INAIL: Comunicato 30 luglio 2020 Eccezionale Veramente

30 Luglio 2020

Eccezionale Veramente

A distanza di oltre un mese dalla diffusione alle strutture della nota operativa del 26 giugno scorso sulle prime modalità di attuazione della Sorveglianza Sanitaria Eccezionale – che ricordiamo è stata introdotta dall’articolo 83 del Decreto Legge n. 34/2000 – l’Amministrazione a finalmente riunito le OO.SS. per illustrare, o meglio precisare, le nuove funzioni attribuite al nostro Istituto dal Legislatore.
Nel corso dell’incontro, sono stati forniti alcuni elementi di dettaglio sul lavoro svolto in questi mesi dall’Inail per cercare di far modificare un provvedimento normativo che, fin dalla prima stesura, è apparso immediatamente mal congegnato e mal scritto, ed a nulla sono servite le interlocuzioni con i Ministeri competenti, così come il tentativo di emendare il richiamato articolo 83.
Rimane dunque la previsione vincolante di una norma che, pur nella sua contestata formulazione, è in vigore già da oltre due mesi e pone in carico alle professionalità sanitarie dell’Ente un onere del tutto nuovo, non declinato nella sua complessità, definito ambiguamente e comportante seri profili di responsabilità.
È proprio il lungo tempo intercorso senza indicazioni chiare e senza il benché minimo tentativo di informare e condividere un percorso con i rappresentanti dei lavoratori l’oggetto delle contestazioni mosse dalle scriventi organizzazioni sindacali.
Pur non volendo entrare nel merito di una norma confezionata da chi ha palesemente dimostrato di non conoscere la natura del “Nostro” lavoro, non possiamo non registrare una certa difficoltà nel credere che trattasi dell’ennesimo adempimento attribuito all’Istituto a sua totale insaputa (v. DPI), nonostante la posizione critica espressa dalla stessa Amministrazione e le buone intenzioni dimostrate nel promuovere azioni di persuasione nei confronti degli interlocutori politici interessati.
Assolutamente inconcepibile e intollerabile è il metodo fin qui utilizzato per affrontare una questione di carattere così strutturale, che interessa il lavoro di tanti dipendenti e ne investe in misura significativa la programmazione. È impensabile e perfino dannoso che si proceda senza una interlocuzione attiva e diretta con chi la norma deve applicarla nella propria attività quotidiana.
Un modus operandi che, purtroppo, sta diventando norma all’interno del Nostro Istituto e che a più riprese abbiamo sottolineato e contrastato. Un metodo che, negli ultimi mesi si è esteso a tutta una serie di tematiche di forte interesse per il personale e che evidenzia lo stato di grave deterioramento delle relazioni sindacali.
Temi quali, la riduzione dei tassi di mutuo e prestiti (registriamo oggi l’invio alle oo.ss. di una proposta di rivisitazione dei tassi applicati ai mutui ipotecari per dipendenti ed ex dipendenti), l’applicazione dei regolamenti di mobilità, l’attuazione delle procedure assunzionali, la definizione di un Verbale di intesa per emergenza, la revisione del Modello Sanitario e tutte quelle vertenze che ci hanno messo nelle condizioni di dover “alzare il tiro”.
Abbiamo nuovamente ribadito come il confronto sia il metodo migliore per affrontare e risolvere tutti i problemi che coinvolgono le amministrazioni ed il proprio personale, auspicando che si possa ripartire con atteggiamento rinnovato, prevedendo momenti di discussione collegiale su tutti i temi posti all’attenzione dell’Amministrazione in questi mesi, nonché, nel caso di specie, sulle modalità di attuazione della Sorveglianza Eccezionale, nei quali si possano affrontare analiticamente le innumerevoli questioni rimaste irrisolte: la definizione stessa del concetto di
fragilità, la titolarità dell’accertamento sanitario, i profili formativi e assicurativi, il ruolo dei DM2, il ruolo degli infermieri particolarmente in carenza nelle zone più colpite dal fenomeno virale, l’elaborazione di linee guida chiare sugli aspetti tecnici e organizzativi che omogenizzino le prestazioni e impediscano fughe in avanti e interpretazioni arbitrarie dei territori, la distribuzione delle risorse aggiuntive provenienti dai datori di lavoro.
Il modello che abbiamo sempre perseguito, perché siamo convinti della sua efficacia per averla sperimentata sul campo, è quello della collaborazione fattiva, propositiva, nel rispetto di ruoli e funzioni, tra lavoratori, loro rappresentanti e Amministrazione.
Questo modello, questo ‘fare insieme’, ha portato il nostro Ente ai risultati che oggi può indiscutibilmente vantare e che sono da tutti riconosciuti, ancor più in una stagione complessa e per certi versi inedita come quella dell’emergenza epidemiologica.
I valori professionali ed umani confermati nel momento della estrema difficoltà hanno rafforzato la qualità della performance di questo Ente in seno alla pubblica amministrazione ed in risposta alle necessità del Paese e non possono essere strumentalmente chiamati in causa solo in circostanze formali, dalla retorica delle pubbliche manifestazioni di stima.
Se si crede davvero nella qualità di queste risorse, le stesse che a fronte di numerose difficoltà si dedicano totalmente anche a queste nuove attività spinte da quell’ideale “sociale” che anima da sempre i lavoratori dell’Inail, allora vanno valorizzate attraverso una più sistematica condivisione di obiettivi, strategie, necessità e non attraverso disposizioni limitanti legate all’ordinario e non alla fase eccezionale che stiamo vivendo.
Se un contributo dobbiamo darlo, allora che sia “funzionale” al rilancio dell’Inail all’interno del mondo del lavoro, attraverso un coinvolgimento dell’Istituto che sia opportunità professionale e riconoscimento di risorse adeguate rispetto al nuovo ruolo che si vuole delineare per l’Ente e per il suo personale: non possiamo essere merce di scambio utile solamente a meri tornaconto della politica di turno.
Abbiamo, altresì, chiesto che dopo mesi di totale assenza torni al tavolo nazionale il Direttore Generale (l’ultima ed unica apparizione durante tutta la fase di emergenza sanitaria risale al mese di maggio). Non è possibile che in momenti di estrema delicatezza come quelli che stiamo attraversando, dove è necessario riprendere un serio e complessivo confronto su tutte le suddette questioni aperte, ci possa essere qualcuno che continui a sfuggire alle proprie responsabilità, magari delegandole a chi pensa che in questo Istituto, forte di una tradizione sindacale di alto livello, si possa, ed anzi si debba passare ad un regime più ministeriale.
Attendiamo dunque risposte coerenti alle richieste legittime e responsabili che abbiamo avanzato, come sempre, nell’interesse di tutti.

A. Mercanti      M. Molinari          F. Savarese           G. Norcia

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto