MiC – Comunicato su riunione del 15 luglio 2021

16 Luglio 2021

Passaggi orizzontali: ancora non c’è l’accordo
Sottoscritti i progetti per i Musei Autonomi (solo alcuni)

Abbiamo avuto un’altra riunione sul tema dei passaggi orizzontali ed abbiamo registrato alla fine di un confronto a tratti duro dei sostanziosi passi in avanti, tali da poter immaginare la conclusione di questo accidentato percorso nella prossima riunione prevista per il 2 agosto. L’Amministrazione ha presentato una nuova proposta dopo quella iniziale e sulla stessa vi sono state molte contrarietà. Di seguito i principali nodi di discussione:

  • L’amministrazione ha proposto, in luogo della valutazione dei passaggi sulla base dell’organico regionale, la vigenza di una graduatoria che consenta, a chi è risultato idoneo, ma non trova collocazione per carenza di posti nel profilo di destinazione, alla procedura di mantenere per un tempo determinato (un anno) ottenendo il passaggio orizzontale al verificarsi delle condizioni che lo consentano. Sul punto unanimemente il tavolo sindacale ha aperto a questa possibilità a patto che venga almeno prolungato a tre anni la vigenza della graduatoria. In verità a nostro avviso la graduatoria dovrebbe essere considerata valida anche oltre, per l’evidente esigibilità del diritto del lavoratore al passaggio orizzontale, ma riteniamo che anche la vigenza triennale sia sufficiente a produrre il risultato pieno;

  • L’amministrazione aveva inserito nel testo anche il divieto per gli operatori del passaggio orizzontale verso il profilo di assistente. Sulla base di un parere ARAN che però era riferito ad un semplice automatismo e non sulla base dello svolgimento effettivo delle mansioni afferenti. Ovvero la risposta del parere si riferiva alla richiesta di valutare il possibile cambio di qualifica per gli operatori che avevano raggiunto la posizione F2 e non sulla base delle norme previste per i passaggi orizzontali, dalle quali non può aprioristicamente essere escluso alcun lavoratore. Una clausola che abbiamo contestato già la precedente riunione ed abbiamo chiesto che tale disposizione venisse espunta dal testo dell’accordo, perché avrebbe esposto le stesse sigle sindacali ad un contenzioso in quanto firmatari di un atto palesemente illegittimo. Sul punto l’amministrazione ha convenuto;

  • Altri punti contestati sono stati la richiesta dell’amministrazione di attualizzare le istanze tramite una dichiarazione del dirigente e la conferma della continuità nello svolgimento delle mansioni differenti all’atto del bando. Sul punto le posizioni sindacale si sono differenziate: per quanto ci riguarda lo svolgimento di mansioni diverse dovrebbe essere certificato in relazione all’attualità oltre che alla datazione dell’istanza eventualmente presentata. L’Amministrazione sembra avere scelto una strada diversa, ovvero della costituzione di una commissione a livello centrale che esamini tutte le istanze presentate. Una scelta che, a nostro avviso, rischia di prolungare oltremodo i tempi di chiusura dei procedimenti. Ma prendiamo atto della volontà del tavolo e non sarà certo per noi un motivo ostativo tale scelta;

  • Sull’effettiva entrata in vigore degli effetti giuridici dei passaggi l’amministrazione ha inteso mantenere la clausola legata ai nuovi ingressi negli organici con una clausola contraddittoria che in pratica significa che il passaggio sarà effettivo dal punto di vista giuridico solo all’atto delle nuove assunzioni. Una posizione che rischia di essere penalizzante soprattutto per quei passaggi previsti verso profili per i quali ancora non sono nemmeno iniziati gli iter concorsuali. Anche questo è un punto controverso e tuttora da verificare.

  • I punteggi proposti per i criteri adottati: anzianità di domanda, anzianità di svolgimento effettivo di mansioni diverse e anzianità di servizio. A nostro avviso il rapporto tra il peso dell’anzianità di domanda e gli altri è sproporzionato (10 punti per ogni anno fino ad un massimo di 56 punti a fronte di 3 punti all’anno fino ad un massimo di 32 punti) e va riequilibrato. Proposta condivisa dalla restante parte sindacale e che pertanto sarà oggetto di revisione.

  • Infine la questione assai dibattuta del contingentamento dei posti riservati al passaggio annunciati dall’amministrazione, sulla base di un principio di autotutela rispetto ad una paventata emorragia dai già esangui organici della vigilanza in particolare. Abbiamo già più volta affermato che noi pensiamo ad una situazione nella quale venga riconosciuto il diritto di un lavoratore che matura certi requisiti perché di fatto svolge altre mansioni. Anche in questo caso vanno verificati gli effetti concreti del contingentamento e soprattutto quali effetti riprodurranno in concreto, considerato che allo stato non sono prevedibili i numeri delle istanze che si presenteranno al momento del bando, aggiuntivi rispetto alle 287 istanze già presenti in Direzione Generale. Per questo noi abbiamo proposto, come mediazione, di prevedere entro fine anno una fase di verifica sull’andamento del processo, che possa intervenire con modalità correttive su eventuali distorsioni. Vedremo se sarà accolta.

Su tutto quanto sopra l’amministrazione si è impegnata a produrre una nuova proposta che ci sarà inviata nei prossimi giorni e discussa il 2 agosto.

Progetti Musei autonomi

I progetti riguardano l’applicazione della norma contenuta nella legge 132/2019 che consentono ai Musei autonomi di destinare parte dei proventi da bigliettazione a progetti che riguardino la valorizzazione del sito incentivando i lavoratori nella misura massima del 15% del reddito annuo. L’accordo serve a dare validità alla somme versate a tale scopo e si tratta di 650.000 euro circa versati dal 25% dei Musei interessati e che di conseguenza andranno loro ripartiti sulla base di quanto versato tra. Una norma controversa e certamente foriera di non pochi problemi nella sua applicazione. Per tale motivo noi abbiamo espresso la posizione che queste somme debbano rientrare nella disponibilità del Fondo, non certo per metterne in discussione la destinazione, ma per il semplice motivo che questo è previsto dal CCNL. Di conseguenza l’accordo deve mantenere le prerogative sindacali esercitabili a livello territoriale ed una fase di verifica del tavolo nazionale. Non ci pare di essere stati molto seguiti su questa strada dai colleghi delle altre sigle sindacali, più preoccupati di introdurre in qualche modo forme che obblighino tutti i direttori dei Musei autonomi ad accantonare queste somme. Un ragionamento non previsto dalla norma, come ampiamente dimostrato dall’amministrazione, ed in ogni caso in conflitto con la realtà, essendo veramente molto pochi i Musei in grado di fare operazioni simili, visti i differenti introiti che si registrano in tempi normali (a maggior ragione in pandemia). Noi continuiamo a ritenere che le risorse che vengono destinate alla contrattazione, anche provenienti da risorse extra Fondo, debbano in ogni caso mantenere questa finalità e che comunque questa partita porterà ulteriori differenziazioni tra i musei rispetto alle possibilità di accesso al salario accessorio. Comunque, prendendo atto della relativa scarsità di risorse contingenti, dovuta agli effetti della pandemia, ci siamo accontentati dell’inserimento delle clausole di relazioni sindacali a livello territoriale, ribadendo la validità del protocollo di intesa già sottoscritto lo scorso anno, e certamente non mancheremo di monitorare l’andamento di questi progetti e di riproporre in tempi più normali la loro definitiva contrattualizzazione, sperando che l’amministrazione si scrolli di dosso questa paura degli organi di controllo e con essa anche molti colleghi sindacalisti.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Ministero della Cultura

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