Aggiornamenti sulla direttiva sul salario minimo e sull’orario di lavoro – Incontro del 5 aprile 2022

14 Aprile 2022

I rappresentanti di oltre 40 organizzazioni affiliate alla EPSU in 19 paesi si sono riuniti in un incontro online il 5 aprile per discutere di salari minimi, contrattazione collettiva e orario di lavoro.

Direttiva sul salario minimo 

L’incontro è iniziato con una presentazione dell’esperto della ETUC Lorenzo Repetti, che ha delineato le principali questioni in gioco negli attuali negoziati trilaterali sulla Direttiva sul salario minimo (vedi powerpoint). Ha riassunto le principali differenze tra le posizioni della Commissione Europea, del Consiglio e del Parlamento (PE), ricordando ai partecipanti che la posizione del PE rifletteva fortemente le principali richieste sostenute da ETUC.

Sebbene i negoziati fossero riservati, ETUC aveva ricevuto alcune indicazioni sui progressi compiuti finora, rilevando che la presidenza francese del Consiglio europeo sta ora portando avanti le discussioni, dopo un lento avvio a gennaio. Si prevede di raggiungere un accordo entro la fine della Presidenza francese a giugno.

E’ chiaro che il Consiglio sta respingendo alcune disposizioni che ETUC ritiene importanti per rafforzare la direttiva e contesta la relazione del PE, in particolare sulle sue proposte sull’articolo 4 sulla contrattazione collettiva. Il PE aveva presentato una serie di emendamenti che avrebbero migliorato i diritti sindacali di organizzazione dei lavoratori, e ciò avrebbe messo al bando le tattiche di demolizione dei sindacati. Questi emendamenti sono considerati dal Consiglio al di fuori del campo di applicazione della base giuridica della direttiva.

Si è discusso delle disposizioni dell’articolo 4 e della soglia del 70% o 80% di copertura della contrattazione collettiva, che richiederebbe un’azione a livello nazionale sotto forma di un piano per aumentare il numero dei lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva. Per ETUC la soglia dovrebbe essere più di un obiettivo e sarebbe importante che i piani fossero elaborati con misure concrete di azione.

ETUC ha anche sostenuto l’idea che i piani potessero essere elaborati solo dalle parti sociali, anziché dai governi, come una delle misure per cercare di proteggere i sistemi di contrattazione collettiva che stavano funzionando bene. ETUC si è compiaciuta del fatto che sembra esserci un accordo su alcuni punti importanti, come garantire che la direttiva copra tutti i lavoratori e che la definizione di contrattazione collettiva dovrebbe fare riferimento ai sindacati e non solo ai rappresentanti dei lavoratori.

Orario di lavoro

La seconda metà dell’incontro si è concentrata sulla riduzione dell’orario di lavoro con una presentazione di Joe O’Connor, responsabile della campagna per la settimana lavorativa di quattro giorni negli Stati Uniti (vedi powerpoint). Joe ha esposto alcune delle principali argomentazioni sociali, economiche e ambientali per una settimana lavorativa più breve, e come la risposta alla pandemia abbia dato slancio alle discussioni sui nuovi modi di lavorare. Ha sottolineato il fatto che la campagna sta riunendo datori di lavoro, sindacati, organismi accademici e organizzazioni della società civile che si battono su questioni come l’ambiente e la parità di genere. La campagna sta sviluppando una serie di progetti pilota, che forniranno dati preziosi sui costi e sui benefici dell’attuazione di una settimana di quattro giorni.

I contributi dei partecipanti hanno rivelato opinioni diverse sul tema, con particolare attenzione ai cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, compreso il lavoro a distanza, piuttosto che solo sull’orario di lavoro.

EPSU seguirà lo stato di avanzamento dei progetti pilota sulla settimana lavorativa di quattro giorni e proporrà a Joe di tornare verso la fine dell’anno per discutere i risultati della campagna.

Per Il Dipartimento Internazionale FP CGIL

Enrico Lobina Carta

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