Giustizia Minorile: Interpello per Comandante di Reparto presso IPM Acireale.

DAP: convocazione OO.SS per apertura Istituto penitenziario di Gela.

 
 

Richiesta incontro urgente su problematiche servizio di documentazione atti processuali

Roma, 5 ottobre 2011

 
 Al Ministro della Giustizia
                                                                                                          Sen. Francesco Nitto Palma
                                                                                             
                                                                                              p.c.    Al Sottosegretario di Stato
                                                                                                          Sen. Giacomo Caliendo
                                                                                             
                                                                                              p.c.     Al Capo Dipartimento
                                                                                                          dell’O. G.
                                                                                                          Pres. Luigi Birritteri
 

OGGETTO: Richiesta incontro urgente su problematiche servizio di documentazione atti processuali.
 
 

Sig. Ministro,
                                le scriviamo per denunciare le gravi problematiche connesse con il vigente sistema di appalto del Servizio di documentazione atti processuali e servizi correlati, vista l’imminenza di emanazione del bando di gara per il prossimo biennio e l’indifferenza mostrataci sino ad oggi dai vertici del Ministero della Giustizia.
            Nonostante le nostre ripetute segnalazioni sulle gravi inadempienze relative alla regolarità retributiva e di trattamento da parte di alcune ditte appaltatrici ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
            In alcune  sedi Giudiziarie i lavoratori non  ricevono la retribuzione da mesi, né vengono loro consegnate buste paga, attestazione del versamento dei contributi e dell’accantonamento del TFR; a questi lavoratori viene richiesto di andare a lavorare anticipando le spese vive necessarie per assolvere alla propria attività e spesso di mettere a disposizione strumentazione e materiali propri; nonostante ciò si sono visti togliere il lavoro quando sono entrati in sciopero per rivendicare quanto loro dovuto ed il Consorzio Astrea, oggi unico appaltatore, ha affidato le attività ad altra consorziata attraverso l’istituto della surroga senza provvedere a che l’intervento garantisse la continuità lavorativa per quei  lavoratori che, anche senza retribuzione, avevano garantito il buon funzionamento dei servizi e reso possibile la celebrazione di udienze, audizioni e processi.
Non riteniamo giusto che il Ministero della Giustizia abbia tollerato e continui a tollerare tale irresponsabile condotta da parte del principale soggetto appaltatore, che non ha garantito né la regolarità delle retribuzioni né la continuità lavorativa dei dipendenti delle società ad esso consorziate .
Inoltre nell’ambito del denominato Lotto 3 circa 400 lavoratori, a seguito dell’esito di una sentenza del Consiglio di Stato che ha tolto l’appalto al Raggruppamento Temporaneo d’Impresa Art. Co., non si sono visti riassumere dal ricorrente Consorzio Astrea, in quanto lo stesso sostiene di non dover acquisire, unitamente alla gestione dell’appalto, gli addetti. 
Questo è l’ennesimo comportamento negativo tenuto dal Consorzio Astrea per il mancato rispetto dei termini dei Contratti Nazionali applicati ai lavoratori coinvolti, nonché la mancata osservanza delle clausole contenute nel bando di gara d’appalto sul quale ha predisposto il ricorso.
             Richiamiamo inoltre la sua attenzione sulle segnalazioni fatte a codesto Ministero ed alle autorità competenti relative alla necessità di monitorare l’attività di trascrizione vista l’importanza del servizio reso che contribuisce a garantire il diritto alla giustizia scritto nella Costituzione. 
            L’attività infatti viene svolta, al di là di quanto previsto nel capitolato d’appalto, con una commistione pressoché completa tra i vari Lotti e, nell’ambito di uno stesso lotto, tra diversi Tribunali e Corti d’appello. In spregio di qualsiasi controllo sulla sicurezza, avviene spesso da remoto, addirittura dalle abitazioni dei singoli lavoratori e, anche quando trattasi di lavoratori dipendenti, al di fuori di qualsiasi  confronto col sindacato  sulle modalità della prestazione, senza che ai responsabili della sicurezza sia concesso di effettuare il sopralluogo.
            Ci sono state alcune denunce all’autorità per casi in cui non vi era corrispondenza tra gli esecutori materiali della trascrizione e l’operatore con la cui firma veniva pubblicata nel sistema Intranet; riteniamo che ciò sia estremamente grave e che possa costituire un pericolo per la sicurezza degli uffici giudiziari e per l’efficienza del servizio oltre ad arrecare pregiudizio alla dignità  professionale degli operatori direttamente coinvolti. Se non si interverrà con urgenza per regolamentare la questione lo stesso Ministero della Giustizia potrebbe essere individuato come responsabile di eventuali fuoriuscite di dati sensibili dagli uffici giudiziari.
            E’ sicuramente al corrente della ferma contrarietà della CGIL al DDL sulle intercettazioni:  le sue dichiarazioni recenti in merito, in particolare quelle relative  alla fuoriuscita di dati sensibili, mal si coniugano con un sistema in cui vengono tollerate le suddette situazioni e la cattiva gestione di appalti esterni può mettere in pericolo la sicurezza dei dati trattati negli uffici giudiziari.
            Come Organizzazione Sindacale siamo impegnati in una battaglia a difesa dei diritti del lavoro e dei servizi pubblici; la situazione che le abbiamo illustrato si pone in netto contrasto con un servizio pubblico efficiente e sicuro.
             Per questi motivi  le chiediamo un incontro urgente per discutere tutte le questioni da noi sollevate e concordare insieme il bando di gara in modo da garantire i lavoratori ed il servizio reso.            
            A tal fine le alleghiamo una breve scheda contenente gli approfondimenti dei vari punti oggetto della presente, nonché le nostre richieste e restiamo in attesa di una pronta convocazione, in caso ciò non avvenga metteremo in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei lavoratori che rappresentiamo e in difesa del servizio reso alla cittadinanza.

