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Il Capo del Dipartimento convoca OO.SS. Sicurezza.

Lavoro: giusto discutere di precariato pubblico, ma sistema di rappresentanza è virtuoso su precari di servizi educativi e polizia locale va fatto di più, il sistema è al collasso.

 
Il precariato pubblico è stato uno dei temi affrontati ieri nel tavolo tra Governo e parti sociali, nel quale tra l’altro si è affrontato il tema, delicatissimo, del modello contrattuale.

“Che nella trattativa generale sul mercato del lavoro si affronti anche il tema del precariato nella pubblica amministrazione, ci sembra una cosa importante. Ma sul sistema di rappresentanza del lavoro pubblico, l’unico che certifica e misura con procedure trasparenti e democratiche la rappresentanza, non ci possono essere arretramenti. Il nostro è un modello che andrebbe esteso”. Queste le parole pronunciate da Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil, a margine dell’incontro che si sta svolgendo all’ospedale Molinette di Torino in vista delle Rsu nel lavoro pubblico del 5, 6 e 7 Marzo, ospite la Segretaria Generale della Cgil Susanna Camusso.

“Da anni denunciamo l’abuso di forme contrattuali atipiche che caratterizza il settore e sollecitiamo un intervento. I lavoratori precari della pubblica amministrazione, scuola esclusa, sono oltre 140 mila. In alcuni settori, come i servizi all’infanzia in capo agli enti locali, la presenza di personale precario, il loro licenziamento e l’esternalizzazione dei servizi stanno raggiungendo dimensioni allarmanti. Nell’intera pubblica amministrazione, solo tra il 2008 e il 2010, si sono registrate 30mila espulsioni. Se non si interverrà – ha aggiunto Dettori – ne arriveranno altre 70mila, un allarme che lanciamo da mesi inascoltati e che coinvolge l’intero lavoro pubblico, compreso il servizio sanitario nazionale. La previsione in Commissione Bilancio del Senato di una deroga per l’anno 2012 al taglio secco del 50% del personale precario nel solo settore educativo e nella polizia locale, se legata al patto di stabilità, non basterà. Gli enti locali sono sottoposti a troppe limitazioni e soffocati da tagli eccessivi. L’unica strada possibile, mantenuti i vincoli di bilancio, è la concessione di una maggiore autonomia agli enti sul fronte delle assunzioni e la rimozione del blocco del turn over”.

“Va aperto un confronto complessivo tra le organizzazioni sindacali e i Ministri Fornero e Patroni Griffi, che tenga conto della situazione di difficoltà e che soprattutto non indebolisca l’attuale sistema contrattuale pubblico – conclude la sindacalista – un modello virtuoso che andrebbe imitato”.
 
Torino, 16 febbraio 2012
 

Pronto Soccorso: comprensibile clamore, adesso si agisca. I numeri confermano le denunce inascoltate degli operatori – Comunicato Fp-Cgil, Fp-Cgil Medici

Basta leggere i dati degli Annuari Statistici del Ministero della Salute per rendersi conto di un tragico paradosso: si tagliano i posti letto pubblici ma aumentano gli accessi al Pronto Soccorso e diminuiscono i ricoveri. I posti letto effettivamente utilizzati si sono ridotti infatti di 54.956 unità in 12 anni, erano 250.442 nel 1997 e sono passati ai 195.486 del 2009.

Gli accessi al Pronto Soccorso però sono aumentati e i ricoveri diminuiti: nel 1997 erano 21.274.174 (ricoverati il 26,1%), nel 2008 sono arrivati a 22.451.621 (ricoverati il 16%), con un trend negli accessi ancora in crescita nel 2009, 22.741.500, e un’ulteriore diminuzione percentuale dei ricoverati (il 15,5%).

“Il clamore mediatico è inutile se si ferma alla contingenza. Da anni denunciamo la criticità del sistema e gli operatori ne sono vittime molto coscienti. Va fermato il taglio indiscriminato dei posti letto pubblici – afferma Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil – potenziato il filtro delle strutture territoriali, da tenere aperte giorno e notte, e resa trasparente la gestione dei posti letto. È una strana coincidenza che la paziente su cui è scoppiato il caso del Policlinico Umberto I di Roma sia stata trasferita al reparto solo dopo l’uscita della notizia”.

