Giustizia: comunicato unitario riunione dirigenti Ministra Cartabia

13 Maggio 2021

11 MAGGIO 2021 – LA MINISTRA CARTABIA INCONTRA I SINDACATI DELLA DIRIGENZA

 

Si è svolto oggi il programmato incontro tra la Ministra della Giustizia Marta Cartabia e le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale dirigente Area Funzioni Centrali. Alla riunione hanno partecipato il sottosegretario con delega al personale Macina, tutti i capi dipartimento e tutti i direttori generali.

Nel corso dell’incontro CGIL CISL e UIL hanno evidenziato come gli interventi contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il settore giustizia rappresentino un passaggio importante per il conseguimento di più elevati livelli di efficienza. Da più parti infatti è stata messa in evidenza la perdita di credibilità dell’intero sistema giudiziario, incapace di assicurare a tutti i cittadini la stessa possibilità di far valere i propri diritti in giudizio, di dare certezza dello svolgimento e della conclusione dei processi in tempi ragionevoli. Per assicurare il superamento delle inefficienze e dei ritardi dell’amministrazione della giustizia che incidono sulla competitività e sulla crescita del paese e conseguire una riduzione dei tempi ed un miglioramento della qualità della risposta di giustizia è necessario agire sugli assetti organizzativi, sui processi di servizio e sulle risorse tecnologiche. Per superare le attuali disfunzioni, secondo CGIL CISL e UIL è indispensabile un salto in avanti, organizzativo e culturale, che non può prescindere dal riconoscimento e dalla valorizzazione del ruolo della dirigenza amministrativa che ha l’ambizione di porsi come volano del cambiamento e punto di riferimento per il buon governo degli uffici e il raggiungimento di più elevati livelli di efficienza; la gestione del servizio giustizia non può prescindere infatti da conoscenze gestionali, organizzative e relazionali tipiche dei ruoli manageriali.

Negli ultimi anni – hanno sottolineato CGIL CISL e UIL – si è assistito invece ad un progressivo processo di marginalizzazione dei dirigenti amministrativi, foriero di frustrazione e insoddisfazione, e ad una destrutturazione dell’assetto funzionale definito dal decreto legislativo n. 240 del 2006 che rischia di incidere negativamente sulla governance degli uffici giudiziari. Si consideri tra le altre cose:
– l’estromissione dei dirigenti informatici di estrazione amministrativa dalla D.G.S.I.A., accompagnata dal ricorso massivo al conferimento di incarichi dirigenziali ai sensi dell’art.19, comma 6, del d.lgs. n.161/2001;
– l’esclusione di fatto dall’accesso ai posti funzione di dirigente generale, ricoperti quasi integralmente da magistrati (un illustre giurista, il prof. Valerio Onida, ha rilevato “l’anomalia di un corpo amministrativo quasi interamente costituito, ai massimi livelli, da membri dell’ordine giudiziario”);
– il decreto ministeriale 1° ottobre 2015 sull’Ufficio per il Processo, che affida ai Presidenti di Corte e Tribunale il ruolo di “articolare la struttura amministrativa”, in contrasto con il D.Lgs 240/2006, che invece assegna al dirigente amministrativo la gestione del personale amministrativo.

CGIL CISL e UIL hanno rimarcato inoltre l’esigenza che l’incremento dei reclutamenti sia esteso anche alla dirigenza dell’organizzazione giudiziaria che registra notevoli livelli di scopertura, che siano favorite nell’accesso alla dirigenza le figure apicali di area terza, senza rinunciare ad un modello qualificato di selezione, e che si proceda al più presto alla revisione dell’organico della dirigenza e ad attivare il tavolo del confronto per rivedere i criteri di graduazione delle posizioni dirigenziali e le modalità di attuazione degli stessi in modo da renderli effettivamente correlati alle funzioni e alle connesse responsabilità dei dirigenti. CGIL CISL e UIL hanno poi rappresentato la necessità che si creino ruoli della dirigenza tecnica ed informatica.

Nell’immediato per CGIL CISL e UIL si impone l’esigenza di utilizzare quota parte del fondo all’uopo previsto dal vigente CCNL per elevare il valore economico della retribuzione di posizione – parte variabile, che risulta assolutamente inadeguato alla luce dei rilevanti cambiamenti intervenuti negli ultimi anni che hanno comportato per la dirigenza un aumento di responsabilità, di funzioni e di complessità dei processi gestiti, nonché di verificare la sussistenza delle condizioni per l’acquisizione delle risorse finanziarie da destinare all’ulteriore potenziamento del fondo.

CGIL CISL e UIL hanno sottolineato altresì i ritardi nella corresponsione della retribuzione di risultato per gli anni 2018 (attività 2017) e 2019 (attività 2018). Sono difatti trascorsi quasi 6 mesi dalla sottoscrizione in data 14 ottobre 2020 dell’ipotesi di accordo, senza che si abbiano notizie in merito all’esito dei controlli di cui all’art. 40 bis del d.lgs. n. 165/2001. CGIL CISL e UIL hanno chiesto, nel caso di certificazione positiva dell’ipotesi di accordo, la sollecita fissazione dell’incontro per la firma dell’accordo definitivo, trattandosi di emolumenti relativi a prestazioni risalenti nel tempo.

CGIL CISL e UIL hanno rappresentato infine l’esigenza che l’informazione, presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali e dei suoi strumenti, sia data nei tempi, nei modi e nei contenuti atti a consentire ai soggetti sindacali di procedere a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte migliorative.
Per quanto riguarda l’amministrazione penitenziaria CGIL CISL e UIL hanno evidenziato la esiguità dell’organico della dirigenza contrattualizzata (ossia delle Funzioni Centrali) e la marginalità di utilizzo di queste professionalità nell’ambito delle strutture penitenziarie. CGIL CISL e UIL hanno rappresentato la opportunità che sul ruolo della dirigenza contrattualizzata nell’amministrazione penitenziaria si apra un confronto con l’amministrazione anche con riferimento alla definizione di percorsi agevolati di accesso alla dirigenza in favore delle figure professionali di area terza, senza rinunciare ad un modello qualificato di selezione.

Per quanto concerne l’amministrazione per la Giustizia Minorile e di comunità CGIL CISL e UIL hanno chiesto di discutere oltre che della esiguità dell’organico anche di una problematica presente nell’amministrazione penitenziaria ossia quella relativa alla contemporanea presenza della dirigenza con rapporto di lavoro di diritto pubblico, della dirigenza con rapporto di lavoro di diritto privato e dei dirigenti appartenenti al corpo della Polizia Penitenziaria e del disciolto corpo degli agenti di custodia nonché della necessità di addivenire in tempi rapidi alla soluzione delle difficoltà che la compresenza delle tre dirigenze sta creando. CGIL CISL e UIL hanno poi posto il problema della dirigenza degli ULEPE e della necessità di trovare uno sbocco professionale per questi lavoratori anche verso la dirigenza.

Con rifermento agli Archivi Notarili CGIL CISL e UIL hanno rappresentato l’estrema urgenza di pubblicare un bando per la copertura delle enormi scoperture presenti nell’organico dei dirigenti.

 

FP CGIL                         CISL FP                                  UIL PA
Mancusi                          Marra                                    Amoroso

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