Per FPCGIL                              FIOM-CGIL,                       FILCAMS-CGIL      
    Nazionali
Nicoletta Grieco                    Barbara Pettine                      Elisa Camellini

 

 
 

 
 

GUERRA TRA I POVERI?

 
 COMUNICATO 
 

 
Ritorniamo ancora sulla questione dei profili professionali, in particolare sul profilo dell’Assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza, per un  chiarimento doveroso quanto opportuno circa la lettura del profilo e le motivazioni per le quali abbiamo ritenuto di proporre una nota a verbale specifica.
Il contenuto professionale della prestazione prevista non può essere in nessun modo una giustificazione per coloro che pensano di utilizzare personale appartenente all’area della Vigilanza in altri settori. Questa lettura interessata di un mansionismo spicciolo, utile alla bisogna per poter svolgere operazioni di dubbia utilità per il funzionamento dei servizi, e in più di un caso con chiara connotazione clientelare, non solleva le responsabilità del dirigente che deve assicurare la corretta organizzazione del lavoro. Lo diciamo con chiarezza e senso di responsabilità ai lavoratori interessati: non è questa la strada e nessuna lettura interessata di questa o quella parte del profilo può corrispondere a legittime aspettative di cambiamento della propria condizione professionale. E se qualcuno, di parte sindacale, pensa di poter utilizzare questa problematica per strumentalizzare e fomentare divisioni e guerre tra i poveri, sbaglia di grosso: il profilo riguarda solo l’ambito della vigilanza e solo in quell’ambito ed in quella organizzazione del lavoro si possono svolgere le qualificazioni previste, ferma restando l’esigenza prioritaria di garantire i servizi, cosa che è un obbligo istituzionale per il quale la nostra dirigenza viene profumatamente pagata.
Ancora: invece di alimentare divisioni e illusioni noi ci aspetteremmo dall’Amministrazione e dai suoi dirigenti progetti di riorganizzazione dei cicli produttivi, di rilancio dell’attività del MIBAC, di potenziamento dell’offerta dei servizi ai cittadini. Ci aspetteremmo insomma che si tornasse a progettare innovazione e qualificazione dei servizi, che si facesse funzionare la tutela sul territorio e si potesse garantire la migliore fruibilità del nostro patrimonio ai cittadini. E invece ci troviamo spesso, ai vari livelli nei quali operiamo, in una sorta di limbo dove prevale l’irresponsabilità come stile di direzione,  in un contesto nel quale si alimentano divisioni, rivalità e spinte corporative. Ebbene: non ce lo possiamo più permettere, non ci sono le condizioni, così facendo si balla sul Titanic, e noi certo non permetteremo che, oltre ai soliti noti che hanno affossato il servizio pubblico, qualcuno, contravvenendo ai suoi obblighi datoriali, contribuisca allegramente e con profumati stipendi ad affossare quello che rimane del MIBAC. 
Roma, 5 ottobre 2011 
 

