“Apprendiamo con soddisfazione che la delega ai Vigili del fuoco è stata affidata a Emanuele Prisco, un vigile del fuoco, che conosce la nostra Amministrazione e le dinamiche dipartimentali”.  Così Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf, Massimo Vespia, segretario generale Fns Cisl, e Franco Giancarlo, segretario generale Confsal Vvf, commentano l’attribuzione da parte del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, della delega sui Vigili del fuoco al sottosegretario Emanuele Prisco.

“Il nostro auspicio – continuano i sindacalisti – è che la sua esperienza, maturata nel settore anche nel corso degli anni di servizio presso la nostra Amministrazione, possa rilanciare il Corpo attraverso un confronto necessario per affrontare e risolvere i gravi problemi e le criticità che da tempo affliggono tutto il personale. Auguriamo al sottosegretario Prisco buon lavoro, assicurando da parte nostra, come consuetudine, rinnovato spirito di collaborazione, costruttivo e propositivo, consapevoli che metteremo in campo ogni utile azione per il raggiungimento degli importanti obiettivi”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.

Appuntamento a Roma in corso d’Italia 25 dalle ore 15

“Un piano straordinario per l’occupazione nel settore pubblico”. È il titolo di un rapporto della Funzione Pubblica Cgil che verrà presentato venerdì 2 dicembre nel corso di una conferenza stampa. Appuntamento a Roma presso la sede della Cgil Nazionale, sala Santi, in corso d’Italia 25 dalle ore 15 alla presenza del direttore generale di Fpa, Gianni Dominici, della segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, e del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Un rapporto dal quale emerge come risulti evidente che non solo è a rischio la messa in opera del Pnrr, e delle riforme collegate, ma della stessa tenuta dei servizi pubblici.

Funzioni Centrali, nuova classificazione ed effetti dei nuovi stipendi: benefici non solo sui tabellari.
In basso un volantino esplicativo.

“Nessuna risorsa in legge di Bilancio per assunzioni e rinnovi dei contratti del comparto difesa e sicurezza. Agli operatori delle Forze armate e delle Forze di polizia si chiede sempre l’impegno a garantire la difesa e la sicurezza del Paese, al quale non si sottraggono mai, ma tale impegno non viene riconosciuto nei fatti dal Governo. Una manovra che non rende giustizia alle donne e agli uomini in divisa”. Lo affermano in una nota Cgil nazionale, Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Silp Cgil.

“I contratti sottoscritti con colpevole ritardo da parte del Governo sono già scaduti nel 2021, il contratto dell’area dirigenziale non è mai partito e la decorrenza è fissata a gennaio 2018. Si attendevano risorse per avviare la nuova stagione contrattuale alla quale – sottolineano Cgil, Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Silp – avremmo voluto che potessero partecipare anche i costituiti sindacati militari, ma purtroppo, nonostante la pronuncia della Corte costituzionale del 2018, la recente legge sulla rappresentanza sindacale militare li esclude dal tavolo della contrattazione. Avremmo voluto un impegno in manovra anche su questa materia per garantire una reale rappresentanza e invece non sono stati stanziati nemmeno i soldi”.

“Di contro – aggiungono Cgil, Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Silp – la bozza della manovra finanziaria prevede 36 milioni di euro di tagli per i prossimi tre anni da conseguire mediante la riorganizzazione e l’efficientamento dei servizi degli istituti penitenziari presenti su tutto il territorio nazionale, in particolare con la ripianificazione dei posti di servizio e la razionalizzazione del personale”. “A questi – proseguono Cgil, Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Silp – vanno aggiunti i tagli al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità per oltre un milione e mezzo di euro per l’efficientamento dei processi di lavoro, per l’attuazione dei provvedimenti penali emessi dall’Autorità giudiziaria e per la razionalizzazione della gestione del servizio mensa per il personale. Una manovra – concludono – che anche sul piano sicurezza la Cgil trova deludente sia nei contenuti che nel metodo”.

