Agenzia entrate: Impianto distribuzione Fondo Risorse Decentrate

01 Aprile 2021

Agenzia delle entrate
Direttore centrale Risorse umane e
Organizzazione
Roberto Egidi

Oggetto: Impianto distribuzione Fondo Risorse Decentrate

Il 2020 ha introdotto nuove modalità di erogazione dei servizi e il conseguente nuovo modello
di organizzazione del lavoro in Agenzia delle entrate.
Fermo restando il sollecito diretto a questa Agenzia a confrontarsi, anche a livello nazionale,
in merito alle nuove modalità di erogazione dei servizi (per le quali abbiamo già avuto modo rilevare
che si basano essenzialmente su dotazioni informatiche personali e non sono inquadrate in
un contesto di “sindacalizzazione” del loro percorso evolutivo) dobbiamo rilevare che l’impianto
complessivo di distribuzione del fondo non è più attuale già a partire dal 2020.
Come detto, la trattazione di questo argomento, non dovrà in alcun modo consolidare l’idea
che, a fronte di una differente distribuzione di quote del fondo (già destinato ai lavoratori), possa
essere subordinato al ragionamento più complessivo afferente le dotazioni informatiche necessarie
a garantire l’erogazione dei servizi e la corretta definizione dei carichi di lavoro.
Nella recente contrattazione per il Fondo 2018 -avvenuta a metà 2020 – l’assunto fatto proprio
da tutto il Tavolo nazionale prevedeva che i parametri di distribuzione non possono essere
modificati “ora per allora” per non disattendere le legittime aspettative dei colleghi.
Diventa quindi naturale, seppur con un lieve ritardo, definire già da oggi l’impianto per la
distribuzione del Fondo con l’obiettivo, tra gli altri, di valorizzare anche i servizi erogati attraverso
modalità “virtuali” siano essi, a titolo non esaustivo, il servizio call back e pre-calling su appuntamento
CUP, lo sportello virtuale, la video-assistenza.
In un contesto generale di equilibrio dei parametri di distribuzione del “fondo”, può trovare
giusto apprezzamento la quota riservata alla contrattazione locale – oggi vincolata agli stessi parametri
della distribuzione della quota collettiva – traguardando un duplice obiettivo: apprezzare ulteriormente
le attività svolte piuttosto che l’appartenenza ad un area contrattuale e, non secondariamente,
valorizzare le determinazioni autonome della contrattazione locale.

FP CGIL Nazionale
Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini

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