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni

 
 

 
 

Comunicato e nota unitaria

MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
 

STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE
NOTA UNITARIA

 

Di seguito la nota unitaria che insieme alle altre Organizzazioni Sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione del personale abbiamo trasmesso al Ministro, al Capo di Gabinetto, al Capo Dipartimento e al Direttore generale del personale. 

Nei prossimi giorni avvieremo unitariamente una serie di assemblee sui posti di lavoro per discutere e condividere la gravità delle conseguenze che potrebbero ricadere sul personale di questa Amministrazione se dovessero passare le decisioni che la parte politica sembra voglia attuare. 

E’ importante che su questi temi rilevanti per il futuro di tutto il personale del MIUR (parliamo di possibilità di esuberi, applicazione della Brunetta senza neanche il rispetto della norma stessa, della chiusura di uffici territoriali) si riesca a costruire un movimento unitario che porti il Ministro a rivedere le sue decisioni e soprattutto ad accettare il confronto con le Organizzazioni Sindacali.
 
 Roma, 5 ottobre 2011

 
 

FP CGIL MIUR                                                                                                                                                                                                                                    Angelo Boccuni


 
 
 

Tassa sulle Transazioni: da Commissione Europea atto di giustizia e coraggio. Comunicato stampa di Rosa Pavanelli, Responsabile esteri Fp-Cgil e Vice Presidente Epsu (Sindacato Europeo dei Servizi Pubblici)

 
Nel suo rapporto al Parlamento Europeo sullo stato dell’Unione, il presidente Barroso ha annunciato la decisione della Commissione Europea
di introdurre la tassa sulle transazioni finanziarie nei 27 paesi UE.

Una decisione importante che fa giustizia dei danni prodotti dalla speculazione finanziaria e dalle banche sull’economia europea, un primo passo verso un sistema meno iniquo che chiede a chi ha causato la crisi finanziaria di assumersi delle responsabilità verso la collettività e di concorrere al risanamento del sistema.

Una decisione che finalmente dà una risposta positiva a una delle principali rivendicazioni per le quali la CES, l’EPSU e tutto il sindacato europeo si sono mobilitati negli ultimi due anni, dalla manifestazione del marzo 2009 a Londra in occasione del primo G20 dopo la crisi, fino alla manifestazione di Breslavia di 10 giorni fa. A chi accusava il sindacato di volere deprimere le potenzialità dei mercati, oggi ribadiamo che solo un sistema finanziario dotato di regole e controlli può preservarci da ulteriori future catastrofi e aiutarci a ripristinare il senso della dimensione sociale che ha caratterizzato lo sviluppo dell’Unione Europea e che costituisce l’unico vero argine contro la sua possibile implosione.

Occorre ora che tutto il sindacato si mobiliti per spingere i governi nazionali a non ostacolare la proposta e, anzi, a sostenerne la rapida adozione, per garantire la tenuta dei conti pubblici senza per questo annullare lo stato di diritto, senza cioè colpire la quantità e la qualità dei servizi offerti. All’austerità che restringe lo spazio pubblico, si risponda con l’equità e la tutela dei diritti assicurati da servizi pubblici di qualità.
 
