Al Presidente

Avv. Gabriele Fava

Alla Direttrice Generale

Dott.ssa Valeria Vittimberga

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: attivazione tavolo per regolamentazione riconoscimento buono pasto in regime di lavoro agile

In data 26 giugno la scrivente organizzazione ha posto alla Vostra attenzione due temi fondamentali per il benessere del personale:

  • un impegno per l’aumento del valore nominale dei buoni pasto;

  • e l’attivazione di un tavolo per la regolamentazione dei ticket, con l’erogazione riconosciuta anche a chi opera in smart working.

Se il primo impegno si regge su un fattore esterno, il secondo ha natura politica e riguarda direttamente le lavoratrici e i lavoratori che operano in INPS. Quella comunità che rappresenta “la forza dell’Istituto (…) una comunità viva di persone che nel tempo ha acquisito nuove conoscenze, competenze e professionalità, per rispondere alle sfide dei tempi” (parole del presidente Fava in occasione della presentazione del Rapporto annuale). Colleghe e colleghi che operano in presenza o da remoto, ma sempre al servizio dell’utenza, da Nord a Sud, con la stessa abnegazione e con identica serietà.

Il riconoscimento del buono pasto in regime di lavoro agile può essere adottato in autonomia, sempre si abbia la volontà di operare nella direzione auspicata. Ad oggi non abbiamo ancora avuto una risposta alle nostre sollecitazioni, nel frattempo condivise da qualche altra sigla sindacale.

La presente, pertanto, per chiedere un intervento deciso e coerente ai vertici di questo ente. Le campagne di ascolto per l’Italia sono apprezzabili ma non bastano: servono risposte per restituire valore a chi tiene in piedi il “pilastro del welfare italiano”.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Nella mattinata di ieri, la FP CGIL ha sottoscritto l’accordo sulla ripartizione per i benefici assistenziali al termine di un ciclo di incontri che ha modificato l’impianto base originariamente presentato dall’Amministrazione.

Il confronto ha portato a ristrutturare l’offerta dei benefici in relazione alle domande pervenute negli ultimi anni: in tal senso il lavoro negoziale è stato facilitato dalla documentazione portata ai tavoli, inerente al trend storico di accesso ai benefici con riferimento al quinquennio 2018-2022.

Quando le informazioni vengono condivise, e l’Amministrazione si mostra propensa all’ascolto, è più semplice addivenire a delle soluzioni condivise. Ci chiediamo perché non sia possibile avere la stessa trasparenza quando si parla di carenze d’organico, con una mappatura delle criticità sede per sede, agenzia per agenzia.

Tornando all’impianto sottoscritto, la nostra azione sindacale ha permesso di:

  1. ripristinare una gamma di benefici destinata a essere soppressa per volontà dell’Amministrazione (furti in appartamento, furto di mezzi, supporto per matrimonio o unione civile);

  2. revisionare la divisione per fasce ISEE, con un’armonizzazione non penalizzante per chi ha meno;

  3. estendere la copertura delle ipotesi di spesa anche alle trasferte correlate a interventi chirurgici e relativi follow up.

Segnaliamo, in particolare, la condizione prevista per fruire dei sussidi a partire da ottobre 2024. Come specificato nell’accordo, “le spese mediche coperte dalla polizza ASDEP saranno ammesse a sussidio solo a condizione che il dipendente si sia attivato per la richiesta di rimborso c/o la società assicuratrice e nei limiti di quanto non rimborsato”.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Il 30 settembre scade il termine ultimo per presentare richiesta di conciliazione (msg 1605/2024). Le nostre riserve sul sistema in vigore le abbiamo espresse a più riprese: la valutazione in INPS non funziona, è discrezionale, iniqua, alimenta la piaggeria e non stima la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di questo ente.

Anziché prendere il toro per le corna, e affrontare le problematiche portate al tavolo dalle organizzazioni sindacali, l’Amministrazione in piena estate ha affidato a un’università privata il compito di sondare gli umori dei dipendenti. Si è versato, così, l’ennesimo balzello a una realtà esterna, ma per arrivare a quale risultato? Lo scopriremo tra poche settimane, in occasione del confronto fissato per il prossimo 8 ottobre.

La tentazione, purtroppo, sembra essere sempre la stessa: ridimensionare il peso dell’obiettivo di gruppo e aumentare simmetricamente la valutazione del dirigente, dando così al direttore di sede il potere di condizionare – presto o tardi – i percorsi di crescita professionale di ogni collega.

