Giustizia: comunicato su DL 34/2020 e vertenza tirocinanti

03 Giugno 2020

Il Decreto legge 34 e la vertenza tirocinanti: una risposta significativa, ma ancora problemi.

Il decreto legge appena emanato contiene una significativa novità per la vertenza tirocinanti. L’art. 255 prevede l’assunzione a tempo determinato di 1000 unità lavorative con la qualifica di operatore Area Seconda F1, per una durata biennale, con la finalità di abbattimento dei tempi processuali tramite l’implementazione della digitalizzazione. La selezione, indetta ai sensi della legge 56/87, prevede la valutazione dei titoli formativi acquisiti con i tirocini ed un colloquio di idoneità.
Va detto preliminarmente che questo nuovo pacchetto assunzioni si aggiunge ai precedenti, ovvero alle 616 assunzioni a tempo indeterminato, alle 109 assunzioni di autisti, ed alle 1095 assunzioni a tempo determinato di durata massima annuale previste dal cosiddetto “decreto sicurezza bis”.
Portando a 2820 il pacchetto complessivo delle assunzioni previste per le quali si possono spendere i titoli formativi.
Abbiamo chiesto, nell’ultima riunione, al Capo Dipartimento di chiarire meglio lo svolgimento dei bandi che devono essere emanati e la situazione per quello in corso.
Per quanto riguarda il bando in corso ci è stato comunicato che sono riprese le attività dei Centri per l’Impiego relative a quella procedura e quindi siamo in attesa delle graduatorie non ancora pubblicate in alcune Regioni.
E ci è stato detto che è quasi pronto l’avviso per la selezione dei 1095, che si articolerà nelle medesime modalità prevista per i 616, quindi tramite i Centri per l’Impiego.
Ci è stato infine confermato che il percorso assunzionale relativo ai 1000 operatori invece non seguirà le modalità di selezione tramite i CPI, che si sono rivelati scarsamente funzionali, e si articolerà in un processo selettivo, basato sui titoli indicati nella norma ed un colloquio di idoneità.
Una novità assai significativa: per la prima volta viene prevista una selezione gestita interamente dal Ministero, senza passare per i Centri per l’Impiego. In sostanza riconoscendo quanto più volte abbiamo sostenuto, ovvero che l’Amministrazione può procedere a svolgere una selezione che tenga in considerazione il particolare curriculum formativo del concorrente, tenendo conto della mansione specifica che dovrà svolgere.
A fronte di uno scenario che propone importanti passi avanti nella difficile vertenza, sia dal punto di vista dei numeri che dei criteri utilizzabili per le 1000 nuove assunzioni a tempo determinato biennale, definendo per la prima volta un quadro complessivo di opportunità concrete per questi  lavoratori, occorre ancora mantenere una necessaria cautela  sulla funzionalità dell’intero processo, in particolare per quel che riguarda le selezioni che sono dovute passare e passeranno per i CPI.
Su questo punto occorre anzitutto verificare l’esito delle selezioni relative ai 516 operatori, per comprendere quanto realmente hanno pescato dal bacino di lavoratori interessato.
La seconda questione riguarda il concorso per i 1095, il quale, pur avendo finalità analoghe al concorso per i 1000, si svolge con modalità diverse ed inoltre l’ampliamento degli 800 originari all’attuale numero, non seguita da un aumento delle risorse, ha contratto la durata del tempo determinato a otto mesi.
Non si capisce perché. Se la procedura con i CPI si è rivelata farraginosa, caotica e poco funzionale agli obiettivi, non si comprende per quale ragione la si mantiene con i 1095.
Per questo occorre a nostro avviso agire in due direzioni:
la prima riguarda un incremento delle risorse finalizzato almeno a garantire la durata annuale del
contratto.
La seconda riguarda la necessità di uniformare le procedure con la selezione per i 1000, in considerazione delle caratteristiche professionali analoghe richieste per entrambi i bandi e degli obiettivi previsti dalle norme che li hanno autorizzati. E a nostro avviso va valutata anche la loro tempistica, che è breve rispetto ai tempi previsti per la loro emanazione e sarebbe del tutto singolare che entrambi proseguissero il loro cammino per strade differenti.
Su questi passaggi che riteniamo molto importanti chiederemo anzitutto un chiarimento politico all’Amministrazione e seguiremo con grande attenzione l’iter parlamentare della norma, sollecitandone miglioramenti nel senso sopra indicato.
Vi terremo informati su ogni sviluppo.

Felicia Russo                                                              Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL Giustizia                          FP CGIL Nazionale

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