Agenzia delle Entrate: difendere il presente conquistare il futuro – comunicato

29 Gennaio 2015

 

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Comunicato
 

   AGENZIA DELLE ENTRATE
 

DIFENDERE  IL PRESENTE   CONQUISTARE IL FUTURO 
 
 
I dipendenti pubblici sono una risorsa importante per il paese, sui quali è necessario investire in termini economici e professionali. E’ grazie al loro lavoro se sono garantiti servizi pubblici di elevata qualità,  è grazie alla loro professionalità se i servizi erogati sono giudicati positivamente dai cittadini.  I tagli apportati alla P.A. rischiano di comprometterne seriamente il funzionamento, di privare il paese di un sistema di tutele indispensabili per contrastare  fenomeni sociali   disgreganti e conflittuali, aggravati dalla  crisi economica  e alimentati  da una pessima Politica.  L’ennesima riforma della Pubblica Amministrazione, la cosiddetta riforma Madia, rischia  di riportare il lavoro pubblico indietro di 30 anni: le  incursioni legislative nel rapporto di pubblico impiego  limitano fortemente l’autonomia negoziale,  tolgono  al CCNL  il ruolo  regolatore del  rapporto di lavoro.
La riforma è l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori, minacciati di trasferimento coatto,  demansionamento e  licenziamento a seguito di riorganizzazioni e soppressioni di Enti.
 
Per salvare il paese e garantirne il futuro è fondamentale ripartire dalla lotta all’evasione ed  elusione fiscale, dotare la macchina fiscale degli strumenti necessari per recuperare i circa 150 miliardi di imposte evase,  rendere i lavoratori del fisco protagonisti del contrasto all’evasione. Gli scellerati attacchi ai lavoratori delle Agenzie, gli insulti alla loro professionalità, la comica rappresentazione della loro attività da parte del Capo del Governo sono la delegittimazione di  un’ attività delicata,  che necessita di ” ben altre tutele e attenzioni”:  se l’evasione fiscale è il vero nemico, essere colpiti dal “fuoco amico” è  la  peggiore “sciagura” che possa capitare a chi combatte questa battaglia in prima fila.  
Se l’evasione fiscale  venisse  eliminata si  potrebbe sanare l’intero bilancio statale. E’ fonte di grave ingiustizia che una parte della popolazione si assuma l’onere tributario anche per conto dell’altra: gli evasori.
L’evasione fiscale  produce effetti economici negativi, determina effetti distorsivi sulla distribuzione  delle risorse,  altera l’equità e la progressività del sistema fiscale, alimenta la corruzione ed è  funzionale alla criminalità economico/organizzata, vere cause della crisi economica e sociale.
I tagli previsti dalla spending  review hanno  comportato  la chiusura di molti  uffici territoriali,  provocando un  aumento del flusso di contribuenti presso altre sedi, con conseguente   protrarsi dei tempi di attesa e dell’orario di sportello: 
– uffici + concentrazione di contribuenti + orario di lavoro – salario = estrazione di valore dal singolo lavoratore, è questa la formula della riorganizzazione applicata dall’Amministrazione.
 

PER LA FP CGIL È OBIETTIVO IRRINUNCIABILE: 
 

  Il rinnovo del CCNL,  scaduto da 5 anni. Il CCNL deve rimanere lo strumento principale per la difesa  delle retribuzioni e dei diritti dei lavoratori. Ulteriori blocchi non sono giustificabili, non può passare il principio che il lavoro pubblico sia un costo da abbattere.  Si preferisce attuare la politica dei Bonus, che divide il mondo del lavoro, piuttosto che   riconoscere il diritto costituzionale ad “avere una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro sufficiente ad assicurare una esistenza libera e dignitosa“.
 
  Il ripristino della contrattazione decentrata, depotenziata dalla riforma  Brunetta  e ulteriormente svilita dalla riforma Madia. La contrattazione decentrata deve  tornare ad essere strumento per la valorizzazione economica e  professionale dei lavoratori; sono da rifiutare tutti quei criteri premiali, meritocratici che attribuiscono al dirigente un potere insindacabile sulla carriera dei lavoratori.  L’erogazione del salario di produttività  per fasce di merito individuali e predeterminate  è da contrastare con decisione:  il raggiungimento annuale degli obiettivi è la dimostrazione della professionalità di tutti i  lavoratori,  altri strumenti rischiano di essere fortemente demotivanti. Per rilanciare la contrattazione è necessario che siano ridotti i tempi di assegnazione delle risorse rivedendo i sistemi di calcolo della produttività e della quota incentivante.
 
  L’avvio di un confronto con l’Amministrazione per giungere in tempi brevi alla sottoscrizione di un accordo per i passaggi di fascia ( progressioni economiche) dopo il termine del blocco delle “carriere” introdotto dal d.l. 78/2010 e protratto fino al 31/ 12/2014. I criteri di valutazione dei titoli  devono essere certi e oggettivi: ribadiamo il nostro no alla trasformazione delle progressioni economiche in promozioni arbitrarie, così come avvenuto con gli accordi sottoscritti il 22 dicembre 2010 e il 19 aprile 2011.  La peggiore applicazione della riforma Brunetta. 
 
   L’apertura di tavoli negoziali sul tema dell’unificazione delle due Agenzie. Il contributo delle OO.SS. e delle RSU è fondamentale per una migliore organizzazione del lavoro e per una più equa distribuzione dei carichi di lavoro.
 
   La necessità di omogeneizzare sia gli aspetti lavorativi che economici di attività similari, come il Contact Center dell’ex Territorio con i CAM dell’Entrate, i front office degli uffici provinciali e di costituire poli catastali presso gli uffici decentrati delle Entrate al fine di  erogare ulteriori servizi ed avvicinare la nuova Agenzia al cittadino.
 
   La stipula entro i primi mesi dell’anno di un nuovo accordo per la  mobilità nazionale. Non sono accettabili ulteriori ritardi.  L’ostinato rifiuto da parte dell’Amministrazione di sottoscrivere l’accordo di mobilità nel 2014 è la dimostrazione di scarsa attenzione ai problemi dei lavoratori, l’affermazione di una cultura che trasforma il lavoratore  in una indistinta unità produttiva , in semplice  risorsa umana che non deve e non può avere una  vita propria.
 
 Per la FP CGIL è fondamentale dare continuità alle iniziative di lotta e di mobilitazione  degli ultimi mesi che hanno visto migliaia di lavoratori in piazza manifestare contro le politiche di austerità  del Governo, contro il lavoro precario, contro il jobs act e la svalorizzazione del lavoro.
 
Protagoniste della difesa del lavoro pubblico devono essere le RSU, esempio concreto di democrazia sindacale, una rappresentanza forte del mandato ricevuto dai lavoratori, per difendere i diritti e gli spazi democratici nei posti di lavoro.
 
Roma, 22 gennaio 2015
 
 
CGIL FP Nazionale                        CGIL FP Nazionale
Carmine di Leo                             Luciano Boldorini
 

 
 
 

 
 
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