Mobilità 2009- richiesta d'incontro

 Al Direttore Centrale del Personale
Agenzia delle Entrate
dr. Girolamo Pastorello

 

Oggetto: Mobilità 2009- richiesta d’incontro.
 

Il 5 ottobre 2009 è stato firmato l’accordo relativo alla mobilità volontaria per l’anno 2008. Nell’accordo l’Amministrazione si impegnava ad  “avviare entro il mese di aprile 2010 il confronto finalizzato a rivedere i criteri della mobilità volontaria 2009
 

Il 2 maggio 2011  l’Amministrazione procedeva ad ulteriore scorrimento della graduatoria 2008 per coprire i posti resisi liberi in seguito a rinunce e,  nei mesi  successivi, senza alcun confronto con le OO.SS, procedeva a trasferire più di 200 unità di personale appartenente alla terza area funzionale, utilizzando il discutibile strumento dell’interpello.
 

Non abbiamo dubbi che questi ultimi  trasferimenti siano stati finalizzati al potenziamento della lotta all’evasione fiscale nelle regioni meridionali dove, a seguito dei pensionamenti ” imposti” dall’Amministrazione, molti uffici si trovano in carenza di personale. In quest’ ottica  non trova    giustificazione alcuna   la scelta dell’Agenzia  di escludere   dagli  ultimi  interpelli i lavoratori della Lombardia
Riteniamo tuttavia che i trasferimenti tramite interpello non possano e non debbano avvenire a discapito dei tanti colleghi che per esigenze personali chiedono di essere destinati ad altre sedi: la mobilità nazionale contrattata è l’unico strumento oggettivo che hanno a disposizione. E’ una norma contrattuale che deve essere applicata.
Pertanto, la scrivente O.S. chiede a codesta Amministrazione l’avvio di un confronto per addivenire alla sottoscrizione dell’accordo di mobilità  relativo all’anno 2009.
 

Roma, 2 settembre 2011                                         
                                                                                              CGIL FP Nazionale
                                                                                          Comparto Agenzie fiscali 
                                                                                              Luciano Boldorini
 

Componente Cinofila del CNVVF

 

COORDINAMENTO NAZIONALE FPCGIL VIGILI DEL FUOCO

 

Roma, 7 settembre 2011
 
Al Capo del CNVVF Dott. Ing. Alfio PINI

Al Direttore Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Dott. Ing. Pippo Sergio Mistretta
 
E p.c.: all’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali Dott. Giuseppe CERRONE

 

Oggetto: Componente Cinofila del CNVVF.
 
Egregi,
stanno giungendo alla scrivente diverse segnalazioni di criticità relative a taluni nuclei cinofili regionali.
 
In particolare, per quanto riguarda il Molise, l’attuale dotazione di unità cinofile – secondo quanto affermato anche dal Direttore Regionale – risulta sottodimensionata rispetto alle dotazioni teoriche previste dalle apposite disposizioni, pertanto, non si comprende la ragione per cui, malgrado sia già stata accertata la disponibilità di altro personale potenzialmente idoneo, non si procede ad effettuare gli skill test per gli aspiranti cinofili VVF della regione Molise.
 
Poiché sembra si tratti di problematiche prevalentemente organizzative e gestionali in capo alla Sezione Cinofila, presso l’Area II della Direzione per l’Emergenza – peraltro riscontrate anche nei rapporti con il Lazio e con la Sardegna – con la presente chiediamo un urgente incontro mirato a superare, congiuntamente, gli elementi di disagio manifestati dagli operatori e migliorare, nel contempo,  l’efficacia del servizio.
 
Distinti saluti.

 FP CGIL VVF NAZIONALE
Mario MOZZETTA – Adriano FORGIONE

 

NEWS

La Camusso al comizio di Roma in difesa dei medici pubblici. Ricorso Costituzionale CGIL sul contributo di solidarietà. Le parole e l'audio

 
Il pezzo sui medici dell’intervento conclusivo del Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso  al Comizio di Roma al Colosseo in occasione dello sciopero generale della CGIL del 6 settembre 2011.

