Min.Difesa – Lettera al Ministro: l’anno horribilis dell’Amministrazione

23 Dicembre 2022

Al Ministro della Difesa
Guido Crosetto

Al Sottosegretario di Stato
dr. Matteo Perego di Cremnago

Egregio Ministro, Sig. Sottosegretario

L’anno 2022 è ormai quasi interamente trascorso e, dunque, crediamo sia giunto il momento di provare ad abbozzare un bilancio su ciò che è stato fatto – o non fatto – al Ministero della Difesa, e su cosa sarà necessario fare in funzione del comune interesse generale/nazionale e del mondo del lavoro che rappresentiamo.

Da un lato, l’attività prodotta dal sindacato confederale che ha saputo conquistare il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro delle funzioni centrali dello Stato, con risultati che i lavoratori della difesa hanno giudicato in linea con le proprie aspettative salariali e di carriera, e che ora dovrà trovare piena attuazione.

Dall’altro, un’amministrazione completamente avulsa dalla realtà, lontana dai bisogni e dalle esigenze manifestate dal sistema e dai dipendenti civili della Difesa, come confermato dall’assenza di iniziative sul versante del reclutamento e dalla mancata presentazione dell’ emendamento per riassegnare al Fondo Risorse Decentrate del personale civile i 21 milioni di euro sottratti lo scorso anno, indispensabili per garantire l’ordinario funzionamento delle attività a sostegno delle FF.AA. e che ora ne comprometterà la capacità operativa se non interverranno iniziative dell’ultima ora.

Nel mezzo una dirigenza rivelatasi non all’altezza, incapace di garantire serene relazioni sindacali, priva del necessario equilibrio che il ruolo imporrebbe e, spesso, incline ad atteggiamenti e comunicazioni addirittura provocatorie, circostanza senza precedenti nel dicastero.

Un tema, quello delle relazioni sindacali compromesse che, tranne per il caso dell’Esercito e nelle ultime settimane della Marina, coinvolge anche gli Stati Maggiori delle FF.AA e lo stesso Stato Maggiore della Difesa, con il quale da almeno 3 anni FP CGIL – CISL FP e UIL PA non hanno alcun tipo di relazione.

Forse a causa delle tante richieste inevase e dall’imbarazzo che ha suscitato evidenziare la continua discriminazione del personale civile.

Emblematica, ad es., in tema di benessere del personale, è stata la previsione sullo stesso capitolo di bilancio di provvedimenti a favore del solo personale militare come la polizza di assicurazione.

Analoga, odiosa, disparità di trattamento anche nella distribuzione delle risorse residue del capitolo del benessere con le quali, mentre alla generalità dei lavoratori viene corrisposta nella migliore delle ipotesi una quota pro capite di 35 euro ad alcuni, più fortunati, si attribuisce la quota di 150/200 euro, uno scandalo che si è ripetuto anche quest’anno in violazione di quanto contrattualmente disposto in tema di welfare.

In tale pregiudicato contesto le rivendicazioni contrattuali di Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa che, ricordiamo, rappresentano quasi l’80% del personale civile della difesa, devono affrontare particolare difficoltà a causa di un sistema complesso e articolato per natura, incapace di garantire i diritti più elementari ai dipendenti civili.

Infatti, e solo con riguardo all’ultimo periodo, i lavoratori della Difesa hanno subito i macroscopici errori di calcolo di ben 17 milioni di euro (!) sottratti ora al Fondo Risorse Decentrate, la mancata attribuzione a migliaia dipendenti degli arretrati degli sviluppi economici, rinviata con un laconico messaggio forse a gennaio, l’incapacità di dialogo con il Noi Pa che continua ad essere una entità priva di interlocutori, per non parlare della deriva dell’Agenzia Industria Difesa, lasciata al suo destino di autogestione stipendiale ma senza le risorse umane promesse, evidentemente, al solo scopo di favorire l’adozione di un provvedimento capestro.

Il cahier de doléances prosegue con la gestione della contrattazione nazionale sul nuovo ordinamento professionale, condotta con una irragionevole velocità dalla delegazione trattante del Ministero della Difesa che continua, da un lato, a comprimere nelle riunioni i tempi riservati al sindacato confederale e, dall’altro, a fronte della richiesta di informazioni indispensabili per la contrattazione, tenta di scaricare sulla medesima rappresentanza i naturali rallentamenti che derivano dalle mancate risposte.

In verità la richiamata contrattazione risente della mancata consegna alle oo.ss. dei dati sul personale, richiesti da mesi, senza le quali non è possibile definire compiutamente la materia in esame, analogamente a quanto invece accade nelle altre amministrazioni centrali.

Come pure inevase sono le richieste e il confronto in tema di bisogni assunzionali, che l’A.D. dovrà indicare in sede di redazione del piano dei fabbisogni e, più in generale, nel PIAO che dovrà essere trasmesso al Dipartimento della Funzione Pubblica entro il prossimo 31 gennaio 2023.

Scelte importanti queste, che richiedono cautela e precisione poiché se dovranno rispondere alle esigenze di un sistema notoriamente in crisi a causa dell’insufficienza di personale, criticità questa che non ha trovato risposte nella legge di bilancio, finiranno per condizionare l’applicazione dell’art. 18 del nuovo C.C.N.L in tema di progressioni verticali tra le aree funzionali.

Una pianificazione e più in generale una corretta politica sul personale, dovrà invece necessariamente tener conto anche di quest’ultimo importante elemento per evitare di vedere vanificato il recente rinnovo contrattuale, con la sua riforma dell’ordinamento professionale e lo sblocco delle carriere delle lavoratrici e dei lavoratori.

Siamo in attesa, ormai da tempo, di interloquire con il nuovo vertice politico per meglio rappresentare le richiamate criticità e avanzare proposte di soluzione.

Confronto, peraltro, necessario per socializzare lo stato d’animo logoro e sfiduciato delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa nonché delle tensioni che pervadono i luoghi di lavoro, anche a causa di una generale conduzione, irrispettosa e inadeguata, rispetto alla quale confidiamo si possa presto voltare pagina.

FP CGIL                    CISL FP             UIL PA

Francesco Quinti       Massimo Ferri   Carmela Cilento

Roberto De Cesaris   Franco Volpi

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