“Esprimiamo le nostre più sincere e addolorate condoglianze alle famiglie dell’autista soccorritore e del paziente, entrambi presenti a bordo di un’ambulanza della Croce rossa italiana, deceduti a seguito di un gravissimo incidente a Chiaravalle, in provincia di Ancona”. Così in una nota la Fp Cgil Nazionale e le Rsa Fp Cgil Comitato Croce Rossa nazionale, aggiungendo “vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione al secondo soccorritore rimasto ferito”.

“Al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco deve essere riservata la massima attenzione e considerazione da parte del Governo e della politica affinché possa continuare ad assicurare, grazie a uno stanziamento di risorse specifiche, un servizio indispensabile e unico nel suo genere alla cittadinanza”. Ad affermarlo sono Mauro Giulianella, Massimo Vespia e Franco Giancarlo, rispettivamente il coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf e i segretari nazionali di Fns Cisl e Confsal Vvf, anche alla luce dell’impegno messo in campo dai Vigili del fuoco nelle operazioni di soccorso per l’evento franoso di Ischia.

Ai Vigili del fuoco, continuano i dirigenti sindacali, “servono assunzioni per potenziare gli organici, automezzi idonei e di nuova concezione tecnologica, oltre che una più capillare distribuzione delle sedi operative sul territorio. Al Capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, un Vigile del fuoco al quale manifestiamo tutta la nostra solidarietà per l’impegno dimostrato in questi anni, chiediamo di affidare il coordinamento delle attività emergenziali ai Vigili del fuoco, così come recita l’art. 10 del Codice di Protezione Civile. Tutti gli Enti, i Corpi e le Associazioni coinvolte che rendono il Sistema di Protezione Civile, unico nel suo genere, grazie alla capacità, alla professionalità e alle competenze riconosciute al Corpo dei Vigili del Fuoco, saranno in grado di dare quel valore aggiunto durante le operazioni di soccorso”.

I Vigili del Fuoco, inoltre, “devono collaborare anche nella stesura dei piani di emergenza comunali, provinciali e regionali proprio in ragione del fatto che sono i primi attori dell’emergenza quando si verificano gli eventi. Siamo stanchi di correre dietro alle catastrofi senza una concreta prospettiva di poterle fronteggiare adeguatamente. Questo è il valore aggiunto utile a evitare le catastrofi come quella di Casamicciola. I Vigili del fuoco non si sottraggono e intendono svolgere appieno il ruolo di componente fondamentale di quel sistema ma chiedono di essere messi nelle condizioni di farlo al meglio e senza rischiare sulla propria pelle”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.

“L’ennesima tragedia annunciata che miete vittime e dispersi. Ci stringiamo al fianco dei familiari e dei cittadini dell’isola, a loro va il nostro messaggio”. A dichiararlo Mauro Giulianella, Massimo Vespia e Franco Giancarlo, rispettivamente il coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco e i segretari della Fns Cisl e della Confsal Vvf, che aggiungono: “Non possiamo esimerci dalla responsabilta di denunciare, ancora una volta, l’inadeguatezza della capacità di previsione, di prevenzione e pianificazione delle emergenze che, purtroppo, caratterizza il nostro Paese e che continua a determinare tragedie”.

“Ci sarà tempo – proseguono – per rappresentare le tante criticità che vivono i Vigili del Fuoco, criticità crescenti che ormai sono note a tutti. Oggi, come sempre in queste occasioni, è il momento di lavorare a testa bassa e dimostrare che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è al fianco della popolazione del Paese”.

“Il nostro grazie va alle lavoratrici e ai lavoratori impegnati nelle operazioni di soccorso, con l’obiettivo primario di salvare vite umane e di mettersi a disposizione della loro salvaguardia e incolumità. Il 29 novembre incontreremo il Ministro dell’interno Piantedosi, in quell’occasione rappresenteremo le nostre difficoltà, questo è il momento della solidarietà”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.