“I medici e gli infermieri hanno compiti sempre più gravosi- ha aggiunto Massimo Cozza, Segretario Nazionale Fp-Cgil Medici – diminuiscono costantemente a causa di un’irresponsabile blocco del turn over e sono costretti a operare in condizioni che a volte avviliscono la loro professionalità e la dignità dei pazienti. Non bisogna dimenticare che gran parte dei 10mila medici precari lavora proprio nei Dipartimenti Emergenza”.

Roma, 21 Febbraio 2012

 

NEWS

L'intersindacale scrive a Monti, Errani e Balduzzi

ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI

 

Sen. Mario MONTI Presidente del Consiglio dei Ministri
Dott. Vasco ERRANI Presidente della Conferenza delle Regioni
Prof. Renato BALDUZZI Ministro della Salute

Roma 21 febbraio 2012
Prot. n. 50/2012/Snrm

Gli allarmanti fatti di cronaca di questi giorni documentati in vari Dipartimenti di Emergenza e Accettazione di Roma, hanno messo in luce la grave situazione in cui versa il SSN. Le difficoltà operative e le lacune organizzative del sistema emergenza non sono che la punta di un iceberg di una crisi che investe tutta la sanità pubblica italiana e che compromette alle radici il diritto alla salute dei cittadini sancito dalla Costituzione.
I ripetuti tagli alla sanità operati negli ultimi anni, i tagli dei finanziamenti alle Regioni, che hanno colpito i servizi sociali ed assistenziali, trasferendo competenze improprie al servizio sanitario pubblico, i piani di rientro delle Regioni in disavanzo, la drastica riduzione del numero dei posti letto ospedalieri, che ha portato la dotazione disponibile al di sotto dei maggiori e più sviluppati paesi europei, hanno gravemente limitato le funzioni del SSN e ridotto il raggio di copertura dei bisogni di salute dei cittadini.
Il blocco del turn-over unitamente all’esodo pensionistico del personale sanitario verificatosi negli ultimi anni, hanno procurato profonde carenze delle dotazioni organiche dei medici e dei sanitari aggravando in modo sempre più insostenibile le loro condizioni di lavoro. Il continuo ricorso a contratti atipici per sostenere una domanda di salute non comprimibile, non ha fatto che allargare il numero di medici costretti a lavorare in perduranti condizione di instabilità, privati di diritti e futuro.
Il ritardo di programmazione ed organizzazione dei servizi territoriali unitamente alla chiusura di ospedali, in assenza di una valida riorganizzazione della rete ospedaliera, ha creato pericolosi vuoti di assistenza, nel quale sono destinati a precipitare sempre più consistenti strati della popolazione, a cominciare dai più deboli come gli anziani ed i malati cronici.
Tutto questo fa si che la sanità italiana sia sempre più lontana dagli standard europei e che sia sempre più marcata la sperequazione nella tutela della salute tra cittadini di diverse Regioni. Oggi solo sei Regioni sono in grado di assicurare i livelli essenziali di assistenza.
Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria sono convinte che non sia possibile uscire dalla crisi se non con una visione globale dei problemi della sanità italiana, prevedendo una radicale politica di cambiamento che interessi tutti i settori del SSN che coinvolga in prima persona i medici ed i dirigenti sanitari che della tutela della salute dei cittadini sono i primi garanti.
I Medici ed i dirigenti sanitari del SSN che hanno dimostrato in più occasioni con il loro senso di responsabilità e con le loro doti professionali di essere spesso l’ultimo baluardo di difesa di una sanità pubblica universale ed equa, chiedono alle SSLL un intervento urgente che affronti con rinnovato slancio e fiducia la crisi del Servizio Sanitario Nazionale e che sappia trovare le soluzioni più efficaci per assicurare a tutti i cittadini il diritto di essere curati secondo i propri bisogni indipendentemente dalle loro condizioni economiche e dal loro luogo di residenza.

Distinti saluti.

Costantino Troise ANAAO ASSOMED
Riccardo Cassi CIMO ASMD
Vincenzo Carpino AAROI-EMAC
Massimo Cozza FP CGIL MEDICI
Aldo Grasselli FVM
Alessandra Di Tullio FASSID
Biagio Papotto CISL MEDICI
Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI
Armando Masucci UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI
Alberto Spanò SDS SNABI
Mario Sellini AUPI
Lorena Splendori FP CGIL SPTA
Antonio Castorina SINAFO
Antonio Travia FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Ruggero Di Biagi UGL MEDICI
Daniele Indiani FEDERSPECIALIZZANDI

 
 

Comunicato

 

 
Questa mattina si è svolta l’iniziativa unitaria davanti al ministero della Salute dei lavoratori della CRI allo scopo di incontrare il ministro Balduzzi e riprendere il dialogo sulle prospettive di riforma anche alla luce dell’esaurimento dei termini per esercitare la delega promossa dal precedente governo.
Siamo stati ricevuti quasi subito dal vice capo di gabinetto vicario dottor Leonardi col quale abbiamo stilato un verbale di incontro che vi alleghiamo.

