Abbiamo evitato, coerentemente con la serietà e l’ impostazione politica che ci ha sempre contraddistinto, di partecipare in questi anni alla farsa dell’annuncio di un’ormai prossima (fantomatica) legge di riforma della Polizia Locale.
Abbiamo chiarito che il quadro politico, economico ed un governo impegnato nella risoluzione dei problemi del Presidente del Consiglio, non consentiva alcuna reale speranza di risoluzione delle problematiche che gravano pesantemente sulla vita delle migliaia di appartenenti alla Polizia Locale.
Un teatro, che ha visto qualche sindacato attore di continue promesse fatte in simbiosi con esponenti politici del precedente governo ed a sostegno dell’ex maggioranza del centro destra. Promesse, naturalmente, prive di concretezza e che hanno invaso con tantissimi volantini i comandi ed internet e che ora mostrano tutta la loro strumentalità.
La FP Cgil a tutto questo non ha partecipato, ribadendo con i fatti che per la nostra O.S., la Polizia Locale è un elemento centrale nelle politiche di sicurezza urbana e che va valorizzata nella sua specificità professionale senza renderla il clone mal riuscito delle forze di Polizia ad ordinamento statale.
La Polizia Locale è, per questo, un elemento di salvaguardia democratica del vivere quotidiano, del rispetto delle regole, delle libertà e dei diritti di tutti all’interno di politiche di sicurezza tese a garantire la vivibilità delle città, un’efficace prevenzione e la lotta vera e senza ombre alla mafia, alla criminalità e all’illegalità.
L’unica proposta vera di riforma presentata alle OO.SS, nel corso di un incontro avvenuto presso il Senato nel mese di giugno con i relatori Sen. Barbolini e Sen.Saia, stralciava dal testo qualsiasi forma di tutela previdenziale, assistenziale ed infortunistica.
Un testo di riforma a costo zero per il governo che aggiungeva compiti e doveri eliminando diritti, specificità professionale e tutele, al quale la FP Cgil ha detto NO.
Continuiamo con forza a ritenere che la Polizia Locale, in quanto settore dei servizi pubblici con un altissimo numero d’infortuni in servizio, ha diritto a tutele pari a quelle esistenti per le Forze di Polizia ad ordinamento statale.
Non è accettabile che un appartenente alla Polizia Locale che si infortuna nel corso del servizio (è altissimo il numero di aggressioni ai danni di appartenenti alla Polizia Locale) oltre al danno fisico e morale debba subire pesanti decurtazioni del salario accessorio.
Con la stessa coerenza e la stessa forza diciamo NO alla manovra del governo Monti che all’art. 6, con un colpo di spugna, ha cancellato l’istituto della causa di servizio e dell’equo indennizzo. Due forme di tutela di carattere generale, ma particolarmente importanti per la Polizia Locale poiché erano uno dei pochissimi strumenti da poter attivare per compensare i danni derivanti da infortunio in servizio.
Alle tante chiacchiere sulla sicurezza e sulla Polizia Locale che ascoltiamo durante le campagne elettorali o che abbiamo ascoltato in questi anni di governo Berlusconi, il risultato è l’azzeramento di qualsiasi forma di tutela.
In aggiunta si porta a 66 anni l’età pensionistica con il risultato di disconoscere del tutto la gravosità di un’attività lavorativa svolta con una costante esposizione alle diverse condizioni climatiche, ma anche agli agenti inquinanti, alle polveri sospese ed allo stress correlato alla caotica mobilità dei nostri centri urbani ed in generale ad un lavoro complesso svolto tutti i giorni sulla difficile frontiera della difesa della legalità.
Per questo la FP Cgil vuole fortemente rilanciare la mobilitazione sulla legge di riforma ribadendo la centralità dei tre capisaldi:
1. valorizzazione delle specificità professionale della Polizia Locale;
2. tutela ed equiparazione previdenziale, assistenziale ed infortunistica con le altre Forze di Polizia ad ordinamento statale;
3. Ristrutturazione e specifico finanziamento per l’indennità di funzione da denominare “indennità di Polizia Locale”.
Roma, 29 dicembre 2011
La richiesta di equità che i cittadini avanzano contempla anche una lotta serrata agli sprechi ed ai privilegi della politica e del suo indotto.
Un atto doveroso per un paese che paga in maniera pesante la politica economica e la carenza di autorevolezza del governo Berlusconi.
