Riorganizzazione Territoriale ADM

La proposta di mappatura di POER e PO e il Coworking

Il 17 ottobre scorso si è tenuto l’incontro con l’Agenzia, con all’Ordine del Giorno l’individuazione e i criteri di assegnazione delle POER e delle PO rispetto al nuovo assetto organizzativo e il Coworking.

In primis l’Agenzia ha presentato la sua proposta con la previsione di una maggiore attenzione sulla distribuzione delle POER verso gli uffici periferici e una distribuzione delle PO secondo criteri dalla stessa individuati rispetto alle caratteristiche delle attività nelle Direzioni Territoriali, negli Uffici ADM e nelle Direzioni Centrali.

L’Agenzia ha inoltre segnalato che intenderebbe seguire un cronoprogramma volto ad attivare definitivamente tutti i nuovi Uffici periferici entro l’01 novembre 2025 e pertanto sarebbe sua intenzione poter bandire le nuove POER entro fine gennaio 2025 e possibilmente anche le nuove

P.O. previste dal CCNL, a valle della fase di confronto e contrattazione previsti con le Organizzazioni sindacali.

Rispetto alla proposta avanzata dall’Agenzia abbiamo preso atto positivamente come la stesura della proposta sia il frutto di un lavoro svolto che tende ad omogeneizzare alcuni criteri sul territorio nazionale, seppur, come FP CGIL, abbiamo comunicato che nel merito la proposta manchi di alcune considerazioni importanti e deve a nostro avviso essere modificata.

Nello specifico come FP CGIL abbiamo rappresentato che l’intero impianto delle POER e delle PO (che sostituiscono le vecchie PO e IDR) dovrebbe basarsi su 3 principi fondamentali:

  • equilibrio;

  • coerenza dei criteri di individuazione;

  • corrispondenza con le realtà lavorative.

In premessa abbiamo rivendicato l’apertura del “confronto” previsto dal CCNL dei Dirigenti per determinare i criteri di pesatura degli Uffici senza i quali non si può ragionare rispetto a grandezza e tipologia di lavorazione degli stessi.

Nel merito della proposta come FP CGIL abbiamo segnalato:

  • un disequilibrio nella distribuzione delle POER che vede, in alcune DT, una maggiore valorizzazione delle Aree tecniche rispetto alle Aree gestionali, malgrado le loro funzioni strategiche di gestione delle risorse umane e di funzioni o logistiche e di sicurezza;

  • una valutazione non coerente dei pesi tra gli Uffici ADM nell’individuazione in particolare delle PO perché, a nostro avviso, la proposta non rispecchia le realtà lavorative e i carichi di lavoro a discapito di conseguenza di Uffici più complessi;

  • rispetto all’attuale proposta si evidenzia uno sbilanciamento delle PO a favore delle Direzioni Centrali rispetto a quelle periferiche.

Inoltre come FP CGIL abbiamo comunicato la nostra contrarietà , viste le esperienza pregresse, a Posizioni Organizzative nella pressoché totale disponibilità di Direttori Territoriali per determinate funzioni e progetti speciali che potrebbero essere destinate invece ad altre attività importanti che nella proposta non hanno trovato riconoscimento.

Abbiamo, tra l’altro, chiesto all’Amministrazione di verificare le fonti di finanziamento delle PO chiedendo di appurare, in particolare, se le risorse possano essere integrate con parti di somme che provengono dai bilanci di Agenzia e nel contempo abbiamo anche chiesto che, nell’ambito del confronto, fossero individuati anche criteri di un riconoscimento economico di sostituzioni per assenze molto lunghe delle POER e delle PO, che oggi vengono sostituite senza un reale riconoscimento delle responsabilità che funzionari volenterosi si accollano.

Abbiamo infine proposto anche di graduare in maniera più articolata le indennità delle PO e di valutare una “soluzione ponte” da oggi fino alla nomina delle nuove PO anche per garantire una effettiva e realistica sperimentazione per la Direzione “pilota”, individuata nella Direzione Territoriale Emilia Romagna e Marche.

Infine abbiamo chiesto di attuare l’art. 54 del CCNL che prevede il riconoscimento di responsabilità per il personale di ex seconda Area (oggi Area Assistenti) affinché si possa fare un ragionamento completo che riguardi tutti i dipendenti dell’Agenzia e non solo una parte.

L’amministrazione si è resa disponibile ad una apertura rispetto a molte osservazioni che sono state poste sul tavolo, sia rispetto all’individuazione delle POER che rispetto alle PO, aggiornando la discussione ad un prossimo incontro per poter fare le proprie valutazioni.

A seguire, nel pomeriggio, l’incontro è continuato rispetto alla prossima scadenza dei contratti di Coworking.

Come FP CGIL abbiamo prioritariamente richiesto di poter prorogare gli attuali 84 contratti in vigore e di bandire una nuova procedura per tutti i posti nuovi a disposizione.