L’amministrazione si è impegnata ad incontrare le OO.SS. appena sarà approvata dal Parlamento la proroga della delega alla riforma della Croce Rossa, il fatto che sia messo nero su bianco è per noi molto importante perchè diventa esplicito che i lavoratori e le lavoratrici diventano protagonisti di un processo di cambiamento e non soltanto fattori di produzione.
Sulle situazioni concrete rappresentate dalla scadenza di contratti, su tutto il territorio Nazionale, per la fine di questo mese e per le vicende dei CIE e dei CARA, l’amministrazione si è impegnata a cercare soluzioni nell’ambito delle nella propria responsabilità, visto che il quadro normativo attuale vede altri soggetti con prerogative più dirette: le Regioni e il ministero degli Interni . Per noi il periodo che ci separa dalla riforma deve essere messo a frutto anche per indirizzare il quadro normativo e delle responsabilità istituzionali nel senso di una semplificazione e maggiore certezza delle risposte che devono essere fornite ai cittadini utenti e ai lavoratori.
Consideriamo l’iniziativa di questa mattina molto positiva e per questo abbiamo deciso unitariamente di togliere il presidio, ma certamente dovrà restare alta la tensione e la mobilitazione, sia per mantenere le convenzioni e i contratti di lavoro, sia per impedire che le forze che si sono mosse per la privatizzazione e i licenziamenti, al momento battute, riprendano coraggio.
 

La delegazione
Cosimo Arnone
Pietro Cocco
Lorena Guidi

 
 
 

Patroni Griffi – Auto blu: dal Ministro demagogia disarmante gli ispettori non le hanno e dal decreto 78 la loro attività è sempre più difficile. Comunicato Stampa Fp-Cgil Nazionale

 
“Se non fossero le dichiarazioni di un Ministro della Repubblica andrebbero liquidate come battute”, con queste parole Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil, commenta le dichiarazioni del Ministro Patroni Griffi sulle cosiddette auto grigie.

Intervistato ieri da Lilli Gruber nella trasmissione di La7 “Otto e mezzo”, il Ministro della Funzione Pubblica ha affermato che vanno distinte le auto blu, che sono circa 10mila, dalle auto di servizio, che a questo punto sarebbero le restanti 54mila.
 
A detta del Ministro, queste auto sarebbero utilizzate, a titolo di esempio, per le ispezioni delle Asl o “dall’ispettorato del lavoro per le visite nei cantieri”. Una dichiarazione che secondo Chiaramonte non trova alcuna corrispondenza con i fatti.
 
Il sistema ispettivo è in grosse difficoltà da tempo e a tal proposito abbiamo in questi anni sollecitato un intervento dei Ministeri competenti, Funzione Pubblica e Lavoro. Se il Ministro è così preoccupato degli sprechi, sappia che di auto di servizio gli ispettori non ne hanno e che con il decreto 78 del 2010 è stato loro vietato persino l’utilizzo del mezzo proprio, che i fondi sono ridotti all’osso e che sicuramente le cosiddette auto grigie, anche qualora fossero usate per l’ormai esigua attività ispettiva, ma a noi risulta il contrario, sarebbero le sole ancora utili.

“Visto il pressappochismo con cui il Ministro ha sciorinato numeri improbabili, lo invitiamo a fare un’attenta indagine sullo stato del sistema ispettivo, sul suo ridimensionamento progressivo. Le chiacchierate con i giornalisti a ruota libera pensavamo facessero parte di un’altra epoca. Siamo sempre pronti a discutere del rilancio delle attività ispettive e di controllo, messe in ginocchio in questi anni. Non vorremmo – conclude Chiaramonte – che l’intento sia quello di sminuire il numero delle auto blu, quelle si, inutili davvero”.
 