Ciò che è incomprensibile che con una furia ideologica si derubrichino i servizi e le professionalità dell’Ente Provincia quali inutili sprechi delle risorse pubbliche.
La FP Cgil ha espresso con chiarezza il proprio pensiero e l’indisponibilità a fare da cassa di risonanza a spinte demagogiche e populiste.
In tanti anni di mobilitazione siamo riusciti a far riconoscere il valore e la dignità lavorativa di servizi quali quelli forniti dalla Polizia Provinciale.
Ci siamo dovuti confrontare a muso duro con tanti che ritenevano la Polizia Provinciale null’altro che le antiche guardie ittico venatorie.
Con la lotta abbiamo ottenuto che oggi la Polizia Provinciale, forte della sua specifica professionalità, è in prima linea nella lotta contro l’ecomafia.
Le Province, dove la Polizia Provinciale è stata costituita, organizzata e dotata di idonea strumentazione, godono di un controllo del territorio contro discariche abusive, inquinamento delle falde acquifere, inquinamento di laghi e fiumi assicurato dal personale della Polizia Provinciale.
Questa professionalità non si può cancellare con un tratto di penna.
Per questo siamo mobilitati in difesa del valore dell’attività della Polizia Provinciale che, sin dal prossimo mese, sarà caratterizzata con iniziative sull’intero territorio nazionale.
In tutte le sedi istituzionali la FP è già impegnata ad impedire che si disperda un servizio pubblico importante e l’impegno e la professionalità dei suoi addetti.
Roma, 28 dicembre 2011
COMUNICATO
Ancora una volta la manovra finanziaria penalizza le lavoratrici ed i lavoratori del settore scolastico ed educativo.
Oltre al blocco dei contratti nazionali e all’impossibilità di poter ricorrere alla contrattazione integrativa, li colpisce prolungando fortemente l’età pensionabile, non tenendo conto della peculiarità del lavoro svolto dai lavoratori di questo settore.
Le lavoratrici ed i lavoratori di questo settore con l’ultima manovra si vedono costretti a dover prolungare la propria attività lavorativa, nonostante molti abbiano un’età già avanzata e nonostante svolgano un lavoro usurante che comporta, col tempo, problemi fisici e difficoltà tanto da non poter assolvere in pieno i compiti previsti dal loro profilo.
La FP Cgil si batterà per recuperare i danni effettuati dalla manovra ottenendo un riconoscimento specifico per i lavoratori e le lavoratrici del settore, affinché il loro operato abbia gli opportuni riconoscimenti e compensi.
Roma, 29 dicembre 2011
Ieri sera si è conclusa negativamente la trattativa con Fise/Assoambiente dopo due giorni di lavori.
L’annunciata volontà delle imprese private, dopo lo sciopero nazionale del 29 novembre, di volere assolutamente rinnovare il CCNL scaduto si è, purtroppo, rilevata sterile e ancora provocatoria.
Come Segreterie Nazionali, in queste ultime ore di negoziato, abbiamo ancora ribadito l’urgenza di completare il contratto unico di settore come elemento centrale nella liberalizzazione dei servizi ambientali, già a partire da questo triennio contrattuale e, comunque, la grande urgenza di completare il rinnovo del CCNL alla luce delle scadenze legislative del prossimo marzo.
Inoltre, abbiamo anche ricordato che, come già detto precedentemente, il sindacato e i lavoratori sono consapevoli della grave fase economica del Paese e delle difficoltà delle imprese sulla crescente problematicità del ritardo dei pagamenti e, per questo, consci che le quote economiche relative al triennio potranno variare nella loro erogazione ma non nel loro importo complessivo a regime.
Detto ciò, Assoambiente e le imprese private, nel nostro sconcerto, hanno confermato la linea dell’assoluta austerità con una serie di tagli lineari su molti istituti contrattuali che di fatto, se resi attivi, vanificherebbero il peso del rinnovo contrattuale.
In sintesi, un rinnovo completamente autofinanziato.
Ma come se non bastasse, la proposta di Assoambiente si è anche completata con la comunicazione che l’eventuale rinnovo potrebbe concretizzarsi solo alla fine di gennaio, senza nessun impegno sul Contratto unico ma con una generica proposta di Protocollo d’intenti che parli di unificazione definitiva sul piano della filosofia astratta.
Evidentemente, su questi presupposti, la trattativa si è dovuta nuovamente interrompere non essendoci elementi di novità e, per alcuni aspetti, con posizioni di arretramento.
