Si è tenuta nella mattinata odierna un tavolo con all’ordine del giorno due argomenti.

In merito al protocollo di intesa sulla regolamentazione del lavoro a distanza abbiamo accolto positivamente le proposte formulate dall’Amministrazione ma non ritenendole ancora sufficienti abbiamo chiesto di fare ulteriori passi in avanti. Per questo motivo oggi abbiamo ripreso alcuni suggerimenti avanzati negli scorsi incontri e siamo intervenuti chiedendo: il superamento del concetto di prevalenza del lavoro in presenza, anche alla luce dei risultati che si stanno raggiungendo in sede di rinnovo del CCNL (ancorché non firmato); una diversa definizione della condizione di fragilità, affinché non resti ancorata solo e soltanto al D. M. del 4 febbraio 2022; la possibilità di ampliare le giornate di smart in specifici casi; l’inserimento della motivazione obbligatoria in caso di diniego da parte del dirigente di svolgimento del lavoro agile richiesto dalla lavoratrice o dal lavoratore; la proposta di erogazione del buono pasto (non accolta dall’Amministrazione per incapienza, motivo per il quale le scriventi hanno proposto, in alternativa, l’avvio di politiche di welfare). All’esito del confronto il protocollo non è stato ancora sottoscritto; le OO. SS. invieranno le loro proposte a mezzo posta elettronica, con la speranza che si creino le condizioni per sottoscrivere il protocollo.

La rappresentanza sindacale della dirigenza ha chiesto una migliore definizione di “datore di lavoro”, un’armonizzazione fra la definizione fornita dalla disciplina lavoristica e quella della normativa sulla sicurezza (D. Lgs. 81/20028).

Analogamente, è stata rinviata ad altra riunione – per via di alcune proposte emerse al tavolo – anche la sottoscrizione della dichiarazione congiunta di intenti sulle progressioni economiche 2024. Nel tentativo di risolvere una volta per tutte la disparità di trattamento per tutte/i coloro che non sono in possesso di una valutazione, a qualunque titolo, finalizzata al raggiungimento di un punteggio utile a partecipare abbiamo proposto di riconoscere di default il punteggio equivalente a 38 punti. Abbiamo, però, chiesto che venisse applicato anche al personale che si trova presso gli Uffici di Diretta Collaborazione del Ministro, in base al principio di uguaglianza e non discriminazione fra lavoratori. Vediamo se l’Amministrazione e le altre OO. SS. sosterranno la proposta.

A latere siamo stati informati che è stato registrato il DM di articolazione degli uffici dirigenziali e istituti autonomi di livello non generale, che era stato inviato al controllo in data 5 settembre scorso. Alleghiamo il testo al presente comunicato.

Rispetto alla mancanza di alcuni nominativi dalle graduatorie delle progressioni economiche 2024 – fattispecie che abbiamo segnalato all’Amministrazione – abbiamo appreso che presso il Servizio II è stato costituito uno specifico gruppo di lavoro per l’accesso agli atti. Coloro che non si trovassero nelle suddette liste sono invitati a scrivere alla email indicata nella circolare DG OR n. 133 del 27.09.2024 (ovvero dg.or-servizio2SE@cultura.gov.it) allegando la domanda e il relativo codice, oltre alla richiesta di accesso.

Roma, 2 ottobre 2024

FP CGIL MIC          UIL PA MIC

V. Giunta                F. Trastulli

nella giornata di ieri, presso la sede di Uneba, si è tenuto il primo degli incontri che segue lo sciopero nazionale dello scorso 16 settembre. In apertura di confronto abbiamo ovviamente evidenziato come l’alta percentuale di adesione alla mobilitazione registrata in tutto il territorio, sia il chiaro sintomo di come le operatrici e gli operatori cui viene applicato il CCNL Uneba, non siano più disposti a lavorare per retribuzioni che se paragonate a quelle di molti altri colleghi del settore socio-sanitario- assistenziale-educativo, risultano essere nettamente inferiori. Le OO.SS. hanno quindi evidenziato, anche e soprattutto alla luce di quanto riportato nel comunicato diffuso dall’Associazione datoriale in data 13 settembre, all’indomani cioè dell’incontro avuto con i capi delegazione e a pochi giorni di distanza dallo sciopero del 16, che la cifra di 100 euro di aumento tabellare non può certamente essere ritenuta soddisfacente.

