Agenzia delle Entrate: Comunicato unitario 18 maggio 2020

19 Maggio 2020

Le OO.SS. hanno diritto di esprimere le proprie posizioni
e l’Agenzia ha il dovere di ascoltarle: questa è l’attività negoziale!

Non immaginavamo che su un delicato tema come quello dell’emergenza “coronavirus” e la tutela dei lavoratori, potessimo arrivare al punto in cui il Direttore del Personale chiudesse “malamente” l’incontro odierno perché i rappresentanti dei lavoratori non hanno condiviso la posizione negoziale dell’Agenzia.
Fin dall’apertura dell’incontro, le OO.SS. hanno espresso dubbi sull’opportunità che vi fosse un diretto coinvolgimento dei colleghi in merito alla delicatissima questione della misurazione della temperatura.
E quanto sopra indipendentemente da deliberazioni di organi istituzionali competenti in materia sanitaria, visto e considerato che già in occasione della seduta che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo del 30 aprile scorso, le OO.SS. avevano prospettato la possibilità, in ragione dell’evoluzione epidemica in corso soprattutto in alcune aree del Paese, di prevedere obbligatoriamente la misura in discussione.
Visto il percorso che dovremo affrontare nei prossimi mesi, non affatto breve, tutti i cittadini di questo Paese, così come nel resto del mondo, sono chiamati a adottare gli opportuni accorgimenti individuali che permettano la convivenza con il “virus” ed il relativo abbattimento del tasso di contagio.
Un conto è chiedere responsabili comportamenti individuali e collettivi su tutti i fronti e quindi anche sul versante lavorativo, altra cosa è, invece, costringere i lavoratori a svolgere stabilmente compiti e mansioni, con le conseguenti responsabilità, non contrattualmente previsti e che, per la loro assiduità e continuità, comporterebbe anche maggiori rientri e rotazioni del personale sottraendolo, di fatto, alle ordinarie attività istituzionali.
In ragione di ciò, le OO.SS. hanno espresso perplessità sul fatto che su questo delicato tema vi potesse essere il coinvolgimento di colleghi, anche solo in termini volontari, che contribuiscano alla gestione del “rischio” biologico in esame attraverso la misurazione, in ingresso degli uffici, della temperatura ai lavoratori, all’utenza, ai fornitori e alle ditte di servizi esterne (es: pulizie) nonché della gestione dell’eventuale casistica relativa all’isolamento, alla segnalazione all’autorità sanitaria, ecc. del soggetto a cui fosse rilevata temperatura superiore ai 37,5°.
Quindi, rispetto all’idea dell’Agenzia delle Entrate, innescata specificatamente dalla trattazione della problematica a livello Lombardia, e rispetto ad un accordo sottoscritto da
tutte le sigle che, oltretutto, ha lasciato uno specifico spazio per la trattazione in sede territoriale in quanto questioni espressione di una “particolarità” locale, riteniamo che l’Amministrazione debba fare proprie le istanze delle OO.SS. al tavolo odierno affinché vengano fatti opportuni “investimenti” (tali li consideriamo) per i prossimi anni a tutela della salute e dell’integrità fisica di tutti i colleghi e dei contribuenti.
Se dobbiamo integrare l’accordo nazionale del 30 aprile scorso, questo deve andare nella direzione di prevedere che tutti gli Uffici dell’intero territorio nazionale siano dotati di strumentazione idonea a rilevare la temperatura dei colleghi che accedono in ufficio nonché di tutti i cittadini fruitori dei servizi, approntando, altresì appositi protocolli in linea con le previsioni sanitarie, attraverso la più coerente gestione dei check-point, delle obbligatorie aree di isolamento e quant’altro senza che tutto ciò sia svolto dai colleghi dell’Agenzia delle Entrate.
Non riteniamo che gli addetti al primo intervento, i Responsabili per il Servizio Prevenzione ovvero i “delegati” del Datore di Lavoro, siano preparati alla gestione di questo rischio; oltretutto ciò non può diventare stabilmente il loro compito principale.
L’abbattimento del rischio passa, a nostro parere, attraverso l’automazione delle procedure di rilevazione della temperatura, le modalità automatiche di accesso agli uffici ed ai front office dopo il controllo medesimo, nonché la gestione efficiente e razionale delle situazioni di rischio.
Ci saremmo aspettati la massima capacità di ascolto della Direzione ed invece, in ragione di una diversa posizione, la stessa Direzione ha, inopinatamente, chiuso l’incontro lasciando “esterrefatti” i rappresentanti sindacali, anche in presenza di altri argomenti all’ordine del giorno.
Riteniamo che si sia trattato di un mero “scivolone”, perché le OO.SS. hanno diritto di esporre le proprie posizioni e l’Agenzia ha il dovere di tenerne conto, tutto quanto espressione di un reale e concreto, se necessario, percorso negoziale.
In caso contrario dovremmo preoccuparci…con tutte le relative valutazioni e conseguenze.

Roma, 18 maggio 2020

FP CGIL           CISL FP          UIL PA       CONFSAL/UNSA        FLP     CONFINTESA
Gamberini           Silveri          Cavallaro         Sempreboni           Patricelli        Ratti

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