Conseguentemente, abbiamo immediatamente interrotto il negoziato e proclamato due giornate di sciopero nazionale del comparto dell’igiene ambientale privata per i giorni 23 e 24 gennaio 2012.
Noi siamo pronti per la sfida industriale, per rendere competitive le imprese anche sul piano dell’offerta ambientale e per un mercato regolato da diritti e regole, non abbiamo ancora compreso se le imprese private sono d’accordo su questo o, oltre al taglio del costo del lavoro, ritengono ancora di difendere l’idea vetusta della contrapposizione dogmatica.
Nei prossimi giorni, ci riuniremo come Segreterie Nazionali per decidere tutte le iniziative a sostegno della vertenza che dovrà essere più dura ed incisiva.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL Sgro’ Cenciotti – FIT CISL Paniccia Curcio – UILTRASPORTI Tarlazzi Modi – FIADEL Verzicco D’Albero
Roma lì, 15 dicembre 2011
Spett. le Fise/Assoambiente
Via del Poggio Laurentino, 16 Roma
Spett. le Commissione di Garanzia Sciopero
Piazza del Gesù, 46 Roma
E, p.c. Spett. le Anci Nazionale
Via dei Prefetti, 46 Roma
Dott. Emilio Del Bono
Dott. Angelo Rughetti
In relazione al consolidarsi delle criticità nella trattativa per il rinnovo del CCNL Fise/Assoambiente scaduto lo scorso 31 dicembre 2010, nonostante l’astensione dal lavoro straordinario effettuata dal 6 al 13 novembre 2011 e la prima giornata di sciopero di martedì 29 novembre 2011, siamo a comunicarvi la proclamazione di una ulteriore iniziativa di sciopero per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle aziende private d’igiene ambientale.
L’astensione collettivo dal lavoro ordinario è indetta per lunedì 23 gennaio e martedì 24 gennaio 2012, per tutti i turni di lavoro con inizio nei medesimi giorni, con lagaranzia dei servizi minimi previsti dalla legge 146/90 e successive modificazioni e dall’accordo nazionale di settore del 1° marzo 2001.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL Sgro’ Cenciotti – FIT CISL Paniccia Curcio – UILTRASPORTI Tarlazzi Modi – FIADEL Verzicco D’Albero
Roma lì, 15 dicembre 2011
In allegato la documentazione per il riconoscimento dell’Equivalenza dei titoli pregressi ai diplomi universitari delle professioni sanitarie
Durante l’ottavo congresso dell’EPSU è stata decisa la creazione di una sezione specifica dedicata ai giovani. Il Comitato Esecutivo dell’EPSU ha deciso nella riunione dell’8-9 Novembre 2010 la creazione di una rete dei giovani dell’EPSU.
Il 12 e 13 dicembre si è svolto a Bruxelles il primo incontro tra i giovani sindacalisti del settore pubblico, organizzato dall’EPSU
All’incontro hanno partecipato più di 30 giovani lavoratrici e lavoratori provenienti da 22 paesi europei. L’obiettivo della riunione era quello di iniziare la creazione di una rete europea tra i giovani sindacalisti dei settori pubblici.
Nella prima giornata abbiamo avuto modo di presentarci e fare il punto sullo stato dei settori pubblici nei nostri paesi di provenienza. In seguito ci siamo divisi in quattro gruppi di lavoro per confrontarci in maniera più specifica in merito alle problematiche relative ai diversi settori (Sanità, Enti locali, public utilities, funzioni centrali).
La seconda giornata di lavoro ha avuto inizio con il saluto ed il contributo della Segretaria Generale dell’EPSU Carola Fischbach-Pyttel.
In seguito è stato presentato il programma Youth on the move , un’iniziativa promossa dall’Unione Europea per incentivare la buona occupazione giovanile.
Dopo il dibattito che ha seguito la presentazione di Youth on the move, sono stati presentati i primi risultati della ricerca avviata dall’EPSU in merito a “Training jobs and decent work for young people – the role of employers and social dialogue in public services”.
La ricerca riguarda l’occupazione giovanile nei settori pubblici (16 – 24 anni) ed in particolar modo le politiche rivolte ai giovani per la formazione e l’occupazione, la precarietà lavorativa, le ripercussioni della crisi e le iniziative del sindacato e dei datori di lavoro per facilitare l’ingresso dei giovani lavoratori.
