L’ACCORDO CHE NON C’E’
Il 26 settembre la FPCGIL INPDAP, a seguito dell’invio della bozza di ccie 2011 e del verbale della seduta del tavolo nazionale del 20/9/2011, ha chiesto all’Amministrazione chiarimenti in ordine alla sorte della contrattazione, a cui il Direttore Generale si era dichiarato ormai indisponibile (all.1).
Successivamente la Cisl ha chiesto la riapertura del tavolo negoziale.
Anche le altre OO.SS., presenti al tavolo del 20 u.s., hanno richiamato, chi più chi meno, l’Amministrazione al buon senso.
E’ appena il caso di sottolineare che l’art. 40 comma 3 ter del Dlgs. 165/2001 non sancisce la chiusura definitiva della contrattazione con l’adozione di atti unilaterali della PA, ma soltanto la possibilità che i mancanza di un accordo l’Amministrazione sopperisca provvisoriamente e, quindi, temporaneamente, con un atto destinato ad avere efficacia solo sino alla sottoscrizione del contratto.
Ciò implica:
1) Che la contrattazione non si chiude MAI con un atto unilaterale dell’Amministrazione;
2) Che non è nel potere di nessun vertice dell’Amministrazione disporre dei tempi ( né di chiusura né di apertura!) e dei modi della contrattazione che è e rimane prerogativa e appannaggio delle rappresentanze dei lavoratori.
E’ proprio per questo motivo che la Cgil chiede alle altre OO.SS. di non cedere alla firma di accordi blindati e penalizzanti, ma di compattarsi nella rappresentanza della volontà delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Ente che hanno bisogno di certezza dei diritti e garanzia del loro salario accessorio.
Un buon accordo, non solo è possibile, ma doveroso per l’Amministrazione e per le OO.SS. di questo Istituto, nell’interesse di tutti.
Roma 28 settembre 2011
Il Coordinatore FPCGIL Inpdap
Marinella Perrini