COMUNICATO STAMPA CGIL NAZIONALE – FP CGIL – FLC CGIL

“Dalle prime bozze della legge di Bilancio ciò che emerge con chiarezza è l’assenza dello stanziamento di risorse per i rinnovi contrattuali del triennio 2022 – 2024 e la previsione di una ancora non quantificata indennità di vacanza contrattuale. Riconoscere adeguamenti salariali ai dipendenti della sanità, dell’istruzione e degli enti locali, e dello stato è un tema che il Governo decide di non assumere”. Lo affermano, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti e i segretari generali di Fp Cgil e Flc Cgil Serena Sorrentino e Francesco Sinopoli.

Per i tre dirigenti sindacali “questa scelta punta evidentemente da una parte a indebolire la funzione del contratto nazionale, dall’altra a penalizzare le lavoratrici ed i lavoratori del pubblico impiego che assisteranno all’erosione degli incrementi appena ottenuti con gli ultimi rinnovi contrattuali, avvenuti già quando i contratti erano scaduti”.

“Si prosegue – sottolineano Scacchetti, Sorrentino, Sinopoli – nella pratica di procrastinare la tempistica dei rinnovi contrattuali negando nei fatti il diritto al contratto, diritto che il personale dovrebbe avere per tutelare e rafforzare il proprio potere d’acquisto, ma anche per rispondere alle esigenze che emergono in questi mesi in virtù dell’attuazione del Pnrr e dei cambiamenti sociali ed economici con cui si confrontano i lavoratori e le lavoratrici della sanità, delle funzioni centrali, degli enti locali, del sistema di istruzione, dell’università e della ricerca. Invece di puntare sulla valorizzazione del personale, sull’innovazione dell’organizzazione del lavoro, sul miglioramento della qualità dei servizi, si preferisce rimuovere del tutto il problema”.

“Nonostante le dichiarazioni del Ministro Zangrillo, nonché gli impegni del Ministro Valditara, quello che emerge con nettezza è che questa manovra prevede alcune indennità specifiche per poche categorie di personale dei servizi pubblici, personale che però è complessivamente rimosso dall’agenda delle priorità del Governo Meloni. Questa non è una scelta condivisibile né giusta, non rinunceremo al ccnl, siamo pronti alla mobilitazione”, concludono Scacchetti, Sorrentino, Sinopoli.

“Nessun lavoratore può essere trattato come lo sono i Vigili del Fuoco in servizio presso il distaccamento aeroportuale e terrestre di Pantelleria. Una condizione di vivibilità degli ambienti a dir poco indecorosa”. Ad affermarlo è Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf, in visita presso il distaccamento alla presenza del segretario generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, e della segretaria generale della Fp Cgil Trapani, Caterina Tusa.

Una situazione così descritta dal dirigente sindacale: “Senza spazi comuni, bagni inadeguati, armadietti adibiti alla custodia delle attrezzature e degli abiti da intervento ubicati in spazi angusti e senza alcuna zona di decontaminazione. Queste le condizioni di lavoro e vivibilità che il personale del comando di Trapani è costretto a subire a causa della continua disattenzione del Dipartimento sulle problematiche del distaccamento di Pantelleria. Stessa cosa per quanto riguarda i mezzi di soccorso: logori e non custoditi all’interno di autorimesse dedicate, esposti alla salsedine e ad agenti atmosferici”.

Per Giulianella si tratta di “una situazione indecorosa, simile peraltro a molte altre sedi della regione Sicilia. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha l’obbligo di mettere in campo ogni iniziativa utile affinché gli enti preposti, l’ENAC in questo caso, e Il Dipartimento Vvf, risolvano questo annoso problema, diventato indecoroso per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il più amato dagli italiani. Va riconosciuta dignità e rispetto a quei lavoratori, nessuno può lavorare in queste condizioni, così come va data una risposta in termini di risorse umane permettendo ai Vigili del Fuoco residenti a Pantelleria, dislocati presso altri comandi, di prestare servizio nell’isola”, conclude.