Abbiamo inoltre ribadito che la nuova procedura non può escludere a priori colleghe e colleghi che svolgono funzioni non smartabili (o non coworkizzabili), ma che eventualmente, seppur con un tempo necessario preventivamente condiviso, dovrà essere l’Amministrazione a porre in essere procedure di intervento organizzativo che possano permettere al dipendente vincitore della procedura di coworking di poter vedere riconosciuto, e quindi attuato, un istituto contrattuale.

Abbiamo anche richiesto che dovranno essere specificate alcune regole che abbiamo visto non essere applicate negli Uffici a seguito della stipula dei contratti con particolare riferimento alle specifiche attività che possono essere svolte in Coworking e dei giorni massimi di rientro, il tutto per non svilire lo spirito dello specifico istituto.

L’Amministrazione si è presa tempo per verificare le osservazioni poste sul tavolo impegnandosi a breve a riconvocare un incontro per poter rifare un bando Coworking entro la fine di novembre.

Ricordiamo infine che il prossimo incontro è fissato per il 24 ottobre p.v. con all’OdG il Fondo 2023

e la pesatura degli Uffici.

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia Dogane e Monopoli

Florindo Iervolino

Al Presidente

Avv. Gabriele Fava

Alla Direttrice Generale

Dott.ssa Valeria Vittimberga

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: ADOZIONE “REGOLAMENTO PER IL DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE”

Il lavoro agile è una delle possibili modalità per effettuare la prestazione lavorativa. Esso è finalizzato al miglioramento dei servizi pubblici e all’innovazione organizzativa, garantendo l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro.

Il disposto dell’art. 36 del CCNL Funzioni Centrali 2019-2021 indica il quadro entro cui ciascuna Amministrazione ha regolamentato lo svolgimento dell’attività lavorativa in regime di smart working.

Dopo quattro anni dall’esperienza pandemica, che ha modificato profondamente le modalità attraverso cui l’Istituto opera garantendo servizi e prestazioni, la FP CGIL ritiene necessario adottare un “Regolamento per il diritto alla disconnessione” in seno all’Istituto.

L’evoluzione del contesto professionale ha infatti determinato una più intensa flessibilità nello svolgimento delle attività lavorative, grazie all’ausilio degli strumenti informatici che INPS ha celermente acquistato e fornito alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ente.

Il rischio in controluce è che l’impatto di simili novità possa determinare un’eterogenesi dei fini: uno stravolgimento dei tempi dedicati all’attività lavorativa e una traduzione dello smart working in costante reperibilità.

È peraltro evidente come l’adozione di una fascia di contattabilità identica o quasi all’orario dell’attività lavorativa rischi di vanificare la distinzione contrattuale tra lavoro agile e lavoro da remoto: da un lato si impone l’orario contrattuale; dall’altro si fa salva la possibilità di contattare in qualunque orario il dipendente per una non meglio definita necessità. È un gioco a somma zero estremamente pericoloso, anche per il rischio burnout dei dipendenti, e si traduce in un indebito risparmio del datore sui controlli di sicurezza delle postazioni di lavoro (scaricando le responsabilità in materia al lavoratore).

Poiché nell’ancoraggio contrattuale è evidente la volontà di trovare un punto di equilibrio tra vita professionale e vita privata, si ritiene che INPS non possa più prescindere dalla definizione di un documento per garantire i tempi di riposo previsti.

È necessario, cioè, uno sforzo di sintesi per trasporre le regole auree in un unico riferimento regolamentativo, che affianchi le linee guida sul lavoro a distanza e consenta di mettere le persone che compongono la comunità INPS al centro del modello di lavoro.

In tal senso è fondamentale:

  • DISCIPLINARE L’ORARIO IN CUI POSSONO ESSERE TRASMESSE LE COMUNICAZIONI. Fatte salve le emergenze di carattere straordinario (eventi di calamità naturale), Hermes, Circolari o semplici e-mail non dovrebbero mai arrivare dopo le 19, né tantomeno nei giorni festivi o di riposo. Lo stesso vale per i messaggi di chat, a prescindere dal vettore tecnologico utilizzato (Teams o, peggio, Whatsapp). La giornata lavorativa non consta di 24 ore e la proliferazione di comunicazioni fuori orario rischia soltanto di rendere la rappresentazione delle urgenze estremamente confusa;

  • RISPETTARE I TEMPI DI PAUSA E LAVORO, convocando eventuali riunioni organizzative, gestionali o informative solo nelle fasce normalmente destinate all’attività lavorativa (9.30-12.30 / 14.30-16.00). Le stesse devono essere pianificate con un congruo preavviso ed è essenziale fornire eventuale documentazione correlata con almeno tre (3) giorni lavorativi d’anticipo;

  • SNELLIRE IL FLUSSO DI INFORMAZIONI CONDIVISE TRAMITE MAIL, individuando solo gli interlocutori realmente coinvolti e/o interessati al processo.

