Agenzia delle Entrate: Comunicato Unitario 5 agosto 2020

06 Agosto 2020

QUASI TUTTE LE ATTIVITÀ DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SONO
LAVORABILI IN SMART WORKING. QUESTE LE RISULTANZE
DELL’INFORMATIVA RESA DALL’AMMINISTRAZIONE AI SINDACATI

Chiesto e ottenuto l’impegno al confronto a tutto campo sui rientri in servizio e sulla disciplina dello smart working e di tutte le altre forme di conciliazione vita-lavoro. Entro il 5 settembre la prima riunione L’Agenzia delle Entrate ha presentato ieri l’informativa sindacale per l’applicazione della nuova formulazione dell’articolo 263 del Decreto Rilancio, convertito in legge da entrambi i rami del Parlamento.
Se è vero che si è trattato di un adempimento di legge, che prevede l’individuazione delle attività cosiddette “smartabili”, è altrettanto vero che le novità positive provengono sia dalla tempistica con la quale è stata resa l’informativa che dal contenuto.
Infatti, molte amministrazioni pubbliche – al contrario dell’Agenzia delle Entrate – si stanno dimostrando riluttanti ad adempiere alla legge e nicchiano nell’ individuazione delle attività da svolgere in smart working;
riguardo al contenuto dell’informativa, dobbiamo dire che l’Agenzia non ha giocato al ribasso e ha individuato come “smartabili” quasi tutte le attività, dichiarando tra le altre cose la disponibilità allo smart working a rotazione anche per le attività che non si possono svolgere completamente da remoto. Inoltre,come da noi chiesto nelle scorse riunioni, ha dichiarato di volersi avvalere anche di altri istituti di conciliazione vita-lavoro quali ad esempio il co-working, utile soprattutto per chi desidera rientrare in presenza ma in un ufficio più vicino al proprio domicilio o ai propri interessi familiari.
Ciò che resta da fare però non è poco: disciplinare con appositi accordi tutti gli ambiti e le prerogative dello smart working, del co-working e di altre forme di conciliazione tra la vita e il lavoro. L’organizzazione del lavoro non sarà più la stessa e non può essere nemmeno, però, basata sullo spersonalizzante “home working” di questi mesi. Deve prevedere necessariamente forme che consentano ai lavoratori maggiore flessibilità alla secca alternativa lavoro da casa o lavoro in presenza. Molta attenzione va anche data ai diritti contrattuali e personali, ad iniziare dal ristoro delle spese o all’investimento diretto dell’amministrazione in strumenti informatici (e non solo), del diritto alla disconnessione, del buono pasto, dei permessi per motivi di salute e di tanti altri problemi emersi durante questa forzosa fase sperimentale.
Sono materie che non si possono trattare in una sessione negoziale di poche ore. Per questo abbiamo sottoscritto un’intesa con l’Agenzia che impegna ad aprire entro il 5 settembre un confronto a tutto campo su queste materie, che potrebbero tra l’altro essere interessate anche da novità legislative nel mese di agosto. Resta fermo che fino al 15 settembre non ci saranno “colpi di mano” da parte dei datori di lavoro.
Infine, ma non in ordine di importanza, abbiamo unitariamente chiesto al direttore dell’Agenzia di rispondere, duramente e nel merito, alle dichiarazioni false e diffamatorie, di alcuni ordini professionali e dei soliti giornalisti reazionari nei confronti del personale dell’Agenzia delle Entrate.

Roma, 5 agosto 2020

FP CGIL                              CISL FP                         UIL PA                 CONFSAL/UNSA                   FLP

Gamberini                          Silveri                              Cavallaro                 Sempreboni                  Patricelli

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