INPS Unitario: Smart Working, CCNI 2020 ed altro

31 Agosto 2020

SMART WORKING, CCNI 2020 ED ALTRO

L’approssimarsi della data del 15 settembre 2020, termine ultimo di vigenza dell’articolo 87, comma 1, lettera a), del DL n.18/2020, convertito con la Legge n.27 del 24 aprile 2020, norma che limita nelle pubbliche amministrazioni la presenza di personale nei luoghi di lavoro esclusivamente alle attività ritenute indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza fisica dei lavoratori, impone l’esigenza, come già richiesto in più occasioni dalle scriventi organizzazioni sindacali, già in sede di sottoscrizione dell’Accordo sulla sicurezza nelle sedi dell’Istituto il 3 giugno scorso, di disciplinare, attraverso un percorso di confronto e di condivisione con le organizzazioni sindacali, la materia del lavoro agile anche in considerazione delle novità apportate dallo stesso legislatore in sede di conversione del cosiddetto “Decreto Rilancio” (DL n.34/2020 convertito dalla Legge n.77 del 17 luglio 2020). L’attesa di eventuali “decreti (uno o più decreti recita l’articolo 263 della L. n.77/2020) del Ministro per la pubblica amministrazione con i quali “possono essere stabilite modalità organizzative e fissati criteri e principi in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile” non può, infatti, esimere l’Amministrazione dal convocare le rappresentanze sindacali dei lavoratori per definire un accordo con il quale regolare lo smart working. Riteniamo che sia indifferibile uscire dalla fase dello smart working emergenziale, fase caratterizzata dall’unilateralità delle decisioni adottate dall’Istituto, così come da altre Pubbliche Amministrazioni, e ricondurre tale modalità di esecuzione della prestazione lavorativa nell’alveo naturale del confronto sindacale e della contrattazione di Ente. Del resto, il “Protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19”, sottoscritto lo scorso 24 luglio a Palazzo Vidoni dalle Organizzazioni sindacali di categoria del pubblico impiego con il Ministro per la Pubblica Amministrazione stabilisce che “ nelle more di una definizione contrattuale specifica del rapporto di lavoro agile, le amministrazioni attivino il confronto con le OO.SS. … anche prevedendo la coerente applicazione degli istituti del rapporto di lavoro previsti dai CCNL vigenti alle attività di lavoro svolto in forma agile”. Pertanto, ribadiamo la richiesta, già fatta a luglio, di definire una disciplina condivisa della materia.
Al pari di quanto richiamato in materia di lavoro agile, sollecitiamo l’Amministrazione ad attivare in tempi brevi le trattative sul CCNI 2020 sia per le aree sia per i dirigenti, i professionisti ed i medici in modo da avviare per tempo quel confronto che altrimenti, come purtroppo accaduto in passato, verrebbe ad essere costretto nei tempi
dall’approssimarsi della fine dell’anno solare e dall’esigenza di avviare la contrattazione integrativa per l’anno successivo! I temi da affrontare nell’ambito della contrattazione integrativa 2020 sono molteplici, alcuni sono richiamati nella sezione delle dichiarazioni congiunte del CCNI 2019 (progressioni orizzontali, revisione del sistema indennitario, contrattazione decentrata ecc.), ed avviare il confronto risulta oltremodo indifferibile.
Con l’occasione si rinnovano tre richieste, ad oggi prive di formale riscontro da parte dell’Amministrazione, fatte dalle scriventi organizzazioni sindacali lo scorso 31 luglio e 3 agosto.
La prima attiene alla necessità di modificare il messaggio Hermes n.2959 del 27 luglio 2020 in materia di svolgimento delle prestazioni lavorative in presenza in modo da rendere possibile il completamento, in modalità agile, dell’orario ordinario di lavoro giornaliero anche in presenza di attività lavorativa resa fisicamente in ufficio. La seconda richiesta riguarda la fruizione dei riposi compensativi per il personale che ha svolto attività lavorativa le domeniche e nei giorni festivi piena emergenza Covid-19:come abbiamo avuto modo già di rappresentare nella richiesta del 3 agosto scorso, sarebbe opportuno, e aggiungiamo moralmente corretto, da parte dell’Amministrazione consentire al personale che ha maturato i riposi compensativi di poterne fruire visto che l’emergenza sanitaria non ha permesso a molti colleghi di utilizzare le relative ore oltre i canonici 60 giorni. La terza riguarda, infine, la necessità di “riconoscere” l’assemblea sindacale oraria per le quattro giornate di assemblea tenutesi a luglio.
Le rigide applicazioni mal si conciliano con la flessibilità ampiamente dimostrata da tutto il personale in questi mesi!

Roma, 31 agosto 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

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