Non si pensi, perciò, di destinare il gettito della tassa sulle transazioni finanziarie a garanzia delle banche; si investa, invece, per la qualificazione dei servizi pubblici, attenuando così l’impatto sui cittadini delle inaccettabili politiche di tagli indiscriminati al welfare.

Per l’Italia, infine, il principio di tassare la ricchezza, implicito nella tassazione delle transazioni finanziarie, deve essere uno stimolo a rivendicare con ancora più forza l’adozione della tassa sui patrimoni, elemento necessario per ripristinare quel minimo di equità fiscale indispensabile affinché non siano sempre e solo i lavoratori e i pensionati a pagare il prezzo della crisi.

Roma, 28 settembre 2011

 

 
 

 
 

Dai territori

Al Dirigente Regionale
                                                                                                                             per  la Sardegna
                                                                                                                             Dott.ssa Sonia Lucignani
                                                                                                                             CAGLIARI
 

                                                                                                                             Al Dirigente della Sede di Oristano
                                                                                                                             Dott. Luca Cancelliere
                                                                                                                             ORISTANO
 

                                                                                                                             Alle OO.SS.  Provinciali e Nazionali
                                                                                                                              LORO SEDI
 

  Le scriventi RSU e OO.SS. aziendali, venuti a conoscenza della nota del Direttore Regionale per la Sardegna del 29 settembre 2011, esprimono forte preoccupazione per quanto in essa contenuto.
Nella citata nota si legge infatti che, a causa dei noti problemi di carenza di pratiche della Sede Provinciale di Oristano,  a fronte di un carico di lavoro a suo tempo determinato per il raggiungimento degli obbiettivi di sede, programmato e ripartito nei dodici  mesi e a due mesi dalla conclusione dell’anno, il Dirigente Generale  “ritiene opportuno” che gli operatori della Sede,  oltre che raggiungere gli obbiettivi prefissati,si facciano carico  della formazione dei colleghi non professionalizzati sulla linea 23 “Riliquidazioni TFS” ed anche sulla linea 21 “riscatti ai fini TFS”.
Questo per supplire al mancato trasferimento dalla sede di Cagliari delle pratiche di TFR a suo tempo richieste dal Dirigente della sede di Oristano.
Il “suggerimento” è, al momento, oggettivamente impraticabile: gli stessi operatori del settore TFR stanno già fronteggiando  l’onere di formare ed affiancare i colleghi delle altre aree sulla normativa TFR ed il relativo inserimento delle pratiche nel SIN. Contemporaneamente, a causa dell’imminente collocamento a riposo di 4 colleghi dell’area pensioni , si sta già operando un affiancamento nell’area pensioni  ( dall’inizio dell’anno) per la professionalizzazione del  restante personale, al fine di garantire l’erogazione delle prestazioni istituzionali obbligatorie (leggasi “pensioni agli iscritti”).
 Pensare ad un ulteriore affiancamento per la professionalizzazione nei due restanti mesi dell’anno, è oggettivamente una “mission impossible”.
Inoltre il “suggerimento” di concentrare gli sforzi  sulla linea 21 “riscatti ai fini TFS” non costituisce affatto una soluzione: la lavorazione di tali pratiche non garantirebbe la produzione necessaria al raggiungimento degli obiettivi di sede, poiché , come è noto (o almeno dovrebbe esserlo),  la lavorazione dei riscatti ai fini TFS necessita di una attività istruttoria che difficilmente potrà arrivare a conclusione entro la fine dell’anno.
Un altro aspetto che emerge dalla nota del Dirigente Generale riguarda le linee 70, 71, 72, ossia “memorizzazione fascicolo”, correzione posizione assicurativa” e “certificazione posizione assicurativa”.
