Mibact: comunicato su confronto sugli organici

23 Novembre 2020

Il confronto sulla nuova dotazione organica

Abbiamo avuto venerdì scorso il primo confronto con l’Amministrazione sulla nuova dotazione organica.
Propedeuticamente all’incontro ci è stata fornita la documentazione inerente la nuova proposta
e da questo abbiamo potuto trarre le prime preliminari osservazioni:

anzitutto non ci troviamo in una vera e propria rimodulazione complessiva ma sostanzialmente di
una operazione che ha riguardato la definizione degli organici degli Uffici di nuova costituzione, attuata attraverso lo spacchettamento delle Soprintendenze ed alcuni ex Poli Museali, nonché dalla
costituzione ex novo degli organici degli Istituti Centrali neo istituiti e della integrazione e/o di
quelli delle Direzioni Generali a seguito di inserimento di nuove competenze e della rimodulazione
di altre. Questo peraltro ha comportato la necessità di rivedere i numeri all’interno delle aree, per reperire i minimi fabbisogni utili ad incrementare gli organici degli Uffici sopra elencati, con una diminuzione consistente delle previsioni in prima area, ed in piccola parte in seconda, ed il recupero
nelle aree superiori di nuove posizioni.

Una operazione indolore, in quanto ha interessato postazioni vacanti, che alla fine, per rispettare il limite complessivo del costo del lavoro, produce una previsione numerica ridotta di 52 unità, portando La dimensione complessiva appena sotto le 19 mila unità.
Quindi una revisione che rappresenta più che altro un restyling del DM del 2016 che viene adattato
alla nuova dimensione macro organizzativa. E questa è la prima obiezione di fondo che abbiamo
mosso: a nostro avviso è mancato il coraggio di affrontare complessivamente la questione dei fabbisogni ed in questo caso è stata la fretta a farla da padrona, come esplicitamente dichiarato all’amministrazione.

L’altra osservazione preliminare che ci pare doveroso fare è che nella determinazione degli organici
non ci risulta siano state coinvolte le strutture direttamente coinvolte nell’operazione e questo ha
prodotto criticità ad esempio negli spacchettamenti delle Soprintendenze, in particolare per quel che
riguarda una corretta identificazione dei carichi lavorativi. Sulla nuova proposta ha lavorato una
Commissione ministeriale, ma riteniamo che sarebbe stata più che opportuno un coinvolgimento
preventivo dei dirigenti periferici, che rimane ancora possibile e auspicabile.

Ancora: è evidente che il passaggio sugli organici resta il momento propedeutico e non quello finale
di un percorso. Per tale motivo il tavolo sindacale unanime ha chiesto che vengano aperti tavoli tecnici finalizzati ad alcuni temi complementari ed imprescindibili: la mobilità volontaria, i passaggi
orizzontali, la riqualificazione del personale interno ed il piano assunzionale 2021/2023, per il quale
l’Amministrazione ha annunciato una informativa a breve.

Cosa succede adesso? Noi presenteremo le nostre osservazioni entro mercoledì prossimo ed a tal riguardo chiederemo di acquisire le osservazioni che ci arriveranno dai territori più direttamente interessati dai cambiamenti. Vedremo se e quanto verranno recepite ma ci pare opportuno richiamare alcuni ostacoli che non possono essere superati: non si può chiedere di aumentare i numeri, perché è
una richiesta che non verrà accolta in ogni caso poiché comporterebbe la revisione complessiva degli
organici, operazione che in questa fase è stata esclusa dall’amministrazione. Si può chiedere invece
il riequilibrio delle previsioni laddove, come già segnalato, ci sono delle incongruenze negli
spacchettamenti e nella identificazione degli specifici fabbisogni professionali. Quindi nei prossimi
giorni contatteremo direttamente le strutture interessate per avere le osservazioni sul merito e concordare il documento da presentare all’amministrazione.

Vogliamo precisare infine che noi non condividiamo affatto i toni ultimativi che abbiamo sentito ieri
sul tavolo da parte di alcuni colleghi, a fronte della disponibilità espressa dall’Amministrazione ad
affrontare i temi sopra elencati. Qui non si tratta di approvare o meno la nuova dotazione organica
in quanto la materia non prevede accordi sindacali, si tratta di tentare di apportare alcune modifiche
che rendano meno difficoltosa la riorganizzazione degli uffici. Perché se avessimo dovuto ragionare
sulla base del giudizio complessivamente critico che abbiamo dato alle varie riorganizzazioni che
hanno afflitto il ministero non ci saremmo dovuti nemmeno sedere al tavolo nazionale. Abbiamo altri
temi da proporre alla mobilitazione dei lavoratori e sono quelli contenuti nella vertenza generale
unitaria che ha portato all’indizione dello sciopero il 9 dicembre prossimo. Sciopero la cui riuscita è
essenziale e che ci deve vedere tutti impegnati a tale scopo.

Per questi motivi ci sentiamo invece di apprezzare la disponibilità al confronto espressa sul tavolo
dalla delegazione di parte pubblica che si è concretizzata in una prima convocazione per mercoledì
prossimo per definire la composizione ed una calendarizzazione dei tavoli tecnici tematici che a nostro avviso debbono partire dalla mobilità volontaria, per evitare i soliti tentativi di accaparramento
di personale di cui alcuni primi segnali ci sono giunti da Roma e Bologna.

Vi terremo tempestivamente informati sugli sviluppi

FPCGIL Nazionale
Claudio Meloni

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