Comunicato stampa Cgil Nazionale, Fp-Cgil Medici, Flc Cgil
La Consulta del Lavoro Professionale della Cgil, la Funzione pubblica
Medici e la Flc (federazione lavoratori della conoscenza), in accordo
con Federspecializzandi e Udu (Unione degli universitari) hanno inviato
questa mattina a tutti i parlamentari delle Commissioni Lavoro e Sanità
del Senato una proposta di emendamento al Ddl di riforma del mercato
del lavoro per escludere dall’aumento del 6% dell’aliquota ridotta Inps
i redditi derivanti da borsa di studio per chi già effettua i versamenti
in altre casse previdenziali obbligatorie, a partire dai medici
specializzandi e dai dottorandi.
L’Art 36 del Ddl di riforma del Mercato del lavoro prevede dal 2013 al
2018 l’aumento di un punto percentuale ogni anno dell’aliquota
previdenziale che passerebbe dal 18% al 24% anche per chi ha già un
altra cassa previdenziale obbligatoria oppure è già in pensione e lavora
con contratti atipici.
I medici e i dottorandi, versando all’Inps solo per gli anni di
specializzazione o dottorato, potranno utilizzare questi contributi solo
con una ulteriore penalizzazione economica in caso di ricongiunzione.
Inoltre, senza un aumento dell’entità economica della borsa di studio la
contribuzione aggiuntiva non sarà ripartita con l’ente “committente”, al
quale spetterebbe due terzi del contributo, ma si scaricherà
unicamente sul reddito netto della persona in formazione. In sostanza
tutto il 6% in più sarà a carico del medico specializzando e del dottorando.
A pagare la crisi sarebbe chi è meno garantito.