Nel merito si evidenzia, che il “suggerimento” indicato nella sopracitata nota, trova delle oggettive difficoltà nella limitata professionalizzazione delle Amministrazioni locali interessate alla sistemazione delle posizioni assicurative dei propri iscritti, che limita fortemente la produzione in queste linee.
Permangono degli aspetti del problema che non sono  chiari:  
In passato,  è stato adottato come indirizzo di produzione, la lavorazione della pratiche di TFR di altre Sedi, attività che  prosegue tutt’oggi con la sede di Sassari e che ha prodotto l’abbattimento dell’arretrato storico di quella Sede, evitando così buona parte del  potenziale contenzioso.
Ci si chiede   come mai,  nonostante la prima richiesta effettuata dal Dirigente della sede di Oristano alla Direzione Regionale per la lavorazione dei TFR della sede di Cagliari , anche alla luce della precedente proficua collaborazione con la sede di Sassari, tale istanza è rimasta disattesa.
Conoscendo le potenzialità della Sede di Oristano,  si domanda:  perché le pratiche della linea “23” “riliquidazione TFS” della sede di Sassari  e di Cagliari sono state inviate alla Sede Provinciale di Terni?
C’è anche un’aggravante: nonostante questa Sede avesse da tempo chiesto la disponibilità ed il trasferimento di pratiche di TFR dalla Sede di Cagliari, questa, non solo non ha fornito alcuna risposta in merito, ma ha piuttosto provveduto ad inviare i TFR alla Direzione  Regionale per la realizzazione del progetto locale 2011.
Quale programmazione e coordinamento è stato fatto dalla Direzione Regionale di Cagliari?
Questa RSU e le OO.SS. , ritengono che se errori vi sono stati nella programmazione e nel coordinamento tra Sedi, non possono e non devono ricadere sul personale della Sede di Oristano che, come dimostrano i risultati fin qui raggiunti, si è oltremodo prodigata raggiungendo lusinghieri indici di produttività (vedasi l’indice di efficienza raggiunto al 30/06/2011 che colloca la Sede di Oristano al 2° posto a livello regionale).
In esito a quanto affermato sugli introiti derivanti dai riscatti TFS, che la Direzione Regionale cita per orientare la produzione di Oristano su questa linea, si rimarca che questa Sede sta già operando  da tempo in tal senso, con il recupero puntuale degli interessi per ritardi nella liquidazione delle pratiche  imputabili alle Amministrazioni, recuperando così risorse “strategiche per l’acquisizione di entrate a favore dell’Istituto”.
 Pertanto, alla luce di quanto fin qui esposto, i lavoratori della sede di Oristano non accettano e non accetteranno passivamente soluzioni oggettivamente inattuabili che possono pregiudicare l’impegno profuso e  i risultati quantitativi e qualitativi raggiunti sino ad oggi, vanificando il conseguimento degli obiettivi programmati .
Cionondimeno, i lavoratori della Sede Provinciale di Oristano, in un’ottica di collaborazione e proposizione mai disconosciuta, propongono che la Direzione Regionale si faccia carico di verificare se, in ambito regionale, non siano disponibili pratiche di TFR, riliquidazioni TFR e riliquidazioni TFS  lavorabili nell’immediato, che possano essere trasferite, in tempi strettissimi, alla sede di Oristano.
In alternativa, laddove le altre Sedi Provinciali della Sardegna non avessero pratiche disponibili, si chiede  che codesta Direzione Regionale si attivi presso altre omologhe Direzioni per il reperimento di tali tipologie di pratiche.                                                                                                                            
ORISTANO, 04/10/2011          

RSU                   CGIL                       CISL                 UIL

 
 

 
 
 

San Piero a Sieve: Riflessioni della Federazione Nazionale Coordinamenti dei Vigili del Fuoco.

 

05.10.2012 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo un documento inviato dalla Federazione Nazionale Coordinamenti dei Vigili del Fuoco relativo all’incontro  sul tema “I Vigili del Fuoco ed il soccorso alla popolazione”, che si é tenuto a San Piero a Sieve lo scorso 22 settembre.
Cogliamo l’occasione per ringraziare sentitamente la folta delegazione di Vigili Discontinui che ha esposto le proprie proposte in merito agli argomenti affrontati fornendo un prezioso contributo alla discussione.