In manovra nessuna risposta, pronti a manifestazione e sciopero

Riprende con effetto immediato lo stato di agitazione del personale di Inl e Anpal per rivendicare il riconoscimento della perequazione dell’indennità di Amministrazione. Ad annunciarlo sono le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi nel dare conto dell’esito di un incontro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nel corso dell’incontro col dicastero guidato da Marina Calderone, riportano i sindacati, “ci è stato riferito che, nonostante sia stata presentata dal Ministero una norma che prevede la perequazione di tutto il personale a far data dal 1° gennaio 2020, tale norma non è stata recepita nella prima bozza della legge di bilancio. Ci è stata altresì rappresentata la strategia che il Ministero intende intraprendere: anzitutto ripresenteranno la medesima norma nei prossimi giorni, prima che inizi l’iter parlamentare. Qualora questo non dovesse produrre risultati, il Ministero proverà a far inserire un emendamento per via parlamentare e qualora neppure questa strada dovesse andare a buon fine, il Ministero proverà a far inserire la norma attraverso altri veicoli normativi come il decreto milleproroghe e/o il decreto omnibus, che dovrebbero essere approvati entro il 31 dicembre”.

Da parte nostra, osservano Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi, “nel prendere atto di quanto evidenziato, abbiamo rappresentato la nostra profonda insoddisfazione in quanto, dopo mesi, non c’è ancora nulla di concreto per lavoratrici e lavoratori. Proprio per questo, riprendiamo con effetto immediato lo stato di agitazione del personale, riservandoci di effettuare nei prossimi giorni un presidio davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze e una nuova giornata di sciopero nazionale del personale”, concludono.

‘Un risultato importante che sana ingiustizia’

“Finalmente si completa la stabilizzazione del personale precario assunto a tempo determinato per far fronte alle esigenze del sisma 2016. Un risultato importante frutto del nostro costante e concreto impegno”. È quanto afferma la Fp Cgil nel sostenere che “nella bozza di legge di bilancio 2023, all’articolo 115, comma 20, è presente la modifica dell’articolo 57 del DL 104/2020 che riapre i termini per la stabilizzazione e la riassegnazione dei finanziamenti residui”.

La Fp Cgil fa sapere come “in questi anni abbiamo sollecitato il Ministero della Pubblica Amministrazione di farsi carico di riaprire una nuova procedura da finanziare con le risorse non utilizzate per la prima fase di stabilizzazione, scongiurando di penalizzare questo personale e garantire agli enti di assicurare i servizi. Dopo ripetute nostre segnalazioni sembra che il governo sia corso ai ripari proponendo in manovra una norma che sana un’ingiustizia, che come Fp avevamo chiesto ed evidenziato, nel nostro impegno continuo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori”, conclude.

“Chi cura le vite rifiuta la guerra”
Serena Sorrentino al V Congresso della Confederazione sindacale internazionale ITUC a Melbourne, Australia