Sono poche semplici regole, che però rappresentano una linea di confine, uno spartiacque tra un’organizzazione del lavoro metodica e il caos entro cui, talvolta, sembra precipitare l’ordinaria azione amministrativa.

Certi della necessità qui manifestata, si rimane in attesa di riscontro.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

La Fp Cgil il 7 giugno 2023 ha inviato al Mic, dopo aver rappresentato verbalmente il tema al tavolo sindacale nazionale, una nota in cui si ribadiva all’Amministrazione la necessità di corretta interpretazione delle norme circa il riconoscimento di quanto spettante al personale di recente assunzione, a seguito dello scorrimento delle graduatorie degli idonei.

A tale nota il Direttore Generale del Ministero, rispondeva accogliendo l’istanza e precisando che avrebbe evidenziato “ulteriormente alle Ragionerie Territoriali dello Stato, l’applicazione del differenziale retributivo -associato alla Seconda Area Funzionale, posizione economica F2- conseguente all’operatività a regime del nuovo sistema di classificazione e della nuova struttura retributiva da corrispondere al personale neo assunto” .

In quelle stesse giornate del giugno 2023 qualche Organizzazione scriveva in comunicati (a più mani) quanto di seguito letteralmente riportato:

“…Ci sentiamo di rassicurare tutti i colleghi AFAV: sarà garantita loro la retribuzione dovuta e li invitiamo caldamente a diffidare da vertenze sindacali, sollecitate con estremo cinismo ed opportunismo dai “compagni” di altra sigla sindacale …”

Mentre qualcuno rassicurava, la Cgil, come ampiamente previsto, ha continuato a registrare episodi di disparità di trattamento a seconda dei territori e, ancor più inspiegabilmente, tra sedi nelle medesime città. Motivo per il quale lo scorso 26 settembre come delegazione nazionale abbiamo di nuovo rappresentato la criticità all’Amministrazione, senza peraltro ottenere sostegno da gran parte dei colleghi presenti.

Il Mic, di tutta risposta, e con estrema determinazione, ci ha informato contestualmente che avrebbe provveduto al recupero dalle tasche dei dipendenti degli importi “erroneamente attribuiti”.

Non potendo in alcun modo consentire né avvalorare interpretazioni cosi lontane da quanto sancito nel rinnovo contrattuale, la Fp Cgil ha quindi messo a disposizione i propri uffici legali in ogni territorio, al fine di avviare i contenziosi atti al riconoscimento dei propri diritti.

L’iniziativa della Cgil non è volta ad avviare “cause pilota” soltanto in alcune sedi, ma di mettere in atto ovunque per tutte e tutti le/gli aventi diritto tutti i necessari atti finalizzati ad ottenere i dovuti correttivi.

Invitiamo pertanto tutti gli interessati da questa disparità di trattamento, a prendere i contatti con le RSU ed i delegati della Fp Cgil presso il proprio posto di lavoro, al fine di ottenere tutto il supporto necessario alla tempestiva risoluzione della questione.

Valeria Giunta

Coordinatrice Nazionale FP Cgil MIC

Al Dott. Gaetano Campo Al Capo Dipartimento

dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi

Alla Direttrice generale – Mariaisabella Gandini Direzione generale del personale e della formazione

Oggetto: carenze organico UNEP

La grave carenza di organico presso gli UNEP sta pregiudicando per il futuro stesso di quest’ufficio. Il tema riguarda entrambe le figure professionali, sia quella dei funzionari che quella degli assistenti (atteso per che la figura degli ufficiali giudiziari, invece, l’estinzione è esplicitamente prevista fin dall’approvazione del 21 quater).

Per quanto concerne i funzionari, vi è da osservare un dato macroscopico e incredibile per qualsiasi attività umana che guardi al futuro: l’ultimo concorso fu bandito nel 2002 e da allora non sono state più attuate assunzioni, a fronte di un dimezzamento del personale in servizio a causa delle cessazioni a vario titolo, in primis per i pensionamenti ( 70 anni ). Il blocco del turn over ha determinato anche l’effetto di un innalzamento dell’età media degli addetti, che si sta approssimando ai 60 anni.

Per far fronte a tale emergenza, le Corti d’Appello per garantire il servizio nelle sedi con maggiori difficoltà, le carenze in alcune sedi del nord si attestano fino al 90%, sono costrette a ricorrere all’istituto dell’applicazione. Tale istituto è stato pensato per coprire emergenze temporanee e contingenti, non certo per colmare lacune strutturali gigantesche tra gli organici.

