Apprendiamo da una nota del Commissario dell’INPS, che la riduzione del personale di oltre 3000 dipendenti sarebbe una nota di merito.
Ma se questo fosse vero perché il Commissario si appresta ad assumere 750 lavoratori a somministrazione (ex interinali)?
Allora, forse, il personale che sta andando in pensione era necessario per garantire il servizio?
Invece di assumere nuovo personale o attivare la mobilità, sia all’interno delle pubbliche amministrazioni, sia da settori produttivi in crisi, si sceglie di attivare la tipologia di assunzione più onerosa per il datore di lavoro che, in questo caso, essendo un Ente Pubblico, siamo tutti noi cittadini.
Forse c’è una gara in corso con il Ministro Brunetta per vedere chi fa più danni alle pubbliche amministrazioni?
Ricordiamo, inoltre, al distratto o mal informato Commissario che su queste riduzioni c’è la netta contrarietà della CGIL e non solo. Proprio perché saranno i servizi, quindi i cittadini, ad essere penalizzati dai tagli previsti dalla Legge 133/08.
Infine, vogliamo rammentare che l’attività dell’INPS non è iniziata nel 2008. Sono ormai parecchi anni che il personale, tutto, è impegnato in costanti miglioramenti della produttività, della quantità e della qualità del servizio. D’altronde il Commissario dovrebbe saperlo visto che negli ultimi quattro anni è stato Consigliere di Amministrazione dell’Istituto.
Chi non lo ricorda, invece, sono i ministri Tremonti e Brunetta, poiché a fronte di incrementi della produttività, come certifica anche il Commissario, hanno pensato bene di ridurre la retribuzione dei dipendenti INPS, per l’anno prossimo, di oltre cinquemila euro.
Roma, 4 dicembre 2008