Polizia Penitenziaria: Applicazione art. 73 decreto Rilancio Ulteriore 12 giorni fruibili mesi di maggio – giugno legge 104/92

28 Maggio 2020

Roma, li 28 maggio 2020

Al D.G.P.R. – D.A.P.
Dott. Massimo PARISI
Roma

E, per conoscenza Al Vice Capo D.A.P.
Dott. Roberto TARTAGLIA
Roma

Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali – DAP
Dott.ssa IDA DEL GROSSO
Roma

Oggetto: Applicazione art. 73 decreto Rilancio Ulteriore 12 giorni fruibili mesi di maggio – giugno legge 104/92

Egregio,
ci giungono lamentele da numerosi territori dovuti all’emanazione di linee guida non omogenee da parte delle Direzioni in riferimento alla possibilità di fruire di ulteriori 12 giorni di L. 104/92 nei mesi di maggio e giugno e in particolare all’interpretazione che viene data all’articolo 24, comma 2 bis del decreto n. 27 del 2020 secondo il quale:
“resta fermo che per il personale delle Forze di polizia, delle Forze armate, della Polizia penitenziaria e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il beneficio di cui al comma 1 si intende riconosciuto compatibilmente con le esigenze organizzative dell’ente cui appartiene e con le preminenti esigenze di interesse pubblico da tutelare (…)”.
Tale norma venne introdotta in sede di conversione del decreto in questione con il preciso obbiettivo che le categorie interessate alle limitazioni in quel momento storico avevano un particolare compito/missione da adempire nel garantire la salute e l’ordine pubblico, che nello specifico per la Polizia Penitenziaria erano, in particolare, le rivolte diffuse in atto nelle carceri. E, ad ogni buon conto, si tratta di attività da assicurare, a maggior ragione in una situazione straordinaria come l’emergenza da Covid-19, senza soluzione di continuità come è per l’assistenza sanitaria negli ospedali o per il soccorso dei Vigili del Fuoco, non a caso accomunati dalla disposizione in parola.
Per questo, la norma in questione non discrimina relativamente al beneficio di fruire “di ulteriori giorni di permesso” ma pone la necessità che tale beneficio sia goduto, sul piano meramente organizzativo, compatibilmente con le esigenze del servizio.
Al contrario, l’interpretazione data da alcuni Provveditorati e da alcune Direzioni sembrerebbe proprio ridurre la fruizione dei giorni aggiuntivi, peraltro adducendo motivazioni che rientrano nella già nota e non eccezionale, purtroppo, condizione di carenza di personale o da periodi feriali diversamente programmabili, determinando nei fatti ingiustificate discriminazioni tra lavoratori e tra un disabile ed un altro.
Premesso quanto sopra, si invita codesta Amministrazione a emanare disposizioni univoche e chiarificatrici in materia.
Certi di un cortese cenno di risposta le porgiamo cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

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