A fronte della posizione espressa in modo netto da FP CGIL, CISL FP,UIL Fpl, FISASCAT Cisl e UILTuCS, la controparte si è dunque detta disponibile ad un ulteriore sforzo, anche in termini economici, arrivando alla cifra di 120 euro, ponendo però sul tavolo la necessità di inserire all’interno del nuovo CCNL dei meccanismi di gradualità che possano in parte riprendere quanto già previsto nel CCNL Cooperative Sociali. Termine di paragone quest’ultimo, che per le OO.SS. rappresenta un punto di riferimento anche e soprattutto per le quantità economiche ottenute con il rinnovo dello scorso marzo. La delegazione di Uneba ha poi dichiarato la disponibilità alla revisione dei seguenti articoli: definizione delle causali contratti del tempo determinato, rivisitazione del TEP (Trattamento Economico Progressivo), istituto della maternità. Per parte nostra, nel prendere atto della condivisione di alcune proposte sindacali, abbiamo tuttavia ritenuto necessario avanzare una serie di precisazioni, in primis relativamente al TEP, di cui queste OO.SS. hanno chiesto l’eliminazione e non la rivisitazione. Abbiamo inoltre aggiunto la necessità di discutere ed approfondire ulteriori punti riportati in piattaforma. In relazione, poi, alla proposta di “gradualità” avanzata dalla controparte, ci siamo riservati di definire una posizione a valle di quella che sarà la discussione sulle quantità economiche da noi ritenute ancora insufficienti.

Al fine, tuttavia, di stringere il più possibile i tempi e giungere ad una convergenza di posizioni che porti al rinnovo di un contratto che lavoratrici e lavoratori attendono ormai da anni, è stato fissato il seguente calendario di appuntamenti: 21 ottobre; 7 novembre; 13 novembre; 25 novembre; 4 dicembre.

Vi terremo aggiornati

        FP CGIL       CISL FP           FISASCAT          CISL UIL FPL           UILTuCS

Michele Vannini Franco Berardi  Aurora Blanca P.Bardoscia/C.Chietti  Paolo Proietti

A due mesi dall’incontro del 24 luglio una nuova convocazione, ieri lunedì 30 settembre, della trattativa con il Dipartimento di Funzione Pubblica per il rinnovo contrattuale per il comparto sicurezza e difesa 2022/2024.

A fronte di nessuna novità di parte pubblica la sola “notizia” rispetto a luglio è rappresentata dalla richiesta di buona parte delle organizzazioni sindacali di chiudere in fretta le trattative e distribuire i soldi messi sul tavolo dal governo.

SILP CGIL e Funzione Pubblica CGIL hanno detto NO.

Abbiamo detto No perché si dice che questo sarebbe il miglior contratto per le forze di polizia.

Ma mentre si cerca di garantire agli agenti (la qualifica più bassa) almeno di ottenere un aumento di 100 euro netti, non si dice che nel triennio 2022/2024, per effetto della maggiore inflazione pari al 16,5%, dei 1.700 euro lordi mensili gli agenti hanno avuta una perdita del potere d’acquisto (un impoverimento dello stipendio) pari a circa 290 euro lordi (circa 230 euro netti). E i soldi del nuovo contratto, nonostante le promesse del governo non vanno oltre il 5,78% sullo stipendio.

Nel contratto precedente, è bene ricordarlo, con un costo della vita nel triennio 2019/2021 pari a circa il 2% l’incremento delle retribuzioni fu del 3,78%.

Nell’incontro di luglio chiedemmo di rivalutare le Indennità, di cambiare il sistema di pagamento degli straordinari per renderli più dignitosi, come la stessa Meloni dichiarò di voler fare visto che oggi un’ora di straordinario costa anche meno del lavoro ordinario. Abbiamo chiesto di definire la previdenza dedicata per il personale prossimo alla pensione e quella complementare per i nuovi assunti, che altrimenti diventeranno i nuovi poveri dai 60 anni in poi.

Sulle nostre proposte la parte pubblica si impegnò a tornare al tavolo con delle proposte che ora non sono arrivate.

Nei prossimi giorni il governo dovrà preparare la legge di bilancio che il parlamento dovrà approvare entro dicembre.

La partita per il rinnovo del contratto é ancora tutta da giocare e ci sono sindacati disposti a dichiarare la sconfitta prima della fine. Non è così per Silp Cgil e Funzione Pubblica CGIL.

Il 31 luglio siamo scesi in piazza, a Montecitorio, per rivendicare maggiori risorse per i contratti delle donne e degli uomini in divisa.

In questi giorni i ministri stanno chiedendo ulteriori disponibilità in bilancio per il proprio personale: per la sanità, per la scuola. Nonostante le promesse della Meloni di novembre le forze di polizia rischiano di prendere meno non più degli altri lavoratori pubblici.

