Il 2 marzo dalle ore 10.30 ha avuto luogo il terzo incontro della trattativa per il rinnovo del CCNL 2019/2021vdella Dirigenza Medica, Veterinaria, Sanitaria e delle Professioni sanitarie; in un clima di collaborazione travle parti, abbiamo registrato la disponibilità di ARAN alla discussione delle proposte inviate dallevOrganizzazioni Sindacali sui capitoli riguardanti “Rapporto di Lavoro” e “Relazioni Sindacali”.
Giovedì 2 Marzo, presso la sede Anpas di Firenze abbiamo siglato un Verbale di Accordo nel quale Anpas riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori, a decorrere dal 1° Dicembre 2022, una somma in acconto sul rinnovo del CCNL 2020-2022 nella misura del 3,5% del tabellare, riferito al C3 e sarà erogato nella busta paga del mese di Marzo 2023. La somma è da intendersi assorbibile su futuri aumenti previsti nel rinnovo CCNL Anpas 2020-2022 o unificato con il CCNL Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia 2020-2022.
In merito alla Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, la stessa si è impegnata entro il 31 Marzo 2023, a fornire una risposta circa la volontà effettiva di procedere nel percorso di rinnovo del CCNL congiuntamente all’Anpas Odv. Le OO.SS CGIL fp, CISL Fp e UIL FPL in relazione alla risposta delle Misericordie valuteranno le eventuali iniziative da intraprendere.
Le parti hanno fissato per il 4 Aprile 2023 un nuovo incontro per proseguire i lavori relativi al percorso di rinnovo del CCNL 2020-2022.
In allegato il Verbale di Accordo siglato dalle parti ed il tabellare con la Retribuzione lorda con Anticipazione riconosciuta, suddivisa per le varie Categorie.
FP CGIL
Michele Vannini
CISL FP
Franco Berardi
UIL FPL
Domenico Proietti
COMUNICATO STAMPA CGIL – FP CGIL – FLC CGIL
“Se davvero vogliamo rimettere il lavoro pubblico al centro delle politiche del Paese, vanno affrontate prioritariamente alcune questioni: aumento dei salari, contrasto alla precarietà e quindi qualità dell’occupazione, nuove assunzioni”. È quanto affermano Cgil, Fp Cgil e Flc Cgil, al termine dell’incontro tra sindacati e il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo a Palazzo Vidoni.
“Stiamo scontando – sottolineano Cgil nazionale e categorie – un grande ritardo nella sottoscrizione dei contratti, dovendo ancora chiudere la stagione 2019/2021. Abbiamo evidenziato la necessità di avere risorse per gli enti di ricerca non vigilati dal Mur e che venga emanato l’atto di indirizzo integrativo per la scuola, al fine di chiudere il contratto Istruzione, Università e Ricerca, oltre che accelerare i tavoli dei contratti delle aree della dirigenza”
“Abbiamo necessità da una parte di sviluppare i tratti più innovativi della recente contrattazione, dall’ordinamento professionale, allo smart working, alla formazione, alla valorizzazione delle relazioni sindacali come strumento per innovare la pubblica amministrazione e rispondere ai nuovi bisogni, dall’altra – aggiungono – di aumentare i salari, che devono rispondere alla necessità di recuperare la perdita del potere d’acquisto degli ultimi anni in una fase difficile anche per la crescita dell’inflazione”.
“Inoltre – proseguono Cgil, Fp e Flc – occorrono nuove assunzioni, non è sufficiente, se non vogliamo continuare a rischiare la privatizzazione di settori decisivi per i diritti di cittadinanza, coprire con il turn over, serve un piano straordinario di assunzioni. Crediamo poi sia indispensabile: far scorrere le graduatorie, stabilizzare i precari ed insistere con procedure che consentano l’accelerazione delle prove selettive per assumere al più presto professionalità di cui oggi abbiamo bisogno”.
Per Cgil, Fp e Flc: “Allo stesso tempo va contrastata la precarietà, in particolare in alcuni contesti: quelli del Pnrr, i tecnici del sud assunti a tempo determinato dai comuni, i precari del ministero della giustizia, quelli che da anni gestiscono i servizi di accoglienza del ministero dell’Interno. Anche alla luce delle numerose raccomandazioni europee, sarebbe opportuno fare un tavolo di confronto specifico nell’ambito del piano di assunzioni delle pubbliche amministrazioni con lo scopo di intervenire in un modo strutturale su quella che continua ad essere un’emergenza nonostante siano passati quasi venti anni dai primi processi di stabilizzazione degli anni 2000. In quest’ottica sarebbe utile la proroga dei requisiti della legge madia per tutti i comparti”.
“Su queste questioni ci aspettiamo possa qualificarsi il confronto proposto dal Ministro e possano soprattutto determinarsi risposte coerenti a questi obiettivi nelle scelte del Governo a partire dal Def”, concludono Cgil, Fp, Flc.
Immobilismo dell’Inps rispetto alla mancata esigibilità per i lavoratori in part time ciclico verticale del diritto a vedersi riconosciuta l’indennità di 550 euro previsto dal D.L. 144/2022.
Il respingimento di 49.600 domande presentate a fronte delle 64.800 prodotte è un dato che rende evidente che qualcosa nel sistema di valutazione dei requisiti non ha funzionato.
Non ci interessa conoscere le ragioni tecniche, occorre fornire subito risposte chiare e soddisfacenti a questi lavoratori che, per i servizi prestati nell’anno 2021, devono vedersi riconosciute con urgenza le loro spettanze.
