Ccnl Aris Rsa. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: “impegni disattesi, proclamiamo stato agitazione”

01 Dicembre 2023

Roma, 1 dic – Abbiamo proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale di tutto il personale delle strutture che applicano il CCNL Aris RSA”: lo annunciano in una nota le Federazioni Nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl.
“Come sindacati abbiamo concluso tutte le azioni necessarie per una risoluzione non conflittuale della questione relativa al CCNL Aris RSA, in particolare sollecitando la convocazione di un tavolo di confronto per  la stipula di un ‘accordo ponte’ che adeguasse i tabellari economici alla stregua di quanto già fatto con Aiop RSA. Prendiamo atto del disinteresse della controparte su questa priorità. Aris, peraltro, il 21 marzo scorso si era resa disponibile a riunire in tempi brevi un tavolo di trattativa per adeguare il CCNL ai livelli economici garantiti nei maggiori contratti di riferimento del settore. Successivamente, il confronto con le organizzazioni sindacali è stato più volte rimandato. Inoltre, le posizioni emerse negli ultimi mesi ci spingono a ritenere che la controparte possa aver cambiato idea sia sull’intenzione di stipulare un ‘accordo ponte’ ai fini dell’immediata tutela retributiva che sulla predisposizione di un contratto unico di settore in accordo anche con Aiop RSA”.
“Il CCNL Aris RSA è stato stipulato 11 anni fa e non rappresenta più uno strumento efficace per tutelare le situazioni giuridico-economiche di lavoratrici e lavoratori i cui salari sono gravemente erosi dall’inflazione. Alla luce dei profondi cambiamenti del mercato economico e del lavoro appare necessario un adeguamento dei principali istituti giuridici e un aumento delle retribuzioni. Essendo scaduto il termine di 7 giorni per la convocazione di un tavolo di confronto, abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione a livello nazionale di tutto il personale delle strutture che applicano il CCNL Aris RSA. In tutte le regioni – conclude la nota di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl – saranno definite iniziative da svolgersi, a conclusione del tentativo obbligatorio di conciliazione. In caso di mancato accordo, siamo pronti a mettere in campo ulteriori iniziative di mobilitazione fino allo sciopero di comparto”.

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