Post Facebook di Serena Sorrentino del 22 novembre

Con oggi si conclude il 5* Congresso dell’ITUC (#ITUC22) a Melbourne. Sono state giornate molto interessanti, che hanno sicuramente rafforzato alcune nostre convinzioni e obiettivi: garantire lavoro decente e dignitoso nel mondo, governare i grandi cambiamenti che stanno attraversando il mondo con una transizione giusta ed equa, difendere ed estendere i servizi pubblici garantendo l’accesso ai diritti universali, combattere le discriminazioni nel lavoro e nella società. Soprattutto con la proposta di un Nuovo Contratto Sociale si prende atto del fallimento del capitalismo e delle mondializzazione finanziaria dominata dalle speculazioni delle multinazionali, di quello dell’economia mondiale neoliberista e dominata dalle imprese.
Cambiare radicalmente questa impostazione vuol dire lottare contro le iniquità, lo sfruttamento e la discriminazione. Il cambiamento deve essere globale e a beneficio di tutti i popoli del mondo. Occupazione, Diritti, Salari, Protezione sociale, Uguaglianza, Inclusione sono i capitoli fondamentali del Nuovo Contratto Sociale, ma ancor di più è fondamentale la convinzione forte e radicata da parte del movimento sindacale globale che bisogna difendere la Democrazia e la libertà sindacale, che sono sotto attacco in tutto il mondo. Pace e Democrazia, dalla repressione omicida in Myanmar all’imposizione di regimi autoritari a Hong Kong e in Bielorussia, al diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e la fine del conflitto con la definizione di due stati per due popoli, ai conflitti che attraversano l’Africa martoriandola, fino alla destabilizzazione dei processi politici nelle democrazie consolidate.
Nazionalismo, populismo, xenofobia, antisemitismo e islamofobia dilagano in tutto il molto e tantissimi sindacati di diversi Paesi si sono schierati a sostegno della proposta della Cgil di un manifesto per la costituzione di una rete internazionale dei sindacati antifascista. La Cgil ha una rete di relazioni internazionali strutturata, radicata e forte che ci ha consentito di essere parte del dibattito politico grazie allo straordinario lavoro di Salvatore Marra, Sergio Bassoli, Mabel Grossi.
La cosa più interessante su cui riflettere nella costruzione delle mobilitazioni nazionali è la consapevolezza che l’attacco ai diritti della persona e dei lavoratori ha tratti comuni in tutto il mondo ed è fortemente ancorato alla crescita delle disuguaglianze, vera e propria strategia politica di attacco alle libertà e alla democrazia sempre di più sostituita con modelli di governo autoritari, sovranisti, xenofobi e da un modello di sviluppo che delega alle imprese la crescita che non è né inclusiva, né distributiva, né sostenibile.
Il nostro lavoro come Funzione Pubblica Cgil a livello europeo con Epsu e internazionale con Psi per contrastare la privatizzazione dei servizi pubblici e le speculazioni delle multinazionali che operano nel settore dell’assistenza e della sanità escono rafforzate da queste giornate di scambi, in particolare sulla necessità di lavorare a livello internazionale sulla difesa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla difesa del diritto di sciopero nei servizi essenziali.
In queste intense giornate abbiamo anche incontrato la comunità di italiani residenti in Australia. Emigranti che testimoniano quanto sia assurdo, ingiusto e contro i diritti fondamentali della persona affrontare il tema dell’accoglienza ai migranti come sta facendo il nostro Paese da troppi anni. Mi ha detto un compagno originario di Verona che quando sono arrivati qui gli italiani erano stranieri, come oggi lo sono i tanti che da terra e mare arrivano in Italia, poi hanno costruito case, strade, sono diventati insegnati, lavoratori del settore turistico, professionisti, sono diventati parte della comunità istituzionale e politica. Non si spiegano quindi come facciamo, noi popolo di emigranti ancora oggi, a non comprendere che la mobilità delle persone è una ricchezza e l’accoglienza un dovere.
Abbiamo avuto la possibilità di comprendere quanto sia importante anche il ruolo del sindacato attraverso l’opera meritoria del patronato Inca Cgil nel mondo. Le nostre sedi all’estero sono le nostre originarie Camere del Lavoro: luoghi di accoglienza, tutela e soprattutto di partecipazione. Un vero e proprio sindacato di comunità, di cui spesso siamo poco consapevoli.
Abbiamo avuto l’occasione grazie alla Cgil di rafforzare anche la voce della lavoratrici e lavoratori dei settori pubblici nel dibattito, nei 3 minuti (senza deroghe) che ogni delegato ha a disposizione questi sono stati i contenuti offerti al dibattito:

