Min. Difesa – Nota unitaria FP CGIL CISL FP UIL PA

17 Ottobre 2022

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Gen. A. Conserva
Al Vice Capo di Gabinetto personale civile Difesa
Dr. Francesco Rammairone
e,p.c.
Al Presidente e ai componenti
della delegazione trattante del Ministero della Difesa

Le scriventi organizzazioni sindacali confederali sono state informate dell’avvenuta pubblicazione sul sito di Persociv del comunicato che segue.

< In data 13 ottobre la delegazione di parte pubblica, presieduta dal Dott. Lorenzo Marchesi, ha avviato la contrattazione integrativa per la definizione delle “Famiglie Professionali” del nuovo ordinamento professionale, incontrando – nella prima sessione dei lavori – le sigle sindacali CONFINTESA, CONFSAL, USB. Nel corso degli incontri, tenutisi a “Tavoli separati” e in modalità blended (in presenza/da remoto) è stata illustrata – come Razionale in allegato.
– la piattaforma negoziale proposta dall’amministrazione, inviata preventivamente alle sigle il 07 ottobre u.s.. La delegazione incontrerà martedì 18 ottobre p.v. le altre sigle, per chiudere la prima tornata contrattuale il cui obiettivo è pervenire ad un documento condiviso>.
Orbene, il cosiddetto “razionale” allegato al predetto comunicato altro non è che una dichiarazione di intenti fatta incautamente pubblicare – a giudizio delle scriventi – dal Presidente della delegazione trattante sul sito di Persociv ancor prima di aver avviato la contrattazione collettiva integrativa prevista dagli artt. 7 e 18 del vigente CCNL F.C.

2019/2021 con le organizzazioni sindacali confederali FP CGIL – CISL FP e UIL PA, ovvero con le organizzazioni sindacali che insieme rappresentano circa il 75% del personale civile dell’A.D.. Un atto di una gravità inammissibile, mai verificatosi prima alla difesa.

Per giunta, non solo si spacchettano i momenti di negoziazione tra le parti convocando motu proprio le riunioni senza averne concordato preliminarmente le date – come invece è sempre avvenuto nel passato alla difesa, e come abitualmente si fa in tutte le PP.AA. nel rispetto dei reciproci obblighi e impegni –, costringendo così le organizzazioni sindacali a comunicare la propria impossibilità a presenziare per la sovrapposizione di impegni indifferibili, ma ora addirittura si diffonde in maniera impropria e unilaterale un documento che non è ancora stato discusso al tavolo di contrattazione con tutte le OO.SS. e che rischia di creare solo tanta ingiustificabile confusione tra le lavoratrici e i lavoratori interessati.

E allora chiediamo: è forse questa la maniera corretta di agire il sistema di relazioni sindacali innovato dal Contratto collettivo nazionale di lavoro 2019/2021 sottoscritto tra l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, le Confederazioni sindacali e i Sindacati Nazionali confederali di Categoria il 9 maggio u.s.? E allo stesso modo: si può ritenere corretta una pratica delle relazioni sindacali che non risponde alle istanze e alle comunicazioni inviate dalle maggiori organizzazioni sindacali del personale della difesa e, più in generale, del paese? E ancora: fino a quando sarà consentito all’attuale presidente e ai componenti della delegazione trattante nazionale del ministero della difesa di continuare a provocare impunemente – a giudizio delle scriventi – le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa, rischiando peraltro di causare danni irreparabili agli interessi e alle legittime ambizioni di questi ultimi?

Domande legittime, che meritano risposta e un intervento risolutivo del vertice politico di codesto dicastero. Nell’ambito del quale sarebbe anche opportuno chiedere al presidente della predetta delegazione se, come abbiamo già chiesto noi senza ricevere alcuna risposta, dal 1° novembre p.v. la direzione generale del personale sarà in grado di recepire e attuare quanto stabilito dall’art. 18 del menzionato CCNL in tema di trasposizione automatica dei profili dal vecchio sistema ordinamentale al nuovo ordinamento professionale, visto e considerato che hanno avuto ben 5 mesi di tempo per definire gli adempimenti necessari.

Per quanto ci riguarda, egregi, non abbiamo alcuna difficoltà a dichiarare che la misura è colma, come esaurita è la pazienza che FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno fin qui responsabilmente esercitato, da ultimo in occasione della definizione dell’FRD e delle progressioni orizzontali da noi fortemente volute, ad esclusivo beneficio della tutela degli interessi del personale rappresentato.
In ragione di quanto appena espresso, e nelle more delle valutazioni che unitariamente si stanno compiendo anche con i rispettivi uffici legali, le scriventi OO.SS. oltre a continuare a sostenere le ragioni e le mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa già pianificate per le prossime settimane, ritengono – a maggior ragione oggi – di non poter escludere ulteriori manifestazioni di protesta organizzate con forme molto più incisive di quelle svolte nel recente passato.
Oggettivamente, non la migliore espressione di benvenuto al nuovo Ministro della Difesa.

Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro.

Cordiali saluti

FP CGIL                     CISL FP                UIL PA
Francesco Quinti     Massimo Ferri    Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi

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