 

Precisazioni sull'incontro su CIVIS E CAM

In seguito ad alcune richieste di chiarimento pervenuteci dopo l’incontro tenutosi il 29 settembre u.s. presso l’Agenzia delle Entrate specifichiamo la nostra idea espressa durante la trattativa.
Come già evidenziato, la CGIL non ritiene assolutamente proficuo contrapporre due tipi di Uffici dello stesso settore né, tanto meno, per stupidi motivi di carattere preelettorale, cercare un consenso emozionale presso una parte dei lavoratori scaricando su altri alcune lavorazioni. In concreto, data la pessima situazione in cui versano i Front Office, non riteniamo utile fare un gran baccano per l’attribuzione ai CAM di alcune lavorazione lasciando che solo gli Uffici Territoriali continuino a subirle.
La nostra sigla è convinta da sempre che qualsiasi ulteriore attribuzione di carichi di lavoro debba essere frutto di una contrattazione, ma proprio per questo, ciò debba valere per tutti i lavoratori, senza cercare di far fare ad essi, citando Manzoni, la fine dei polli di Renzo che, appesi a testa in giù, si beccavano tra loro.
Ci spiace che alcuni, presenti a quel tavolo, ignari di cosa vuol dire lavorare… alcune pratiche, si siano sentiti tagliati fuori dai discorsi tecnici che però, a nostro parere, sono gli unici che riescono a mettere con le spalle al muro l’Amministrazione:confutando le affermazioni fatte, evidenziandone le contraddizioni, dimostrando che le nostre eccezioni al tavolo di trattativa non sono pregiudiziali, bensì basate sulla conoscenza profonda di tutte le lavorazioni.
L’ignorare alcune o molte modalità di lavoro, infatti, porta a conclusioni sbagliate (o sballate?) che confondono i lavoratori ed avvalorano l’idea che chi siede al tavolo nazionale senza il supporto tecnico necessario e qualificato, oltre a denotare una certa presupponenza, decide sulla testa delle persone senza sapere neppure di cosa parla.
Per fortuna, la “pletora di rappresentanti locali” dimostra che solo qualcuno coltiva la propria presunta infallibilità e onniscienza.
La richiesta di lasciare ai CAM la prerogativa della trattativa sull’organizzazione del lavoro è, per la CGIL, la naturale conseguenza di chi crede nella contrattazione decentrata e in quelle RSU di cui qualcuno straparla ma che, nei fatti, vuole svuotare.
Al CAM di Venezia, ad esempio, molte lavorazioni che Direzione Centrale e Direzione Regionale avevano introdotto surrettiziamente, dopo serrate trattative con le RSU e con OO.SS. di posto di lavoro, sono state consuntivate ufficialmente e, grazie a questo, sono entrate a tutti gli effetti nell’obiettivo assegnato ed eseguite in alternativa al turno.
Con buona pace di chi pretenderebbe che l’Agenzia stabilisse tutto centralmente, “sposando” le tesi dei sedicenti difensori unici dei lavoratori.
Però è evidente che ciascuno ha il proprio stile: la CGIL ritiene che la sobrietà dei toni non modifichi né comprometta la fermezza delle proprie idee.
Forse a qualche soggetto sindacale sfugge la drammaticità della crisi economico/ finanziaria. La lettera della BCE inviata al Governo Italiano, con l’indicazione esplicita di tagliare il salario dei dipendenti pubblici,  prefigura uno scenario inimmaginabile fino a qualche mese fa. Le politiche neoliberiste imposte dal FMI, BCE, hanno come obiettivo dichiarato la riduzione dello spazio pubblico,  la privatizzazione dei servizi con conseguente  rischio di licenziamento per i dipendenti:  ricetta applicata  in queste ore in Grecia  con il licenziamento di circa 30 mila lavoratori pubblici.   La CGIL è impegnata con tutte le proprie forze a contrastare questo disegno: otto scioperi generali dal 2008, manifestazioni nazionali, l’ultima proclamata per il prossimo 8 ottobre, sono la dimostrazione della nostra azione nella difesa del lavoro pubblico e dei lavoratori che quel lavoro garantiscono. 
Qualche sindacato, uno in particolare, anziché tutelare i lavoratori spreca il proprio tempo attaccando e denigrando la CGIL:  non sa che così facendo lavora per la controparte, non capisce che  i problemi dei lavoratori non si risolvono con la demagogia, il populismo e la cattiva informazione.  
Un dubbio: Siamo sicuri che non lo capisce?  Il dubbio nasce spontaneo: perché quel sindacato non ha mai  valutato “politicamente conveniente”  proclamare uno sciopero contro Brunetta, Tremonti e le loro nefaste politiche contro il pubblico impiego?
 