Avrebbero potuto dare risposte già nel decreto sicurezza che invece non sono venute, nonostante per alcune categorie di lavoratori (ad esempio nell’ambito del sistema penitenziario) si è annunciato lo stanziamento per riconoscere indennità aggiuntive.

Vedremo quando sarà il momento di togliere la spina alla trattativa. Per il momento prendiamo atto che dopo le nostre proteste la parte pubblica si è impegnata a presentare delle nuove proposte in un prossimo incontro.

Come sempre vi terremo aggiornati. Roma, 1 ottobre 2024.

     SILP FP CGIL           FP CGIL

       Colapietro                Oliverio

Si è svolto ieri 30.09.2024 il quinto incontro con l’ARAN per la trattativa del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.

Il tavolo, come concordato nel precedente incontro, ha proceduto ad un approfondimento tecnico dei testi che le parti si erano scambiate nei tre incontri precedenti.

L’ARAN ha spiegato perché, a suo parere, alcune proposte erano da respingere, altre da accogliere, altre tali che, pur condividendone le finalità, si è riservata di proporre una diversa formulazione. Vi sono poi alcune proposte che le OO.SS. hanno respinto e alle quali l’ARAN a volte ha rinunciato, a volte non ha rinunciato.

In particolare l’ARAN ha respinto, tra le altre, le seguenti proposte:

  • il coinvolgimento nell’ambito di applicazione del CCNL di Aziende speciali e Fondazioni degli enti locali;

  • in vincolo temporale dell’invio degli atti oggetto di sol informazione con almeno 10 giorni di anticipo sulla loro adozione;

  • lo spostamento da informazione a confronto dei contratti assicurativi di copertura del personale dell’ente;

  • il confronto sulla costituzione del Fondo del Salario Accessorio;

  • il confronto sui criteri per le progressioni verticali ordinarie;

  • l’inserimento dei profili tra le materie oggetto di contrattazione invece che di confronto;

  • la possibilità di estendere l’uso dei permessi studio ai corsi universitari telematici seguiti in modalità asincrona.

  • l’equiparati a servizio effettivamente prestato, ai fini della corresponsione del buono pasto, delle ore di “allattamento”, dei permessi 104, i permessi per assemblea sindacale, la partecipazione ai corsi di formazione, i permessi per attività sindacale. (Su questo punto ARAN si riserva di fare un’ulteriore proposta che però sarebbe limitata ai soli permessi per formazione.)

L’ARAN ha invece accolto, tra le altre, le seguenti proposte:

  • l’inserimento, tra le materie oggetto di confronto dei riflessi sui lavoratori delle convenzioni o degli accordi sottoscritti con altre pubbliche amministrazioni e dei criteri per il conferimento delle mansioni superiori;

  • l’inserimento, tra le materie oggetto di contrattazione, dell’individuazione delle particolari ipotesi nelle quali è consentita l’erogazione di due buoni pasto nell’arco della stessa giornata lavorativa. (Su questo tema però ARAN reputa necessario stimare un possibile costo contrattuale);

  • la possibilità per la contrattazione di discutere dei criteri di priorità per l’accesso al lavoro agile ed al lavoro da remoto nonché individuazione dei casi in cui è possibile aumentare il numero delle giornate di prestazione rese in modalità agile o da remoto;

  • la proposta di dichiarazione congiunta in cui si chiarisce che ai fini dell’applicazione del riconoscimento del buono pasto hanno rilievo esclusivamente la durata minima della pausa e la collocazione a cavallo tra periodi del lavoro mattutino (orario 6-12), del lavoro pomeridiano (orario 12-18), del lavoro serale (orario 18-22) del lavoro notturno (orario 22-6);

  • la possibilità di riconoscere, attraverso il welfare, dei versamenti aggiuntivi del lavoratore, su base volontaria, al Fondo di previdenza complementare;

  • la formulazione dei criteri per l’attribuzione del doppio buono pasto.

L’ARAN si è poi riservata di fare proposte su questioni che, pur condivise, richiedono a suo parere una diversa formulazione rispetto a quella proposta dalle OO.SS.

Tra queste:

  • l’eliminazione di ogni attenuante all’obbligo per gli enti di avviare la contrattazione annuale entro il primo quadrimestre di ogni anno;

  • l’eliminazione di ogni possibilità di misurazione della pausa pranzo quando collocata, per alcune specifiche categorie, ad inizio o fine orario di lavoro;

  • la possibilità di liquidare le festività soppresse se non godute entro l’anno di maturazione;

  • la possibilità di godere ad ore delle festività soppresse;

  • la possibilità di estendere a tutti gli enti del comparto l’istituto delle ferie ad ore.