“Perché noi abbiamo una idea del paese. E la nostra idea del paese è quella per cui non c’è qualcuno che paga il prezzo per gli altri. E vorrei dire. Lo vorrei dire ai tanti medici che si sono giustamente ribellati alle norme che venivano introdotte. Vorrei dire a quei medici che noi capiamo bene perché si sentono ancora più discriminati di altri. Perché i medici discriminati, quelli che pagano il contributo di solidarietà, sono quei medici che hanno scelto di lavorare nel pubblico. E siccome hanno scelto di lavorare nel pubblico guadagnano già meno dei lavoratori privati che fanno la stessa professione. E allora vorremmo dirgli: è una discriminazione insopportabile. E noi siamo pronti con voi a ricorrere alla Corte Costituzionale ! Perché questa discriminazione sia cancellata.
E lo vogliamo dire non perché ci uniamo al coro di quelli che hanno detto togliete il contributo di solidarietà. Noi lo abbiamo detto per primi. Ci voleva un contributo di solidarietà. Perché c’è un principio che in una crisi è fondamentale.  Ed è quello che chi ha di più, chi guadagna di più, contribuisca di più. Ma se si chiede la solidarietà bisogna chiederla in modo equo. E bisogna chiederla ai pubblici, ai privati, agli autonomi. Bisogna chiederla sui redditi da lavoro e sulle rendite. Non ci può essere qualcuno che siccome è un contribuente onesto paga di più di chi continua ad evadere e a nascondere il suo reddito.”

 

Ascolta l’audio

News

Scioperare si deve. Cambiare si può

Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria generale FP CGIL 
 

Domani sarà una grande giornata di lotta del mondo del lavoro che manifesterà e sciopererà per cambiare una manovra che giorno dopo giorno, emendamento dopo emendamento, peggiora le condizioni di vita di gran parte dei cittadini del nostro Paese.

Una manovra che non affronta e non risolve nessuno dei problemi che la crisi ci consegna, che non dà un futuro al Paese e che partorirà un’altra manovra correttiva.

Una manovra che con l’ulteriore peggioramento del testo dell’art. 8 cancella con un solo tratto, oltre ai contratti nazionali, i diritti sanciti dalla Costituzione e da leggi che hanno segnato la civiltà giuridica in campo lavoristico nel nostro Paese.

Una manovra iniqua che si accanisce contro il lavoro dipendente ed in particolar modo contro i lavoratori e le lavoratrici dei settori pubblici.

Scioperare si deve, perché non ci rassegnamo a vedere cancellata la contrattazione perché non accettiamo che vengano licenziati i precari e chiusi i servizi, perché non si può sequestrare il TFR delle persone che vanno in pensione, perché i dipendenti pubblici che guadagnano oltre i 90.000 euro non sono figli di un dio minore a cui si può applicare un contributo di solidarietà che tutti gli altri non pagano.

Cambiare si deve perché vogliamo vivere in un Paese che esca dalla crisi con più giustizia sociale e meno disuguaglianze e lo sciopero parla a tutti di un cambiamento possibile e necessario.

Roma, 5 settembre 2011
 
 

 
 
 

"Stanchi di pagare soltanto noi" Intervista a Rossana Dettori Segretaria generale FP CGIL pubblicata da Il Manifesto

 
di Antonio Sciotto
 
Tra i lavoratori, quelli del pubblico impiego sono i più tartassati dalla manovra del governo. Dopo gli insulti di Brunetta (da quando si è insediato) e il blocco degli stipendi già incassato nella finanziaria di luglio (fino al 2013, l’ultimo rinnovo risale ormai al 2009), adesso piovono il rinvio del tfr di due anni, l’obbligo alla mobilità, la super tassa per i dirigenti, che si aggiungono al blocco del turn over e al licenziamento di migliaia di precari. Insomma, un vero disastro. Martedì dunque, allo sciopero della Cgil, saranno tanti in piazza, e parecchio arrabbiati. Ne abbiamo parlato con la segretaria della Fp Cgil (appunto i lavoratori pubblici) Rossana Dettori. 

Partiamo da un punto positivo, forse l’unico nel vostro settore, ovvero la marcia indietro sulle tredicesime. Adesso pare che, da venerdì sera, non siano più a rischio.

