Coronavirus, fare luce sul fallimento della gestione dell’emergenza in Europa in Case di riposo, Rsa e Rsd

08 Luglio 2020

Lettera di Epsu, Age Platform Europe e Forum Ue per la disabilità al presidente del Parlamento Ue Sassoli. La Lombardia tra i casi riportati.

Fare luce sul fallimento in Europa della gestione del Coronavirus nelle case di cura e nelle residenze per anziani o persone con disabilità. È la richiesta di Epsu, la Federazione europea dei sindacati dei servizi pubblici, insieme ad Age Platform Europe e al Forum Ue per la disabilità (Edf), avanzata in una lettera al Presidente del Parlamento Ue, David Sassoli.

Questi tre soggetti chiedono, infatti, al Parlamento Europeo “di indagare in tutta l’Ue sul fallimento nella gestione dell’impatto del coronavirus nelle case di cura e residenze per anziani o persone con disabilità”, entrando nel dettaglio delle mancanze che hanno fatto registrare, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, circa la metà dei decessi nelle residenze per anziani e nelle case di cura.

Dura la denuncia: “Gli Stati – scrivono – si sono rifiutati di considerare prioritaria la situazione nelle case di riposo e residenze per anziani provocando significativi ritardi nella risposta a questa crisi e mostrando indifferenza alle richieste dei lavoratori e degli utenti in termini di dispositivi di protezione e protocolli di sicurezza”. Un atteggiamento, aggiungono, “che ha contribuito a migliaia di morti e al diffondersi del contagio che si sarebbe potuto evitare”.

Un esempio citato è il caso Lombardia dove, riportano, “sono mancate misure e dispositivi di protezione per il personale e in alcuni casi, anche in presenza di questi ultimi, il personale non era autorizzato ad utilizzarli perché i residenti non mostravano sintomi”. La denuncia continua ribadendo che “i lavoratori e gli utenti dei servizi di assistenza non sono cittadini di seconda classe ed è imperativo che venga avviata un’indagine ufficiale europea” e conclude che ciò è dovuto ” a coloro che ricevono cure e ai lavoratori infetti, così come alle vittime, ai loro alle famiglie e a tutti in Europa”.

La lettera è stata immediatamente appoggiata e rilanciata da alcuni membri del Parlamento Europeo, tra gli italiani Pierfrancesco Majorino e Fabio Massimo Castaldo, che in una nota si impegnano “a garantire che il Parlamento europeo abbia la volontà e la forza di scoprire e ricostruire ciò che è successo, rafforzare l’attenzione su queste strutture, trovare alternative ed evitare altri errori e tragedie”.

Come Fp Cgil riteniamo che si tratti di una iniziativa importante che scaturisce anche dalle numerose denunce effettuate dalle nostre strutture e prese in carico dal sindacato Europeo. Bisogna andare a fondo alla questione che ha coinvolto lavoratori ed utenti a causa di una gestione scorretta e superficiale, ciò che è accaduto non deve ripetersi e noi saremo in prima linea per evitarlo e denunciare altre storture.

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