L’ARAN ha invece insistito per riproporre due proposte respinte dalle OO.SS., ossia: la possibilità di svolgere la contrattazione in un’unica sessione salvo diverso accordo tra le parti; la possibilità di destinare quota del salario accessorio al fondo straordinario.

L’Agenzia ha invece ritirato, su richiesta delle OO.SS., la formulazione che costringeva i lavoratori a programmare necessariamente e sin dal mese di febbraio di ogni anno, per tutto l’anno, tutte le ferie in maturazione.

Visti gli esiti dell’incontro abbiamo reputato utile chiedere che anche la prossima riunione prosegua nel confronto tecnico con lo scopo di poter presentare delle controdeduzioni alle osservazioni dell’ARAN.

Nel complesso si tratta di un quadro a tinte grigio scure, che vede molte proposte significative fatte dalle OO.SS. respinte, a fronte di qualche concessione su alcuni temi di una certa rilevanza. Inoltre alcune proposte, vedi ad esempio quella sullo straordinario o quella sui possibili costi contrattuali del riconoscimento del doppio buono pasto, non fanno che rimarcare il problema che denunciamo fin dall’inizio della trattativa, ossia la totale insufficienza delle risorse disponibili per il rinnovo.

Il tavolo si è quindi aggiornato alla seconda metà del mese di ottobre.

Segretaria Nazionale

Tatiana Cazzaniga

Il 30 settembre 2024 si è tenuto un nuovo incontro del tavolo di contrattazione per il CCNI e per le PEO 2024

Contrariamente agli impegni presi, l’Amministrazione non è riuscita a far circolare le nuove bozze di Accordi in tempo utile per la loro preventiva discussione in seno alle OO.SS. L’incontro di oggi non ha dunque sciolto le ulteriori riserve delle OO.SS. e ha quindi imposto una nuova riunione a stretto giro, lunedì 7 ottobre

Abbiamo in questi mesi accolto vari punti dei nuovi accordi, non mancando di discuterli assieme agli iscritti e di comunicarli ai lavoratori, e sarebbe inutile ripeterli in questa sede.

Come FPCGIL riteniamo che vi siano ancora alcuni punti migliorabili. Chiediamo che le nuove modalità di lavoro agile e co-working siano disciplinate, almeno per grandi linee, già nel CCNI in modo da eliminare quegli elementi di incertezza che, puntualmente, si ripresentano ad ogni rinnovo di Policy (lo ricordiamo, al momento semestrale e con scadenza a dicembre). Crediamo che la determinazione della flessibilità oraria all’ingresso dovrebbe essere adottata ad un livello che sia il più vicino possibile al dipendente e quindi a livello di sede, previo confronto con le locali RSU. Domandiamo che, così come è stato fatto per l’Area Assistenti/Operatori, anche per l’Area Funzionari siano opportunamente valorizzati i requisiti di ingresso all’Area in sede PEO, fermo restando che i criteri sin qui discussi e negoziati già valorizzano dell’esperienza professionale e quindi garantiscono adeguate chances ai colleghi da troppo tempo fermi nelle progressioni.

È chiaro che questo testo sarà solo una cornice generale degli istituti, che andranno specificati nel corso di nuove contrattazioni e confronti con le OO.SS., vigilati nella loro applicazione ed eventualmente modificati dove questi risultino inadeguati. Tuttavia, non dobbiamo cadere nell’errore di rimandare al domani la definizione di alcuni capisaldi fondamentali. Questa contrattazione CCNI è l’occasione per dare ai dipendenti del Ministero una disciplina moderna del rapporto di lavoro garantendo certezza dei rispettivi obblighi, trasparenza, progressioni programmate, flessibilità nella prestazione lavorativa e adeguata remunerazione delle maggiori responsabilità. Crediamo che essa non dovrebbe andare sprecata.

Il Coordinatore Nazionale

Andrea Mosca

Si è tenuto nella giornata del 26 settembre 2024 un incontro sindacale con l’Amministrazione del Mic finalizzato all’aggiornamento di alcuni protocolli e alla condivisione di accordi.

Protocollo d’intesa per la regolamentazione del lavoro a distanza

L’Amministrazione ha proposto un’integrazione del vigente protocollo sottoscritto nel 2022 con la finalità di aggiornarlo, di implementarne la fruizione e di migliorarne le condizioni. Queste OO.SS. hanno chiesto di modificare la proposta aumentando i giorni a disposizione degli interessati, valutare la possibile erogazione del buono pasto, ampliare la fruibilità dell’istituto – oltre che per situazioni personali documentabili – anche in casi di eventi eccezionali che riguardino la specificità temporanea di limitati territori.