E pazienza se questo annienta la specificità del settore pubblico, laddove il lavoro dei colleghi è spesso sinergico; pazienza se non viene mai adottata la valutazione dal basso verso l’alto, quella valutazione fatta da funzionari, assistenti e operatori che dovrebbe investire i dirigenti in applicazione delle direttive emanate dalla stessa Funzione pubblica, e che molto potrebbe dirci sulle condizioni di benessere organizzativo in certe realtà. INPS si dimostra un ente curiosamente creativo.

Ma la creatività, a volte, supera ogni limite.

Capita così che alcuni territori, non tutti, adottino nei confronti degli assunti 2023 una valutazione “politica” (sic): un giudizio scevro da ogni analisi di contesto che porta a una sufficienza attribuita erga omnes, a prescindere dal contributo dato.

Il paradosso è evidente: non soltanto registriamo una disparità da regione a regione, ma in taluni contesti territoriali abbiamo assunti in formazione che hanno concorso egregiamente alla produzione di sede e che ora vengono ricompensati con una valutazione avvilente e ingiusta. Molto edificante per una PA che punta a essere artefice del cambiamento.

Per questa ragione ribadiamo la piena disponibilità delle delegate e dei delegati della nostra sigla a ripristinare una rappresentazione della realtà che renda il giusto riconoscimento al contributo dato!

In un ente che ha gravi carenze d’organico, non sono certo le lavoratrici e i lavoratori che tengono in piedi il nostro sistema di welfare a dover salire sul banco degli imputati.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Si è tenuto oggi, martedì 24 settembre 2024, l’incontro di ripresa delle trattative, dopo la pausa ferragostana, per il rinnovo contrattuale del Comparto delle Funzioni Centrali.

Come si ricorderà, la trattativa presso l’Aran per il CCNL 2022/2024 dei 193mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, Agid, Cnel ed Enac, è cominciata il 13 giugno scorso ed è proseguita con altri due incontri il 10 e il 23 luglio.

I primi tre incontri hanno registrato immediatamente le posizioni in campo. Da un lato, l’obiettivo di Aran di definire un contratto coerente e compatibile con la direttiva impartita dal ministro Zangrillo che, ferme restando le risorse disponibili (che permettono un incremento complessivo delle retribuzioni medie per il triennio, pari al 5,78 per cento), indica di distribuire quelle risorse in parte significativa (addirittura “prevalente”) sul salario accessorio, magari in cambio di una apertura sul versante dell’accesso al lavoro agile con modalità più flessibili per i cosiddetti lavoratori fragili.

Dall’altro lato, la posizione di buona parte delle rappresentanze sindacali che hanno dichiarato l’impossibilità di raggiungere un’intesa che non permette il recupero dell’inflazione registrata dal 2022 al 2024 e che ha sfondato il 17 per cento.

I conti sono stati presentati dall’Aran nell’incontro del 23 luglio e sono molto eloquenti confermando quanto abbiamo sostenuto sin da subito circa la loro assoluta insufficienza.

Infatti, per il 2022 e il 2023 non c’è un euro di arretrati e, quindi, il personale del comparto starebbe bene pagato con i pochi euro incassati a titolo di “indennità di vacanza contrattuale” (dai 10 ai 15 euro al mese circa). A scanso di equivoco l’Aran ha pure spiegato che la famosa “una tantum” corrisposta nel 2023 (gravava sul bilancio dello stato per circa 1 miliardo) non c’è più e, in ogni caso, era “salario accessorio” (tradotto: non era stipendio e non produceva alcun effetto di natura previdenziale). Tutte cose, queste, che noi abbiamo denunciato e continuiamo a denunciare da quando abbiamo visto la legge di bilancio 2023 e quella successiva per il 2024 (ricordate il volantino sul gioco delle tre carte?).

A completare il quadro l’Aran ha fatto presente che gli “anticipi” di dicembre scorso assorbono una parte importante delle risorse disponibili per il contratto: il 48 per cento circa.

Per intenderci, il governo mentre metteva i soldi nella legge di bilancio (per il 2024 poco più di 5 miliardi per tutto il pubblico impiego) decideva anche, unilateralmente, come spenderli non curante della trattativa da fare con le organizzazioni sindacali.

Il 23 luglio ci siamo salutati, quindi, con la conferma che per “gli statali” i soldi a disposizione permetterebbero un incremento delle retribuzioni (se messi tutti sul tabellare e non sul salario accessorio, come richiesto anche dalla Funzione Pubblica CGIL) per 110,40 euro per gli Operatori, 116,10 per gli Assistenti, 141,00 per i Funzionari e 193,90 per le Elevate Professionalità (che però oggi non esistono). A queste condizioni, al netto degli anticipi già corrisposti a dicembre scorso, materialmente per effetto della firma del Ccnl, i soldi in più nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori saranno: 57 euro circa per gli Operatori, 60 per gli Assistenti, 73 per i Funzionari e 100 per le Elevate Professionalità.