Roma, 21 Febbraio 2012

NEWS

Ex specializzandi '83-'91, la Cassazione ripristina il diritto al risarcimento dei medici

Comunicato Stampa Fp Cgil Medici
 

La sentenza della Cassazione del 19 gennaio 2012 stabilisce che la
riduzione della prescrizione a 5 anni, contenuta nella Legge di
Stabilità, ha efficacia dal 1 gennaio 2012 e pertanto non è retroattiva.

Sono così salvi i diritti al risarcimento di migliaia di medici che nel
corso degli anni hanno presentato i ricorsi.
Vale infatti la prescrizione di dieci anni a partire dalla data del 27 ottobre 1999,
così come stabilito da precedenti pronunciamenti della stessa Cassazione.

Viene vanificato il tentativo di compromettere il diritto al giusto
risarcimento dei medici. Avevamo immediatamente denunciato il trucco

afferma Nicola Preiti, coordinatore nazionale FP CGIL Medici della
medicina convenzionata – e promosso emendamenti soppressivi della norma.
Questo subdolo sotterfugio, tipico di una vecchia politica arrogante,
non poteva funzionare. I fatti danno ragione alla Fp Cgil Medici
.”

Adesso si ponga fine a un contenzioso pluridecennale – ha dichiarato
Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici – riconoscendo i
diritti sanciti dall’Europa ai medici pubblici già duramente colpiti
dalle manovre”.

 
 

RSU 2012

 

Roma, 21 febbraio 2012

 
Al Segretario Generale della PCM
Dr. Manlio Strano
 
Al Cons. d.ssa Giuseppina Perozzi
Dip. Politiche di Gestione e
Sviluppo Risorse Umane
 
Al Cons. d.ssa Maria Contento
Dip. Politiche di Gestione e Sviluppo Risorse Umane
Uff. Affari Generali e Relazioni Sindacali
 
 

Oggetto: richiesta agibilità sindacale per campagna elettorale RSU
 
A seguito di una nostra richiesta per le vie brevi, per conoscere o meno la possibilità di questa O.S., di espletare il suo Diritto a indire assemblee ( vista la nostra attuale non – rappresentatività ) per la campagna elettorale RSU nel Comparto della PCM, e avendo ricevuto risposta negativa, la FPCGIL ritiene incomprensibile ed errata l’interpretazione di codesta Amministrazione, visto che non si vuole indire assemblee per presentare un contratto o un accordo di qualsivoglia genere, ma solamente per la campagna elettorale, essendo la CGIL firmataria dell’accordo ARAN sulle RSU.
 
Se  venisse vietata questa legittima possibilità, sarebbe un gesto antidemocratico ed irresponsabile e ci porrebbe in una situazione di estremo svantaggio rispetto alle altre OO.SS., tanto da compromettere l’auspicato buon esito delle elezioni RSU per la nostra sigla.
Una situazione incresciosa che potrebbe compromettere le ottime relazioni sindacali tra la CGIL stessa e la PCM.
Pertanto, invito codesta Amministrazione a rivedere le sue valutazioni ed a fornirci una sollecita risposta positiva.

p.FPCGIL/PCM
Gianni Massimiani

 
 
 

Bari – Nota unitaria sulla situazione della mensa di servizio.

21.02.2012 –  Gestione Comando Bari: Rischio mensa sede centrale e aeroportuale.
 

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DAP: Interpello CC Reggio Calabria per esigenze personale femminile agenti e assistenti.

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Graduatoria definitiva interpello straordinario CC Gela (scadenza 22.11.2011).

Cri: privatizzata l'assistenza ai richiedenti asilo e licenziati 25 precari al Cara, uno scempio. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale FP CGIL Nazionale

 
“Non troviamo parole per commentare questo scempio. Privatizzare il Cara, Centro di accoglienza per richiedenti asilo, concedendo la gestione di un servizio così delicato a una multinazionale e licenziando 25 operatori qualificati per assistere quasi 600 persone, tra cui bambini e intere famiglie, è un grave errore”, con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta la decisione della Prefettura di Roma di mettere a gara il servizio del Cara, che verrà così affidato a una S.p.a. francese, mentre la Croce Rossa Italiana non riassorbirà i 25 lavoratori.

“Ci sembra paradossale dover sottolineare quanto delicata sia questa situazione, mi azzarderei a dire esplosiva. Non ci fermeremo nel difendere i lavoratori e il servizio che offrono come non ci siamo fermati sulla privatizzazione della Cri. Sul diritto di asilo e sui diritti dei richiedenti – ha concluso Dettori – non si può fare ragioneria”.
 
Roma, 14 Febbraio 2012  

 
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