INPS Fp Cgil – CCNI: Una nuova bozza per salvare progressioni, maggiorazione incentivo, TEP per gli assunti dal 2022

12 Dicembre 2023

Nel pomeriggio di ieri – come da comunicato siglato con CISL, UIL e CONFSAL – è stata sottoscritta una nuova bozza di CCNI, per superare i rilievi trasmessi dagli organi di vigilanza.

La FP CGIL si è impegnata, nel corso degli ultimi mesi, per la difesa del disposto contrattuale e per la tutela dell’autonomia dell’Ente, ben consapevole di un elemento critico di sistema: ciò che scontiamo ancora oggi, e che rischiamo di pagare in misura via via maggiore nei prossimi anni, è il limite posto alla disponibilità del Fondo, secondo quanto stabilito dall’art. 23 c. 2, d.l. 75 del 23 maggio 2017.

Questo perenne ritorno al passato, questo rimando allo stato economico del Fondo nel 2016, oltre a essere anacronistico rischia di limitare fortemente i percorsi di crescita del personale, con buona pace degli sforzi fatti in sede di contrattazione collettiva.

L’ipotesi di contratto che abbiamo sottoscritto mette al riparo il biennio di riferimento, garantendo un incentivo ordinario e speciale pari a circa 7.200 € medi lordi pro-capite. A fronte di ciò viene riconosciuta la possibilità di un passaggio orizzontale tramite bando al 50% meno un’unità del personale: il massimo possibile, che porterà alla progressione di 6.061 lavoratrici e lavoratori.

Mantenendo l’impianto, si conferma così il percorso intrapreso nel 2022 e il tentativo di ottenere – nell’arco di un triennio – il riconoscimento della professionalità per tutti i dipendenti INPS che hanno garantito, specie durante il COVID, la tenuta del paese dal punto di vista economico e sociale.

Resta sullo sfondo il nodo politico da sciogliere.

Con una nota a verbale, la FP CGIL ha stigmatizzato l’intervento subito dal MEF, con un Governo ormai abituato a identificare nei dipendenti pubblici il bancomat cui attingere.

La cubatura delle risorse, sempre più limitata, pone in ottica futura serie difficoltà: quando i passaggi, a regime, impatteranno sempre di più sulla liquidità del Fondo stesso, si andrà erodendo progressivamente la quota incentivante, malgrado la liquidità di cui l’Ente pur disporrebbe. L’unica misura possibile per ovviare questa penalizzazione a danno di lavoratrici e lavoratori resta il superamento dei vincoli sanciti dal d.l. 75/2017, contro cui la CGIL si muove da anni e contro cui chiede a INPS un impegno concreto, non da domani ma da subito, proprio a tutela di quella comunità umana che eroga ogni giorno prestazioni e servizi.

Nel corso del confronto, come FP CGIL abbiamo inoltre criticato il bando pubblicato con il messaggio 4402/2023. La fretta è cattiva consigliera: le direttive ivi indicate, infatti, non sono coerenti con il testo del CCNI che la stessa Amministrazione ha sottoscritto. Ci sono errori che avremmo potuto ovviare se solo si fosse agito in un’ottica di confronto preventivo. Tutto questo richiede, ora, adeguati correttivi, anche al fine di evitare distorsioni e possibili istanze di riesame/ricorsi.

Nelle comunicazioni a margine della riunione, l’Amministrazione ha informato le organizzazioni sindacali che in relazione al bando per le progressioni verticali in deroga sono state presentate 200 istanze di riesame: alla fine di gennaio le pendenze dovrebbero essere superate.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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