Giustizia – Finalmente firmato IL FRD 2023

26 Giugno 2025

Care colleghe, cari colleghi,

abbiamo il piacere di informarvi che, dopo mesi di attesa, abbiamo sottoscritto definitivamente il FRD 2023.

Come Fp Cgil, con diverse note, abbiamo sollecitato e invitato lAmministrazione a un cambio di passo. Non è accettabile il ritardo con cui si contratta e si eroga il fondo: sono soldi delle lavoratrici e dei lavoratori, e hanno diritto a percepirli in tempi certi.

Anche nellultimo incontro con la Capo di Gabinetto abbiamo chiesto di fissare a stretto giro la data per la contrattazione del FRD 2024, e di lavorare per poter contrattare nei primi mesi del prossimo anno quello del 2025.

Il 30 giugno e il 1° luglio abbiamo organizzato, insieme a Uil e Usb, assemblee con presidi per denunciare la grave situazione in cui versa il Ministero della Giustizia. Una crisi legata anche ai ritardi nellapplicazione dei pochi accordi sottoscritti, alla mancanza di personale, e allassenza di risorse per effettuare regolari passaggi economici e professionali, che consentano la crescita del salario.

La scopertura media di personale è del 35-38%; in alcune regioni del Nord la percentuale supera il 50%. Nonostante lingresso di personale precario PNRR, le difficoltà permangono. Drammatica è la situazione di tutti gli uffici requirenti, dei Tribunali per i minorenni e di sorveglianza, degli UNEP, dove il personale è ridotto al lumicino a causa di pensionamenti e dimissioni. Molte lavoratrici e molti lavoratori abbandonano questo Ministero, transitando verso altri enti o amministrazioni, dove le condizioni di lavoro ed economiche sono migliori.

E invece di investire maggiori risorse per la stabilizzazione di tutto il personale precario presente negli uffici, il Ministero si limita a dire che, al momento, le risorse disponibili garantiscono la stabilizzazione di 6.000 unità su circa 12.000.

Per questi motivi vi chiediamo di partecipare, unite e uniti, alle assemblee organizzate in tutti i Palazzi di Giustizia.

Per difendere il diritto a un salario dignitoso, alla carriera, alla stabilizzazione.

Per difendere un diritto fondamentale per ogni donna e ogni uomo di questo Paese: il lavoro.

Perché la Giustizia esista davvero, servono persone, competenze, diritti.

Servono lavoratrici e lavoratori stabilizzati, valorizzati, rispettati.

Ma oggi mancano gli organici, si ritardano i fondi, si eludono gli impegni.

La Giustizia rischia di spegnersi non per mancanza di leggi, ma per assenza di chi la rende possibile.

Noi ci siamo. E ci faremo sentire.

Il 30 giugno e il 1° luglio usciamo dagli uffici.

Facciamoci vedere. Facciamoci ascoltare.

Giustizia, lavoro, dignità: sono diritti, non favori.

Chi lavora nella giustizia, ha diritto a giustizia.

FP CGIL

Felicia Russo

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