Compagne e Compagni, Colleghe e Colleghi,
il congresso #ITUC22 promuove un Nuovo Contratto Sociale.
Un Pilastro di questa strategia deve essere la difesa del valore sociale dei servizi pubblici, a partire dalla Salute.
La salute non è solo organizzazione del servizio sanitario e sociale, è molto di più, riguarda il benessere delle persone, delle comunità e dell’ambiente, è un diritto universale.
Transizione giusta ed equa deve voler dire governare i grandi cambiamenti demografici, climatici e tecnologici mettendo in sicurezza le persone.
La Salute non è e non può essere assimilata ad una merce globale.
Non può essere il mercato a scegliere chi vive e chi no, come è successo nella pandemia covid-19 e come accade in tanti paesi del mondo.
Il Covid-19 è stato il sintomo di una patologia più forte che è la debolezza dei sistemi di protezione sociale nel mondo, sotto attacco da anni di politiche di austerity e privatizzazioni.
Le politiche economiche pubbliche devono cambiare il loro orientamento investendo nei servizi pubblici e contrastando le speculazioni delle multinazionali.
Ci vuole un cambiamento radicale, lo dobbiamo alle generazioni future la cui aspettativa di vita si riduce anziché aumentare, alle persone più fragili, a chi soffre di salute mentale, alle persone disabili, al dovere di prendersi cura delle persone anziane e non autosufficienti, alle donne, occupandoci della salute delle lavoratrici e del diritto di tutte le donne alla maternità consapevole e alla tutela della salute di genere nell’autodeterminazione, lo dobbiamo soprattutto ai quasi 180 mila colleghi operatori sanitari e dell’assistenza morti nella pandemia per salvare le vite di tutti noi.
Il mercato del lavoro dei servizi pubblici, dei professionisti sanitari e dell’assistenza in particolare, è sempre più globale.
Per questo la nostra strategia sindacale deve essere internazionale: contrattazione collettiva, salari dignitosi, orari di lavoro adeguati ( tutelando la norma sull’obbligo del rispetto delle 11 ore di riposo), contrasto alle violenze nei confronti degli operatori e al burn-out, tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nei confronti delle malattie professionali, investimento nella ricerca sanitaria, contrattazione dei processi di digitalizzazione compresi i settori della salute e dell’assistenza, lotta alla precarietà e al dumping contrattuale.
La Salute deve essere dichiarata bene comune, universale, tutelata dal servizio pubblico.
Questa è l’unica strategia per contrastare le discriminazioni e le disuguaglianze sociali, garantire un’esistenza libera e dignitosa, difendere la democrazia e la giustizia sociale.
Economia della cura, diritti della persona, diritti del lavoro, pace e disarmo: in una parola Benessere.
Chi cura le vite delle persone rifiuta la guerra che è prima di tutto la sospensione dello stato di diritto, delle libertà e la negazione del valore della vita umana.
Come scriveva J.P.Sartre “quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri a morire”, e i poveri di solito sono lavoratrici, lavoratori che rappresentiamo noi.

Con l’intervento di tutte le compagne e compagni al Congresso a partire dal segretario confederale Cgil, Cristian Ferrari, del presidente nazionale di Inca Cgil, Michele Pagliaro, del segretario generale Filt, Stefano Malorgio, della segretaria generale della Fiom di Milano, Roberta Turi, della responsabile internazionale della Filt, Elisa Gigliarelli, della segretaria di NIdiL Mantova, Gloria Pavesi, dell’elezione di Luca Visentini segretario generale CSI e dell’elezione di Maurizio Landini, vicepresidente del CSI, torniamo in Italia con molta motivazione, convinzione e forza, consapevoli che solo la solidarietà e la mobilitazione internazionale delle lavoratrici e lavoratori, solo la difesa delle libertà sindacali e il rifiuto della Guerra e la Pace come progetto politico di un nuovo ordine mondiale basato sulla giustizia sociale, sulla riconversione verde per salvare il pianeta, sulla lotta alle discriminazioni di genere, generazione, etniche, sociali, politiche e culturali.

 

Sorrentino a congresso Ituc, salute bene comune universale (VIDEO)

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