Dap: riunione sulle modalità custodiali negli istituti penitenziari

16 Luglio 2020

COMUNICATO ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI FF.CC. DAP

Il confronto sul “Nuovo modello custodiale”, aperto dalla riunione con le OO.SS. del Comparto Dirigenti e che sarà concluso dall’incontro con le rappresentanze di Polizia Penitenziaria, ha visto oggi rappresentate al tavolo le istanze degli operatori del Comparto Funzioni Centrali.
Come FP CGIL, apprezzando il cambio di passo sul fronte delle relazioni sindacali segnato dal Capo
Dipartimento Dott. Petralia (su una materia peraltro finora sottratta al confronto tra le parti), abbiamo inteso sottolineare gli elementi propositivi che caratterizzano il documento elaborato.
Elementi di proposta che puntano a mettere a sistema esperienze di buone prassi già diffuse nei penitenziari italiani, che riteniamo non debbano più essere confinate nell’ambito di singoli Progetti d’istituto ma debbano invece essere applicate all’intero sistema detentivo. Elementi inoltre che dovranno essere sostenuti da investimenti che interessino le strutture detentive, l’offerta lavorativa e trattamentale, le intese con le istituzioni locali e della sanità, la formazione degli operatori e – naturalmente – l’incremento di personale.
Nel merito delle risorse umane abbiamo rappresentato come i tagli operati alle piante organiche, con particolare riferimento ai Funzionari Giuridico Pedagogici chiamati ad intervenire ognuno su una platea di detenuti spesso in numero superiore alle indicazioni dipartimentali (rapporto di 1 a 70 detenuti nelle reclusioni e di 1 a 100 nelle circondariali), non consenta di dare risposta al mandato istituzionale dell’individualizzazione del trattamento.
Declinando la nostra proposta, abbiamo dunque sottolineato quali obiettivi prioritari:
• l’ampliamento delle opportunità trattamentali, formative e professionali, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti locali nell’ambito della Conferenza stato-regioni
• l’incremento dell’offerta sanitaria, con particolare riferimento ai bisogni terapeutici dei soggetti
tossicodipendenti e psichiatrici
• il rafforzamento della collaborazione con gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, con particolare riguardo ai programmi di Affidamento in Prova al Servizio Sociale
• l’implementazione di un modello trattamentale caratterizzato da
◦ apertura di sezioni ex art. 32 O.P.
◦ specializzazione degli istituti
◦ netta distinzione tra circuiti circondariale e di reclusione
◦ offerta trattamentale progressiva
Offerta che, partendo da uno step iniziale dove i detenuti accedono per un percorso di prima osservazione, dovrà condurre ad uno step successivo cui possano accedere (previa sottoscrizione di un “Patto trattamentale”) i soli detenuti che abbiano positivamente superato la prima fase.
Il passaggio alle sezioni o agli istituti di secondo livello, consentirebbe loro di beneficiare di percorsi a trattamento avanzato, di maggiore frequentazione degli spazi esterni alla camera detentiva, di una vigilanza attenuata in funzione della tipologia di detenuti; con la possibilità tuttavia, per coloro che dovessero venire meno al Patto trattamentale sottoscritto, di vedere interrotto il proprio percorso e di fare ritorno al primo step.
Il tavolo di confronto su una materia finora considerata di sola pertinenza del Comparto sicurezza, è divenuto dunque occasione per riflettere anche sui modelli relativi al trattamento ed alla gestione degli istituti. Ed è per questo che come FP CGIL abbiamo accettato la sfida, presentando una proposta complessiva e identica a tutti i tavoli di confronto quale autentico momento “di sintesi” tra i diversi contributi di ogni comparto e coordinamento.

per la Delegazione Trattante FF.CC. DAP
Stefano Turbati

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