Fin qui il riepilogo delle puntate precedenti.

Nell’incontro di oggi, l’Aran ha presentato un nuovo testo “bozza di lavoro” che introduce un nuovo istituto e modifica (in parte) alcuni istituti già presenti nel Ccnl 2019/2021, sulla scorta di osservazioni e richieste avanzate al tavolo dalle organizzazioni sindacali negli incontri precedenti.

Infatti, anche come Funzione Pubblica CGIL, dopo l’incontro del 23 luglio abbiamo inviato all’Aran una serie di “appunti” sulle “bozze” fino ad allora circolate tese al miglioramento dei testi in considerazione delle nuove esigenze del personale e ad una più coerente applicazione da parte della generalità delle amministrazioni.

Sulle relazioni sindacali, c’è un avanzamento, ancora insufficiente, sull’informazione relativa al personale cessato dal servizio e la reale consistenza dei differenziali stipendiali da questo posseduto. Pur apprezzando il passo avanti, che permette di avere contezza dei differenziali stipendiali recuperati al Fondo, abbiamo chiesto però una norma più stringente sul fatto che le procedure di contrattazione stabilite dal Ccnl 2019/2021 (art. 14) hanno subordinato la determinazione dei differenziali attribuibili unicamente alle risorse disponibili nel Fondo Risorse Decentrate e decise dalla contrattazione integrativa, eliminando il veto del MEF che continua a imporre il limite del 50% di dipendenti aventi i requisiti.

Su ferie (pianificazione), congedi dei genitori (richiesta godimento frazionato), assenze per malattia (adeguamento a sentenze su indennità di mancato preavviso), diritto allo studio (accesso dei lavoratori a tempo determinato), welfare aziendale (possibilità inserire beni e servizi che non concorrono alla composizione del reddito), vari piccoli interventi di manutenzione sono stati proposti da Aran e che hanno visto anche il nostro intervento di merito.

Ma il punto di novità rispetto ai testi precedenti riguarda un articolo sul cosiddetto “Age management”. Il testo proposto indica “obiettivi e strumenti” che si presentano come mere enunciazioni prive di concreta sostanza. Una sorta di norma “programmatica” (come l’ha definita il presidente di Aran) che però, se non sostanziata e declinata, finisce per rimanere lettera morta o, peggio, dare la stura a quella volontà, annunciata nei giorni scorsi dal governo, di introdurre elementi di prolungamento dell’attività lavorativa ben oltre l’età pensionabile.

Da qui la nostra ferma contrarietà a forme surrettizie di superamento dell’età pensionabile. Cosa diversa sarebbe se nel contratto immaginassimo di inserire norme (e risorse) utili a favorire una maggiore e diversa valorizzazione dei lavoratori più esperti, o anche solo con una età più avanzata rispetto alla media del comparto/ente, per i quali prevedere il passaggio a una funzione o un ruolo di addestramento o per favorire lo scambio di competenze nei confronti di altri colleghi e/o dei nuovi assunti. Ovviamente si tratta di approfondire il tema, analizzare tutti gli aspetti organizzativi e non solo, declinare soluzioni e introdurre un sistema di relazioni sindacali adeguato a tal fine.

L’occasione è stata per noi utile per sostenere la necessità che il Ccnl 2022/2024 affronti e intervenga concretamente per dare risposte ai due fenomeni nuovi che stiamo conoscendo in questa stagione: da un lato, le rinunce alla presa di servizio dei neoassunti che fanno i conti con retribuzioni che non reggono l’impatto con la necessità di spostare le proprie residenze da una regione all’altra per centinaia di chilometri; dall’altro, le dimissioni volontarie di chi, dopo anni di lavoro in una amministrazione si sente demotivato, mortificato, esposto a carichi di lavoro insostenibili per lungo tempo e a maggior ragione con il passare degli anni.

Su tutto questo, pur non rinunciando a essere comunque l’organizzazione sindacale che fa dell’innovazione utile alle persone che vuole rappresentare la propria cifra distintiva, non v’è dubbio che rimane il tema delle risorse che il governo è disposto a mettere a disposizione dei contratti e dell’innovazione.

Per ora dal governo abbiamo solo segnali di depotenziamento dei contratti e del potere d’acquisto delle retribuzioni pubbliche ed è per questo che caratterizziamo questa stagione, come le precedenti, con la puntuale azione negoziale unita però alla necessaria capacità di mobilitazione e di lotta per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i dipendenti pubblici.