Peraltro, le sedi in minore scopertura si trovano già oggi in carenza e nel supportare altri uffici in difficoltà entrano esse stesse in crisi. Inoltre, si vengono spesso a determinare anche situazioni paradossali, come quella di un funzionario applicato da Milano a Sondrio, con tempi di spostamento quotidiani di cinque ore tra andata e ritorno, senza l’autorizzazione all’uso del mezzo proprio e con la necessità di “mendicare” passaggi automobilistici dagli avvocati per poter espletare atti in località distanti e mal servite con i mezzi pubblici.

Anche la condizione degli assistenti è gravissima. In molti casi le carenze di organico superano il 50%. Pertanto, ci si sta avviando in una condizione in cui sarà impossibile provvedere al carico e allo scarico degli atti a cronologico e sarà inevitabile addivenire ad un contingentamento del servizio.

L’anno entrante sarà verosimilmente quello in cui i nodi verranno al pettine e gran parte degli uffici UNEP giungerà al collasso.

Il binomio tra dato anagrafico e carenze rende anche più problematica l’introduzione di processi innovativi tanto necessaria per la modernizzazione e l’efficientamento di questa Amministrazione.

Queste condizioni rendono il Ministero l’amministrazione meno attrattiva del comparto Funzioni Centrali e dell’intera PA. Infatti, sempre meno sono i concorsisti che accettano di entrare nei ruoli di questa Amministrazione, con un organizzazione vetusta, inadeguata e perdente nel confronto dei modello organizzativo del resto delle PA ed in particolar modo nel confronto con le Stockholder che necessariamente si devono rivolgere a questa amministrazione.

A questo, si aggiunge l’AGGRAVANTE DEGLI STIPENDI PIU’ BASSI DI TUTTA LA PA, in quanto il FRD è il più povero di del comparto Funzioni centrali e non consente di erogare un vero salario accessorio, PO ed un sistema di incentivazione fisso, che consentirebbe di alzare il salario dei dipendenti.

Pertanto i concorsisti scelgo Amministrazioni che garantiscono stipendi più alti, migliori prospettive di carriera.

Bisogna fare in fretta. Accelerare le procedure per lo scorrimento delle graduatorie RIPAM per Assistenti Amministrativi magari passando per una manifestazione d’interesse sulle sedi vacanti,

mentre è indifferibile un bando immediato di un concorso a Funzionari per far fronte a questa drammatica situazione, se non si interviene in tempi brevissimi molti uffici dovranno chiudere.

FP CGIL non resterà inerme, se l’amministrazione non assumerà nel più breve tempo possibile un contingente adeguato di Assistenti e Funzionari a far fronte a questa drammatica situazione e a finanziare il FRD con congrue risorse per garantire un salario accessorio a a tutti i dipendenti, attiverà ogni utile iniziativa che ll CCNl e le norme consentono per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori, nonché un servizio essenziale per il buon funzionamento della macchina giustizia.

FP CGIL Giustizia
Felicia Russo

È questo il leitmotiv che ha caratterizzato l’assemblea di oggi della FP CGIL e della UILPA. Un’iniziativa di carattere nazionale, partecipata e dinamica, in vista della manifestazione di sabato 19 ottobre a Roma, in Piazza del Popolo.

Al centro dell’incontro con lavoratrici e lavoratori il tema del rinnovo contrattuale e la ferma presa di posizione rispetto a uno stanziamento di risorse, voluto dal Governo, profondamente inadeguato.

L’impegno promesso da Zangrillo non consente, infatti, di recuperare nemmeno un terzo del potere d’acquisto perso; se a ciò aggiungiamo i problemi relativi all’adeguamento dei buoni pasto e il tetto al Fondo Risorse Decentrate imposto dal d.l. 75/2017, è evidente la volontà politica di penalizzare quanti lavorano per lo Stato.

La Pubblica Amministrazione continua a perdere pezzi per strada e il Governo volta lo sguardo dall’altra parte. La soluzione non è ritardare i pensionamenti sperando di non disperdere le competenze, ma investire seriamente su chi opera al servizio del Paese! Per questa ragione scenderemo in piazza e leveremo la nostra voce. Pronti a ogni iniziativa, anche allo sciopero, se il Governo non darà risposte.

 

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Coordinatore nazionale UILPA INPS

Giuseppe Lombardo

Sergio Cervo

 

CCNL di settore dei servizi ambientali.

Approvata la piattaforma per il rinnovo del CCNL del settore dei servizi ambientali dall’attivo nazionale unitario delle delegate e dei delegati di

FpCgil, Uiltrasporti, Fiadel

Dopo le assemblee che hanno coinvolto migliaia di lavoratrici e lavoratori dei servizi ambientali, l’attivo nazionale unitario delle delegate e dei delegati di Fp Cgil, Uiltrasporti, Fiadel ha approvato all’unanimità lo scorso 9 ottobre la Piattaforma per il rinnovo del CCNL di settore dei servizi ambientali 2025/2027.