Pur non avendo ancora chiuso il confronto, che è stato rinviato al prossimo incontro, l’Amministrazione ha intanto chiarito di aver accolto la possibilità di cumulabilità di smart e coworking, dimostrandosi comunque disponibile ad accogliere eventuali ulteriori contributi da parte delle rappresentanze sindacali.

Accordo incentivi per funzioni tecniche novembre – dicembre 2023

Le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto il testo presentato, andando in continuità con le relazioni già proposte al fine di poter garantire le somme spettanti alle lavoratrici e lavoratori che da tempo aspettavano riscontro, precisando di aver corrisposto dal 2021 ad oggi quasi 3 milioni di euro.

Protocollo d’intesa sui progetti di apertura con orari ampliati con la confluenza degli adeguamenti delle tariffe

Le OO.SS. hanno sottoscritto il protocollo al fine di poter procedere ai pagamenti ai dipendenti.

Procedura delle progressioni economiche all’interno delle Aree

L’Amministrazione ha presentato una proposta di accordo per l’anno 2024 che consentirebbe l’attribuzione dei differenziali al 49,9 % della platea di ciascuna area. Restano da limare alcuni aspetti della dichiarazione di intenti al fine di renderla coerente con l’accordo che sarà comunque vigente dal 1 gennaio 2024.

A chiusura dei lavori queste Organizzazioni Sindacali hanno chiesto l’aggiornamento sulla ripubblicazione della graduatoria delle progressioni economiche 2023 che dovrebbe, finalmente, arrivare entro la giornata di venerdì 27 p.v.

Inoltre abbiamo sollecitato di conoscere gli esiti delle verifiche sul Protocollo relativo al superamento dei festivi.

Seppur, ancora una volta, in assenza della parte politica al tavolo di confronto, le OO.SS. hanno ricordato di essere in attesa del confronto sugli organici e sulla prosecuzione dell’attuazione della riforma del Ministero.

FP CGIL MIC            UIL PA MIC

V. Giunta                   M. Schembri

                                  UIL PA MIC DIRIGENTI

                                  F. Ferruzzi

Si è svolta ieri la programmata riunione per il Fondo Risorse Decentrato anno 2023. Per l’Amministrazione erano presenti il Vice Ministro Paolo Sisto, il Capo Dipartimento DOG, i Direttori Generali del Personale del DAP, DGMC, Archivi Notarili, il DG Bilancio.

Dopo i saluti ed una breve introduzione del Viceministro, il DG Bilancio dott. Bedetta ha illustrato la proposta. L’impianto ricalca quello del 2022, con la novità , inserita a seguito della nostra segnalazione, che sarà assegnata la quota di fondo anche alle lavoratrici e lavoratori PNRR della regione Trentino Alto Adige. Le novità negative sono relative alla diminuzione delle risorse per il DOG di circa 8 milioni e per il DGMC di 226 mila euro.

Abbiamo chiesto, pertanto, la relazione tecnica sulla composizione del fondo, che ci permette di capire le cause di tale riduzione. Inoltre, per mero errore, non è stato inserito l’importo dell’incremento fisso dello 0,22%, introdotto dal CCNL 2019/21, quantificato in oltre 2 milioni.

Ancora una volta, infine, abbiamo chiesto al Viceministro l’impegno a reperire ulteriori risorse per incrementare il fondo 2024, per poter attivare le PO e il sistema indennitario di cui all’art. 15, nonché le progressioni economiche con i nuovi importi previsti dall’art 14 del CCNL, per tutti i dipartimenti.

FUNZIONARI 2.250,00

ASSISTENTI 1.250, 00

OPERATORI 800,00

Abbiamo apprezzato, per il DAP, sia l’incremento complessivo del fondo, sia la decisione di adeguare l’indennità prevista per i centralinisti non vedenti a quella del Dog, leggermente più alta. Un piccolo passo verso l’armonizzazione del sistema indennitario per tutti i dipendenti di questo Ministero, che dovrà avvenire, così come abbiamo chiesto anche per i lavoratori del DGMC.

Abbiamo accolto favorevolmente l’aumento del fondo anche agli Archivi notarili, il DG Romano ha comunicato che sono state inviate le direttive e assegnate le risorse agli uffici distrettuali per iniziare la contrattazione del FRD pregressi.

L’incontro è stato rinviato al prossimo 9 ottobre per le correzioni e integrazioni.