Senza risorse aggiuntive che con la prossima legge di bilancio dovranno essere messe a disposizione, il contratto collettivo nazionale di lavoro non sarà in condizione di risolvere i problemi che abbiamo di fronte e, per questo, non sarà per noi sottoscrivibile.

Gli incontri con l’Aran proseguiranno martedì 8 ottobre. Come sempre vi terremo aggiornati.

Il Segretario Nazionale

Florindo Oliverio

 

Si è svolto ieri l’incontro con l’Amministrazione per sottoscrivere in via definitiva il FRD 2023 e per continuare la contrattazione per il FRD 2024 e relative PEO.

La FP CGIL ha inizialmente chiesto informazioni su due argomenti di interesse per il Personale:

  1. La liquidazione, per gli aventi diritto, alla rivalutazione e liquidazione della RIA: l’Amministrazione ha comunicato che ha chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato per conoscere se il diritto sia o meno caduto in prescrizione; ovviamente NON SIAMO D’ACCORDO SU QUESTA POSIZIONE, POICHE’ RITENIAMO CHE UNA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE SIA SUPERIORE A QUALSIASI PARERE DI ALTRO ORGANO GIURIDICO E CHE NON ABBIA PRESCRIZIONE;

  2. Inquadramento errato per il Personale che sia entrato nei ruoli della Corte dei conti tramite mobilità negli anni 2023/2024, proveniente dal CCNL Enti Locali: l’Amministrazione ha riconosciuto l’errore e, assolte le urgenze, rivaluterà in maniera corretta gli inquadramenti, ovviamente liquidando anche i relativi arretrati spettanti.

LA FP CGIL HA SUCCESSIVAMENTE SOTTOSCRITTO IN VIA DEFINITIVA IL FONDO RISORSE DECENTRATE 2023

L’Amministrazione ha reso noto, relativamente alle PROGRESSIONI VERTICALI IN DEROGA, che a breve saranno pubblicate sulla Intranet, le FAQ per delucidazioni e chiarimenti ed ha, inoltre, comunicato che per la prova selettiva, i quiz saranno tutti a risposta multipla e non saranno previste domande a risposta aperta per accelerare i tempi di correzione.

FONDO RISORSE DECENTRATE 2024 E PEO 2024

Per quanto riguarda il Fondo e le relative PEO 2024, da svolgersi immediatamente dopo le Progressioni Verticali in deroga, attualmente gli stanziamenti permettono SOLO AL 25% DEL PERSONALE AVENTE DIRITTO all’avanzamento economico sul differenziale stipendiale.

Pertanto, la FP CGIL ha proposto un taglio di 50€ pro-capite per la Performance Individuale di base e di 50€ per la Performance Individuale maggiorata, in modo che le risorse possano andare ad incrementare gli stanziamenti per le Progressioni Orizzontali ed arrivare così a coprire ALMENO IL 30% DEL PERSONALE.

L’incontro si è chiuso con l’Amministrazione che valuterà le proposte avanzate. Come sempre sarete informati sugli sviluppi.

La Coordinatrice Nazionale FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco

Che ne sarà di noi“. Non è il titolo di una commedia di Giovanni Veronesi, ma la domanda che sempre più spesso gli addetti al Supporto Tecnologico Territoriale si pongono l’un l’altro.

Agli ex-GAI vengono affidati ancora oggi dei compiti centrali sul piano provinciale: dalla rilevazione del fabbisogno di dotazioni informatiche al supporto di secondo livello sui malfunzionamenti non risolvibili dall’help desk. L’impegno assorbe e prosciuga ogni energia, stante anche la necessità di tamponare i pensionamenti intervenuti in questi anni. 

Il numero di sedi prive di operatori aumenta progressivamente ed è ormai raro trovare realtà territoriali in cui si va oltre la singola unità. In altre parole: gli STT si stanno estinguendo eppure tutto questo non sembra preoccupare l’Amministrazione!

Le assunzioni tra Funzionari e Assistenti, come abbiamo anticipato nelle scorse settimane, sono rimandate almeno al 2025 e resta inevasa la richiesta che avanzammo nel febbraio di quest’anno: quella di attivare una procedura per cambiare profilo e dare una boccata di ossigeno agli STT.

Il rischio, lo ripetiamo, non è soltanto un ritorno alle attività in presenza in caso di malfunzionamenti, ma la paralisi operativa delle sedi qualora dovessero sorgere imprevisti. Un rischio che non possiamo permetterci, in primo luogo per l’utenza. A meno che non sia questo il valore pubblico che in realtà intendiamo costruire.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Onorevole Ministra,

nell’ultima settimana il personale del Ministero ha ricevuto la scheda di valutazione della performance individuale ed organizzativa relativa all’anno 2023 che indica la quota di salario accessorio attribuita a ciascun dipendente.

