MIBACT: Comunicato unitario e nota su riunione 13 settembre

15 Settembre 2020

Alle lavoratrici ed ai lavoratori del MiBACT

Nella riunione odierna abbiamo avuto la dimostrazione plastica che contro la nostra
Amministrazione – ed automaticamente contro lavoratrici e lavoratori del Mibact – è in atto
un attacco politico senza precedenti da parte di Mef e Funzione pubblica. Non sappiamo
se per impedire la prosecuzione di relazioni sindacali costruttive e partecipate oppure per
interrompere una tradizione consolidata di “avanguardia” nella qualità degli accordi
sottoscritti al tavolo nazionale, ma sta di fatto che ci sono stati riferiti una serie di rilievi da
parte degli organi di controllo su diversi accordi che non lascia presagire alcuna casualità.
Per cominciare, abbiamo rivendicato il diritto alla piena informazione mediante
trasmissione alle OO. SS. delle osservazioni pervenute; siamo parte attiva nella
sottoscrizione degli atti e non possiamo più tollerare che le eventuali obiezioni ci vengano
riferite oralmente. Questo è un tema delicato, su cui la nostra attenzione al rispetto delle
norme sarà massima.
ACCORDO FRD 2020: fatta eccezione per una confusione, risibile, in merito all’art. 8 del
testo sottoscritto (numero di partecipanti al progetto di supporto alle attività concorsuali per
1052AFAV),l’IGOP ha contestato all’art. 3 anche uno scarso apparato informativo in merito
all’ammontare degli importi e alla natura dell’indennità. Più preoccupante, su questo
stesso articolo, è il pensiero di Funzione Pubblica che entra nel merito della necessità di
un simile aspetto e lo legge in conflitto con la normativa generale che aveva già previsto
forme indennitarie legate alla presenza (i famosi 100 euro lordi per chi aveva svolto
servizio in presenza durante il primo periodo di lockdown). Ricordiamo a tutti che avevamo
stanziato la somma di euro 2 milioni; adesso si tratterà di appostarli su altri capitoli per far sì
che l’accordo possa essere approvato. La proposta – al netto delle verifiche che verranno
condotte nelle prossime ore – è di sottoscrivere un accordo aggiuntivo sui progetti locali
2020 (per ulteriori 2 milioni) che potrebbero essere disponibili la prossima primavera. Ogni
altra soluzione porterebbe a ritardi mostruosi per il personale. Concludiamo rispedendo a
Funzione Pubblica anche il rilievo circa la mancata applicazione della valutazione
della performance; almeno fino a quando i dirigenti saranno tutti bravissimi e con
valutazioni casualmente molto vicine al 100% della retribuzione di risultato.
ACCORDO SU INDENNITÀ DATORI DI LAVORO: su questo testo le obiezioni sono state
lievissime, in verità; al punto che abbiamo sottoscritto oggi stesso le proposte emendative
dell’Amministrazione e ci aspettiamo che il contenuto dell’accordo possa avere corso.
ACCORDO POSIZIONI ORGANIZZATIVE 2020: l’IGOP ha obiettato che i criteri per
l’assegnazione e la revoca delle Posizioni Organizzative sono prerogativa datoriale. Ci
sembra di essere ritornati alla Brunetta e alla delegificazione della contrattazione, forse
qualcuno dovrebbe spiegare a codesti signori che nel frattempo le relazioni sindacali
hanno progredito verso la modernità e che, inoltre, trattandosi di materie economiche le
parti sociali hanno il diritto/dovere (!) di sedersi al tavolo di trattativa paritariamente rispetto
alla delegazione di parte pubblica. Abbiamo individuato una soluzione percorribile, che non
muterebbe la natura dell’accordo; ci rifletteremo nelle prossime ore verificandone la
fattibilità.
ACCORDO CONTRATTI E CONVENZIONI IN CONTO TERZI: dopo mesi trascorsi a
fornire dati su dati, l’IGOP oggi sostiene che rispetto all’ammontare totale messo a
disposizione del conto terzi – somma che, lo ricordiamo, costituisce lo “storico” più volte
invocato per poter pagare il più possibile speditamente e che costituisce l’ultimo dato
rendicontato disponibile – manca il dettaglio dell’ammontare per ciascuno dei percettori e i
dati personali. Restiamo basiti di fronte a tanta trascuratezza rispetto a quanto concordato
fra uffici del nostro Ministero e del MEF, ma confidiamo nella perizia e nell’esperienza dei
nostri tecnici.
L’Amministrazione ci ha anticipato che la riunione con il vertice politico, da noi più volte
invocata, potrebbe verificarsi il prossimo 25 settembre. Noi ci auguriamo che i nostri
interlocutori ci portino risposte in merito alle decine di richieste urgenti
formulate:smartworkinge fragili, piano assunzionale, mobilità, scorrimenti fra le aree, senza
dimenticare il Contratto integrativo, fermo anch’esso nelle sabbie mobili degli organi di
controllo, con rilievi solo annunciati ma non ancora formalizzati.
Soprattutto ci aspettiamo che ci venga dimostrata solidarietà rispetto allo scandaloso
ritardo con cui vengono accreditati ogni volta i fondi per gli emolumenti dei lavoratori; ci
aspettiamo un impegno forte da parte del ministro per porre fine, una volta per tutte, alla
convinzione di impunità degli enti pagatori.
Abbiamo scritto una nota in cui chiedevamo conto di tutti i pagamenti sospesi (per
circa 30 milioni di Euro) e abbiamo dato tempo fino al 19 per risposte serie e
dettagliate.
Se non riceveremo riscontro siamo pronti al conflitto, alla proclamazione dello
stato di agitazione e alla paralisi totale del Ministero!
Chi ci vuole separati e divisi, vede non la realtà ma un desiderio inconfessato: non
siamo mai stati più uniti di così e possiamo dimostrarlo.

Roma, 14 settembre 2020

FP CGIL                        CISL FP                       UIL PA                    FLP              CONFSAL
Meloni                      Nolè -Di Stefano          Trastulli                 Satolli             UNSA Urbino

 

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