Sì, grazie a un emendamento, ma restiamo comunque vigili. Fanno e disfanno continuamente. Era una norma folle: il governo pensava di poterne disporre come se fosse un regalo ai lavoratori. Invece è salario di primo livello, strutturalmente legato a tutto il resto e formato nella contrattazione. E non puoi toglierle senza creare disparità rispetto ai dipendenti privati: avremmo avuto più di un motivo dunque per fare ricorso, oltre che la vertenza sindacale. La nuova formulazione dice che se non si raggiungono gli obiettivi previsti in un ufficio pubblico, paga il dirigente con il 30% del salario di posizione. C’è anche da sottolineare che sono state ripristinate le festività civili, per la Cgil tema non certo secondario.

 
Sono vittorie vostre o bisogna ringraziare le proteste senza sciopero di Cisl e Uil? Bonanni e Angeletti hanno sottolineato che grazie a loro il governo ha già fatto dietro-front sul riscatto di naia e università.

Credo sia il risultato della protesta della Cgil, la prima a denunciare queste norme aberranti, e insieme dei cittadini e lavoratori che si sono mobilitati. Gli iscritti di Cisl e Uil non capiscono più perché, secondo i loro vertici, la manovra un giorno va bene e un altro giorno no. Anche quell’idea sul riscatto della leva e degli anni di università, non piaceva a noi, ma lì ha pesato ad esempio la base leghista, tutte persone che avevano riscattato la laurea e il vecchio servizio militare un tempo di 18 mesi o un anno. Nel nostro settore quasi tutti ormai sono laureati, grazie alle triennali: non solo i medici, ma anche gli insegnanti di scuola materna, e gli infermieri. Insomma, anche quella norma ci colpiva direttamente.

 
Ma restando sempre su Cisl e Uil, se tutti protestate contro la manovra, perché non farlo insieme?

Se guardiamo alla loro base, molti sono con noi e sciopereranno il 6. Ieri (due giorni fa per chi legge, ndr) a un’assemblea al Comune di Milano, sono intervenuti anche delegati di Cisl e Uil: dicono che la manovra non è più accettabile e che saranno con noi. Così come la Fim di Treviso, che si è beccata una lettera dalla Cisl confederale con cui viene quasi espulsa. Senza contare il pubblico impiego della Uil, e altre categorie, che il 16 vogliono chiedere lo sciopero, mentre Angeletti attacca il nostro. O vanno in coflitto con lui, o temo che questo sciopero non lo dichiareranno… L’insofferenza nella base si sente, ma mentre io non ho veti dal confederale per fare iniziative unitarie, temo che presso Cisl e Uil viga un ferreo centralismo democratico.

 
Girando nei posti di lavoro, insomma, si capisce che si sta male…

Se vai in ospedali, case per anziani, centri riabilitazione, vigili del fuoco, dove il lavoro a turni e le dotazioni organiche bloccate da anni lo rendono davvero pesante, c’è un malessere incredibile che il governo fa finta di non vedere e purtroppo anche alcuni sindacalisti. E si taglia proprio lì, soprattutto lì. Un giornalista, giorni fa, mi chiedeva perché sono contraria all’innalzamento dell’età di pensione, e io gli ho risposto: ma tu ti faresti curare da una infermiera di 67 anni che magari porta pure il busto perché non ce la fa più?

 
Male il lavoro, male i servizi…

È come se il governo avesse deciso che i lavoratori pubblici sono il nemico da abbattere. Ma nel mirino hanno i servizi: puntano a ridurre gli spazi pubblici, perché vogliono privatizzare scuole, ospedali, assistenza. Per questo penso che non si dovrebbero mobilitare solo i sindacati, ma tutta l’opinione pubblica. Vogliono cancellare l’universalità dei diritti garantita dalla Costituzione. Non è casuale che il ministro Brunetta ci abbia dipinto come fannulloni che prendono stipendio a sbafo. Il messaggio è: tagliamo loro e privatizziamo, starete tutti meglio.
 

Quindi lo sciopero contro i tagli. Quali le vostre richieste principali?