Ci aspettavamo che quest’anno la quota di salario accessorio sarebbe stata più esigua, avendo dato nel corso del 2023 la possibilità al personale di effettuare finalmente una progressione economica che si realizza a valere sul medesimo Fondo e, per tale motivo, avevamo richiesto contestualmente l’aumento dello stesso per evitare che i lavoratori di questa Amministrazione si trovassero di fronte una quota così inconsistente di salario accessorio che, vale la pena ricordarlo, costituisce l’unica entrata extra su cui i lavoratori della Pubblica Amministrazione e le loro famiglie possono fare affidamento.

Non ci sembra possibile che i lavoratori debbano scegliere se preferiscono progredire o avere un salario accessorio degno di questo nome dato che dall’anno 2022 al 2023 ha subito una riduzione di circa il 40%.

Abbiamo supportato in ogni caso l’impiego di parte del fondo per le progressioni economiche, convinti della necessità di consentire a colleghe e colleghi con il salario fermo da anni di beneficiare di un piccolo aumento in busta paga e di trattenere le professionalità che, come ribadito più volte, continuano la loro fuga verso Amministrazioni che garantiscono dal punto di vista economico e delle politiche di Welfare la giusta attenzione al proprio personale.

Durante il nostro incontro ci ha assicurato un intervento per un aumento considerevole del Fondo Risorse Decentrate già realizzato da alcuni suoi colleghi in altri Ministeri; Lei ha preso un impegno esplicito con le Organizzazioni sindacali e con il personale di questa Amministrazione che ogni giorno lavora affinché i Dirigenti e i Direttori Generali possano raggiungere gli obiettivi posti da Lei e dal suo Governo. Le scriviamo, pertanto, perché questo impegno non può in alcun modo essere prorogato e deve diventare effettivo già dalla legge di bilancio di questo anno. Un ulteriore rimando creerebbe una situazione di impoverimento inaccettabile del salario accessorio dato che le progressioni verticali e orizzontali che si compiranno entro l’anno 2024 a valere sul FRD provocheranno un ulteriore depauperamento del fondo.

Le chiediamo di intervenire sul tema e di rassicurarci sul suo impegno in vista della prossima legge di bilancio; dal canto nostro ci teniamo pronti a qualsiasi mobilitazione del personale che dovesse risultare necessaria a raggiungere quest’obiettivo non più procrastinabile.

FP CGIL                    UILPA

Matteo Ariano          Ilaria Casali

Alessandra Pone     Orlando Grimaldi

In data 20 settembre 2024 si è tenuto l’incontro con l’Agenzia avente ad oggetto i Passaggi economici

anno 2024, la Mobilità nazionale volontaria, la Formazione con riguardo particolare a Syllabus.

PASSAGGI ECONOMICI ANNO 2024

È stato sottoscritto l’Accordo sui passaggi economici anno 2024 (decorrenza economica 1/1/2024).

Riguarderà 950 passaggi (523 funzionari 418 assistenti- 9 operatori).

Si chiude con questo Accordo un passaggio di tutti i dipendenti che hanno i requisiti minimi previsti dal CCNL.

In questa procedura, a seguito di nostra specifica richiesta, potranno partecipare anche i colleghi che hanno avuto il passaggio di area nel 2021.

Abbiamo inoltre siglato con l’Agenzia anche un Accordo in cui le parti si impegnano a destinare annualmente a partire dal 2025 quote di somme fisse e ricorrenti del fondo prioritariamente per un ulteriore percorso di passaggi economici

Abbiamo poi rappresentato la necessità di migliorare la procedura per evitare errori di presentazione della domanda, come già accaduto, e per cui abbiamo sollecitato di valutare la possibilità di recupero delle domande già presentate nel 2023.

Con riguardo alla pubblicazione delle graduatorie del passaggio anno 2023, finiti gli aggiornamenti sulla valutazione, ci è stato comunicato che sarà pubblicata nella prima settimana di ottobre.

MOBILITA’ NAZIONALE

Durante l’incontro è stato aperto il confronto sulla Mobilità Nazionale.

L’Amministrazione ha presentato una ipotesi su cui ragionare sia in termini di partecipazione alla

procedura e sia su probabili punteggi da attribuire ai criteri.

