Sanità: Fp Cgil, 9 dicembre a Bruxelles manifestazione ‘Trasforma gli applausi in azioni concrete’

08 Dicembre 2022

Promossa da Epsu per rivendicare azioni concrete: salari, assunzioni e risorse per evitare che sistemi sanitari collassino

‘Trasforma gli applausi in azioni concrete: salari dignitosi, più personale, no alla privatizzazione’. Venerdì 9 dicembre a Bruxelles, a partire dalle ore 11 in piazza Schumann, in occasione del Consiglio europeo dei ministri della salute, delegazioni di operatori sanitari e sociosanitari proveniente da tutta Europa parteciperanno a una manifestazione indetta dalla Federazione sindacale europea dei servizi pubblici Epsu. Nel corso della giornata una delegazione di lavoratori, guidata dal segretario generale di Epsu, Jan Willem Goudriaan, incontrerà il commissario europeo per il Lavoro, Nicolas Schmit.

Il sindacato europeo, fa sapere la Funzione Pubblica Cgil che sarà presente domani in piazza insieme alle altre organizzazioni sindacali europee, “chiede azioni comuni relativamente alla sanità ed evitare il rischio che i sistemi sanitari in tutta Europa possano collassare. È il momento di prendere coscienza che i problemi dei sistemi socio-sanitari sono comuni a tutti i paesi europei, servono salari bassi, necessità di assunzioni, riconoscimento professionale e sociale. C’è bisogno di un’Europa in cui si investa per migliorare la sanità e i servizi pubblici, a partire da nuove assunzioni, e per la qualità della sanità pubblica, una delle spine dorsali dell’Europa democratica”.

Sul fronte italiano, relativamente al capitolo sanità, la Fp Cgil osserva: “Il governo nella legge di bilancio non ha messo risorse per rifinanziare il fondo sanitario nazionale, per rinnovare i contratti, per potenziare i servizi territoriali e le strutture ospedaliere e per recuperare le infinite liste di attesa, con la conseguente accelerazione di un processo di privatizzazione del diritto alla salute. Indispensabile diventa sostenere l’assunzione di nuovi professionisti, la stabilizzazione del personale precario e della ricerca e la valorizzazione dei lavoratori nel settore sanitario e sociosanitario attraverso adeguati riconoscimenti, reali possibilità di carriera e migliorando le condizioni di lavoro. È necessario programmare, finanziandoli adeguatamente, i fabbisogni formativi universitari delle professioni sanitarie e sociosanitarie anche abolendo il numero chiuso. Solo così potremmo rendere attrattive le professioni per i giovani e allo stesso tempo evitare abbandoni e dimissioni dal servizio pubblico e privato”. Domani quindi ‘prima’ tappa della mobilitazione che vedrà impegnata la Cgil nella prossima settimana fatta di scioperi territoriali: “La nostra mobilitazione comincia da Bruxelles dove insieme agli altri lavoratori europei diremo a gran voce che gli applausi non bastano più, servono azioni concrete”, conclude la Fp Cgil.

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