Lo sciopero ha una piattaforma generale, che chiede una riforma del fisco, una tassa sui redditi più alti, sgravi a lavoro e pensioni, investimenti per lo sviluppo. Poi ci sono i punti specifici del pubblico impiego: che venga rimosso il blocco alla contrattazione nazionale e integrativa, prolungato adesso addirittura al 2014, ma io temo che ci sia aria di non rinnovare fino al 2017; che si sblocchi il turn over e si fermino i licenziamenti dei precari: spesso operano in settori delicati come sanità, enti locali, scuole, ispezioni sul lavoro, Inps e Inpdap. Resta aperta anche la questione del tfr, che vorrebbero rinviare per due anni: come per le tredicesime, è un sequestro di qualcosa che appartiene soltanto ai lavoratori. Poi c’è la tassa di solidarietà che resta in piedi solo per i dirigenti pubblici: faremo ricorso anche su questo. Infine, segnalerei l’attacco alle cooperative: non solo è a rischio il contratto che stiamo negoziando, ma così si minacciano anche i posti di lavoro.

 
Un ultimo nodo: l’articolo 8 della manovra, quello che permette a un accordo aziendale di derogare leggi e contratti, anche l’articolo 18. Bonanni dice che va modificato o cancellato del tutto. A voi basterebbe?

No, va cassato del tutto, non sono possibili aggiustamenti. A Bonanni alla fine interessa solo la modifica sulla rappresentanza: vuole che a derogare possano essere solo le Rsu che afferiscono ai sindacati maggiormente rappresentativi, cioè Cgil, Cisl, Uil e poco altro. Ma noi siamo del tutto contrari a derogare le leggi e i contratti su diritti fondamentali, come l’articolo 18.

Roma, 4 settembre 2011
 
 

Manovra economica: Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

Siamo alla quarta edizione della manovra in quindici giorni, oltre dieci le proposte avanzate, ritirate, confermate e poi ancora ritirate dal Governo nei vari vertici, summit ed incontri fra ville e sedi istituzionali.
 

Si rafforza progressivamente il forte senso di iniquità e di ingiustizia non solo del decreto di ferragosto, ma anche della discussione e delle prospettive di ulteriore intervento.
 

Ciò che viene comunque confermato è il gravissimo attacco al lavoro pubblico, al sistema di welfare ed ai diritti dei cittadini.
 

La conferma del contributo di solidarietà per le retribuzioni superiori a 90.000, resa iniqua  ed ingiusta dalla cancellazione della pari norma per privati e libero professionisti, il ritardato pagamento delle  tredicesime, il sequestro del TFR, l’ipotesi di mobilità forzata, la insostenibile riduzione dei trasferimenti  agli enti locali e l’abbattimento delle agevolazioni fiscali per il sistema delle cooperative (l’unico settore con indicatori occupazionali in crescita) non sono stati intaccati dalla penosa discussione sviluppatasi in seno al Governo.
 

La manovra va cambiata radicalmente e non solo sui punti oggetto del souk politico di queste ore.
 

La credibilità dell’esecutivo è ormai esaurita, ma al peggio non c’è fine, ed infatti i rumors di palazzo  ventilano l’idea di un (giusto) giro di vite sugli evasori e sulle grandi rendite, “condita” da una (ingiusta) ipotesi di condono tombale.
Il ridicolo copre il Governo e, purtroppo, anche il Paese,  in un’ irresponsabile  discussione svincolata dai “saldi della manovra”.
 

Lo sciopero della Cgil sarà uno dei fatti più seri e responsabili di questo triste periodo.
 

Auguro a Cisl e Uil del pubblico impiego la migliore riuscita del sit-in di protesta in programma oggi, anche se penso non sia una risposta adeguata all’attacco senza precedenti che il Governo ha sferrato al mondo del lavoro ed in particolare a quello dei servizi pubblici.
 

Lo sciopero generale del 6 settembre e le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che parteciperanno alle 100 manifestazioni indette dalla Cgil per il 6 settembre hanno questo come obiettivo: una forte risposta ad un forte attacco.
 

Per cambiare la manovra e per dare un futuro al Paese.
 