Innanzi tutto rileviamo positivamente che l’Amministrazione ha accolto la proposta della FPCGIL di far partecipare tutti i colleghi in servizio, anche in deroga al vincolo quinquennale dei concorsi proprio per andare incontro a esigenze di uffici non coperti dai posti dei nuovi concorsi e dei colleghi che possono avvicinarsi al proprio luogo di residenza.

Come FP CGIL, nelle more di conoscere i numeri dei posti disponibili e di approfondire la proposta, abbiamo comunque chiesto di stabilizzare tutti i distacchi e di procedere ad aprire anche le procedure di mobilità a livello interregionale o regionale per permettere anche in quelle sedi di poter accedere ad una procedura trasparente di mobilità.

L’Amministrazione si è riservata di fare le valutazioni sulle osservazioni poste sul tavolo aggiornandoci

ad un altro incontro che si terrà a breve.

PASSAGGI DI AREA IN DEROGA (pubblicazione del bando)

L’Agenzia ci ha comunicato, a seguito delle interlocuzioni con Funzione Pubblica che permetteranno di fare una unica procedura dalla seconda alla terza area, che il bando dei passaggi di area in deroga potrebbe essere già pubblicato la prossima settimana.

Nei primi giorni di novembre saranno a disposizione anche le banche dati (probabilmente pari a 1500) su cui verterà la prova selettiva.

I partecipanti sono stimati in circa 2400 per 839 posti del bando

La prova selettiva è programmata per i primi giorni di dicembre.

L’esito della prova a test si sommerà ai punteggi previsti per i titoli riconosciuti nel bando per definire poi la graduatoria.

Ecco di seguito i posti disponibili per ogni Direzione Territoriale:

FORMAZIONE SYLLABUS

Abbiamo poi trattato le problematiche della Formazione e anche nello specifico di Syllabus rappresentando la necessità di un intervento che riporti la Formazione in un alveo di maggiore competenza, che non venga spalmata a caso sui dipendenti solo per raggiungere un obbiettivo dei Dirigenti, che venga organizzata in modo da determinare in maniera più chiara la modalità di fruizione e che dia la possibilità ai colleghi di poter distinguere le ore da dedicare alle proprie attività rispetto alle ore da dedicare alla formazione.

Come FP CGIL abbiamo rappresentato la necessità che venga fatta chiarezza rispetto a voci o addirittura indicazioni scritte da alcuni Dirigenti in merito al possibile correlazione tra la formazione e la valutazione individuale, considerato che tale argomento è diretta responsabilità dell’Amministrazione e che ad oggi la sua gestione, specie in ambito territoriale, risulta alquanto raffazzonata.

L’ Amministrazione ha preso atto delle osservazioni poste sul tavolo e le varie problematiche individuate, e si è impegnata a emettere una circolare esplicativa che possa dipanare le criticità rappresentate.

WELFARE SOVVENZIONE ACQUITO LIBRI SCOLASTICI

Infine è stato anticipato che, a seguito anche di alcune segnalazioni poste dalla FP CGIL, ci saranno alcuni chiarimenti sulle modalità di partecipazione alla procedura di accesso alle sovvenzioni per acquisto libri scolastici e, pertanto, ci sarà una proroga per l’accesso all’istituto in scadenza a fine settembre.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL
Agenzia Dogane e Monopoli
Florindo Iervolino

Il prossimo 7 ottobre, secondo quanto anticipato al tavolo del comparto, riprenderà la trattativa con l’Amministrazione per il personale medico dell’Istituto. L’estate è trascorsa, ma i fronti aperti che non hanno trovato risposta pesano come macigni. 

In particolare:

  • Il blocco del fondo incentivante ha provocato, dopo l’assunzione di tante colleghe e colleghi, una riduzione drammatica della quota pro-capite. Parimenti il carico di lavoro è aumentato in maniera esponenziale. Pensare di continuare a operare con questi ritmi è impossibile: servono regole valide su tutto il territorio nazionale. Non si può lasciare l’organizzazione del lavoro medico al dirigente di turno o al funzionario “addetto alla calendarizzazione”. Serve la regia del primario, che assolve tutte le responsabilità del Centro Medico Legale. E serve personale amministrativo che supporti l’organizzazione.

Forse non è chiaro. Stiamo per affrontare una riforma epocale sulla disabilità: con quante unità? Con quali mezzi e sedi? Si organizzano riunioni, convegni e dibattiti, e si trascurano le organizzazioni sindacali che rappresentano lavoratrici e lavoratori. Coloro che dovranno poi mettere in pratica le nuove direttive.

L’Amministrazione ha confermato il concorso per 1069 medici di I° livello, ma va chiarito subito se questa immissione porterà un aumento del fondo o a un nuovo e gravissimo impoverimento dello stesso.