Ma, dato che sono di moda le citazioni, come dice Stefano Benni: “Una palude melmosa è il paradiso per gli ippopotami “…..
 

Roma, 3 ottobre 2011
 

    Per la delegazione Nazionale Trattante                             CGIL FP Nazionale
               Agenzia delle Entrate                                      Comparto Agenzie Fiscali
                  Carmine Ruocco                                               Luciano Boldorini

 
 

Richiesta di incontro unitaria al Sottosegretario e comunicato ai lavoratori

 
Roma, 4 ottobre 2011
 
 
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Giuseppe Cossiga
 

 Oggetto: richiesta di incontro
 
Come è noto, tra le recenti disposizioni varate dal Governo in materia di stabilizzazione finanziaria figura quella che introduce la possibilità, per le Amministrazioni dello Stato, di adottare, entro il 31 marzo di ciascun anno, piani triennali volti a razionalizzare e riqualificare la spesa.
In questo contesto, dagli interventi che dovranno essere adottati da ciascuna Amministrazione interessata e -dunque- anche da codesto Ministero, nell’ottica di ristrutturare/semplificare i processi amministrativi e di contenere i costi di funzionamento, possono scaturire economie che, al netto di quelle destinate al miglioramento della finanza pubblica, per effetto delle medesime disposizioni, potranno, sebbene in parte, essere indirizzate ad incrementare, ogni anno, quelle già disponibili alla contrattazione integrativa.
Ciò premesso, al fine di approfondire la questione e di valutare le opportunità che scaturiscono dalle disposizioni di cui si sta trattando, le scriventi chiedono alla S.V. di avviare, nel più breve tempo possibile, un tavolo di confronto.
Tavolo di confronto che potrà costituire l’occasione per analizzare le problematiche, non certo meno significative di quelle sinora rappresentate, connesse alla prevista rideterminazione degli organici.
 
In attesa di  un urgente, sollecito riscontro, si inviano cordiali saluti.
 

 

   FP CGIL                                CISL FP                                     UIL PA
Noemi Manca                       Paolo Bonomo                        Sandro Colombi


 
 
 

 
 

Lettera al Ministro N. Palma

 
Roma, 4 ottobre 2011
 
Al Ministro della Giustizia
                                                                                     Sen. Francesco Nitto Palma
 

  

