INPS Fp Cgil – Tavolo Tecnico per le posizioni organizzative: patti chiari…

23 Gennaio 2024

Si è svolta oggi pomeriggio la prima riunione del tavolo tecnico convocato dall’Amministrazione sulla possibile revisione del sistema indennitario in vigore.

Come FP CGIL abbiamo, in premessa, ricordato che le indennità insistono sul Fondo e di conseguenza ogni modifica e ogni revisione deve trovare il consenso delle parti. Analogamente abbiamo richiamato la nostra dichiarazione allegata al CCNI sottoscritto: il tetto al fondo, stabilito dal d.l. 75/2017, impedisce oggi un pieno riconoscimento delle professionalità interne congelando le risorse a disposizione. Abbiamo, quindi, chiesto all’Amministrazione, ancora una volta, di farsi portavoce di un’istanza “politica” di tutela del personale, pena l’impossibilità di immaginare processi che portino a una vera rimodulazione del sistema.

Quanto al modello in vigore, non abbiamo preclusioni a una riforma che tenga in considerazione la lavorazione per processi. Abbiamo, però, chiesto una puntuale verifica delle risorse oggi stanziate e delle attribuzioni effettivamente svolte dai titolari delle indennità. Affinché possa esserci una riflessione è necessario che sia chiaro:

  1. come le indennità sono distribuite sul territorio;

  2. quali hanno responsabilità interne e quali esterne;

  3. quante hanno avuto un ampliamento delle attribuzioni con la precedente riorganizzazione;

  4. se le mansioni legate all’indennità sono effettivamente svolte;

  5. il carico relativo alla gestione del personale.

Abbiamo quindi posto, come condizione pro futuro, l’esigenza di avere una simulazione costante delle uscite immaginate al tavolo: ogni accorgimento ipotizzato deve “pesare” anche le ricadute sull’incentivazione generale, sempre più risicata. Non possiamo fare il gioco delle tre carte e dare a pochi per togliere a molti, magari in nome e per conto di un interesse esclusivo dell’Amministrazione, intenta ad attribuire sempre maggiori oneri amministrativi ai titolari di PO, anche quelle ordinariamente appannaggio dei dirigenti.

Su questo aspetto la nostra critica al reassessment è nota e non ci sfugge un dato: mentre esponiamo queste osservazioni aleggia sull’ente lo spettro di una nuova riorganizzazione, di una revisione del modello dei servizi, di cui a oggi non abbiamo contezza e sulla base della quale sarebbe forse più opportuno sviluppare ragionamenti. Per questo abbiamo chiesto all’Amministrazione massima trasparenza nella condivisione dei progetti in cantiere.

Sulle posizioni organizzative, inoltre, abbiamo avanzato una proposta per rendere più trasparenti i meccanismi selettivi. In presenza del bando, abbiamo chiesto che i 65 punti oggi assegnati da esame orale siano rimodulati come segue:

  • 25 punti prova a colloquio;

  • 40 punti prova scritta a risposta multipla, senza banca dati, con domande specifiche sulla posizione di riferimento ed estrazione del test.

Sarebbe, questo, un modo per garantire anche all’Amministrazione professionalità riconosciute nei posti necessari.

Infine, chiediamo uniformità: alcune indennità legate a funzioni specifiche vengono liquidate, a consuntivo, in maniera annua, altre mese su mese; alcune sono compatibili con l’indennità di PO, altre no. Su questo serve un metodo unico.

A margine della riunione, l’Amministrazione ha precisato che sulla questione dei buoni pasto è mancato, da parte di alcune sedi, lo scarico dei buoni resi. I casi interessati sono già stati individuati a livello centralizzato e a febbraio le somme saranno restituite. Sempre a febbraio è prevista la liquidazione dell’incentivo: si sta lavorando, in tal senso, perché sia totale e non parziale.

Con riferimento allo Smart Friday abbiamo ancora stigmatizzato l’Hermes di riferimento: il vincolo al lavoro agile per tutti coloro che hanno un accordo AULA, riformulando intese preventivamente pattuite, è un irrigidimento, una sorta di clausola vessatoria. Lo avevamo segnalato a suo tempo, chiedendo almeno una prova di elasticità ai vertici dell’Istituto, mentre altri riconoscevano le grandi aperture registrate nel confronto. Così purtroppo non è stato e richiediamo, in questo senso, una revisione dell’Hermes che ha dato avvio alla sperimentazione. Abbiamo segnalato, inoltre, che in alcune sedi non erano presenti le attrezzature relative alla postazione assegnata.

Concludendo abbiamo attirato l’attenzione sulle ditte esterne che operano in INPS: l’impegno garantito dall’Istituto era NON revisionare i contratti. A oggi ci risulta sia stato disatteso in diversi casi, con l’invito delle ditte, a lavoratrici e lavoratori, ad attingere al monte ferie fino al termine della sperimentazione. Una clamorosa forzatura che non possiamo non condannare.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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