NON SUBIREMO SENZA REAGIRE

  • La libera professione intramoenia e l’indennità di esclusività, dopo l’accordo firmato nel 2010, è diventata una chimera. INPS rivendica spesso i propri primati. Gliene conferiamo uno anche noi: è l’unico ente che non si è attivato in tal senso. La stragrande maggioranza dei medici è favorevole all’entrata a regime dell’accordo. Non vorremmo che per pochi “eletti” non si dia seguito al regolamento.

  • È urgente ridefinire la composizione della Commissione Medica Superiore in scadenza oramai da anni. Così come è necessario istituire la Commissione Medica Superiore delle CMV prevista dalla legge.

  • È essenziale aprire la discussione sul CCNI del 2024. Qualsiasi riproposizione dei vecchi contratti non ci troverà d’accordo. Non siamo più disposti a sottoscrivere accordi fotocopia in assenza di una reale volontà di affrontare i problemi. L’INPS deve fornire risposte sulle criticità che abbiamo evidenziato anche in questo comunicato.

  • È necessario stabilizzare i colleghi comandati provenienti da altre amministrazioni, così come è necessario permettere la mobilità dei medici dipendenti prima della conclusione del nuovo concorso.

  • È auspicabile l’attivazione dell’interpello per le UOS in scadenza a gennaio 2025.

  • È urgente arrivare nel più breve tempo possibile al saldo della retribuzione di risultato del 2023, pur comprendendo le difficoltà dei colleghi del personale oberati da una serie infinita di incombenze.

I medici aspettano…l’Amministrazione che fa?

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Francesco Reali

Il tavolo tecnico odierno si è aperto con la discussione sui passaggi dall’area assistenti all’area funzionari. L’Amministrazione ha introdotto il confronto specificando che la proposta prevede due canali separati: il primo destinato alla norma di prima applicazione (quindi in deroga al possesso del titolo di studio e del titolo post lauream), che oltretutto è esigibile fino al 31 dicembre 2024, da finanziare con lo 0,55% del monte salari 2018; il secondo destinato alle procedure ordinarie e nel rispetto dei titoli concordati per l’accesso dall’esterno. Come OO.SS. abbiamo rilevato la necessità di conoscere la consistenza del fabbisogno occupazionale per il finanziamento di questa seconda procedura, con la finalità di ampliare il più possibile il numero dei posti messi a disposizione. Al tavolo è stata anche considerata l’ipotesi della creazione di un form online da compilare in modo anonimo così da cercare di quantificare con il massimo livello di precisione gli addensamenti (ovvero i potenziali partecipanti) sulle singole posizioni di lavoro (ex profili) e fare in modo che la distribuzione dei posti messi a bando sia il più possibile coerente con le aspettative del personale coinvolto. Per il momento ci adopereremo per individuare quali posizioni di lavoro rientrino nell’una o nell’altra procedura.

Rispetto alle graduatorie del concorso a 518 funzionari l’aggiornamento è il seguente:

  • funzionari storici dell’arte: ci è stato comunicato uno scorrimento per ulteriori 5 unità rispetto alle 193 in procinto di entrare; ci saranno rimodulazioni nella parte bassa della graduatoria (no esclusioni)

  • funzionari restauratori; la graduatoria è stata modificata (no esclusioni) ma le assunzioni sono previste per ottobre;

  • funzionari bibliotecari; come per i restauratori, saranno assunti a ottobre. Dovrebbero essere confermate le 2 esclusioni già anticipate negli scorsi comunicati sindacali.

  • funzionari archivisti; non conosciamo ancora la graduatoria ma l’assunzione è prevista per novembre, al più tardi dicembre. Le unità con titoli da rivedere ammontano a 6.

  • Funzionari demoetnoantropologi: saranno possibili scorrimenti per 4 unità

Assistenti amministrativo-gestionali RIPAM: sono state assunte di recente 189 unità (comprese le rinunce e le dimissioni), per cui l’Amministrazione chiederà l’autorizzazione ad assumere le 153 unità rinunciatarie più ulteriori 258 unità (per arrivare a un contingente complessivo di 600 scorrimenti). Assistenti informatici RIPAM: l’Amministrazione attingerà alle restanti 27 unità e chiederà autorizzazione ad assumere dalle graduatorie in essere presso altri Enti per ulteriori 127 unità.

Nelle prossime riunioni verrà affrontato il tema dell’aggiornamento dei coefficienti per l’erogazione del FRD, che risalgono a molti anni fa e che presentano evidenti storture. L’intero sistema di retribuzione del FRD verrà omogeneizzato con il nuovo ordinamento professionale.

