Agenzia delle entrate: Buoni pasto – chi deve pronunciarsi? Aspettando Godot

24 Settembre 2020

Buoni pasto: chi deve pronunciarsi? Aspettando Godot

La delibera 115/2020 della Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Lombardia, nel rispondere ad un quesito posto dal Segretario generale della Regione Lombardia circa la legittimità di erogazione dei buoni pasto ai lavoratori in smart Working, afferma che l’erogazione del buono pasto è materia regolamentata contrattualmente e ribadisce che il trattamento economico complessivo, così come quello normativo, dei lavoratori in smart working non può essere inferiore a quello dei colleghi che lavorano in presenza.
Dall’inizio della fase emergenziale questa organizzazione sostiene la necessità che l’Agenzia convochi un Tavolo per disciplinare l’erogazione dei buoni pasto al personale in smart working, da ultimo durante il percorso negoziale finalizzato a disciplinare il “rientro” in sicurezza dei colleghi presso le sedi.
Da mesi questa Agenzia tergiversa manifestando la necessità di ottenere pareri da Avvocatura dello Stato, Ministero vigilante, Funzione Pubblica senza condividere con le Organizzazioni sindacali i quesiti presentati e chiedendo, al tempo stesso, fiducia al Tavolo negoziale.
L’orientamento espresso dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Lombardia si aggiunge ad analoghi pareri/orientamenti emessi dalla Funzione Pubblica già nei primi mesi dell’emergenza sanitaria quando, in applicazione di una norma, lo smart working era la modalità ordinaria di lavoro per le Pubbliche Amministrazioni.
Adesso è il momento della Trattativa: dopo aver condizionato con questo tema (la promessa di fornire una risposta formale ai riconoscimenti economici che i lavoratori aspettano da mesi) la sottoscrizione di un accordo che non mette allo stesso livello lavoratori in presenza con lavoratori in Smart working – piano normativo e piano economico – si convochino le Organizzazioni sindacali e si definiscano le condizioni per il superamento di questa situazione iniqua.
Dovrebbe essere chiaro ormai a tutti, ormai è evidente, come l’Agenzia nonostante gli accordi sottoscritti e le “belle parole” spese a favore del benessere organizzativo continui a cercare appigli per non assumersi la responsabilità sul piano decisionale e negoziale.

FP CGIL Agenzia delle Entrate
Daniele Gamberini

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