18 Luglio 2025
Personale verso lo sciopero
“Il CNEL è un organo di rilevanza costituzionale investito di importantissime funzioni in materia lavoristica e contrattuale. Basti pensare all’attività di tenuta e aggiornamento dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro: una banca dati straordinaria e unica nel suo genere in Europa. Stranamente, però, sembra che ai vertici di questo ente non importi nulla di garantire il rispetto delle regole fissate dal contratto collettivo nazionale di lavoro nei confronti del proprio personale. Dal 1° luglio scorso, con iniziativa unilaterale, l’amministrazione ha infatti deciso di non rinnovare i contratti individuali di lavoro agile scaduti il 30 giugno. In questo modo, di fatto, il lavoro da remoto al CNEL è stato abolito a tempo indeterminato. Con decisione calata dall’alto e senza un confronto con le rappresentanze del personale, sono state affossate le clausole contrattuali che disciplinano il funzionamento e la fruizione del lavoro agile e del telelavoro. E tanti saluti alle nuove tecnologie, alla maggiore produttività e alla conciliazione vita-lavoro. Ma non finisce qui. Con un altro provvedimento, l’amministrazione ha decretato la chiusura totale dell’unica sede di lavoro per ben tre settimane consecutive ad agosto, di fatto mettendo in ferie obbligatorie tutti i dipendenti e mandando all’aria la programmazione appena effettuata dei piani-ferie individuali”.
Lo scrivono in una nota il Segretario generale Fp Cgil Federico Bozzanca e il Segretario generale Uil Pa, Sandro Colombi.
“Ad essere sinceri, non ci era mai capitato di sentire che una pubblica amministrazione possa decidere una specie di ‘serrata’ istituzionale a propria discrezione e per un tempo così lungo, come un’attività privata. Evidentemente, nessuno del vertice politico o amministrativo ha valutato l’inopportunità di una simile scelta. Come sempre più spesso purtroppo avviene nelle amministrazioni delle Funzioni Centrali – prosegue la nota – le rappresentanze sindacali si sono divise in due: quelli che abbassano la testa e quelli che vanno a testa alta. E così Fp Cgil e Uil Pa, dopo aver ricevuto mandato dall’assemblea del personale, hanno proclamato lo stato di agitazione chiedendo l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla legge 146/1990. Gli altri sindacati? Non pervenuti”.
“Ma stavolta le lavoratrici e i lavoratori del CNEL sono pronti ad andare fino in fondo per far valere i propri diritti e riportare la gestione del rapporto di lavoro nei confini delle regole fissate dagli accordi di contrattazione collettiva. Al CNEL la controparte datoriale tenta di forzare la mano al sindacato in materia di lavoro agile e di gestione delle ferie, stabilendo un precedente pericoloso per l’intera la Pubblica Amministrazione. Questa iniziativa deve essere fermata. Le incongrue decisioni dei vertici CNEL nei confronti del personale sono inaccettabili nella forma e nella sostanza e vanno respinte senza se e senza ma. È esattamente quello che stiamo facendo e che continueremo a fare”, concludono Bozzanca e Colombi.