corresponsione di una indennità al personale, in quanto chiamato a lavorare su fasce orarie differenziate.
Siamo stati poi informati della costituzione di un gruppo di lavoro nazionale, costituito da personale della Direzione Generale e delle Direzioni Regionali, che si occuperanno rispettivamente del bonus ai lavoratori autonomi e delle CIG.
Riguardo al Piano Triennale del Fabbisogno di Personale, ci è stato comunicato che è pronto il bando per 165 funzionari informatici, cui si intende dare priorità massima, così come si pensa di bandire il concorso per medici entro l’anno, anch’esso urgente. Relativamente alle previste assunzioni di 63 infermieri, l’intenzione dell’Istituto è di procedere prima con mobilità volontaria dall’esterno e quindi bandire un concorso.
Ci spiace dover dire che, proprio mentre si doveva aprire la discussione sulle progressioni verticali, sia il Presidente che la Direttrice Generale hanno lasciato la videoconferenza. Questo ha impedito alla discussione di arrivare a una conclusione e riteniamo un brutto segnale quanto accaduto.
Questi i numeri presentati: gli aventi diritto al passaggio – in quanto muniti del titolo di studio – sono 306 in area A e 1.167 in area B. A fronte di questi numeri, i passaggi in area C sarebbero così divisi: 947 nel 2020, 268 nel 2021, 183 nel 2022 per un totale di 1.398 passaggi, mentre i passaggi in area B sarebbero solamente 14. Diciamo subito che riteniamo a dir poco offensivo aver previsto solo 14 posti in area B, lasciando fuori, quindi, altri 292 colleghi che pur avrebbero perfettamente titolo a passare. Respingiamo con sdegno questa proposta al mittente e chiediamo a gran voce che i posti da mettere a bando in area B siano pari ai colleghi aventi titolo.
Siamo consapevoli che questi numeri – in quanto vincolati alla normativa vigente – non potranno dare una risposta definitiva al superamento del mansionismo; proprio per questo chiediamo all’Amministrazione e al Presidente, in particolare, di attuare le promesse tante volte sbandierate al personale.
Riguardo alle modalità di selezione, nonostante la Determina 184/2019 dovrà essere modificata per allinearla con il dato normativo del DL n.162/2019, l’Amministrazione sostiene che la nostra proposta, derivante dalle disposizioni dell’art.1 del DPCM 09.03.2020, applicabile al DLGS 75/2017, di effettuare una selezione basata su titoli e anzianità, pur condivisibile, non sia consentita dalla normativa vigente, ma si è detta disponibile a semplificare al massimo le procedure, con banche dati preventivamente disponibili e consentendo lo scorrimento di graduatoria fino al 2022. Naturalmente, l’assenza dei vertici ha impedito alla discussione di poter arrivare a conclusione anche su questo aspetto.
Nel corso del confronto con l’Amministrazione, tra le varie ed eventuali, siamo stati informati che la scorsa settimana è stata approvata la determina
presidenziale su mutui e prestiti, esaminata nei giorni scorsi dal collegio dei sindaci. Si attende, ora, il messaggio Hermes con le indicazioni operative. Abbiamo inoltre sollevato l’annosa problematica dell’assegno di garanzia (le trattenute operate dall’Inps ai colleghi inseriti nei ruoli dell’Istituto per processi di mobilità prima del 2006 e destinatari, per effetto della percezione di un trattamento economico più alto presso le Amministrazioni di provenienza, di un assegno ad personam soggetto a riassorbimento con gli incrementi retributivi stabiliti dai successivi CCNL). Sul punto, l’Amministrazione, nonostante i nostri ripetuti inviti, ha avviato un’azione di recupero da marzo 2019 relativamente agli importi non riassorbiti. Considerando che l’Istituto risulta finora soccombente in tutte le cause attivate, abbiamo chiesto di sospendere l’azione intrapresa e di riconsiderare la posizione assunta.
Considerando l’importanza di questioni come la gestione dell’emergenza, le progressioni verticali e il CCNI, ci aspettiamo una nuova convocazione in tempi rapidi, per dare risposte concrete al personale e alla cittadinanza.

FP CGIL
ARIANO TREVISANI

CISL FP
Paolo SCILINGUO

UIL PA
Sergio CERVO

CONFINTESA FP
Francesco VIOLA

CONFSALUNSA
CIARALDI PEPPETTI

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