A tutti gli interessati verrà data l’opportunità di una domanda di riesame, ma dovranno essere loro stessi a produrre l’onere della prova circa il diritto spettante, cosa che, a nostro giudizio, già è stato fatto con la presentazione della prima domanda. Tra le 49.600 richieste respinte, siamo sicuri che vi si potranno trovare dei non aventi diritto, ma ciò non può valere per il 76,6% di queste.
Ove necessario interpelleremo anche il Ministero del Lavoro affinché intervenga, attraverso l’Inps, per dare certezza all’applicazione delle norme e soddisfare nella maniera più ampia possibile la platea dei lavoratori che strutturalmente sono impegnati in rapporti di lavoro che prevedono periodi di sospensione dell’attività lavorativa.
“La direzione del personale del ministero della Difesa attacca le libertà sindacali e tradisce gli accordi, il ministro Crosetto intervenga con urgenza”. I coordinamenti nazionali Difesa di Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa in un comunicato denunciano “il grave attacco della direzione generale del personale civile alle libertà sindacali per la contestazione disciplinare che ha fatto pervenire a diversi dirigenti sindacali dell’Arsenale MM di Taranto, colpevoli di aver esercitato la loro funzione di rappresentanza a difesa di una lavoratrice”.
“È l’abisso del diritto – sostengono i coordinatori nazionali Difesa di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa – e la circostanza, che appariva inverosimile, era stata già anticipata al segretario generale della Difesa, il generale Portolano, nell’incontro del 24 febbraio. La gravità dell’accaduto riporta il movimento sindacale agli anni bui che hanno preceduto lo Statuto dei Lavoratori e conferma l’inadeguatezza di una intera dirigenza dedita sistematicamente a colpire i lavoratori civili della Difesa e incapace finanche di gestire, in maniera corretta, le normali relazioni sindacali giungendo a tradire gli accordi assunti pubblicamente in materia di orario di lavoro solo qualche giorno fa”.
Il ministro Crosetto, aggiungono i coordinatori nazionali Difesa di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, intervenga affinché sino ristabilite le regole democratiche nelle relazioni sindacali e siano ritirati sia i provvedimenti disciplinari che la unilaterale disposizione in tema di orario di lavoro dei lavoratori turnisti, che pone il ministero della Difesa al di fuori del Contratto nazionale delle Funzioni Centrali e mette a rischio preziose attività lavorative che non potranno più essere garantite, prima che siano assunte le inevitabili iniziative legali e di pubblica protesta”, concludono.
“Giustizia allo sfascio”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa promuovono per venerdì 10 marzo a Roma un presidio nei pressi del Ministero della Giustizia, in piazza Benedetto Cairoli dalle ore 12. “A quattro mesi dall’insediamento dei nuovi vertici del Ministero – motivano le ragioni della protesta i sindacati -, nonostante le gravissime criticità delle amministrazioni della Giustizia, ben note ai vertici, nulla è stato fatto. Pur avendo fornito ampia disponibilità al dialogo, le relazioni sindacali sono ferme al palo, senza alcun plausibile motivo”.
I sindacati rivendicano nei confronti del ministero guidato da Carlo Nordio misure “volte innanzitutto a migliorare i servizi” come “l’ampliamento degli organici e un piano straordinario di assunzioni anche attraverso lo scorrimento delle graduatorie e la stabilizzazione dei precari, insieme alle procedure di digitalizzazione e smaterializzazione degli atti”. Serve inoltre, proseguono, “dare piena applicazione al contratto nazionale con il contratto integrativo, sbloccare il pagamento del salario accessorio, le progressioni economiche e le carriere, per rendere attrattivo il lavoro nella Giustizia e riconoscere a chi ci lavora i giusti meriti”. Punti sui quali Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa registrano da parte del Ministero “un silenzio assordante”, per queste ragioni “non possiamo rimanere inerti” e indicono un sit in a Roma in piazza Cairoli, nei pressi del dicastero di via Arenula, il 10 marzo dalle ore 12 alle ore 15.
NO all’Autonomia Differenziata in Sanità. L’Intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria sostiene la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare.
Firma anche tu: http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/
“Riteniamo inaccettabili e inammissibili – prosegue Sorrentino – le parole del ministro Valditara che nella sua funzione istituzionale dovrebbe preservare, conformarsi e tutelare i principi costituzionali. La Costituzione italiana è antifascista. I fatti di Firenze non vanno né sottovalutati né derubricati ma affrontati nella relazione con la comunità affinché si elimini alla radice qualsiasi germinazione della violenza e del richiamo al fascismo soprattutto tra le giovani generazioni”.
In riferimento alla lettera agli studenti del Liceo Scientifico Da Vinci di Firenze della preside Annalisa Savino, in seguito al pestaggio fascista avvenuto davanti al Liceo Classico Michelangiolo, la segretaria generale della Fp Cgil osserva: “La preside Savino nel ricordare ai suoi studenti quali sono i principi su cui si fonda la nostra democrazia e nel richiamare tutti al rispetto dell’altro, al non essere indifferenti rispetto ad atti che disconoscono la storia democratica, i valori della lotta di liberazione e le radici profonde di un antifascismo che va alimentato dalla conoscenza e dalla partecipazione democratica, dimostra di avere un senso altissimo della propria funzione educante e del valore che può e deve continuare ad avere la scuola pubblica”.
Per queste ragioni, aggiunge, “saremo a Firenze sabato 4 marzo: per difendere la Costituzione, la scuola pubblica, condannando la violenza, vecchi e nuovi echi fascisti e per solidarietà nei confronti della preside Savino e del settore della conoscenza. La preside ha dato voce a chi come noi difende e promuove il valore sociale del settore pubblico che è garanzia di difesa della nostra democrazia”, conclude Sorrentino.