Nella seconda parte della giornata è stato affrontato il tema della revisione dell’accordo nazionale sul lavoro da remoto. L’Amministrazione vorrebbe rendere alcuni punti dell’accordo maggiormente inclusivi; dovremo ovviamente valutare le proposte concrete di modifica. Nel frattempo, abbiamo approfittato per sottolineare come sia importare sempre evidenziare il salto culturale che abbiamo compiuto nell’adozione di questa “nuova” organizzazione del lavoro e abbiamo richiesto all’Amministrazione di elaborare una previsione di fattibilità rispetto al riconoscimento del buono pasto per le giornate in smart working.

Progressioni economiche 2023: le graduatorie appena uscite contenevano parecchi errori – che avevamo provveduto a segnalare tempestivamente – sicché, fortunatamente, sono state ritirate per le dovute correzioni e la necessaria ripubblicazione. Dovrebbero essere scomparsi sia i nomi presenti in più liste ed essere stati inseriti, all’opposto, i nomi assenti da qualunque lista. Altro problema che dovrebbe essere stato risolto è quello relativo agli ex aequo; l’algoritmo non aveva applicato i criteri condivisi nell’accordo, generando moltissimi pari merito.

L’Amministrazione ha garantito di essere in condizione di ripubblicare celermente le graduatorie corrette. A tal proposito ci è stato riferito che l’Accordo nazionale per le Progressioni Economiche 2024 è in corso di registrazione agli organi di controllo.

Pur in assenza della parte politica, abbiamo sollecitato la delegazione di parte pubblica a rispettare gli accordi presi in tema di lavoro precario e di DM di riorganizzazione. Anche se siamo convinti che il processo di riorganizzazione non subirà rallentamenti, riteniamo sarebbe auspicabile un incontro del Ministro con le Organizzazioni Sindacali per fare il punto sulle vicende che coinvolgono lavoratrici e lavoratori.

FP CGIL MIC          UILPA MIC

   V. Giunta               F. Trastulli

Pubblichiamo la lettera di condoglianze da parte di EPSU a firma del Segretario Generale Jan Willem Goudriaan, per la scomparsa di Antonio Ciccorelli Vigile del Fuoco e membro della FP CGIL.

Al Direttore Generale

del Personale e delle Risorse

del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

Dott. Massimo PARISI

ROMA

E, per conoscenza:

Al Capo del Dipartimento

Amministrazione Penitenziaria

Pres. Giovanni RUSSO

ROMA

OGGETTOMancato pagamento delle ore di lavoro straordinario per il personale di Polizia Penitenziaria relativamente alle annualità 2023 e 2024 – Richiesta di incontro urgente.

Con la presente si rende nota a codesta Amministrazione l’incresciosa situazione di disagio in cui versano gli operatori del settore che, nonostante il consueto impegno e dedizione, non si vedono ancora riconoscere il compenso per il lavoro straordinario prestato durante il 2023 e il 2024.

Il pagamento regolare degli straordinari è un diritto fondamentale dei lavoratori, sancito dalla normativa vigente e dai contratti collettivi di lavoro, nonché dalla Carta Costituzionale.

La sua omissione non solo viola tali diritti, ma mina anche il morale e la motivazione del personale, influendo negativamente sull’efficienza e sulla sicurezza degli istituti penitenziari, già precari.

E ancora, riguardo al pagamento del personale inviato in missione, si rileva la mancanza di una regolamentazione chiara e uniforme. Le spese relative a tali missioni incidono significativamente

sul budget degli istituti di assegnazione, creando difficoltà economiche non previste e spesso gestite in modo disomogeneo. È fondamentale che venga stabilita una procedura trasparente e standardizzata per garantire il corretto rimborso e la gestione dei costi associati alle missioni, evitando ulteriori problematiche finanziarie per gli istituti penitenziari.

Pertanto, si richiede con urgenza:

  • un’immediata verifica e comunicazione trasparente riguardo alle tempistiche del pagamento delle spettanze dovute per gli straordinari lavorati nel 2023 e nel 2024.

  • una regolamentazione chiara e uniforme per il pagamento delle missioni del personale, assicurando una gestione finanziaria chiara ed equa.

In considerazione della gravità della situazione sopra descritta e dell’impellenza di risolvere tempestivamente la stessa, si richiede altresì, ai sensi del vigente Accordo Quadro Nazionale, un incontro urgente volto alla risoluzione della questione.

Si resta, pertanto, in attesa di cortese riscontro, anche in ordine al richiesto incontro, da concordarsi con ogni consentita urgenza.

Loccasione è gradita per porgere cordiali saluti.

       Donato Nolè

FP CGIL NAZIONALE

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