Roma, 1 settembre 2011
 

 

Radio Articolo1: Giù le mani dal lavoro pubblico. Interviene Rosanna Dettori, Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

NEWS

Manovra, possibilità di sblocco del turn over per le Regioni in piano di rientro. Un altro risultato della nostra protesta

Con un emendamento alla manovra approvato in Commissione Bilancio si estende  la possibilità di assunzioni nelle Regioni sottoposte ai Piani di Rientro non solo per i direttori medici di struttura complessa ! Un’altra battaglia vinta con la nostra protesta, unitamente alle organizzazioni sindacale della dirigenza medica, veterinaria e SPTA del Servizio Sanitario Nazionale.

(www.sanita.ilsole24ore.com)  Con un comma aggiuntivo (23 bis) all’articolo 1 nella manovra è stato previsto per le regioni sottoposte ai piani di rientro che hanno il blocco automatico delle assunzioni la possibilità, con decreto del ministro della Salute, di concerto con l’Economia, sentito il ministro per i Rapporti con le Regioni, su richiesta della Regione interessata, la possibilità di deroga al blocco del turn over «previo accertamento, in sede congiunta, da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali» e «sentita l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), della necessità di procedere alla suddetta deroga al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, del conseguimento di risparmi derivanti dalla corrispondente riduzione di prestazioni di lavoro straordinario o in regime di autoconvenzionamento, nonché della compatibilità con la ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio sanitario, come programmati nel piano di rientro, ovvero nel programma operativo e fermo restando la previsione del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio».
 
 

Ministero del Lavoro: finiti i fondi per le missioni ispettive, finita la lotta al lavoro nero – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

 
Ad oggi, a quanto ci è dato sapere, e speriamo di essere smentiti, quasi tutte le strutture territoriali del Ministero del Lavoro hanno esaurito le risorse per le missioni ispettive. Non risultano accreditati i fondi per il secondo semestre e in tutta Italia si sono di fatto fermate le attività ispettive esterne.

Non crediamo ci sia bisogno di spiegare quanto allarmante sia questa situazione, occupandosi gli ispettori del controllo di legalità sui luoghi di lavoro, dalla lotta al sommerso alla sicurezza nei cantieri.

Chiediamo al Ministro Sacconi una smentita. In caso contrario vorremmo capire come intenda uscire da questa vera e propria emergenza. Finiti i fondi, finisce anche la lotta al lavoro nero e ai soprusi contro i lavoratori? O il Governo intende importare al Ministero del Lavoro le lungimiranti misure del Ministro Tremonti, timoroso di indispettire gli evasori con una non precisata “oppressione fiscale”?

Non vorremmo che, convinti di aver portato a casa l’orrendo art.8 che manda in soffitta lo statuto dei lavoratori, e dopo aver fatto a pezzi il nostro sistema di verifica e controllo di legalità con il Dl Sviluppo, il Ministro e il suo Governo pensino che delle ispezioni questo Paese può farne tranquillamente a meno.

 
 
Roma, 3 Settembre 2011

Super-Inps: delega in bianco su revisione spesa è un errore – Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

Al pressappochismo non c’è mai fine. Ieri è stato approvato un emendamento sulla cosiddetta revisione della spesa pubblica, che in poche righe affida al Ministro Tremonti, con l’ennesima incomprensibile delega, la riorganizzazione di uffici e apparati dello stato, dai nostri enti previdenziali agli uffici giudiziari, dalle agenzie delle entrate alle forze dell’ordine.

Da questo frettoloso emendamento si evince una totale inconsapevolezza della portata del provvedimento, una tendenza alla banalizzazione di
temi complessi, che richiedono risposte approfondite, discusse con esperti, organizzazioni sindacali e lavoratori. É inaccettabile doversi confrontare con questa superficialità, con una visione talmente semplicistica della pubblica amministrazione. Il costante ricorso alle deleghe, poi, svilisce il ruolo del parlamento ed elimina ogni spazio di confronto, producendo brutti provvedimenti.

Siamo sempre stati favorevoli a una profonda riforma della pubblica amministrazione. In questo caso però ci troviamo di fronte al solito emendamento inserito nella manovra finanziaria di turno, non certo di fronte a un progetto organico. Una delega in bianco.
 
