INPS – Mobilità e percorsi di carriera: il silenzio è già una risposta

29 Dicembre 2025

Siamo arrivati al 29 dicembre e i lavoratori dell’INPS si pongono, oggi più che mai, due domande fondamentali.

1)  Saranno garantiti i differenziali ai semila dipendentiI che attendono ancora di essere collocati nel nuovo ordinamento, oppure le organizzazioni sindacali che siedono al tavolo negoziale accetteranno una gestione che crea figli e figliastri?

2)  Il Consiglio di Amministrazione del 30 dicembre rivedrà il proprio orientamento sulla mobilità inter – enti oppure le stesse organizzazioni rinunceranno a correggere una traiettoria che rischia di penalizzare il personale interno, consentendo che i posti al Sud vengano assegnati prioritariamente a lavoratori esterni all’Istituto?

Si tratta di questioni che investono direttamente l’Amministrazione, ma che esercitano una pressione ancora maggiore sulle organizzazioni che hanno sottoscritto il CCNL. 

Perché qui siamo di fronte a una duplice potenziale discriminazione: la prima incide sui percorsi di carriera; la seconda colpisce situazioni di fragilità personale e familiare, che costringono molti dipendenti a un pendolarismo forzato.

Queste domande non possono restare inevase. Il silenzio, infatti, è già una risposta: è disinteresse, è acquiescenza.

La FP CGIL continua a rivendicare con forza che nessuno venga lasciato indietro e che non si assumano decisioni che, con assoluta certezza, pregiudicheranno la carriera di troppi lavoratori.

Il contratto firmato a luglio si sta rivelando un accordo debole che, se confermato, costituirà un ostacolo concreto per diversi profili professionali: già dal prossimo anno vi saranno dipendenti che accederanno al secondo differenziale mentre altri resteranno esclusi, senza reali prospettive.

Allo stesso modo, la FP CGIL chiede, ad oggi in solitudine, una revisione della delibera n. 250/2025 del CdA. È inaccettabile che il destino dell’Istituto venga deciso senza alcun confronto sindacale sulle assegnazioni dei lavoratori e con l’introduzione di una corsia preferenziale verso il Mezzogiorno per il personale proveniente da altri Enti, a scapito delle sedi sguarnite del Nord.

Trasparenza, equità e tutela del lavoro pubblico non sono slogan, ma responsabilità precise. 

Chi rappresenta i lavoratori ha il dovere di esercitarle fino in fondo, senza ambiguità e senza silenzi. La FP CGIL continuerà a farlo, anche quando questo significa essere l’unica voce a chiedere giustizia e coerenza.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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