COMPET del 25 febbraio e rendicontazione pubblica Paese-per-Paese (CBCR)

01 Marzo 2021

In allegato la nota unitaria, firmata dai segretari Generali di FPCGIL, CISL FP, UILPA e UIL FPL, inviata oggi al Ministro dell’Economia sull’approvazione del country-by-country reporting pubblico, cioè l’obbligo per le multinazionali di rendicontare pubblicamente, e non solo a beneficio delle autorità, le proprie attività Paese per Paese. Con il dettaglio su dove realizzano i profitti e dove pagano le tasse.

Buon lavoro.

Nicoletta Grieco

Head of International Department FPCGIL

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Roma, 1 marzo 2021

Al Ministro dell’Economia e
delle Finanze
Dott. Daniele Franco

Oggetto: Riunione COMPET del 25 febbraio e rendicontazione pubblica Paese-per-Paese (CBCR)

Egregio Ministro,

il 25 febbraio il Consiglio Competitività dell’UE (COMPET) ha discusso l’annosa proposta di direttiva sulla rendicontazione pubblica Paese per-Paese (CBCR). Questa importante misura di trasparenza obbligherebbe le imprese multinazionali a riferire pubblicamente sulle loro attività nelle giurisdizioni in cui operano. A nome di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, UIL PA, membri della Federazione europea dei sindacati dei servizi pubblici (EPSU), sosteniamo pienamente il principio della trasparenza pubblica delle imprese. Siamo lieti che il Governo italiano sostenga il provvedimento e che abbia votato a favore della CBCR pubblica nella riunione del COMPET.

Per il movimento sindacale la CBCR pubblica fornirebbe informazioni inestimabili, permettendoci di negoziare con i datori di lavoro in modo più efficace, di proteggere i salari e gli standard di vita dei lavoratori e di salvaguardare il finanziamento dei nostri servizi pubblici. Tuttavia, l’attuale progetto di proposta è una misura relativamente modesta. Per essere veramente efficace diverse scappatoie devono essere eliminate dalla proposta pubblica CBCR attualmente all’esame del Consiglio.

In primo luogo, le multinazionali devono riferire per tutti i Paesi in cui operano. Altrimenti i dati saranno di uso limitato e, paradossalmente, le aziende potrebbero essere incentivate a rafforzare il loro comportamento di evasione fiscale in quei Paesi per i quali non devono fare rapporto. Questo è un aspetto critico anche per i Paesi in cui le amministrazioni fiscali hanno ancora meno risorse materiali e umane di quelle dell’UE.

In secondo luogo, i piani per permettere alle aziende di ritardare o omettere dati specifici o giurisdizioni specifiche devono essere abbandonati (questi includono le scappatoie per i dati “commercialmente sensibili” e la clausola comply-or-explain). Questo vanificherebbe lo scopo di stabilire un campo di gioco uniforme nell’UE e oltre.

In terzo luogo, il Consiglio dovrebbe richiedere che le regole pubbliche CBCR si applichino a tutte le aziende che si qualificano come una “grande impresa” secondo la direttiva contabile dell’UE, invece di introdurre un’altra definizione nella legge UE relativa alla misura arbitraria di 750.000.000 euro di fatturato medio annuo per due anni. Basarsi su un’unica definizione di “grande impresa” sarebbe anche in linea con il principio della buona amministrazione e del legiferare.

I nostri iscritti sono in prima linea in questa crisi economico-sanitaria senza precedenti causata dal Covid19. Ogni giorno fanno enormi sacrifici fisici, psicologici e finanziari per mantenere la nostra società al sicuro. Tutto quello che chiediamo è che anche le multinazionali facciano la loro parte, pagando la loro parte e non approfittando della crisi.

Se l’UE non agisce ora, rischiamo di rimanere indietro. Fino ad oggi lo stallo in Consiglio ha impedito all’UE di progredire su importanti riforme della trasparenza come la CBCR pubblica, ma il suo valore nel rafforzare la trasparenza aziendale ha portato a sviluppi significativi in altre regioni. Il Congresso degli Stati Uniti sta considerando una proposta legislativa per introdurre la rendicontazione pubblica paese per paese, una mossa che probabilmente guadagnerà slancio sotto la nuova amministrazione.

Inoltre, anche le comunità degli affari e degli investitori hanno offerto il loro sostegno alla CBCR pubblica, con molte grandi aziende che pubblicano volontariamente queste informazioni e gli investitori istituzionali con circa 90.000 miliardi di dollari in attività che sostengono la CBCR pubblica come un passo importante verso una maggiore parità di condizioni, una maggiore trasparenza e un migliore sostegno pubblico. Il settore dei servizi finanziari è già tenuto a rendere pubbliche le informazioni Paese-per-Paese, e con un numero crescente di aziende che adottano la misura volontariamente, gli argomenti per renderla un requisito legale per tutte le aziende sono più forti che mai.

I nostri iscritti del Ministero Economia e Finanze credono che il loro lavoro sarebbe facilitato, non ostacolato, da una CBCR pubblica. Dare ai giornalisti, ai sindacati e alla società civile l’accesso a questi dati garantirebbe che le scappatoie e gli abusi nel nostro sistema fiscale siano affrontati in modo più rapido ed efficiente. Aumenterebbe anche la fiducia del pubblico nel nostro sistema fiscale e costruirebbe un sostegno politico per il lavoro della nostra amministrazione fiscale.

È raro che il movimento sindacale e le ONG di giustizia sociale e fiscale, gli investitori e alcune multinazionali siano d’accordo su una proposta legislativa concreta e ben avanzata come questa. L’ampiezza del sostegno testimonia l’urgenza di introdurre la CBCR pubblica. Con lo slancio dietro la proposta, sarebbe un errore sprecare l’opportunità e non spingere per la direttiva più efficace e completa possibile.

Con una maggioranza qualificata ora a sostegno della CBCR pubblica, speriamo che Lei colga l’opportunità di considerare la sua posizione sulle suddette disposizioni della direttiva. Solo un reporting pubblico Paese-perPaese per tutte le multinazionali, che comprenda tutte le giurisdizioni in cui operano, senza clausole di uscita, sarà all’altezza dell’urgenza della crisi attuale.

Distinti saluti

Il Segretario Generale          Il Segretario Generale         Il Segretario Generale         Il Segretario Generale
FP CGIL                                   CISL FP                                      UIL FPL                                  UIL PA
Serena Sorrentino                  Maurizio Petriccioli             Michelangelo Librandi             Sandro Colombi

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