Terremoto: lo Stato lascia i cittadini senza protezione?

31 Maggio 2012

Terremoto: lo Stato lascia i cittadini senza protezione? Comunicato stampa di Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil

 
Tra le perle del decreto legge 59 che reca disposizioni urgenti per il riordino della Protezione Civile, accanto alla doppia accise sui carburanti (regionale e statale), all’emergenza “a tempo” (100 e non più di 100 per l’intervento della Protezione Civile), salta all’occhio il ritorno dell’assicurazione contro le calamità, al momento solo volontaria. È facile immaginare come questa diventerà presto obbligatoria e, quindi, simile a una nuova tassa, per tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini.

Il governo Monti dà una grande spinta al progressivo ritiro dello Stato, al forte ridimensionamento della tutela dei cittadini, lasciati da soli a gestire la propria protezione, quella delle famiglie e della proprietà, in esclusivo rapporto con il sistema assicurativo.

Insomma, invece che applicarsi nel riordino e nel potenziamento dei servizi di prevenzione delle calamità, di tutela del territorio e dell’ambiente e di protezione dei cittadini, non si è pensato di meglio che scaricare gran parte dei costi sulle spalle delle famiglie, innescando un ulteriore attacco alle condizioni economiche di milioni di lavoratori e pensionati: il soccorso si pagherà con l’aumento dei carburanti e saranno le società assicurative a pagare la ricostruzione e i danni prodotti dalle calamità.

Immaginiamo l’importo del premio assicurativo su un’abitazione condonata e realizzata in una zona ad alto rischio sismico o in un territorio soggetto a frequenti frane. Per questo denunciamo l’ipocrisia di chi nel Governo e nel Dipartimento di Protezione Civile afferma il carattere volontario dell’assicurazione: i cittadini, abbandonati agli appetiti del mercato assicurativo, saranno obbligati a scegliere tra una polizza e il loro diritto alla casa.

Lo Stato non può abdicare ad alcuna responsabilità su queste funzioni. Ne va della percezione stessa della sua capacità di proteggere i cittadini, a partire dalle fasce più deboli e meno dotate economicamente.
 
Roma, 23 maggio 2012 

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