Su temi come la previdenza e in generale sulla pubblica amministrazione non ci dovrebbe essere spazio per il dilettantismo, ne tanto meno ci si dovrebbe affidare alle salvifiche soluzioni del Super Ministro Tremonti, le cui trovate hanno spesso creato più problemi che soluzioni.

Roma, 5 Settembre 2011

 
 
 

Sciopero generale del 6 settembre : il sostegno di Unison

Unison – la manifestazione di Londra

Dave Prentis: uno sciopero in continuità con le lotte in tutta Europa

In una lettera al segretario generale della FP CGIL Rossana Dettori, Dave Prentis segretario generale di Unison, il più grande sindacato britannico nel settore dei servizi pubblici, 1,4 milioni di iscritti, invia un ” messaggio di solidarietà e di sostegno alla Federazione dei lavoratori della Funzione Pubblica della CGIL, e alla CGIL nel suo complesso, in vista dello sciopero generale in Italia del prossimo 6 settembre.”

I lavoratori e i cittadini in Gran Bretagna, in Italia e nell’ Unione europea “stanno vivendo una crisi economica e finanziaria che non hanno provocato. A seguito delle politiche di austerità che vengono promosse dai nostri governi nazionali e dalla Commissione europea viene ora viene chiesto loro di pagare la crisi attraverso attacchi ai loro salari e alle condizioni di vita e di lavoro, con la perdita di posti di lavoro e massicci tagli ai servizi pubblici.”

“Tuttavia, queste misure di austerità non funzionano – continua Dave Prentis –  hanno anzi provocato un circolo vizioso di bassa o addirittura crescita economica negativa che a sua volta non riesce a ridurre i disavanzi se non addirittura ad ampliarli”.

“Il movimento sindacale europeo ha giustamente affermato che l’Europa non può affrontare la crisi e non può ridurre i disavanzi se non attraverso una politica di crescita economica”. 

A nome di Unison  “mi auguro che la vostra azione del 6 settembre sia un successo.” La vostra lotta – conclude Dave Prentis – è una azione che si colloca nella continuità delle lotte europee, lotte che continueranno ancora, per cambiare le politiche dei governi e dell’ Unione Europea.

 
Dave Prentis
 

Sciopero generale 6 settembre : il sostegno di Adedy (Grecia)

Le lotte in Europa sono la nostra speranza per non tornare indietro di un secolo

Il Comitato Esecutivo di ADEDY, il sindacato dei lavoratori pubblici in Grecia.  ha espresso il suo sostegno “e solidarietà alla lotta contro le misure impopolari del governo italiano.

“I lavoratori greci hanno sperimentato, in modo drammatico, gli effetti delle politiche neoliberiste. Le misure attuate dal governo greco in collaborazione con l’Unione europea e del Fondo monetario internazionale, la santa trinità del neoliberismo, hanno portato a una drastica riduzione dei redditi, al licenziamento di lavoratori precari e all’aumento della disoccupazione sino al 20 %, al rovesciamento delle relazioni industriali, alla privatizzazione dei servizi pubblici e dei servizi di pubblica utilità, all’abolizione dei diritti pensionistici nonché alla tassazione selvaggia dei lavoratori e dei più poveri.”

“Le misure che sono state messe in atto sono ingiuste ed  inefficaci ed hanno riguardato, in particolare, i diritti dei lavoratori e della società intera. Queste misure mantengono e creano nuovi benefici per i ricchi. “

“Oggi in Grecia, nel vostro paese, ma nella maggior parte dei paesi europei sotto il pretesto del debito pubblico. per il quale i lavoratori dipendenti non hanno alcuna responsabilità, è stato tentato, in nome del patto per l’euro, un violento rovesciamento dei diritti dei lavoratori e dei diritti sociali. Questa situazione è un vantaggio solo per il capitale, per i banchieri e  per i finanzieri”.

“L’intensità della lotta in ogni paese, il coordinamento della lotta in Europa è per noi la speranza di non tornare indietro di un secolo, è la speranza di una vita migliore per noi e per i nostri figli. Vi auguriamo un pieno successo nel vostro sciopero del 6 settembre.”

 
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