Anche i dati della ricerca presentata hanno suscitato un notevole dibattito a cui è seguito l’interventodi Thomasz Jacinski, Presidente della Youth Committee della CES.
Nella seconda parte della giornata sono state presentate le iniziative che alcuni dei sindacati presenti stanno realizzando a favore dei giovani.
Sono state presentate le campagne di ETF (sindacato europeo trasporti), UNISON, Regno Unito FP – CGIL e CMKOS/OSZSP – Repubblica Ceca.
A conclusione della due giorni si è deciso di continuare il lavoro iniziato con i gruppi ed organizzare nuovi momenti di confronto e di formazione nei prossimi mesi.
Adriana Bozzi
progetto politiche giovanili FP CGIL
bozzi@fpcgil.it
«Noi volevamo e continuiamo a volere la patrimoniale, perché comunque c’è uno squilibrio. Sulle prime case poteva esserci una progressività più significativa. Tra addizionali comunali, regionali, accise, Ici, la botta più consistente riguarda il lavoro dipendente. E poi servirebbero misure più incisive su evasione, elusione e sommerso».
(CGIL.it) – A seguito della convocazione dei sindacati da parte del ministro Patroni Griffi, la CGIL esprime soddisfazione e si augura “cose positive dopo il continuo accanimento contro gli statali”. “C’è bisogno di regole e certezze occupazionali che tolgano di mezzo il precariato”.
Dopo l’era Brunetta, che aveva di principio e di fatto azzerato la concertazione, potrebbe ora aprirsi una nuova fase di dialogo tra governo e sindacati in materia di pubblico impiego. Un segnale in questo senso è arrivato infatti dal ministro Filippo Patroni Griffi, che ha convocato i rappresentanti dei lavoratori pubblici il prossimo 13 gennaio a palazzo Vidoni.
E i sindacati confederali si dichiarano pronti al confronto, anche se con le doverose riserve. La convocazione viene accolta positivamente anche dalla CGIL. “Con Brunetta non eravamo più abituati a incontrare il ministro per la Pubblica amministrazione – afferma Michele Gentile, responsabile del dipartimento dei settori pubblici della CGIL nazionale – mi auguro cose positive dopo il continuo accanimento contro gli statali con le manovre di Berlusconi e il decreto ‘salva-Italia’, visto che i dipendenti pubblici pagano più di altri la questione previdenziale”.
ll primo grande capitolo da affrontare, sempre secondo Gentile, riguarda comunque i precari. “Ci sono tra i 200 mila e i 240 mila precari più gli oltre 120 mila della scuola. C’è bisogno di regole e certezze occupazionali che tolgano di mezzo il precariato e stiamo parlando di giovani che hanno professionalità da spendere. Quindi – continua Gentile – cosi’ come il ministro parla di nuovi concorsi e abbandonare la logica dei tagli lineari, noi diciamo di abbandonare la logica del blocco generalizzato delle assunzioni, dando spazio ai giovani e alla stabilizzazione dei precari in settori dove servono”.
Secondo Gentile, occorre “ricostruire un sistema di regole del lavoro quando si tenta di fare riforme profonde come quelle che vuole fare questo governo. Altro grande tema comunque è quello delle politiche contrattuali tali da coinvolgere tutte le amministrazioni, dalle Regioni agli enti locali e amministrazioni centrali.Così non è stato con l’accordo del gennaio 2009 non firmato dalla CGIL. Un nuovo accordo è sempre possibile”. “Nell’ultimo periodo del governo Prodi – ricorda ancora Gentile – abbiamo firmato tutti un memorandum con la riforma della contrattazione e l’organizzazione del lavoro nella pubblica amministrazione e i nuovi contratti che occorre rilanciare”. Quanto alla contrattazione, il “ministro parla contrattazione integrativa ma questa non si deve basare sulla legge Brunetta, ma sui contratti attualmente vigenti, altrimenti non ci stiamo”.
Da quello che si è potuto apprendere, l’incontro avrà come oggetto le varie questioni aperte nel settore del pubblico impiego. Il tema viene confermato anche dal sintetico comunicato dello stesso ministero. E’ probabile che, sulla scelta abbia pesato anche il recente sciopero generale del pubblico impiego, indetto da CGIL, CISL; UIL e UGL il 19 dicembre. Si e’ trattato di una protesta nell’ambito di una mobilitazione unitaria contro la manovra, che ha portato anche a una conferenza stampa unitaria dei leader Camusso, Bonanni e Angeletti in piazza Montecitorio il 24 dicembre.