Abbiamo sollecitato la data per riprendere la trattativa sulle famiglie professionali e per la definizione del contratto integrativo. Siamo l’unico Ministero del comparto Funzioni Centrali a non aver ancora definito le famiglie professionali né concordato i criteri per i passaggi in deroga previsti dall’art. 18 del CCNL in vigore. Passaggi finanziati con lo 0, 55% del monte salario 2018, pari a 9.500.000 di euro, da concordare entro il 31.12.2024.

Tale ritardo incide pesantemente e negativamente sugli stipendi e le future pensioni dei dipendenti della Giustizia. Mentre i dipendenti del resto del comparto, magari entro l’anno, faranno i passaggi e potranno godere di stipendi più alti, maturando TFR/TFS e pensioni migliori. Blocca il passaggio dei 270 ausiliari in area Assistenti, nonché il passaggio degli informatici, contabili, esperti linguistici e bibliotecari del Dog, in quanto non si attivano le procedure di cui all’art. 21 quater accordo 26.04.2017.

Il Capo del DOG dott. Campo ci ha comunicato che, a breve, il Ministro Nordio sottoscriverà il decreto di assegnazione dei fondi per gli incentivi PNRR, che saranno assegnati agli uffici in base agli obiettivi raggiunti. Non essendo ancora disponibili le risorse, la contrattazione si terrà probabilmente il 9 ottobre 2024, se non in altra data.

A margine della riunione, abbiamo rappresentato la contrarietà delle lavoratrici e dei lavoratori, da noi condivisa, di usare il proprio Codice Fiscale o Spid per accedere al Portale dell’Agenzia delle Entrate o altri enti per attività istituzionali.

Tale procedura, a nostro avviso, viola il principio di terzietà dell’Amministrazione e non tutela l’accesso sicuro a dati sensibili dei cittadini. Visto che tutti gli accessi effettuati, in nome e per conto dell’Amministrazione, devono essere in ogni caso tracciabili, bisogna necessariamente che la stessa fornisca codici sicuri, a tutela, in primis dei dati patrimoniali del cittadino utente, ma anche del lavoratore e dell’immagine dell’Amministrazione.

In fine, abbiamo chiesto un intervento per chiarire e sanare positivamente eventuali problematiche che potranno crearsi nell’applicazione dell’interpello di stabilizzazione per le lavoratrici e lavoratori distaccati per scambio.

Vi aggiorneremo sugli sviluppi.

Fp Cgil

Russo/Fuselli /Guida/Mascagni

A tutti i lavoratori del DGMC

OGGETTO: esito incontro su fondo di sede del Fondo Risorse Decentrate 2022

In data 24 settembre u.s. si è svolto l’incontro per la contrattazione del Fondo di sede del Fondo Risorse Decentrate 2022 per il personale in servizio presso il Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità.

L’Amministrazione ha proposto di ripartire il fondo – pari a € 27.577,80 – come segue:

  1. il 70%, pari a € 19.304,46, da destinarsi al personale che ha riportato un coefficiente di valutazione compreso tra 1 e 0,8 nella valutazione annuale della performance;

  2. il 30%, pari a € 8.273,34, al personale che ha svolto servizi eccezionali e transitori segnalato dai dirigenti degli uffici tra coloro che non sono destinatari di posizioni organizzative o di particolari posizioni.

Ciascun dipendente di cui al punto a), pertanto, percepirà un importo pro capite lordo di € 134,06, mentre coloro che rientreranno nel punto b) saranno destinatari di un importo pari € 212,14 lordi.

La FP CGIL ha chiesto di ricevere la dovuta informazione sui servizi definiti come eccezionali e transitori nei diversi uffici, sulla durata dell’incarico nel corso dell’anno e sulla rotazione del personale che negli anni ha percepito tale remunerazione e, evidentemente i provvedimenti dei lavoratori. L’amministrazione ha riferito che comunicherà alle OO.SS quanto richiesto.

Considerata la posizione favorevole da parte della RSU, la FP CGIL ha provveduto a firmare l’accordo.

Ancora una volta abbiamo sottolineato l’esiguità dell’ammontare del FRD e rinnovato nelle sedi opportune la richiesta di un incremento ben più significativo del salario accessorio per i prossimi anni e tale da consentire di riconoscere e valorizzare realmente il lavoro del personale del Ministero della Giustizia.

A margine dell’incontro, è stata rappresentata la preoccupazione del personale circa l’eventuale trasferimento di una parte dei lavoratori presso il complesso di via Giuseppe Barellai. La parte pubblica ha riferito che al momento non è stata presa nessuna decisione in merito anche in attesa dell’esito dell’interpello per la nomina dei direttori generali.