Nello specifico, la piattaforma punta a rafforzare il Contratto unico di settore armonizzando le ultime discipline diversificate e sostenere lo sviluppo industriale del comparto in tutto il Paese, per superare la logica della frammentazione territoriale e degli affidamenti al massimo ribasso che caratterizzano diverse aree del Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.

Si vuole più partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e una contrattazione aziendale e di gruppo più ampia e articolata.

Si vogliono rafforzare le tutele su salute e sicurezza e quella delle condizioni generazionali e di genere, insieme a un welfare contrattuale ancora più adeguato alle esigenze di giovani e over 55.

Si chiede più salario per recuperare potere d’acquisto eroso e si vuole riqualificare l’intero trattamento economico, comprese le specifiche indennità.

In sintesi, i principali contenuti della Piattaforma approvati dal Coordinamento unitario delle delegate dei delegati:

  • Migliorare e ampliare le discipline in materia di salute e sicurezza;

  • Integrare i giovani sul piano economico, normativo e professionale;

  • Sviluppare la qualità dei tempi di vita nel rapporto con i tempi lavoro;

  • Sostenere le persone diversamente abili, gli over 55 nelle attività quotidiane contrastare la violenza di genere e, comunque, prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione;

  • Rafforzare e migliorare il welfare contrattuale e tutelare gli addetti alla conduzione sulla sinistrosità;

  • Completare la riforma del sistema di classificazione per migliorare la coerenza tra mansioni, inquadramenti e retribuzioni, per favorire la crescita professionale delle persone e migliorare l’attrattività del lavoro;

  • Sostenere la crescita dei salari e recuperare l’inflazione del triennio passato che ne ha eroso il potere d’acquisto, intervenendo sulle retribuzioni minime tabellari e su tutti gli istituti economici che formano il trattamento complessivo.

L’attivo nazionale unitario ha dato mandato alle Segreterie Nazionali di procedere quanto prima al confronto per concludere in tempi brevi il rinnovo del CCNL dei servizi ambientali.

Le Segreterie Nazionali

FP CGIL            UILTRASPORTI           FIADEL

PUNIZIONI ECONOMICHE VERTICALI

PUNIZIONI ECONOMICHE ORIZZONTALI

Hanno sbagliato l’acronimo, perché saranno delle vere e proprie procedure punitive per il Personale

PEV

  • Percorso formativo solo per gli Operatori; gli Assistenti? si arrangino;

  • Solo i primi 80, (per il bando Assistenti per Funzionari), compresi gli ex equo, che supereranno la prova selettiva potranno sostenere il colloquio finale; gli altri saranno esclusi, anche se avranno superato il punteggio minimo di 24;

  • Nessuna banca dati per la prova selettiva a quiz a risposta multipla, né simulatori o altro;

  • Il colloquio finale si intenderà superato solo se si otterranno almeno 12/15, il che significa 8/10; all’Università si intende superato un esame con 18/30;

  • Non è ancora dato conoscere quale siano i titoli di studio inerenti o non inerenti alle Famiglie Professionali;

PEO

  • Si rammenta che SOLO ALLA CORTE DEI CONTI, le procedure delle PEO si svolgono con una prova selettiva a quiz; in TUTTE LE ALTRE AMMINISTRAZIONI È CURRICULARE;

  • Le procedure della prova selettiva a quiz sono ad esclusivo appannaggio dell’Amministrazione che le ha ritenute non contrattabili;

  • Solo con la pubblicazione dei bandi si potranno conoscere le procedure con 1) numero di quiz; 2) quanto sarà la penalizzazione per le risposte errate; 3) se il corso formativo è obbligatorio o meno; se sostenere o meno la prova selettiva sia discriminante ai fini dell’inserimento in graduatoria;

  • Anche in questo caso non si conoscono quale siano i titoli di studio inerenti o non inerenti alle Famiglie Professionali;

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco

Anche in INL si sta ponendo un tema che ha riguardato altre Amministrazioni del Comparto: quello relativo all’attribuzione del corretto differenziale stipendiale agli idonei assistenti amministrativi entrati in servizio dopo il 1° novembre 2022.

Facciamo un breve riassunto dell’accaduto: INL, com’è noto, ha partecipato al concorso unico per assistenti amministrativi, inquadrati in fascia economica F2, gestito da Formez-RIPAM. I primi assistenti amministrativi entrano in servizio nelle varie Amministrazioni del comparto prima del novembre 2022 e viene loro attribuito il livello economico previsto dal bando di concorso – che, com’è noto, costituisce lex specialis. Il 1° novembre 2022 entra in vigore il nuovo ordinamento professionale previsto dal CCNL delle Funzioni Centrali 2019-2021, che abolisce le fasce economiche, lasciando impregiudicati i trattamenti economici già riconosciuti in precedenza ai lavoratori.

