Giustizia: Comunicato su situazione vertenza tirocinanti

06 Agosto 2020

Vertenza Tirocinanti: la situazione

Riteniamo opportuno, prima del periodo feriale, fare il punto su questa delicata vertenza alla luce delle prospettive
che si sono aperte con l’approvazione definitiva del Decreto Rilancio e quelle previste dal piano assunzioni
che ci è stato presentato di recente dall’Amministrazione.
Siamo di fronte a tre processi assunzionali:

il primo, quello concernente il bando per l’assunzione di 616 operatori si dovrebbe faticosamente concludere
entro la fine dell’estate, Regioni ritardatarie permettendo. L’esito delle selezioni sinora noto ha messo in evidenza
un risultato nel quale sono emerse criticità per quel che riguarda la penalizzazione che hanno subito
alcuni bacini di tirocinanti provenienti da specifici territori, che si sono visti superare da concorrenti provenienti
da altre regioni. Una procedura perfettamente legittima, ma che ha messo in evidenza le contraddizioni
e le incongruenze di un processo selettivo affidato alla giungla regolamentaria dei CPI sparsi per la penisola.
Valuteremo all’esito complessivo quale sarà la percentuale dei tirocinanti che hanno avuto il riconoscimento
di punteggio aggiuntivo che sarà assorbita e sarà un elemento importante per comprendere quanta platea rimane
esclusa e su cui tarare i due successivi processi previsti;

il secondo, che prevede l’assunzione a tempo determinato biennale di 1000 operatori , diventa pertanto
l’ulteriore snodo fondamentale dell’intera vertenza , per le quantità previste, per la modalità che si dovrà attuare
nella selezione e per le tempistiche di realizzazione. Dobbiamo preliminarmente osservare che, pur
essendo ovviamente la modalità di assunzione a tempo indeterminato l’opzione più desiderabile, se fosse
stata fatta questa scelta i numeri sarebbero stati considerevolmente più ridotti per via della capienza
dell’organico di profilo, verso il quale è peraltro previsto un massiccio passaggio degli ausiliari interni. D’altro
canto l’assunzione biennale diventa una ulteriore tappa della vertenza che dovrà vedere come ulteriore passo
la proroga sino al raggiungimento dei 36 mesi, al fine di poter entrare nelle riserve concorsuali previste
dalla legge Madia. Al momento però le questioni fondamentali rimangono due: la modalità di selezione e la
tempistica di realizzazione. Sulla modalità di selezione abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni dall’Amministrazione
circa la volontà di utilizzare l’opzione del colloquio per titoli e idoneità. Sulla base di un bando che
deve costruire la Direzione Generale del Personale sul quale occorre mantenere la massima attenzione ri –
spetto ai titoli che sono identificati dalla norma come utili ed alla loro pesatura. Sapendo però che la scelta
in questo caso dell’Amministrazione è fortemente orientata alla valorizzazione delle esperienze formative
maturate. Invece sulla tempistica, indicata genericamente nel piano assunzioni come 2020/2021, riteniamo
che si debba intervenire subito dopo la ripresa del periodo feriale per sollecitare l’avvio delle procedure nel
più breve tempo possibile, magari definendo come orizzonte per la sua conclusione l’inizio del prossimo
anno.

Il terzo processo, che riguarda 1095 assunzioni a tempo determinato per il massimo di un anno di ausiliari e
operatori, a nostro avviso è stato saggiamente posticipato rispetto all’assunzione dei 1000, poiché sono
emerse le criticità che noi avevamo già rilevato e che riguardano le modalità di selezione che in questo caso
la norma affida ai CPI e la durata che, stante le risorse attualmente stanziate, può a malapena coprire un
periodo di otto mesi. Per tale motivo avevamo tentato di intervenire nell’iter di conversione del Decreto Rilancio,
con una proposta di emendamento che da un lato avrebbe uniformato le procedure a quelle previste per
i 1000 e dall’altro avrebbe garantito uno stanziamento ulteriore di risorse tale da garantire almeno un anno
alla durata del rapporto di lavoro, ponendo le basi per le successive proroghe. La necessità di procedere con
un correttivo normativo è stata riconosciuta dall’Amministrazione nel documento che ci è stato consegnato:
si tratta di comprendere quali indirizzi assume questa modifica normativa e quale dilatazione di tempi questo
comporta, ovvero in quale iter parlamentare di legge sarà inserita.
Questo è lo scenario il più possibile realistico della situazione, in questo momento, e questo serve anche a
noi come compito per le vacanze per valutare insieme ai lavoratori interessati quali iniziative assumere alla
ripresa per proseguire la vertenza e perseguire gli obiettivi di garantire il giusto riconoscimento occupazionale
a chi per anni ha lavorato sotto la forma mascherata del tirocinio. Noi amiamo la concretezza e non ci
piacciono i proclami, ma vogliamo rassicurare, per chi ne ha ancora bisogno, i lavoratori interessati: non verrà
mai meno il nostro impegno continuo e costante sino a quando non sarà raggiunto il risultato auspicato.

FPCGIL Coordinamento Nazionale Giustizia                                   FP CGIL Nazionale
Felicia Russo                                                                             Claudio Meloni

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