Sempre secondo le prime anticipazioni, sul tavolo del ministro Patroni Griffi dovrebbe arrivare il nuovo modello contrattuale: l’idea è quella di approdare a un modello unico che venga condiviso anche da Regioni ed enti locali e da tutti i sindacati, anche se c’è da ricordare che la CGIL ha sempre ribadito la correttezza della scelta di non firmare l’accordo dell’aprile 2009. Per il ministro potrebbe essere comunque questo il primo tema all’ordine del giorno. Inoltre, il ministro dovrebbe porre all’attenzione dei sindacati la questione del dividendo di efficienza, ossia le risorse che vengono risparmiate da ridistribuire in termini di produttività’. “Sarebbe opportuno – ha detto Patroni Griffi – mettere in pratica la legge che prevede di destinare il 50% dei nuovi risparmi alle buste paga dei lavoratori”.
Sulla convocazione del 13 gennaio e sulle prime anticipazioni delle proposte del ministro è intervenuta anche Rossana Dettori, segretario generale della Funzione pubblica CGIL. “Dal Ministro Patroni Griffi arrivano alcune proposte di buonsenso, ma che in certi casi non sembrano tener conto della realta’”, ha dichiarato Rossana Dettori, commentando l”intervista al Ministro della Funzione Pubblica sul quotidiano “Il Messaggero”. “Semplificare le procedure a costo zero, con un organico invecchiato come il nostro e con i fondi per la formazione ridotti all’osso – spiega Dettori – ci sembra quantomeno irrealistico.
Senza sblocco del turn over strumenti innovativi e investimenti in formazione, la semplificazione di cui si parla è una chimera. La beffa delle riforme a costo zero pensavamo fosse stata archiviata dai fatti”.
Più nello specifico, Dettori spiega che “sulla riduzione dei certificati chiediamo che si facciano le dovute differenze. È giusto non vessare i cittadini richiedendo certificazioni e informazioni che potrebbero essere scambiate tra gli enti pubblici o reperite nei database – aggiunge la sindacalista – ma sul tema del controllo di legalità, penso al Durc e alla certificazione antimafia, non possiamo permetterci arretramenti, visto il livello allarmante di corruzione e di illegalita’ diffusa”.
Infine, rispetto all’annunciato incontro del 13, Dettori avanza una esortazione. “Mi permetto un’esortazione: non si dica più che si intende coinvolgere anche la CGIL, quasi fosse una concessione. Il coinvolgimento del più grande sindacato italiano dovrebbe essere un fatto fisiologico, non degno di menzione. Aspettiamo da tempo di poter avere un confronto vero e speriamo di trovare la stessa disponibilità nel Governo, ma sarebbe stato utile farlo prima degli annunci a mezzo stampa. Siamo ad esempio contrari all’idea che i contratti siano finanziati con i risparmi, perché questa logica aziendalista non può essere applicata ai servizi pubblici e non da certezze sulla copertura economica. I rinnovi contrattuali vanno finanziati con risorse certe. Se si intende proseguire con il blocco della contrattazione nazionale e integrativa, lo si dica chiaramente. In quel caso – conclude Rossana Dettori – si troverà la nostra ferma opposizione”.
Programma Ippocrate del 22-12-2011 su RAI NEWS24
Il conduttore Gerardo D’Amico intervista Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici che spiega le ragioni dello sciopero dei medici del 19 dicembre 2011. Trasmesso anche lo spot realizzato dalla Fp Cgil Medici e Dirigenti per la campagna ‘Contro i tagli! Difendiamo la sanita’ pubblica e la tua professionalita”.
28.12.2011 – In allegato, la risposta dell’Ufficio 1° di gabinetto del Capo Dipartimento relativa alla richiesta di informazioni inoltrata dal Coordinamento Nazionale VV.F. relativamente allo schema di d.P.R. concernente l’individuazione degli Uffici dirigenziali periferici ed allo schema di d.P.R. relativo al Regolamento di servizio del CNVVF.