Quest’ultimo è un elemento fondamentale nella vicenda: perfino uno studente universitario, quando studia diritto del lavoro, sa cosa sono i “diritti quesiti”, ossia quei diritti riconosciuti dalla contrattazione collettiva, entrati a far parte del patrimonio di un lavoratore e che nessuna successiva contrattazione collettiva può più mettere in discussione. È evidente, quindi, che il CCNL 2019-2021, nel prevedere un nuovo sistema professionale, non poteva (né voleva) mettere in discussione le retribuzioni riconosciute finora ai lavoratori.

Cosa succede, invece? Che INL, sulla base di indicazioni ricevute dal Dipartimento della Funzione Pubblica e di discutibilissimi pareri ARAN, attribuisce agli idonei del concorso da assistenti amministrativi un differenziale economico più basso (pari alla vecchia fascia economica F1), invece di quello loro spettante (la vecchia F2).

Sappiamo che diversi assistenti amministrativi neoassunti sono interessati dalla questione, che determina una perdita economica e rappresenta un precedente molto pericoloso che mette in discussione proprio i diritti quesiti e perfino la certezza del diritto. Che poi sia proprio l’Ispettorato del Lavoro a fare questo, è il solito paradosso all’italiana.

Cosa succederebbe, infatti, se un ispettore del lavoro dovesse verificare che a un lavoratore è stato attribuito un inquadramento economico più basso di quello previsto? Farebbe spallucce o non dovrebbe forse intervenire nei confronti dell’azienda?

Come FP CGIL ci siamo già attivati nei confronti di altri Enti del comparto con una serie di diffide per chiedere il riconoscimento del corretto inquadramento economico.

Anche in INL avviamo ora questa campagna.

Chi fosse interessato potrà contattarci o contattare il delegato territoriale di riferimento per il proprio ufficio.

Come sempre, siamo dalla parte dei lavoratori, per tutelare i loro diritti.

 

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

 

Al Presidente

Avv. Gabriele Fava

Alla Direttrice Generale

Dott.ssa Valeria Vittimberga

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: AGGIORNAMENTO STATO DEI LAVORI PNRR

In riferimento al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), INPS ha attivato una serie di progetti per innovare i servizi alla cittadinanza. L’avanzamento dei lavori, e il relativo beneficio arrecato all’utenza (interna ed esterna), non è ancora stato condiviso con le organizzazioni rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori.

Anche volendo consultare la documentazione pubblicata sul portale dell’Istituto, l’ultimo aggiornamento – sotto forma di slide – è ancorato al febbraio di quest’anno.

Nel rapporto annuale, presentato il 24 settembre scorso, si fa esplicito riferimento a “progetti orientati alla digitalizzazione, al rinnovamento tecnologico delle infrastrutture e alla diffusione delle competenze digitali”.

Per capire cosa cambia per la cittadinanza e soprattutto per i dipendenti di questo Ente, il cui valore e la cui centralità strategica sono ribaditi dai vertici in ogni occasione pubblica, la scrivente organizzazione ritiene necessario un incontro specifico di approfondimento.

Troppe procedure risultano ancora lente, con un pregiudizio nell’erogazione delle prestazioni. Si rende evidente, pertanto, la necessità di capire come l’Amministrazione stia utilizzando le risorse, anche per individuare i driver del cambiamento che essa sta perseguendo.

Si rimane in attesa di riscontro.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Torniamo nuovamente sul tema dell’appetibilità dell’INL dopo aver già scritto e presentato possibili proposte, senza ricevere ad oggi alcuna risposta.

Riteniamo questo un tema ineludibile, alla luce del contesto che ci circonda, se si vuole rendere questo Ente concorrenziale nel panorama della PA: cosa intende fare l’INL per convincere chi vince un concorso a restare e a non migrare verso altri lidi? Quali sono le strategie che vuole mettere in piedi?

Purtroppo, c’è da dire che non vediamo alcuna iniziativa in tal senso: non si sono attivate, in tutti questi anni, convenzioni di nessun genere a livello nazionale. Sappiamo di qualche piccola iniziativa a livello territoriale, ma si tratta di decisioni isolate.

Nel frattempo, i numeri sono impietosi: accanto alla già alta percentuale di rinunce alla presa di servizio, sappiamo che diversi vincitori di concorso hanno già lasciato il posto per andare in altri Enti, considerati più appetibili.

Il concorso per ispettori tecnici sarà ora l’ennesimo banco di prova per questo Ente: trattandosi (giustamente) di un concorso riservato a ingegneri, architetti e ad altre professionalità specifiche, come si pensa di trattenerle?

Eppure, i temi da affrontare non mancherebbero: a livello di assistenza ai dipendenti, avevamo proposto di utilizzare il cospicuo avanzo di bilancio dell’Ente per creare una assicurazione integrativa come già presente in altre realtà pubbliche ovvero chiedere di aderire alle realtà già esistenti.