         Sig. Ministro,
le scriviamo per segnalarle lo stato delle relazioni sindacali presso il suo Ministero.
         Lei è sicuramente al corrente del malcontento dei lavoratori della giustizia a seguito del Contratto Integrativo firmato lo scorso anno dall’Amministrazione e dalla minoranza delle OO.SS..
         Inoltre le complicate condizioni di lavoro, aggravate dai tagli operati dal Governo e dal blocco del turn-over, vengono inasprite da una totale mancanza di sensibilità da parte dei vertici dell’Amministrazione che da tempo si rivelano del tutto indifferenti ai problemi dei lavoratori.
         Vi sono situazioni in sospeso, come la mobilità dei lavoratori o l’ordinamento professionale, sulle quali abbiamo più volte chiesto un confronto; inoltre ci preme segnalarle che in questo Ministero vi è una violazione di diritti fondamentali dei lavoratori, come quello per l’assistenza ai disabili, a causa di interpretazioni restrittive in contrasto con le norme vigenti.
         Abbiamo scritto innumerevoli note con richieste di incontro, abbiamo chiamato invano al telefono le varie direzioni ma sino ad oggi registriamo una totale  mancanza di interesse da parte dell’Amministrazione.
          Sig. Ministro, il Ministero della Giustizia per i lavoratori è diventato il Ministero dell’Ingiustizia.
         Abbiamo incontrato una sola volta il Ministro Alfano negli ultimi tre anni;  siamo fiduciosi che lei voglia invertire questa tendenza e ci voglia convocare al più presto per risolvere i problemi dei lavoratori della giustizia che non possono più aspettare.
         Cogliamo l’occasione per inviarle distinti saluti,
 
                                                      

   per Funzioni Centrali FPCGIL
                                                                  Nicoletta Grieco


 
 
 

Tagli al bilancio: comunicati stampa dei deputati PD Lolli e Rosato

 

COMUNICATO STAMPA DELL’ON.LE GIOVANNI LOLLI (PD)
 
La recente manovra finanziaria colpirà un bilancio del Corpo dei Vigili del Fuoco già pesantemente deficitario a causa dei tagli degli ultimi anni.
 
I 300 milioni di euro attualmente disponibili, oltre le risorse necessarie agli stipendi del personale, infatti, verranno ridotti di ulteriori 80 milioni e ciò comporterà pesanti difficoltà nell’organizzazione del servizio, peggio ancora, non sarà più possibile garantire adeguatamente l’attività quotidiana di protezione e soccorso che i pompieri assicurano alla popolazione.
 
La politica dei tagli indiscriminati messa in campo dal Governo nei confronti del Corpo è incoerente con la necessità annunciata di potenziarne la struttura organizzativa con più uomini e mezzi, nonché di valorizzarne gli operatori, sui quali, già particolarmente esposti al rischio ed al disagio professionale, ricade anche tutto il peso di inique scelte politiche che ne compromettono la possibilità di fare al meglio il proprio lavoro.
 
Non si capisce perchè, dovendo fare scelte di ridimensionamento, non si sia partiti dallo snellire, decentrando risorse e funzioni, un apparato dipartimentale eccessivamente sovradimensionato e burocratizzato, salvaguardando, allo stesso tempo l’operatività del Corpo, evitando di tagliare distaccamenti e presidi territoriali, di riparmiare sul turn over e sugli organici, di ridurre le risorse necessarie a garantire un’attività di soccorso puntuale ed efficace su tutto il territorio nazionale.”

 

Manovra/ Rosato(Pd):Tagli a Vigili fuoco devastanti per sicurezza

Meglio intervenire su costi centrali e semplificare burocrazia 

 “Le notizie provenienti dalle organizzazioni sindacali relative agli effetti della manovra finanziaria sul ministero degli Interni avrebbero conseguenze devastanti sul servizio erogato dal Corpo dei vigili del fuoco, con gravi ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini”.
 
Lo dice  Ettore Rosato, deputato del Pd.
 
“Invece di tagliare i costi centrali delle amministrazioni dello Stato e di semplificare la burocrazia, il ministro, a quanto ci  risulta, starebbe approntando un provvedimento che taglia le assunzioni di personale già previste per far fronte ai pensionamenti e il richiamo del personale discontinuo che oggi garantisce la funzionalità del servizio stesso – aggiunge Rosato – Si tratta di una impostazione assolutamente inaccettabile e ci appelliamo al ministro per un drastico cambio di rotta”.
 
“Se tutto ciò andrà avanti porterà i nostri livelli di sicurezza alla stregua di un paese sottosviluppato”.

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