Nel pomeriggio di mercoledì 21 dicembre si è svolto un incontro tra la Delegazione Trattante di Parte Pubblica e le Organizzazioni Sindacali avente per oggetto il Sistema Premiante 2011, con particolare riferimento alla valutazione del raggiungimento degli obiettivi e dell’apporto partecipativo individuale nonché la definizione delle fasce di merito individuale di cui all’art. 19 del decreto legislativo 150/2009 per le future progressioni economiche e di carriera e per la ripartizione di eventuali risorse aggiuntive derivanti dal “dividendo dell’efficienza”.
Come già anticipato nel corso di tutto l’iter della trattativa la posizione della FP CGIL Inail è stata sempre contraria all’impianto proposto in quanto, pur tenendo conto dell’attenuazione degli effetti economici dell’applicazione del sistema, non modifica la ragione di fondo della nostra contrarietà. Da qui la nostra mancata sottoscrizione dell’accordo proposto.
Sostanzialmente si accetta, di fatto, l’introduzione della famigerata legge Brunetta all’interno del nostro Istituto che, come è e ancor di più sarà evidente in futuro, non contribuirà minimamente al miglioramento della qualità e dell’efficienza dei servizi erogati ma piuttosto introdurrà elementi di conflittualità all’interno delle Strutture di cui francamente, in questa fase, non se ne avverte alcuna necessità.
La mancata sottoscrizione dell’accordo non significa minimamente “il non sporcarsi le mani” su materie scomode. Tutt’altro: siamo sempre disponibili a discutere di qualsiasi argomento, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro e il miglioramento dei servizi e della condizione di lavoro, ma vorremmo farlo dentro un percorso partecipativo e propositivo.
Spiace dover evidenziare che, nell’ambito di un non facile tentativo di recupero dell’unità sindacale con Cisl e Uil, queste Organizzazioni ancora continuano nel loro appoggio a politiche fallimentari e penalizzanti per il lavoro pubblico e per i lavoratori che rappresentiamo.
Per quanto ci riguarda abbiamo coerentemente rivendicato un percorso, che dura ormai da anni, di contrarietà alle politiche messe in atto dagli ex Ministri Tremonti e Brunetta e non ci ha fatto cambiare idea sull’accordo neppure alcune modifiche, uscite dal cilindro all’ultimo momento, che attenuano la percentuale relativa all’impegno individuale. Quello che contestiamo è la sostanziale definizione per legge di spazi prima riservati alla contrattazione che svilisce il ruolo sindacale fino a ridurlo a mero certificatore di scelte altrui.
Non ci ha mai convinto e meno che meno oggi, l’idea che il ruolo della contrattazione, come affermano altre sigle sindacali, si esalta anche nel tentativo di ridurre la portata del danno che l’introduzione di quelle norme introduce nel sistema; riteniamo invece che così facendo ci si relega ad un ruolo subalterno e sempre più marginale.
Abbiamo invece bisogno di riconquistare spazi pieni di contrattazione dover poter esprimere compiutamente e senza vincoli precostituiti il nostro ruolo.
Credo che fosse giusto e necessario dire basta per iniziare ad invertire la rotta. Se fossimo riusciti a farlo insieme alle altre sigle sindacali siamo convinti che avremmo avuto qualche opportunità in più per difendere al meglio i lavoratori dell’Istituto. Altri hanno, legittimamente, scelto strade diverse e risponderanno delle loro scelte di fronte al personale dell’Istituto.
Da parte nostra continueremo le nostre battaglie convinti che alla fine il nostro lavoro e il nostro impegno sarà premiato.
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
ROBERTO MORELLI
Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto mille proroghe all’interno del quale è contenuta la norma che prevede il prolungamento di sei mesi dei contratti dei 650 lavoratori a tempo determinato del Ministero dell’interno, impiegati presso gli uffici immigrazione.
Apprezziamo l’impegno e lo sforzo del Ministro e dell’Amministrazione ma non possiamo essere soddisfatti.
Ancora una volta la questione delle regolarizzazione dei cittadini migranti e dei loro diritti viene affrontata in termini emergenziali attraverso un’ulteriore proroga dei contratti dei lavoratori che ogni anno vedono messo a rischio il loro posto di lavoro.
Non è più possibile continuare con le proroghe infinite che producono solo incertezza sull’erogazione delle prestazioni e frustrazione per chi deve garantire il servizio.
La FP–CGIL già da gennaio chiederà al Ministro Anna Maria Cancellieri di avviare un confronto diretto a trovare una soluzione definitiva o di lungo termine per garantire il posto di lavoro e i servizi all’immigrazione.
Roma, 24 dicembre 2011