Dirigenti, Medici e Professionisti INPS – il punto sugli Integrativi 2023 E 2024

26 Gennaio 2024

Mercoledì 24 gennaio l’Amministrazione ha convocato le organizzazioni sindacali per la prosecuzione delle trattative relative al CCNI 2023 e per l’apertura delle trattative sul CCNI 2024.

L’impegno assunto dall’Amministrazione in occasione del precedente confronto, volto a ripristinare il ciclo fisiologico della contrattazione programmando per tempo l’impiego dei fondi disponibili in relazione alle esigenze imposte dagli obiettivi di volta in volta determinati, è stato quindi rispettato.

Perché il fine non resti disatteso, come spesso è accaduto in passato, abbiamo quindi richiesto una stringente calendarizzazione dei lavori in modo da garantire, nella prima frazione dell’anno, una ipotesi di CCNI 2024 con adeguati correttivi.

DIRIGENTI

Come FP CGIL abbiamo ribadito, ancora una volta, la necessità di un impegno per delineare percorsi di carriere coerenti e intellegibili, che consentano di tendere alla parità di genere trascurata nel corso del tempo. È necessario fare uno sforzo per rendere chiaro cosa fare, come muoversi e quali obiettivi conseguire per poter avere una strada aperta verso i propri traguardi di carriera.

Abbiamo quindi salutato con favore l’aumento del fondo scaturito dal nuovo contratto collettivo, chiedendo un chiarimento all’Amministrazione sui progetti specifici speciali: malgrado la riduzione numerica di questi, infatti, la voce di spesa è rimasta pressoché invariata, la qual cosa non può non destare perplessità.

Rimane, infine, sullo sfondo la necessità di superare un’anomalia evidente: oggi la segreteria del Presidente e quella del Cda rispondono a un parametro diverso rispetto alla segreteria del CIV. È chiaro che l’azione di quest’ultima deve essere quindi apprezzata con un coefficiente analogo in virtù delle responsabilità connesse all’azione svolta.

MEDICI

Per il contratto dei medici c’è stato un aumento del fondo per la retribuzione accessoria 2023 dovuto agli arretrati contrattuali del CCNL 2019-2021 (il prossimo anno molto probabilmente scenderà di nuovo l’importo).

Per il resto, l’impianto della bozza di rinnovo 2023 è sovrapponibile al CCNI 2022: nessuna nuova prospettiva di crescita è stata pensata per i medici, malgrado il grave danno economico subito ormai due anni addietro con il crollo della retribuzione di risultato.

Nel corso dell’incontro l’Amministrazione non ha chiarito che fine abbiano fatto i fondi trasferiti dal MEF all’INPS per le commissioni mediche di verifica, di cui abbiamo chiesto l’individuazione anche per valutarne un possibile impiego correlato all’indennità di esclusività.

E veniamo così ai punti estremamente critici della negoziazione: su intramoenia e indennità si è incentrata una lunga discussione, considerato che i medici INPS sono ormai gli unici medici nel contesto del pubblico impiego a non averla istituita e regolamentata. Una discussione che parte da lontano, dal 2010, e che vede l’Amministrazione ancora priva di mandato (sic) per discutere l’argomento.

È ormai evidente il distacco nei riguardi della categoria:

  • non si prevede alcuna forma di premialità;

  • non si discute di intramoenia;

  • non ci sono idee su forme di lavoro extraorario come è oramai previsto nelle ASL.

Nel frattempo, però, i carichi di lavoro aumentano sempre di più e le responsabilità diventano via via più gravose.

Relativamente al trattenimento in servizio dei medici fino a 70 anni non è stato emesso alcun regolamento e andremo a perdere preziose competenze ormai destinate a lasciare il servizio per raggiunti limiti di età.

L’eventuale sottoscrizione del contratto 2023, dunque, non deve trarre in errore: la volontà di ripristinare la contrattazione in canoni temporali meno surreali non cancella i problemi. Le questioni inevase devono essere affrontate tempestivamente, altrimenti sarà impossibile dare significato e valore alla stagione negoziale appena inaugurata.

PROFESSIONISTI

Anche qui si registra per il 2023 un incremento notevole, dovuto alle risorse derivanti dal CCNL firmato lo scorso ottobre, dell’importo del Fondo per la retribuzione di risultato e, nell’ambito di esso, di quello dedicato alla realizzazione dei progetti speciali.

Anche alla luce di tale disponibilità, abbiamo pertanto richiesto chiarimenti in merito agli aumenti della indennità di funzione professionale proposti solo per tecnici ed attuari e non anche per i legali.

Quanto al tavolo di lavoro relativo al CCNI 2024, di cui si è chiesta la calendarizzazione, ne costituiranno oggetto certamente la riscrittura dell’art. 7 del CCNI in materia di maggiorazioni sulla retribuzione di risultato, con l’individuazione di parametri utili ad individuare le situazioni di effettiva sofferenza lavorativa che ne giustifichino l’attribuzione, e la razionalizzazione della disciplina dell’indennità di mobilità, volta a graduarne l’ammontare in relazione a situazioni differenti, anche al fine di attenuare al massimo la sottrazione di risorse dal Fondo. Abbiamo pertanto insistito per avere dati dettagliati in merito alla composizione e alla spendita del Fondo, distinguendo in maniera trasparente parte fissa e accessoria per ciascuna delle “famiglie professionali” (legali, tecnici, attuari).

Infine, con riferimento alle selezioni per l’attribuzione dei livelli differenziati di professionalità, abbiamo insistito per l’apertura al più presto di un confronto, anche questo da calendarizzare in modo stringente, per la revisione dei criteri di selezione. Confronto imprescindibile, considerato che il regolamento attuale sacrifica anzianità e titoli professionali a vantaggio dei soli titoli di servizio, in contrasto con la disciplina contrattuale, ed altresì urgente, se non si vuole arrecare un rilevante pregiudizio a tantissimi colleghi.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Giuseppe Cipriani

Fabrizio Ottavi

Francesco Reali

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