Si potrebbero istituire forme di assicurazione sulla responsabilità professionale, come prevedeva già il CCNL 2016-2018 e ora il 2019-21.

Si potrebbero attivare convenzioni per i dipendenti, con le società ferroviarie, anzitutto per i pendolari ma non solo.

Si potrebbe avviare una discussione con altri Enti pubblici, del comparto e non solo, per avviare delle iniziative di coworking, così da far ottenere ai pendolari un risparmio sui costi dei movimenti e generare anche virtuose osmosi professionali tra dipendenti dell’INL e di altri soggetti pubblici.

Si potrebbe valutare di attivare agevolazioni sull’acquisto degli autoveicoli, considerando la frequente usura dei mezzi – in particolare per il personale ispettivo.

Si potrebbe … Ma non si è fatto nulla e non ci arrivano ulteriori notizie, come se la continua emorragia di personale cui si assiste sia un fatto ineluttabile o, peggio, irrilevante.

Insomma, il tema delle misure di benessere organizzativo sembra proprio continuare a essere uno sconosciuto in INL, dalla sua istituzione a oggi.

Uno dei temi che, come FP CGIL, stiamo ponendo all’ARAN, in sede di rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali, è proprio come rendere appetibile il posto pubblico ed evitare i numeri così alti di rinunce cui abbiamo assistito in questi anni.

L’INL si è posto questo tema? Lo sta affrontando? Ha individuato delle risposte?

Aspettiamo di sapere.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

Il 9 ottobre 2024, fino alle 19:30 di sera, si è tenuto l’ennesimo incontro del tavolo di contrattazione per il CCNI e per le PEO 2024

È nostro dovere informare i lavoratori e le lavoratrici che tale riunione non ha comportato alcun miglioramento della situazione, ed anzi che il tavolo sta rischiando seriamente di saltare per posizioni modificate rispetto alla trattativa fin qui fatta da parte di alcune OO.SS. presenti.

La contrattazione è anche confronto, e certi rischi fanno parte della logica. Tuttavia, ad essere in gioco sono le Progressioni Orizzontali di tutti noi. Alcuni le attendono da tanti, troppi anni, per altri sarebbe un primo riconoscimento della maggiore professionalità acquisita con il duro lavoro.

La ragione dello scontro, attualmente, non è tanto il CCNI, che come abbiamo detto in recenti comunicati manca sì di ambizione e di contenuti innovativi ma nemmeno contiene vessazioni sul trattamento del personale MEF (proprio perché si limita al minimo indispensabile), quanto le PEO: dopo aver spinto, per l’ennesima volta, ad un nuovo bilanciamento dei punteggi dell’esperienza professionale talune OO.SS., pur accontentate, hanno nuovamente cambiato idea. Forse, perché alcuni si son resi conto che l’obiettivo comune – aiutare il più possibile i colleghi fermi nelle precedenti PEO – si sta allontanando sempre di più e non per mano dell’Amministrazione.

Pur avendo manifestato diversi punti di criticità, che non abbiamo mancato di comunicare in Assemblea e con i nostri comunicati, dal nostro punto di vista abbiamo mantenuto comportamento responsabile nell’interesse dei lavoratori. Questo anche a fronte di richieste avanzate dall’Amministrazione o da altre OO.SS. che non sempre erano condivisibili, ma che siamo stati pronti ad accogliere perché contrattazione significa anche mediazione, raggiungimento di un punto di equilibrio comune.

Rimarchiamo le nostre posizioni sia sulle PEO sia su CCNI e, a questo punto, siamo costretti a lamentare anche una gestione del tavolo oramai ostaggio di chi ha cercato sempre e comunque lo scontro. Anche con recenti comunicati, nascondendo le proprie responsabilità dietro a menzogne e illazioni sulla FPCGIL

Varie ed eventuali: ad ottobre PO, indennità antiriciclaggio e convenzioni in pagamento.

Il Coordinatore Nazionale

Andrea Mosca

Si è tenuto nella mattinata odierna un tavolo con all’ordine del giorno un argomento.

Siamo stati convocati per la sottoscrizione della dichiarazione congiunta di intenti sulle progressioni economiche 2024. Riteniamo di aver risolto una volta per tutte la disparità di trattamento per tutte/i coloro che non sono in possesso di una valutazione, a qualunque titolo, con il riconoscimento di un punteggio utile a partecipare, quantificato in 70/100 per ogni anno solare.

Nei prossimi giorni metteremo mano definitivamente anche al protocollo di intesa sulla regolamentazione del lavoro a distanza, nelle parti per cui abbiamo formulato proposte nelle riunioni precedenti e che successivamente abbiamo formulato per iscritto all’Amministrazione.

