Ministero Difesa: Comunicato Unitario Violazione protocollo sicurezza e lavoro agile

20 Aprile 2020

Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo

Al Capo di Gabinetto
Gen. Di Corpo d’Armata Pietro Serino

Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli

Al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Gen. di Squadra Aerea Alberto Rosso

Al Segretariato generale della Difesa
Direzione nazionale Armamenti
Gen. di Corpo d’Armata Nicolò Falsaperna

Al Direttore Generale del Personale civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno

Oggetto: Istituto di Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze.
Violazione protocollo sulla sicurezza e lavoro agile.

Le scriventi organizzazioni sindacali, tempestivamente informate dalla R.S.U. locale,
denunciano quanto accaduto presso l’Istituto di Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze, fatto
che costituisce una inaccettabile violazione della normativa ordinaria e speciale, e delle direttive e
circolari emanate per contrastare l’emergenza epidemiologica determinata dal COVID-19, sulle
modalità di svolgimento del lavoro agile o smart working, da ultimo trattato anche nel protocollo
firmato tra il Ministro della Funzione Pubblica e i Segretari Generali di CGIL – CISL e UIL lo scorso 3
aprile.
L’aver quella Direzione disposto controlli nei confronti del personale civile, senza alcuna
preventiva comunicazione agli interessati, alle OO.SS. e alle R.S.U., presso le residenze dei
lavoratori con personale dell’Arma dei Carabinieri al fine di verificare lo svolgimento del lavoro
agile, è inaccettabile e contrario alle stesse finalità che persegue l’organizzazione dell’attività in
questione, che si basa proprio sulla volontà di conciliare i tempi di vita e di lavoro, su un
aumentato rapporto di fiducia tra il datore di lavoro e i dipendenti, che poggia comunque sulla
verifica del lavoro affidato, e su una maggiore responsabilizzazione dei lavoratori che NON
POSSONO ESSERE DISCRIMINATI.
Giova al riguardo ricordare che prima dell’emanazione dei Decreti legge, Dpcm, direttive e
circolari sull’emergenza epidemiologica la disciplina del Lavoro agile o del tele lavoro era ancorata
alle previsioni contenute negli art. 18-24 della legge 81/2020. Quest’ultima rinvia alla stipula di un
accordo individuale che doveva disciplinare “l’esecuzione della prestazione lavorativa svolta
all’esterno dei locali aziendali, anche con riguardo alle forme di esercizio del potere direttivo del
datore di lavoro ed agli strumenti utilizzati dal lavoratore.”
Anche volendo considerare questo quadro normativo ormai superato – e non lo è – non
risulta alle scriventi OO.SS. vi fosse nel c.d. “contratto individuale” dei dipendenti dell’Istituto di
Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze la previsione di un controllo da parte di forze dell’ordine.
Ora, per effetto del comma 1 dell’art. 87 del D.L. 17 Aprile 2020 n.18, la prestazione
lavorativa del lavoratore pubblico deve essere ordinariamente resa in modalità di lavoro agile e
prescinde dall’adesione volontaria del singolo dipendente.
Inoltre l’attivazione di questa modalità fa sì che le amministrazioni “prescindono dagli
accordi individuali e dagli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22
maggio 2017, n. 81.” Pertanto, di fronte al venire meno dell’accordo individuale e a fronte
dell’obbligatorietà della prestazione in modalità remota, la contrattazione collettiva nazionale non
può che essere il riferimento primario per quanto attiene la disciplina del rapporto di lavoro.
La necessità di controllo del lavoro, inoltre, si basa sul monitoraggio e sulla verifica del
raggiungimento degli obiettivi/compiti assegnati, nel rispetto dell’orario complessivo previsto dal
CCNL, attraverso strumenti telematici e fasce di reperibilità preventivamente individuati e non con
metodi coercitivi o intimidatori.
La stessa nota del 15 aprile u.s. con cui l’istituto in argomento tenta di attribuire una
cornice di legittimità al suo comportamento, ne delinea invece un ulteriore grave limite, non solo
perché deliberatamente ignora quanto disposto da Persociv il 10/4 in tema di ferie pregresse, ma
addirittura ponendosi al di là del dettato costituzionale, disponendo che le ferie non consumate
entro il 30 aprile non saranno più concedibili.
Riservandosi di segnalare tale episodio all’Ispettorato della Funzione Pubblica e non
escludendo a priori l’eventuale richiesta di valutazione dell’accaduto ai propri uffici legali, FP CGIL,
CISL FP e UIL PA per gli eventuali provvedimenti del caso, invitano le SS.VV. ad intervenire nei
confronti del Direttore dell’Istituto di Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze per evitare la
reiterazione di disposizioni illegittime lesive della privacy e della dignità dei dipendenti civili della
Difesa.
Cordialmente.

FP CGIL                           CISL FP                         UIL PA
Francesco Quinti      Massimo Ferri              Sandro Colombi
Roberto De Cesaris    Franco Volpi

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