Vi terremo aggiornati sui successivi sviluppi.

La coordinatrice nazionale FP CGIL DGMC

Paola Fuselli

La coordinatrice regionale FP CGIL Roma e Lazio DGMC

Manuela Mariotti

Si è svolto oggi, in sede Aran, un incontro nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità pubblica.

In apertura di confronto, l’Aran ha illustrato una proiezione ipotetica relativa agli incrementi economici che deriverebbero dalla distribuzione delle risorse attualmente a disposizione del contratto.

Si tratta, com’é noto, di un incremento della massa salariale pari al 5,78% (a fronte un incremento del costo della vita che nel triennio di riferimento sarà superiore al triplo) a cui vanno aggiunte le risorse stanziate dal D.L. 34 del marzo 2023 destinate esclusivamente a coloro che operano nei pronto soccorso.

L’ipotesi che Aran ha consegnato alla discussione destinerebbe il 5,2% (su un totale, ripetiamo, di 5,78) agli incrementi tabellari, lasciando al restante 0,58% il finanziamento di tutto il resto (indennità, fondi, incarichi, dep, costo delle modifiche normative etc. etc.).

Tradotto in cifre questo porterebbe a un incremento medio a regime sul tabellare di 130€ lordi (115, 120, 127, 135, 193, partendo dall’area del personale di supporto a crescere fino all’area di elevata qualificazione) a cui si aggiungerebbero poco meno di 15€ lordi per il finanziamento degli altri istituti sopra descritti.

Va sottolineato che più della metà delle risorse che sarebbero destinate agli incrementi in busta paga (circa il 52%) vengono già percepiti in busta paga a titolo di indennità di vacanza contrattuale. Questo significa, utilizzando l’ipotesi proposta da Aran, che su 130€ lordi medi 67 vengono già percepiti in busta paga e l’incremento residuo sarebbe di circa 63 euro.

A fronte di questa ipotesi abbiamo ribadito, al pari di altre organizzazioni sindacali, come l’insufficienza delle risorse non consenta

di poter concretizzare la discussione sul rinnovo e come, quindi, sia indispensabile reperire ulteriori risorse. Motivo per il quale crescono le ragioni della mobilitazione che stiamo portando avanti, che deve intensificarsi al fine di costringere il governo a farsi carico della necessità di dare risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto. Ad oggi infatti siamo di fronte a un quadro che, oltre ad essere del tutto insufficiente per la parte che riguarda gli stipendi, sostanzialmente non ha che briciole da destinare alla valorizzazione professionale, ai fondi, al necessario incremento delle indennità.

La discussione é poi proseguita su alcuni aspetti della parte normativa, su testi che Aran ha inviato implementando l’articolato con alcuni temi ulteriori inerenti il rapporto di lavoro. Su questo resta la nostra contrarietà al tentativo, che si legge in trasparenza, di stressare le materie relative all’orario di lavoro per tentare di far funzionare le strutture gravate da una cronica carenza di organico. Anche su questo, ovviamente, lavoreremo con le nostre proposte per modificare questa impostazione.

Vi terremo aggiornati sul prosieguo della trattativa e della mobilitazione.

Michele Vannini
Segretario Nazionale FP-CGIL
Sanità e Terzo Settore

Al Presidente

Avv. Gabriele Fava

Alla Direttrice Generale

Dott.ssa Valeria Vittimberga

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: attivazione tavolo per regolamentazione riconoscimento buono pasto in regime di lavoro agile

In data 26 giugno la scrivente organizzazione ha posto alla Vostra attenzione due temi fondamentali per il benessere del personale:

  • un impegno per l’aumento del valore nominale dei buoni pasto;

  • e l’attivazione di un tavolo per la regolamentazione dei ticket, con l’erogazione riconosciuta anche a chi opera in smart working.

Se il primo impegno si regge su un fattore esterno, il secondo ha natura politica e riguarda direttamente le lavoratrici e i lavoratori che operano in INPS. Quella comunità che rappresenta “la forza dell’Istituto (…) una comunità viva di persone che nel tempo ha acquisito nuove conoscenze, competenze e professionalità, per rispondere alle sfide dei tempi” (parole del presidente Fava in occasione della presentazione del Rapporto annuale). Colleghe e colleghi che operano in presenza o da remoto, ma sempre al servizio dell’utenza, da Nord a Sud, con la stessa abnegazione e con identica serietà.

Il riconoscimento del buono pasto in regime di lavoro agile può essere adottato in autonomia, sempre si abbia la volontà di operare nella direzione auspicata. Ad oggi non abbiamo ancora avuto una risposta alle nostre sollecitazioni, nel frattempo condivise da qualche altra sigla sindacale.

