DGMC, unitaria – Richiesta di incontro urgente su modello di riorganizzazione degli Uepe

17 Febbraio 2023

Al Direttore Generale del Personale,
delle risorse e dell’ attuazione dei decreti Minorili
DGMC

Dott. Giuseppe Cacciapuoti

Al Direttore Generale
Esecuzione penale esterna e della messa alla prova 

Dott. Domenico Arena

E p.c.

Al sottosegretario di Stato alla Giustizia
Dott. Francesco  Paolo Sisto 

Al Capo di Gabinetto del Ministero di Giustizia
Dott. Alberto Rizzo

Oggetto: richiesta di incontro urgente su modello di riorganizzazione degli Uepe.

Le scriventi OO.SS più volte sono intervenute per richiamare l’attenzione sulle ricadute operative che si avranno sugli Uffici di Esecuzione Penale Esterna, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022 n. 150 , attuativo della L. 27 settembre 2021, n. 134. La cosiddetta “Riforma Cartabia, assegna ulteriori gravosi compiti all’esecuzione penale esterna in materia di sospensione del processo, della messa alla prova e delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, producendo a breve un forte incremento del volume di attività degli UEPE e andando ad aggravare ulteriormente le condizioni di lavoro di tutti gli operatori, all’ interno di un sistema già al limite della sostenibilità.

Per tali motivi abbiamo ritenuto del tutto insufficiente la previsione del decreto n. 36 del 30 aprile 2022, convertito con modificazione dalla legge 29 giugno 2022 n. 79, che ha previsto l’aumento della dotazione organica di 1092 unità di personale, con l’indizione dei concorsi per l’assunzione di 413 Funzionari di Servizio Sociale, 360 funzionari della professionalità pedagogica e soli 82 assistenti amministrativi, anche perché la legge di stabilità di recente approvazione non ha previsto alcun finanziamento per ulteriori assunzioni straordinarie di personale delle funzioni centrali per il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità.

In questo contesto si inseriscono le circolari n.3 del 26.10.22 e n.1 del 3.01.23, emanate dalla DGEPE. Nello specifico si definiscono le indicazioni operative per sostenere e rendere più snella e funzionale l’operatività degli uffici, facendo leva sui concetti di specializzazione e interprofessionalità, senza affrontare a nostro avviso, il reale problema dei carichi di lavoro. Inoltre quando si parla di multiprofessionalità, sembra emergere invece il concetto di interscambialità, con conseguente confusione di ruoli e competenze . Con la circolare n.1 del 20.01.23, si intende istituire presidi di prossimità della probation giudiziaria presso i Tribunali ordinari, con il dislocamento di personale degli uepe (responsabile del presidio, FSS, FP, esperti pedagogici, esperti psicologi, personale di polizia penitenziaria, volontari ex art.80, volontari del servizio civile), i quali dovranno svolgere la loro attività lavorativa presso i presidi, che saranno aperti tutti i giorni con attività antimeridiana e pomeridiana.

Si vuole attribuire agli sportelli presso i Tribunali una nuova e più impegnativa funzione di prossimità, la cui apertura costituirebbe un passaggio ineludibile per affrontare con efficacia i temi della riforma, prevedendo che il presidio costituirà un “ramo operativo dell’ufficio di appartenenza”.

Di fatto una tale delocalizzazione delle attività degli uepe, si prefigura come l’ istituzione di sedi distaccate, operazione che non ci risulta essere praticabile, tenuto conto che non è prevista dall’organigramma del dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità. Inoltre si evidenzia che l’ordinamento penitenziario e il regolamento vigenti indicano prima i cssa e poi gli uepe come strutture necessariamente localizzate in maniera autonoma dagli istituti di pena e dagli uffici giudiziari (comma 4 art 118 regolamento penitenziario D.P.R. 230/2000 “4. Il centro di servizio sociale è ubicato in locali distinti dagli istituti e dagli uffici giudiziari”).

Abbiamo più volte denunciato le gravi criticità che caratterizzano il DGMC, a causa della carenza di personale di Funzionari di Servizio sociale, Contabili e assistenti amministrativi. Allo stato attuale gli uffici rischiano di non poter garantire adeguatamente i propri compiti istituzionali, non riuscendo a rispondere nei tempi previsti alle richieste dei committenti istituzionali (Magistratura Ordinaria, Magistratura di Sorveglianza, Istituti penitenziari), con il rischio di diffide e denunce di omissioni di atti d’ufficio.

L’introduzione di una simile riorganizzazione andrebbe soltanto ad aggravare le condizioni di lavoro degli uepe, con ll rischio di far implodere gli uffici e di aumentare ulteriormente il carico di lavoro degli opetatori. Si ritiene che la previsione di istituire I presidi di prossimità all’ interno dei Tribunali, così come all’ interno degli istituti Penitenziari, risponda in realtà alle esigenze e alle problematiche organizzative di altre istituzioni ( tribunale e carceri), andando di fatto a modificare la mission istituzionale degli UIEPE, orientata sul lavoro nei territorio.

Stante la situazione descritta, si chiede di sospendere l’attuazione delle suindicate circolari e di attivare un confronto sindacale urgente sul modello operativo con il quale si intende riorganizzazione gli uffici di esecuzione penale esterna, sui carichi di lavoro e sulle priorità istituzionali da perseguire, individuando misure transitorie che possano consentire al sistema di esecuzione penale esterna di attraversare la prima fase di attuazione della riforma Cartabia, in assenza delle risorse necessarie.

In attesa di un celere riscontro prosegue lo stato di agitazione del personale nelle forme che saranno successivamente comunicate.

FP CGIL       CISL FP             UIL PA

Paola Fuselli Eugenio Marra Domenico Amoroso

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