Sanità: Fp Cgil, “ok confronto con Conferenza Regioni. Rilanciare salari e rinnovare adeguatamente contratti”

04 Giugno 2025
“Si è svolto oggi, alla presenza del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Fedriga e del Presidente del comitato di settore sanità Alparone un incontro, come richiesto da noi e da altri sindacati, per analizzare i contenuti del documento ‘Garantire il futuro del Servizio Sanitario Nazionale: Strategia delle Regioni e delle Province Autonome per il rilancio del personale del SSN’. Abbiamo apprezzato la convocazione della Conferenza delle Regioni, che segna un punto di attenzione stante la latitanza del governo e, come più volte ripetuto dai rappresentanti istituzionali, ha l’ambizione di costituire un confronto non episodico su obiettivi e strumenti per far fronte alla crisi del SSN. A fronte di un documento che ha alcuni elementi convincenti e altri meno, e sul quale abbiamo annunciato la presentazione di un nostro testo di osservazioni, abbiamo proposto alla Conferenza e alle altre organizzazioni sindacali di convergere sulla richiesta al governo di un provvedimento straordinario e urgente che incrementi il fondo sanitario nazionale con destinazione vincolata all’incremento delle retribuzioni del personale”.
Lo scrive in una nota Fp Cgil al termine dell’incontro con la Conferenza delle Regioni.
“Abbiamo ribadito che per rendere nuovamente attrattivo il lavoro in sanità serve rilanciare i salari, rinnovando adeguatamente i contratti di lavoro del personale pubblico e privato del comparto e della dirigenza e che serve l’eliminazione reale e concreta dei vincoli su assunzioni, per abbassare i carichi di lavoro e garantire qualità dell’assistenza, così come è necessario sbloccare le retribuzioni accessorie e valorizzare tutte le professioni. Abbiamo, su questi temi, riscontrato diverse convergenze durante la riunione nel corso della quale abbiamo anche proposto di tematizzare il prosieguo del confronto attraverso l’istituzione di tre tavoli su personale del comparto, dirigenza e riordino delle professioni sanitarie. E’ ora che l’esecutivo batta un colpo, con azioni concrete – prosegue la nota -. Da parte nostra, nelle more della prosecuzione del confronto iniziato oggi, intensificheremo la mobilitazione perché il disinteresse dimostrato fino ad oggi dal governo nei confronti di lavoratrici e lavoratori della sanità, che in Italia prendono tra gli stipendi più bassi d’Europa, non è più tollerabile. Oggi abbiamo registrato la condivisione su alcune priorità. Ma è tempo di interventi concreti perché un intero sistema è a rischio collasso, e con sé il diritto alla salute sancito solennemente dall’articolo 32 della Costituzione”.
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