A seguire, alcune informazioni. Per quanto riguarda il concorso 518 funzionari sono state pubblicate graduatorie e disponibilità sedi sia per i bibliotecari che per i restauratori (presa di servizio i prossimi 5 e 6 novembre). Adesso restano gli archivisti, rispetto ai quali l’Amministrazione sollecita la commissione Ripam e il Formez quasi quotidianamente.

Confermato entro fine anno uno scorrimento per il profilo di assistente amministrativo concorso RIPAM fino a un contingente complessivo di 600 unità, considerando le immissioni precedenti.

Per inizio 2025, invece, prevista una mobilità in entrata per profili tecnici: funzionario architetto e funzionario bibliotecario. Soprattutto per questa ultima posizione di lavoro neanche con il concorso si è riusciti a sanare il corposo vuoto di organico. Non verranno intaccate le riserve di posti per i passaggi di area destinati al personale interno.

Per la prossima settimana previsto anche il prosieguo del tavolo tecnico per il passaggio da assistenti a funzionari.

Parte dirigenziale

L’Amministrazione ha presentato una sua prima bozza di CCIM della Dirigenza del MiC sullo schema della piattaforma UIL-CGIL, peraltro basato sul riepilogo delle materie rinviate alla contrattazione integrativa dal CCNL. Si tratta di uno ‘scheletro’ essenziale che ancora non ha recepito alcune delle norme di specificazione da noi proposte, ma è aperto appunto alle integrazioni che proporremo in tal senso. Intanto si è già concordato di ‘alleggerire’ la parte relativa alle retribuzioni di risultato, rinviando alla contrattazione annuale la determinazione della ‘tabella’ di corrispondenza dei punteggi di valutazione alle quote percentuali della retribuzione piena massima risultante dalla distribuzione del Fondo Dirigenti in modo da mantenere un margine per ulteriori eventuali correzioni e adeguamenti.

La retribuzione per l’interim è salita al 30% della rispettiva retribuzione di posizione variabile.

Abbiamo poi chiesto di aggiornare al 100% il mantenimento retribuzione di posizione variabile contrattuale fino al termine del triennio in caso di riorganizzazione con trasferimento a sede con posizione di fascia inferiore e di prevedere a garanzia dei loro diritti, in luogo dell’ ‘esonero’ generale dei dirigenti alla partecipazione agli scioperi, il criterio della fissazione di una ‘quota’ numerica parziale di posizioni delle quali deve essere assicurata la continuità in caso di sciopero.

Sul punto per noi essenziale della inserzione in forma di ‘dichiarazioni congiunte’ contestuali al CCIM degli impegni dell’Amministrazione a prevedere, mediante appositi confronti, sostanziali determinati aggiornamenti sui criteri di valutazione dei dirigenti e sulla trasparenza e oggettività delle procedure di interpello e nomina abbiamo riscontrato la disponibilità dell’amm.ne e trasmetteremo all’uopo le proposte definitive di testo.

In merito alla riorganizzazione è in corso di espletamento la procedura di nomina dei dirigenti generali, che comprende la formazione di una commissione istruttoria di valutazione e che dovrebbe avere il suo esito entro la fine dell’anno. Contestualmente gli uffici prepareranno il decreto di fissazione degli organici conseguenti alla riorganizzazione e quello di revisione delle graduazioni di posizione per tutti gli uffici e organi modificati o introdotti ex novo.

Solo dopo l’approvazione definitiva di questi ultimi si potrà procedere all’assegnazione dei posti dirigenziali di seconda fascia, per i quali la Corte dei Conti ritiene debba dichiararsi la ‘decadenza’ generale prevista dall’art. 10 del d. l. 105 /2023. Si dovrà quindi procedere a un mai visto prima ‘maxi interpello’ di tutte le sedi di seconda fascia. L’operazione è certamente straordinaria e comprensibilmente complessa e onerosa per il servizio del personale (non si sa ancora per quante sedi si potranno fare le domande, ma è facile immaginarne il numero complessivo e gli ‘incroci’…), e su questo avevamo allora manifestato le nostre perplessità, ma ora riteniamo che così l’operazione possa aver un’ampiezza tale da consentire più flessibili soluzioni per i tanti colleghi coinvolti dalla riorganizzazione, a partire dagli ex segretari regionali, uffici per il personale dei quali l’Amministrazione non ha ancora trovato una specifica adeguata soluzione (opzionale), che abbiamo sollecitato, e abbiamo raccomandato di adottare per il ‘maxi interpello’ un ‘metodo’ che garantisca le aspettative dei dirigenti secondo un corretto e oggettivo ordine. Il tempo di questa complessa procedura slitterà inevitabilmente al febbraio-marzo del 2025.

Roma, 9 ottobre 2024

FP CGIL MIC   UIL PA MIC

V. Giunta          F. Trastulli

                         UILPA MIC DIRIGENTI

                         F. Ferruzzi

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