La presente, pertanto, per chiedere un intervento deciso e coerente ai vertici di questo ente. Le campagne di ascolto per l’Italia sono apprezzabili ma non bastano: servono risposte per restituire valore a chi tiene in piedi il “pilastro del welfare italiano”.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Nella mattinata di ieri, la FP CGIL ha sottoscritto l’accordo sulla ripartizione per i benefici assistenziali al termine di un ciclo di incontri che ha modificato l’impianto base originariamente presentato dall’Amministrazione.

Il confronto ha portato a ristrutturare l’offerta dei benefici in relazione alle domande pervenute negli ultimi anni: in tal senso il lavoro negoziale è stato facilitato dalla documentazione portata ai tavoli, inerente al trend storico di accesso ai benefici con riferimento al quinquennio 2018-2022.

Quando le informazioni vengono condivise, e l’Amministrazione si mostra propensa all’ascolto, è più semplice addivenire a delle soluzioni condivise. Ci chiediamo perché non sia possibile avere la stessa trasparenza quando si parla di carenze d’organico, con una mappatura delle criticità sede per sede, agenzia per agenzia.

Tornando all’impianto sottoscritto, la nostra azione sindacale ha permesso di:

  1. ripristinare una gamma di benefici destinata a essere soppressa per volontà dell’Amministrazione (furti in appartamento, furto di mezzi, supporto per matrimonio o unione civile);

  2. revisionare la divisione per fasce ISEE, con un’armonizzazione non penalizzante per chi ha meno;

  3. estendere la copertura delle ipotesi di spesa anche alle trasferte correlate a interventi chirurgici e relativi follow up.

Segnaliamo, in particolare, la condizione prevista per fruire dei sussidi a partire da ottobre 2024. Come specificato nell’accordo, “le spese mediche coperte dalla polizza ASDEP saranno ammesse a sussidio solo a condizione che il dipendente si sia attivato per la richiesta di rimborso c/o la società assicuratrice e nei limiti di quanto non rimborsato”.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Il 30 settembre scade il termine ultimo per presentare richiesta di conciliazione (msg 1605/2024). Le nostre riserve sul sistema in vigore le abbiamo espresse a più riprese: la valutazione in INPS non funziona, è discrezionale, iniqua, alimenta la piaggeria e non stima la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di questo ente.

Anziché prendere il toro per le corna, e affrontare le problematiche portate al tavolo dalle organizzazioni sindacali, l’Amministrazione in piena estate ha affidato a un’università privata il compito di sondare gli umori dei dipendenti. Si è versato, così, l’ennesimo balzello a una realtà esterna, ma per arrivare a quale risultato? Lo scopriremo tra poche settimane, in occasione del confronto fissato per il prossimo 8 ottobre.

La tentazione, purtroppo, sembra essere sempre la stessa: ridimensionare il peso dell’obiettivo di gruppo e aumentare simmetricamente la valutazione del dirigente, dando così al direttore di sede il potere di condizionare – presto o tardi – i percorsi di crescita professionale di ogni collega.

E pazienza se questo annienta la specificità del settore pubblico, laddove il lavoro dei colleghi è spesso sinergico; pazienza se non viene mai adottata la valutazione dal basso verso l’alto, quella valutazione fatta da funzionari, assistenti e operatori che dovrebbe investire i dirigenti in applicazione delle direttive emanate dalla stessa Funzione pubblica, e che molto potrebbe dirci sulle condizioni di benessere organizzativo in certe realtà. INPS si dimostra un ente curiosamente creativo.

Ma la creatività, a volte, supera ogni limite.

Capita così che alcuni territori, non tutti, adottino nei confronti degli assunti 2023 una valutazione “politica” (sic): un giudizio scevro da ogni analisi di contesto che porta a una sufficienza attribuita erga omnes, a prescindere dal contributo dato.

Il paradosso è evidente: non soltanto registriamo una disparità da regione a regione, ma in taluni contesti territoriali abbiamo assunti in formazione che hanno concorso egregiamente alla produzione di sede e che ora vengono ricompensati con una valutazione avvilente e ingiusta. Molto edificante per una PA che punta a essere artefice del cambiamento.

Per questa ragione ribadiamo la piena disponibilità delle delegate e dei delegati della nostra sigla a ripristinare una rappresentazione della realtà che renda il giusto riconoscimento al contributo dato!

In un ente che ha gravi carenze d’organico, non sono certo le lavoratrici e i lavoratori che tengono in piedi il nostro sistema di welfare a dover salire sul banco degli imputati.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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